“Metà della vita si perde ad incantare gli altri. L’altra metà è persa nell’affrontare le ansie causate dagli altri. Lascia questo gioco, hai giocato abbastanza!” (Frasi attribuite a Rumi). Questa frase ci fa riflettere su quanta energia si spreca nel vivere cercando sempre l’approvazione degli altri. La citazione ci trasmette il senso di sfiducia nell’idea che gran parte della nostra esistenza sia spesa a cercare l’ammirazione altrui, e a combattere le ansie e le preoccupazioni che derivano da queste interazioni. La prima parte della frase afferma che “Metà della vita si perde ad incantare gli altri”, suggerendo che una significativa quantità di tempo e sforzi vengano dedicati a cercare di impressionare gli altri, a voler essere amati e adottati, magari anche a discapito della nostra autenticità. Molti sono i modi in cui sacrifichiamo noi stessi per creare un’immagine che venga accettata dagli altri. Questo atteggiamento può portare a una sorta di maschera sociale, in cui ci si comporta in modo conforme alle aspettative altrui per guadagnare il loro affetto o rispetto. Tutto ciò si ripercuote in ogni scelta della nostra vita: da come ci vestiamo, alle attività che svolgiamo, ai luoghi che frequentiamo ecc… Nella seconda parte, si dice che “L’altra metà è persa nell’affrontare le ansie causate dagli altri”. Questo suggerisce che l’interazione con gli altri e il desiderio di piacere possono generare ansie e preoccupazioni. La paura del giudizio, la paura di non essere all’altezza delle aspettative o di essere rifiutati possono diventare fonte di stress e ansia. Infine, il messaggio principale della frase è un invito a “lasciare questo gioco” perché “hai giocato abbastanza”. Ciò suggerisce che forse è giunto il momento di smettere di mettere troppa enfasi sull’opinione altrui, di cercare approvazione o di essere schiavi delle aspettative sociali. È un invito a trovare il proprio spazio interiore, a concentrarsi sulla propria felicità e realizzazione personale, invece di perdere tempo ed energia in una dinamica che può risultare priva di significato. Inoltre, la frase può essere interpretata anche come un incoraggiamento a liberarsi dalle ansie e preoccupazioni causate dalle interazioni sociali, a non farsi condizionare troppo dalle opinioni altrui e a riconoscere il proprio valore indipendentemente da ciò che gli altri possano pensare. In sintesi, la frase ci invita a prendere coscienza di quanto tempo e energia dedicato al gioco sociale possa essere sprecato, e a focalizzarci maggiormente sul nostro benessere interiore. Può essere un’occasione per riflettere su come vogliamo vivere la nostra vita e come vogliamo relazionarci con gli altri, scegliendo di essere più centrati su noi stessi e sulla nostra felicità. #cambiamento #svolta #scelte
Post di Antonio Gentile Specialist Bquadro - Astidental Spa
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Quanto ascolti i tuoi desideri? Se lo facessi, cosa succederebbe? Leggevo qualche tempo fa un post del collega e amico Bruno Vacciano - Coach ICF PCC che parlava di come ascoltare i nostri desideri ci permetta di dare una traiettoria alle nostre vite. De-sidus: possiamo tradurlo in modi diversi, a seconda del significato che attribuiamo a quel “de”. Sidus in latino significa STELLA. La cosa più bella è che il desiderio contiene in sé la parola stella, come se desiderare implicasse volgere il nostro sguardo in alto, verso il cielo. Il "de" possiamo tradurlo come un moto da luogo, quindi il desiderio deriva dalle stelle, è quell’anelare dell’uomo a qualcosa che è oltre se stesso, oltre l’umana natura, forse a quella “casa” da cui proviene. Anche la fisica quantistica e prima di essa, le antiche sapienze ci parlano della connessione tra noi e l’universo visibile e invisibile, e ci spiegano come in noi ci sia il tutto; anche parte di quelle stelle da cui proveniamo. Se traducessimo il "de" come complemento di argomento, dovremmo pensare a un discorso sulle stelle e il desiderio ancora una volta riguarderebbe la conoscenza di quegli astri luminosi. E se prendessimo il “de” per mancanza di, allora il desiderio sarebbe mancanza di stelle e la mancanza di qualcosa aumenta il nostro anelare ad essa. Ma potremmo tradurre “de” come elemento de-strutturante potremmo pensare al desiderio come a qualcosa che destabilizza, sovverte, scombina l’ordine per crearne uno nuovo. Perciò la parola desiderio racchiude in sé l’aspirare al trascendente, il timore di sovvertire l’ordine e il coraggio di crearne uno nuovo Sarà per questo che ascoltarsi e comprendere i propri desideri è così difficile? Nella mia esperienza con l’Arte e il processo creativo ho verificato una cosa che voglio condividere con te: La creatività è legata a filo doppio al desiderio! Sono creativo quando “mollo gli ormeggi” quando mi abbandono nel mare dell’ignoto, del nuovo, dell’incerto; quando lascio andare il controllo e comprendo che la libertà si conquista solo abbandonando la mia comfort zone e che, in fondo, quelle catene di cui vorrei liberarmi sono la mia sicurezza, la mia coperta di linus. Esercitare la mia creatività significa diventare un adulto responsabile e coraggioso che comprende che nella creatività sta quella parte divina che fa di me un creatore in grado di creare la realtà che desidero. Per concludere: - trova il coraggio di lasciare la tua copertina di linus - spingiti oltre ciò che conosci - guarda in su, alle stelle, consapevole che sei divino - cerca ed esercita la tua creatività perché è la chiave che apre le porte che conducono al tuo potere personale e al tuo successo. Ancora solo un giorno per iscriverti alla Masterclass del 2 settembre. Trovi il link IN BIO. #emozioni #leadership #competenzaemotiva #emotionalintelligence #emotionalagility #cambiamento #arte #artcoaching #emotionalart #lavoro #salutogenesi #apprendimento
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Alla fine cos'è che ci dà davvero fastidio dell'egoismo? In fondo spesso un atto d'egoismo è solo auto-referenziale ma non direttamente offensivo. Certo ci dà fastidio quello che sgomita in coda senza tenere conto di nessuno, ci dà fastidio il collega che vede solo il proprio personale interesse, ci dà fastidio la persona che non sacrifica mai nessuna priorità a favore degli altri. Ma raramente chi è egoista è direttamente ed esplicitamente aggressivo. È troppo preoccupato dalle proprie necessità per perdere energia a litigare, a confrontarsi, ad entrare in qualche modo in relazione. Eppure sentiamo l'egoismo altrui come un'offesa oltre che come una minaccia. Perché, con il suo comportamento, l'altro ci dice "Non mi importa di te" oppure, nei casi più gravi "Per me non esiste quello che senti, pensi; non esistono le circostanze e le situazioni esterne. Il mio bisogno viene prima del tuo". L'egoista pensa e crede che gli altri funzionino come lui: che non abbiano bisogno della sua presenza, che siano autonomi e senza necessità alcuna. Alla fine, quello che più ferisce dell'egoismo è proprio questo: la negazione che il nostro bisogno abbia valore. E, con questa negazione, finiamo per sentirci soli perchè perdiamo la possibilità della reciprocità e dello scambio. È questo quello che ci sottrae l'egoismo: la possibilità dello scambio. Come se ci facesse credere che possiamo solo inspirare e che non è necessario espirare. Lascia soli e distanti. Rimane solo chi è egoista e chi si trova a stargli vicino perché non è possibile avere uno scambio. L'egoismo è la misura della distanza tra la foglia e la radice: una distanza così grande che fa credere di dover fare tutto da soli per essere nutriti. E, invece, sono (siamo) entrambe parti dello stesso albero. La pratica gratuita. Link in bio #mindfulness #selfcompassion #mindfulnesserelazioni #egoismo #comuneumanitàcondivisa #meditazione #meditazionemindfulness #ritiridimindfulness
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Alla fine cos'è che ci dà davvero fastidio dell'egoismo? In fondo spesso un atto d'egoismo è solo auto-referenziale ma non direttamente offensivo. Certo ci dà fastidio quello che sgomita in coda senza tenere conto di nessuno, ci dà fastidio il collega che vede solo il proprio personale interesse, ci dà fastidio la persona che non sacrifica mai nessuna priorità a favore degli altri. Ma raramente chi è egoista è direttamente ed esplicitamente aggressivo. È troppo preoccupato dalle proprie necessità per perdere energia a litigare, a confrontarsi, ad entrare in qualche modo in relazione. Eppure sentiamo l'egoismo altrui come un'offesa oltre che come una minaccia. Perché, con il suo comportamento, l'altro ci dice "Non mi importa di te" oppure, nei casi più gravi "Per me non esiste quello che senti, pensi; non esistono le circostanze e le situazioni esterne. Il mio bisogno viene prima del tuo". L'egoista pensa e crede che gli altri funzionino come lui: che non abbiano bisogno della sua presenza, che siano autonomi e senza necessità alcuna. Alla fine, quello che più ferisce dell'egoismo è proprio questo: la negazione che il nostro bisogno abbia valore. E, con questa negazione, finiamo per sentirci soli perchè perdiamo la possibilità della reciprocità e dello scambio. È questo quello che ci sottrae l'egoismo: la possibilità dello scambio. Come se ci facesse credere che possiamo solo inspirare e che non è necessario espirare. Lascia soli e distanti. Rimane solo chi è egoista e chi si trova a stargli vicino perché non è possibile avere uno scambio. L'egoismo è la misura della distanza tra la foglia e la radice: una distanza così grande che fa credere di dover fare tutto da soli per essere nutriti. E, invece, sono (siamo) entrambe parti dello stesso albero. La pratica gratuita. Link in bio #mindfulness #selfcompassion #mindfulnesserelazioni #egoismo #comuneumanitàcondivisa #meditazione #meditazionemindfulness #ritiridimindfulness
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#𝐢𝐦𝐦𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞: 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 In che modo parlare a te stesso, date le premesse dei post precedenti? Utilizza il verbo al presente: non al passato non al futuro. Il compito primario dei nostri cervelli uniti è di tenere in costante osservazione l’ambiente circostante per mantenerci al sicuro: comprende il momento presente, rifacendosi a esperienze conosciute, dalle quali “tutelarsi”. Questa tipologia di pensieri si riferisce al passato: ho (sempre)fatto, detto, sono stato (vittima), ho sbagliato… senza toccare la veridicità di ciò che ti stai dicendo, sicuro di aver bisogno di andare di continuo al passato, che è appunto “passato” e spesso “trapassato” e pure remoto? Inoltre, se appartiene al passato, e in quel momento andava bene (con tutte le perplessità del caso)non significa che in questo momento vada ancora bene. Qua c’è il nodo di vedersi come si è al momento, - si torna all’immagine di sé – e non come si è stati al tempo di “Carlo Codega” 😉 Volgi il pensiero al presente: · Adesso sono questa persona, che ha queste capacità e faccio bene questa cosa · Voglio provarci, così imparo e miglioro · Sono in grado di farlo. Bandito in modo as so lu to l’uso di avverbi di tempo di tipo divinatorio: · mai, per niente, · sempre, di continuo… Se può essere percepito come “facile”, sappiamo bene che trasformare modalità conosciute attivandone di nuove è un passaggio che richiede tempo, impegno, fiducia in ciò che si fa per amore verso se stessi. Questi suggerimenti li si leggono nel web o sulle riviste, e creano aspettative su se stessi che possono innescare un altro circolo vizioso di pensieri: “Non sei capace” “Non riesci” “Sbagli sempre tutto” e altro. O provocano sensazioni di impotenza o di frustrazione se vengono presentati come miracolosi. Che sia chiaro: senza impegno e tempo necessario, che varia dal momento che si sta vivendo e da ognuno, risultano deleteri. Si inizia e si procede con costanza, con momenti di contentezza e momenti di incavolatura cosmica: con amore, accogliendo la propria umanità. Comincia a usare questo primo passo, e poi torna a dirmi come va; oppure, ci alleniamo insieme. Mi puoi scrivere in privato😊 #dialogointeriore #relazioni #linguaggio #counseling #cervello #dalilabellometti
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Nella società in cui viviamo, complessa, frenetica, “liquida”, spesso il rispetto è poco… praticato. Che avvenga tra persone conosciute o perfetti estranei, la mancanza di rispetto prende varie forme e maniere nella quotidianità delle relazioni personali e professionali: uno sguardo, una frecciatina, una battuta, una frase poco gentile, con varie forme (a volte sottili) di prevaricazione, di menefreghismo, di indifferenza. Persone effettivamente capaci di passare sopra ad altri esseri umani con trattori carichi di indifferenza, menefreghismo, arroganza, scarsa capacità empatica, se non vera e propria crudeltà. Ti sei mai chiesto/a perché più sei disponibile nei confronti delle persone intorno a te e più queste pretendono o danno tutto per scontato o ne approfittano o mostrano scarso interesse nei tuoi confronti? Sai perché succede? Perché siamo noi per primi a mancarci di rispetto! E lo facciamo in tantissimi modi, anche se può sembrare strano. Se è vero che il primo amore non si scorda mai, ricordiamoci che per essere davvero felici bisogna prima imparare ad amare se stessi. L’amore per gli altri è direttamente proporzionale all’amore che abbiamo per noi stessi. “Non sono abbastanza”, “Non ho abbastanza”, “Non faccio abbastanza”, pensieri come questi si insidiano nella mente costringendoci a scelte poco funzionali. Accettare situazioni disfunzionali equivale a sentirsi destinati non meritevoli di qualcosa di meglio. Di conseguenza si smette di combattere, si pensa solo di non valere niente e questo è quello che capita tipicamente nei contesti di manipolazione psicologica: “penso io di aver sbagliato, penso io di essermelo meritato, di aver cercato che mi capitasse questo”. Niente di piu’ sbagliato… #rispetto #onesta #trasparenza #tossicita’ #rapporti #teamwork
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Cosa ti irrita dell'altro? Quali sono i comportamenti che ti fanno infastidire di più? Un collega, il partner, un familiare o un amico: siamo quasi sempre in relazione con altri. Ogni relazione, però, dipende fortemente dalla relazione più importante che esista: quella con noi stessi. Invece di concentrarti su ciò che ti dà fastidio di qualcuno, prova a fermarti a riflettere sul PERCHE' ti infastidisce. Potrebbe essere un'incredibile opportunità per chiederti: "Non è che questa cosa mi colpisce così tanto perché mi riguarda da vicino?" E se fosse perché ti sta mostrando qualcosa di te che non ti piace? Immagina le relazioni con gli altri come uno specchio. Riflettono parti di noi stessi, a volte parti che facciamo fatica a vedere o accettare. E qui entra in gioco una parola magica: proiezione. Significa che potremmo proiettare sugli altri tratti o emozioni che non ci piacciono o che non vogliamo vedere in noi stessi. In altre parole, potremmo essere arrabbiati con quella persona perché, in fondo, stiamo evitando di affrontare qualcosa di simile dentro di noi. Ecco perché spesso, quello che ci dà fastidio negli altri tocca un nervo scoperto dentro di noi. È come se il loro comportamento risuonasse con una parte di noi stessi che non abbiamo ancora affrontato. Questa è una buona notizia perché proprio quel comportamento potrebbe trasformare questo fastidio in qualcosa di utile. Può diventare l'occasione per riconoscere cosa di te sta auto-sabotando la tua felicità. Questo non vuol dire giustificare comportamenti che non ti piacciono, ma piuttosto usare l’esperienza come un’occasione per conoscerti meglio e crescere. Per liberare la persona luminosa che sei <3 Marco Fincato . 🌟 marcofincato.com . #proiezioni #spritualità #insieme #amore #buongiorno #meditazione #risvegliospirituale #inconscio #saggezza #vita #tiamo #crescitapersonale #meditare #tivogliobene #relazioni #gratitudine #grazie #benessere #vita #amorproprio #comportamento #miamo #irritante #benesserenaturale #consapevolezza #thetahealing #love #marcofincato #condizionamenti #liberodivolare
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Notare che la mancanza di confini invita alla mancanza di rispetto e offre preziose opportunità per comprendere noi stessi e la crescita dell'anima. Le conseguenze delle nostre azioni indicano la possibile natura inconscia delle nostre scelte. Mentre esistiamo per amarci l'un l'altro, non siamo qui per essere uno e l'altro. Non si può costringere un altro a essere consapevole o provare i propri sentimenti. Non si può pensare, credere, diventare consapevoli o sapere visceralmente per un altro. Non si può elaborare le delusioni di un altro che i limiti auto-creati di un altro possono produrre. In sostanza, si può essere uno specchio ma non si può crescere per un altro. Si fanno solo certi viaggi da soli. Non siamo impotenti e in qualsiasi momento, possiamo cambiare consapevolmente i nostri pensieri, sentimenti, comportamento e direzione di vita per assumerci la responsabilità a un livello completamente nuovo. Non si tratta di controllo, ma piuttosto di vera libertà. Quando accettiamo la libertà di un altro, non ci arrabbiamo, non ci sentiamo feriti o ci ritiriamo quando stabiliscono dei confini. Il loro comportamento ci invita a comprendere meglio il nostro. Quando arriviamo a riconoscere la motivazione nascosta dietro i nostri confini stabiliti (o la loro mancanza), siamo rafforzati. I cambiamenti quantici nelle condizioni di vita avvengono quando diventiamo consapevoli e guariamo possibili sensi di colpa, profonda paura della rabbia altrui o di nutrire la nostra, paure di solitudine o abbandono, paura del rifiuto e codipendenza. Rendere cosciente l'inconscio ci consente di passare da schemi basati sulla paura a una vibrazione d'amore più coerente. Il lavoro sull'ombra ci guida verso nuove intuizioni ed espansioni nella coscienza. Quando vediamo attraverso i nostri impulsi e schemi, sappiamo cosa rappresentiamo e ci sintonizziamo sul nostro messaggio energetico. Spesso, i problemi di confine sorgono a causa della mancanza di iniziativa o di insufficiente assertività. Agire significa trovare il coraggio interiore. Significa dire la propria opinione con gentilezza attraverso il cuore sensibile. Tutto ciò che pensavi fosse importante crolla per rivelare la vera grandezza. Una consapevolezza più profonda ci allontana da una vita guidata dall'ego, così ci sentiamo in possibilità illimitate e ci sintonizziamo su dimensioni a noi sconosciute prima di questo momento.
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COSA POTRESTI PERDERE SE... . Cercare di essere sempre perfetti e sentirsi insoddisfatti del proprio modo di essere è una lotta comune. . Tutti vogliamo e desideriamo essere visti, amati, riconosciuti dagli altri, perché non ci si sente né amati, né riconosciuti! . Questo molte volte ci porta ad indossare anche maschere diverse, ad avere anche più partner, nella speranza che ogni volta sia quella buona per colmare non un semplice vuoto, ma una voragine interiore che ci divora! . Come possiamo pensare che questo possa accadere, se noi per primi non ci accettiamo e amiamo, accogliendo profondamente le nostre fragilità, lasciando andare i comportamenti narcisistici? . Si fugge e ci si nasconde dai nostri veri sentimenti, dalle vulnerabilità, che sono parte integrante della nostra umanità. . L'ossessione per la perfezione può spesso farci sentire insoddisfatti di chi siamo realmente. . È fondamentale fermarsi e riflettere sull'importanza di accettare noi stessi per come siamo. . Fosse semplice, mi dirai! Certo che no, lo so bene! Inoltre è un viaggio che dura una vita! . E' un atto di coraggio e un passo verso una vita più autentica. . Lasciare andare il bisogno di nascondersi o fuggire dai sentimenti più veri è un rischio, poiché alla base c'e' il decidere di non avere sempre il controllo su tutto. . Smettere di voler corrispondere ad un modello dato dalla società, per la quale altrimenti sei un outsider! . Offrire a se stessi, invece, la possibilità di dirsi "Ok vado bene così!" . Accogliere l' imperfezione. . Cosa potrebbe cambiare nella tua vita se iniziassi ad accettare e abbracciare le tue fragilità?
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La vita è uno specchio, ma è importante conoscere la verità che si riflette. Nel vecchio paradigma, si credeva che tutto ciò che accadeva intorno a te riflettesse qualcosa da risolvere dentro di te. Questo concetto potrebbe aver offerto un grado fugace di comprensione, in cui il mondo interiore ed esteriore si uniscono, ma non è in realtà la profondità della verità che lo specchio della realtà riflette. Incolpare te stesso per le azioni degli altri è un atto di co-dipendenza. Ogni essere ha il proprio libero arbitrio per navigare il proprio percorso durante un viaggio che può svolgersi solo nella sua massima perfezione. Sei libero di credere che i bordi crescenti degli altri riflettano qualcosa in te che ha bisogno di essere raffinato, e tuttavia, tale interpretazione co-dipendente tende a generare più dubbi su te stesso e giudizio invece di chiarezza e potere. Potrebbe sembrare un cambiamento positivo uscire dal giudizio sugli altri, ma se tali giudizi vengono rivolti verso l'interno e proiettati su te stesso, nessuna quantità di sofferenza è stata risolta quando la critica viene semplicemente reindirizzata. Sebbene sia vero che siamo tutti Uno, la nostra unità si verifica al fondamento dell'essere eterno, prima del pensiero, del nome, della scelta, della forma o dell'incarnazione. Ciò significa che siamo Uno nell'essenza, ma come personaggi siamo espressioni uniche della nostra unica fonte divina. Un ego che è stato istruito su questioni spirituali cercherà spesso se stesso nell'ego degli altri, solo per rimanere bloccato nella vibrazione della co-dipendenza. Insisterà sul fatto che tale chiarezza è un atto di auto-responsabilità, anche se la responsabilità ha più a che fare con la qualità delle tue azioni e risposte alla vita, invece di ciò che credi che abbia a che fare con te. Poiché siamo uno nella nostra essenza, l'energia che si modella in ogni personaggio riflette la bellezza della tua Divinità nella forma, mentre la mentalità e le azioni di ogni personaggio riflettono semplicemente dove si trovano nel loro viaggio spirituale in evoluzione. Non importa come un personaggio ti tratta, l'unico riflesso della tua coscienza è determinato da come rispondi. Non importa nemmeno se il tuo dialogo interiore è critico nei confronti del comportamento dell'altra persona, finché la tua risposta verbale è indulgente, paziente, compassionevole e amorevole come vorresti che gli altri fossero con te. Come sempre, che tu sia in grado di rispondere con più grazia agli altri o che tu tenda a rispecchiare inconsciamente i loro comportamenti in un momento di rappresaglia impulsiva, meriti sempre più amore, non di meno. Quando ogni momento non è più un riflesso di te, ma un'opportunità di essere per il mondo, te stesso e gli altri qualunque parola o azione consapevole sembri mancare dal gioco eterno della vita, stai iniziando a vedere cosa sta realmente riflettendo lo specchio della realtà.
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🔴 VALORI E FELICITÀ (pippone della settimana) (Oggi sono a Padova e Treviso) 🙎Ultimamente, per una strana coincidenza, ho una serie di persone che mi chiedono un consiglio per situazioni complesse, che portano ad uno stallo decisionale e soprattutto ad una sofferenza interiore. ♥️ Un po' in modalità coaching, un po' in modalità consigliere, abbiamo indagato sulla situazione, sulle sensazioni e sui paradossi che avevano preso corpo in loro. 🔍Tra le tante osservazioni emerse una in particolare mi sta facendo riflettere, tra l'altro connessa alla Piramide dei livelli logici di Dilts. 👉Provo a porvi un quesito in merito. ❓Quando la nostra identità si identifica con i nostri valori - che di solito si formano prima della consapevolezza della nostra identità - ma il rispettare certi valori ci porta sofferenza, che si fa? ❓Quando sento che tradire i miei valori mi porta a far star bene da una parte, ma dall'altra mi critico per questo, come esco da questa divisione interiore? 🤔So che è abbastanza complesso come tema, ma è un tema che nella evoluzione di una persona a volte si fronteggia. 👉Cosa fareste? 👉Qualche quesito ❓La mia identità che relazione ha con la felicità? ciò che mi rende felice può indicare chi sono? ❓Rivedi i valori perché i valori devono portare alla felicità? ❓Forzo il mantenimento dei valori mantenendo la sofferenza? #crescitapersonale #coaching #valori #felicità
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Tutti gli articolo di Antonio Gentile :http://www.ilpopolo.news/author/antoniogentile/
Antonio Gentile Specialist Bquadro - Astidental Spa 6 anni -
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Antonio Gentile Specialist Bquadro - Astidental Spa 7 anni -
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Antonio Gentile Specialist Bquadro - Astidental Spa 7 anni