"Il consumatore italiano preferisce le vetture a benzina e a gas perché meno caro, ma è pronto a comperare più elettrico se reso accessibile dagli incentivi" Leggi il nuovo articolo di Massimo Ghenzer, presidente di Areté, per la rubrica #OsservatorioMobilità del #CorrieredelloSport https://lnkd.in/du2sqN8n #incentivi #immatricolazioni #areté #motorizzazione #elettrico #mercato #consumatore #automobili
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A maggio il mercato perde 6,53%: ora speriamo negli incentivi 👉 https://lnkd.in/gPc9hjxm ---------- Nel cumulato annuo il dato rimane positivo, seppur di poco: +3,49%, per un volume complessivo di immatricolazioni che sfiora le 730.000 unità. A sostenere i volumi delle immatricolazioni, come segnala Dataforce già da diversi mesi, sono le auto-immatricolazioni dei Concessionari e delle Case Auto: +38,24% (è il risultato migliore del mese). 💬 “Un’evidenza che continua a farmi riflettere è il valore di CO2 medio del venduto. Ci hanno detto che il diesel è cattivo e che il benzina più o meno ibridizzato, anzi, le plug-in e soprattutto le elettriche avrebbero ridotto questa cattivissima CO2. A parte PHEV e BEV che non si vendono e le full hybrid che stanno quasi al 15% del mercato, il diesel sì è stato abbandonato, non per scelta dei consumatori, perché se ci fossero ancora modelli di fascia bassa a listino andrebbero via come il pane.” Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia #automotive #mercatoauto #mobilità
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Alle ore 18:00 di oggi 3 giugno, la fascia CO2 0-20 g/km ha già utilizzato quasi il 90% dei fondi a disposizione, ce lo aspettavamo, le auto elettriche senza incentivi non si vendono né si esportano quindi l’occasione va colta al volo. Segue la fascia 61-135 che ne ha consumato quasi il 50%. Praticamente ferme le plug-in (CO2 21-60), solo il 15% dei fondi sono stati utilizzati, si conferma il grande flop di questa motorizzazione. In ogni caso, calcolando le 8 ore dall’apertura delle prenotazioni fino adesso, le 0-20 consumano 26,5 milioni di euro/ora e le 61-135 consumano 23,6 milioni di euro/ora, ma con valore unitario dell’incentivo ben diverso…, mentre le 21-60 viaggiano a un decimo di quella velocità. Ma, abbandonando per un attimo l’argomento incentivi, un’evidenza che continua a farmi riflettere è il valore di CO2 medio del venduto. Ci hanno detto che il diesel è cattivo e che il benzina più o meno ibridizzato, anzi, le plug-in e soprattutto le elettriche avrebbero ridotto questa cattivissima CO2. A parte le PHEV che non si vendono, le BEV che non si vendono senza aiuti e le full hybrid che stanno quasi al 15% del mercato, il diesel sì è stato abbandonato, ma non per scelta dei consumatori, perché se ci fossero ancora modelli di fascia bassa a listino andrebbero via come il pane. Quindi oggi benzina 54%, diesel 20% uguale CO2 media 122,5 g/km. Solo 2 anni fa, benzina 48%, diesel 25% uguale CO2 media 119,8 g/km. Quante sciocchezze ci raccontano… #dataforce #comunicatostampa #mercatoauto #veicolicommerciali #incentivi #CO2 #autoimmatricolazioni
Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Maggio 2024 | Dataforce
dataforce.de
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Continuo a leggere post plaudenti al successo delle elettriche, al successo di questa campagna di incentivi, a “30.000 auto vendute in poco più di 8 ore”, al fatto che questi numeri non mentono. E invece stanno mentendo eccome! Nessuno si chiede come sia possibile che il volume di auto elettriche assegnate a un cliente finale in 8 ore sia pari al volume di tutte le auto elettriche vendute in Italia in metà anno 2023? Era scontato che le concessionarie tenessero nel cassetto un portafoglio ordini di almeno due mesi in attesa di poterlo agganciare all’incentivo ma da qui ad arrivare a 30.000 ordini reali, questo francamente è impossibile. L’unica spiegazione plausibile è che la maggior parte di questi incentivi siano stati prenotati a favore delle società di noleggio che, grave falla del decreto incentivi, non hanno l’obbligo di dichiarazione dell’utilizzatore finale per ottenerlo. Non solo, tutto questo senza alcuna rottamazione, altro obiettivo fallito di questa manovra. Invitalia ha tutti i dati di chi ha effettuato le prenotazioni e dovrebbe avere l’obbligo quanto meno etico di inviare immediatamente una PEC alle concessionarie con il maggior numero di prenotazioni per verificare l’elenco dei clienti abbinati e, per i clienti abbinati che sono società di noleggio, inviare un’altra PEC al loro indirizzo richiedendo i contratti a cliente (utilizzatore) finale. In mancanza di cliente o utilizzatore finale l’incentivo deve essere annullato per tornare nella disponibilità del fondo. Il Governo deve fare chiarezza su questo punto, l’eventualità che parte di questi fondi, soldi pubblici, non arrivino affatto alle famiglie e imprese per i quali sono stati approvati sarebbe un fatto grave, che non può non meritare un approfondimento e la giusta trasparenza nei confronti di tutti noi.
Alle ore 18:00 di oggi 3 giugno, la fascia CO2 0-20 g/km ha già utilizzato quasi il 90% dei fondi a disposizione, ce lo aspettavamo, le auto elettriche senza incentivi non si vendono né si esportano quindi l’occasione va colta al volo. Segue la fascia 61-135 che ne ha consumato quasi il 50%. Praticamente ferme le plug-in (CO2 21-60), solo il 15% dei fondi sono stati utilizzati, si conferma il grande flop di questa motorizzazione. In ogni caso, calcolando le 8 ore dall’apertura delle prenotazioni fino adesso, le 0-20 consumano 26,5 milioni di euro/ora e le 61-135 consumano 23,6 milioni di euro/ora, ma con valore unitario dell’incentivo ben diverso…, mentre le 21-60 viaggiano a un decimo di quella velocità. Ma, abbandonando per un attimo l’argomento incentivi, un’evidenza che continua a farmi riflettere è il valore di CO2 medio del venduto. Ci hanno detto che il diesel è cattivo e che il benzina più o meno ibridizzato, anzi, le plug-in e soprattutto le elettriche avrebbero ridotto questa cattivissima CO2. A parte le PHEV che non si vendono, le BEV che non si vendono senza aiuti e le full hybrid che stanno quasi al 15% del mercato, il diesel sì è stato abbandonato, ma non per scelta dei consumatori, perché se ci fossero ancora modelli di fascia bassa a listino andrebbero via come il pane. Quindi oggi benzina 54%, diesel 20% uguale CO2 media 122,5 g/km. Solo 2 anni fa, benzina 48%, diesel 25% uguale CO2 media 119,8 g/km. Quante sciocchezze ci raccontano… #dataforce #comunicatostampa #mercatoauto #veicolicommerciali #incentivi #CO2 #autoimmatricolazioni
Comunicato Stampa Dataforce: Mercato Autovetture e Veicoli Commerciali Maggio 2024 | Dataforce
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A dicembre 2023, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale è sceso del 3,8%. Tra le cause: l'aumento dei prezzi delle auto, il calo delle domanda delle aziende, la fine degli incentivi per l'elettrico. L'analisi di Promotor #mercatoauto2023 #aumentoprezziauto #incentiviautoelettrica #prezziauto #autoelettrica
Aumento dei prezzi e fine degli incentivi per l'elettrico: i perchè del calo del mercato dell'auto a dicembre 2023 - PartsWeb
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⚡Le auto elettriche circolanti in Italia al 30 giugno 2024 sono 251.023 secondo l'ultima analisi di mercato di Motus-E, con le immatricolazioni full electric che da inizio anno sono pari a 34.709 unità, registrando un aumento del 6,20% rispetto allo stesso periodo del 2023. 📈Questi dati dimostrano che molti italiani sono pronti per la transizione verso l’elettrico. L’attesa degli incentivi ha contribuito a questa crescita, e ora la reattività agli incentivi è evidente. La quota di mercato delle auto elettriche è salita al 8,27% a giugno 2024, rispetto al 4,40% dello stesso mese nel 2023. Fonte: Motus-E 🌱🚗L’Italia sta facendo passi significativi verso una mobilità più sostenibile, e il trend positivo delle immatricolazioni elettriche ne è una prova tangibile. Se stai valutando l'acquisto di un veicolo elettrico o ne possiedi già uno, contattaci! In base alle tue esigenze, ti offriremo la migliore soluzione per ricaricare il tuo veicolo👇 https://lnkd.in/g5-Nrr-R oppure 👉📧 info@enermia.org #ev #colonnine #stazionediricarica #emobility
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AUTOMOTIVE ITALIA: CONSUNTIVO IMMATRICOLAZIONI 2023 +19,0%, RISPETTO Al 2022 MA -18,3% RISPETTO AL 2019 Gli analisti del mercato automotive respirano dopo anni nefasti, ma ciò esprime semplicemente un calo di aspettative di cosa sia una vera ripresa. Parlando delle quote di mercato dei veicoli preferiti dai pasdaran dell'elettrico, che predicano, predicano, ma non li acquistano mai, le full electric registrano una quota annuale del 4,2%, mentre quelle ibride ricaricabili del 4,4%. Numeri che dimostrano che il veicolo elettrico può crescere solo distruggendo il mercato dell'automobile con motore endotermico, e solo in presenza di forti incentivi. Quelli previsti per il 2024 sono ancora in elaborazione, e questo avrà un sicuro impatto negativo sulle loro vendite. Inoltre, legare gli incentivi all'ISEE farà sì che gli evasori fiscali ne saranno i più beneficiati. L'acquirente di veicoli elettrici è infatti un soggetto mediamente benestante con autorimessa privata capace di alloggiare una stazione di ricarica propria, che percorre in auto al massimo poche decine di km al giorno, e per giunta un evasore fiscale, dal momento che meno del 20% degli Italiani possiedono una autorimessa privata idonea e si possono permettere una city car. La famosa decrescita infelice, che però piace tanto a certi benestanti dell'improduttivo, oltra alla famigerata nuova mobilità, che prevede in meno di due decenni addirittura un dimezzamento delle auto private in circolazione. Non esiste una vera ripresa in Italia senza il contributo dell'automotive https://lnkd.in/dc7mQypC #automotive #italia #electriccar #autoelettrica #autoelettriche
Mercato auto Italia dicembre: il 2023 chiude in crescita del 19%
gazzetta.it
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⚡Le auto elettriche circolanti in Italia al 30 giugno 2024 sono 251.023 secondo l'ultima analisi di mercato di Motus-E, con le immatricolazioni full electric che da inizio anno sono pari a 34.709 unità, registrando un aumento del 6,20% rispetto allo stesso periodo del 2023. 📈Questi dati dimostrano che molti italiani sono pronti per la transizione verso l’elettrico. L’attesa degli incentivi ha contribuito a questa crescita, e ora la reattività agli incentivi è evidente. La quota di mercato delle auto elettriche è salita al 8,27% a giugno 2024, rispetto al 4,40% dello stesso mese nel 2023. Fonte: Motus-E 🌱🚗L’Italia sta facendo passi significativi verso una mobilità più sostenibile, e il trend positivo delle immatricolazioni elettriche ne è una prova tangibile. Se stai valutando l'acquisto di un veicolo elettrico o ne possiedi già uno, contattaci! In base alle tue esigenze, ti offriremo la migliore soluzione per ricaricare il tuo veicolo👇 https://lnkd.in/g5-Nrr-R oppure 👉📧 info@eshoremobility.com #ev #colonnine #stazionediricarica #emobility
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Torna in positivo il mercato dell’auto in Europa che registra a gennaio 1.015.381 immatricolazioni e una crescita dell’11,5% sullo stesso mese del 2023. Con una quota in calo al 4,9%, l’Italia conserva l’ultimo posto per le auto “con la spina” (ECV): un dato che conferma l’urgenza di rendere operativi i nuovi incentivi perché non venga ulteriormente rallentato e ostacolato il percorso di transizione energetica. “Per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni – commenta il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali – è fondamentale che il price cap per la fascia 0-20 g/Km venga eliminato, o quantomeno innalzato allineandolo a quello della fascia 21-60 g/Km. Per lo stesso motivo, auspichiamo vivamente che in corso d’anno i fondi residui degli incentivi 2023 vengano interamente allocati sulla prima fascia o sulle prime due”. 👇
Mercato auto Europa, gennaio torna in terreno positivo (+11,5%)
unrae.it
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ELETTRICO, NON CRESCE NONOSTANTE GLI INCENTIVI Gli #incentivi sono arrivati ma, nel primo semestre 2024, il loro effetto non si vede. Infatti, la quota di mercato delle #BEV è ferma a 3,9% (lo scorso anno era 3,8%) con 35.000 #immatricolazioni contro le 32.800 dell’anno precedente. Sicuramente possiamo notare come gli incentivi abbiano segnato il mese di giugno dove troviamo una quota di mercato dell’8,3% rispetto al 4,4% dello scorso anno. Sempre a giugno, sono state immatricolate 13.400 #autovetture, oltre 7.300 in più rispetto a giugno 2023 (+118%). Le autovetture plug-in hanno immatricolato 29.200 mezzi contro i 39.800 dell’anno precedente, -27%. La quota di mercato non ha superato il 3,3% con un calo di 1,4 punti sullo stesso periodo del 2023. Il motivo di questo crollo è probabilmente da imputare alle #flotteAziendali, nel momento in cui le aziende e/o i manager mostrano una minore propensione a scegliere questa #motorizzazione. “Con l’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi – afferma il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisci – il mercato ha avuto una buona accelerazione. Purtroppo, essendo questi terminati in sole nove ore, moltissimi acquirenti interessati non hanno potuto usufruirne. Lo stanziamento di poco più di 200 milioni del fondo per la fascia 0-20 g/Km di si è dimostrato insufficiente per coprire tutte le richieste dei clienti, una situazione che si riflette oggi sulle acquisizioni di nuovi ordini, sostanzialmente in stallo”.
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È stato pubblicato il Book UNRAE 2023 che analizza tutti i numeri del settore automotive in Italia. Il quadro delle immatricolazioni dello scorso anno è positivo – 1,566 unità, circa 250 mila vetture in più rispetto al livello del 2022 - ma ancora lontano dai 1,917 milioni del 2019. Con una curva sempre crescente, invece, il parco circolante arriva a oltre 40 milioni e fa salire l’età media delle vetture a 12,5 anni circa, con un evidente rallentamento del processo di rinnovo e impatti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute. Deludono le attese per la decarbonizzazione: le auto elettriche pure nel 2023 guadagnano appena mezzo punto, fermandosi al 4,2% di quota (con 66.300 immatricolazioni) e le vetture plug-in cedono 0,7 punti, scendendo al 4,4%, con un conseguente peggioramento dei dati sulle emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, risalite nel 2023 a 119,5 g/Km. Anche nel 2023 l’Italia, infatti, si conferma all’ultimo posto fra i Major Markets europei per quota di auto «con la spina», all’8,6% di quota complessiva, superata anche dalla Spagna con l’11,9%; un’arretratezza dovuta non tanto a un problema reddituale, quanto piuttosto a un sistema incentivi mal congegnato e a una rete di ricarica ancora inadeguata.
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