Credo che meritino una profonda riflessione le parole pronunciate in settimana da Arne Slot, tecnico del Liverpool Football Club che ha rimarcato il divario di intensità tra il campionato di Premier League e la Lega Serie A. Un argomento non nuovo per gli addetti ai lavori. Un divario che peraltro con il passare delle stagioni sembra essere sempre più in aumento. La motivazione non è imputabile ad un singolo fattore, ma occorre un’analisi complessa che possa garantire maggiore consapevolezza e delineare linee guida sia per la gestione interna del parco calciatori, sia per l’area Scouting. Luciano Spalletti nella conferenza stampa prima di FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio vs Real Federación Española de Fútbol già sottolineò la differenza dei dati delle accelerazioni e delle velocità espressi dalle due squadre. Rileggendo le parole di Daniele De Rossi nei post partita Bayer 04 Leverkusen vs AS Roma e di AS Roma vs Empoli Football Club, nuovamente l’allenatore sottolinea che nel calcio di oggi le capacità condizionali hanno una rilevanza cruciale. Per un’analisi ampia e dettagliata sull’argomento non sono trascurabili nemmeno le parole di Gasperini della scorsa settimana nel post partita Atalanta B.C. vs Hellas Verona FC che rispetto all’argomento del ritmo e dell’intensità delle gare rimarca il problema delle continue interruzioni, dei fischi e delle simulazioni di gioco. Qualcuno potrebbe eccepire, sottolineando che siamo reduci da un Real Madrid C.F. vs FC Barcelona che ha stupito tutti, me in primis, per livello tecnico e di gioco, nonostante costituzioni fisiche non robuste, ma ci tengo a sottolineare che le mie riflessioni si concentrano sulle capacità condizionali dei calciatori. Credo sia necessario un approccio data driven che permetta di fare valutazioni oggettive, la capacità di mettere in comunicazione i vari dipartimenti dell’area sportiva e una managerialità in grado di saper fare sintesi e adottare le scelte migliori per colmare questo gap. Alcuni Club italiani hanno intrapreso questa strada già da qualche anno e i risultati in campo internazionale sono tangibili.
Post e riflessioni molto interessanti, anche perchè comprovate da quanto si vede in campo. Se aggiungessimo che l'idea di base del gioco è diversa? Negli ultimi anni, traducendo libri su allenatori che tutti conosciamo (reviews tattiche, non propriamente biografie) e poi vedendo sul campo quanto scritto nelle pagine, mi sembra di capire che i giocatori, pur all'interno di una struttura di squadra, hanno una libertà di espressione che non sempre si ritrova da noi. Un esempio? Basta guardare le heat maps a fine partita di Bernardo Silva, oppure Mac Allister, per rendersene conto. Un esempio Italiano, potrebbe essere l'Inter della scorsa stagione. Ieri sera, ho sentito tante critiche (infatti poi ho spento) sul pareggio 4 a 4 di Inter e Juventus; però, per una volta, quando in una partita così importante, due squadre italiane se la giocano, corrono (sbagliano anche, succede no? Aumenta il ritmo e di conseguenza le possibilità di errore), vogliono segnare e si vede la palla correre veloce, possiamo dire che abbiamo visto un partita a "Dimensione Europea", oppure è sempre un problema? *Il goal del pareggio del Liverpool è un errore di posizionamento difensivo avversario; da loro va bene perchè c'è intensità, quelli di Juve-Inter, no?
"...Credo sia necessario un approccio data driven che permetta di fare valutazioni oggettive..." PER ME, vi sono due grandissimi errori in questo concetto comunemente condiviso. Si tratta di ignoranza epistemica. Una persona sa tantissimo ma di pochissimo Insomma, specialista sempre più a fondo dell'argomento. E' sbagliato? Non credo ma poi manca la "coesione" tra due o più specialisti per loro stesso "argomento". Quindi? I sistemi di riferimento no sono sovrapponibili. 1) i dati oggettivi sono oggettivi SE E SOLO SE sono oggettivi quindi non riguardano il soggettivo. 2) il metodo scientifico ribadisce ciò: SOLO dati OGGETTIVI e COMMENSURABILI. Ho scritto diversi post in merito ma il concetto è: se è dato oggettivo come può esserlo per un sistema complesso come il soggetto ed ancor più, un insieme di soggetti? Si sta ancora discutendo di analitico - globale pedagogia direttiva - problem solving tecnica - tattica squadra - calciatore. Nessun passo avanti nonostante si sempre al top delle argomentazioni di Convegni e Conferenze. segue in 2)
Ripassare lezioni del prof.Arcelli -Sassi ed altri
Ciao Antonio riflessione a mio avviso molto interessante . Purtroppo per nostra cultura sarà difficile arrivare a quei modelli prestativi . Spero tanto in un cambio di rotta repentino ne gioverebbe tutto il sistema Calcio
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Si gioca come ci si allena,credo bisognerebbe esporre di più i giocatori in allenamento invece di preservarli attraverso proposte poco specifiche. Le capacità condizionali aiutano in presenza di specificità e abilità come giustamente sottolineato per Real - Barcellona.
Caro Antonio, in Italia queste parole sono state ignorate. Perché spesso ci riempiamo la bocca di contenuti social, di digital marketing, di comunicazione integrata senza pensare che stiamo retrocedendo sul piano tecnico, fisico e strutturale. Eppure la verità ci viene urlata in faccia dall'estero, di solito additato a modello...
Molto molto d'accordo
Grazie della condivisione
High Performance Coach Consultant
5 mesiGrazie Antonio per aprire questo dibattito citando cronologicamente chi sta portando alcune riflessioni. Ritengo che nel calcio moderno è sempre più necessario un dibattito fondato sui valori oggettivi per poi poter fare i dovuti confronti con un approccio etico e scientifico “data-driven” possiamo andare oltre l’interpretazione soggettiva, pianificando strategie di alto rendimento sportivo. Ho esplorato questo modello nei miei recenti post per stimolare una discussione basata su metriche oggettive. Da alcuni mesi con Math&Sport di Adriano Bacconi ed il suo team, ho potuto vedere come un approccio “data-driven” possa fare la differenza nell'interpretazione soggettiva sia dal punto di vista tecnico sia strategico. Sta poi a noi addetti ai lavori creare valore con le scelte quotidiane basate sulla nostra esperienza maturata, sul confronto costante all'interno di uno staff multidisciplinare tenendo conto di tanti elementi biologici, del contesto in cui si trova secondo variabili come differenze culturali, contestuali appunto e di differenti stili di gioco delle diverse leghe e campionati. Puoi trovare alcune mie riflessioni sui post precedenti https://is.gd/MyxGq0