📚 Mircea Decun è rumeno e da almeno 20 anni vive in Italia. E' stato una persona senza fissa dimora con problemi vari ma si è fatto aiutare ed ha iniziato il suo percorso di rinascita. Lo racconta in un libro intitolato "Who is normal?" #poverta #homeless #senzadimora #bellestorie #riscatto #rinascita #romania
Post di B-HOP magazine
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#FrancescoDivenuto consegna le sue esperienze del #quotidiano a #racconti e #storie che pubblichiamo su #ilmondodisuk. #Battagliaconlazanzara è una di queste narrazioni che ci fanno sorridere e riflettere https://lnkd.in/dJhzX2cf
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Cosa succede quando muore tua moglie, tuo marito, la persona che ti sta accanto? Come ci si ricostruisce? Come si può parlare di #morte e di #lutto? Che domande è bene fare, e quali è meglio evitare di fare a una persona che sta vivendo un lutto? Ne ho parlato con Rachele Bianchi Porro nel programma "Storie" della Radiotelevisione svizzera (RSI), che ha accompagnato la visione del documentario "L'amore nonostante tutto", di Kevin Merz, prodotto da Michael Beltrami. Ne è uscita una chiacchierata gentile, rispettosa e spero perfino piacevole nonostante l'argomento. E del resto, la morte ci riguarda davvero tutte e tutti. Come sempre, mi piacerebbe parlarne con chi vuole, dopo, nei commenti o nei messaggi privati. Vi aspetto. __ Sono Elena Panciera e mi occupo di #ComunicazioneRispettosa e gentile, #Inclusione, #DEI e #AccessibilitàDigitale. > Seguitemi se vi interessano questi temi. > Condividete questo post se lo trovate utile. > Chiacchieriamo, nei commenti o in DM. #LinguaggioInclusivo #ComunicazioneInclusiva #LinguaggioAccessibile #AccessibilitàWeb #WebAccessibility #InclusiveLanguage #Diversity #Inclusion #DEIB #ComunicazioneResponsabile #EticaDelLavoro #BrandingEtico #MarketingEtico #ComunicazioneEtica #ComunicazioneConsapevole
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Cara Mariangela Pira mi trovi d’accordo, viviamo tempi in cui prevale l’arte di giudicare tutto e tutti. Il giudizio rapido e superficiale sembra essere diventato una seconda natura, ci siamo trasformati in critici incessanti, pronti a esprimere opinioni appunto su tutto e su tutti, spesso senza una comprensione approfondita o un contesto adeguato. Voltaire una volta disse: "Il pregiudizio è un'opinione senza giudizio." Questa frase cattura perfettamente la tendenza moderna a formare opinioni senza una riflessione critica o una comprensione reale. Giudichiamo le persone in base a poche informazioni, spesso distorte o incomplete, e ci sentiamo autorizzati a emettere sentenze definitive. Il giudizio affrettato può distruggere reputazioni, causare dolore e alimentare conflitti inutili. Invece di cercare di comprendere e di empatizzare con gli altri, ci limitiamo a etichettarli e a ridurli a stereotipi. L'arte di giudicare dovrebbe essere esercitata con grande cautela e responsabilità. Dovremmo sforzarci di comprendere il contesto, di ascoltare le diverse prospettive e di riconoscere la nostra limitata comprensione della vita altrui. Solo così possiamo aspirare a una società più giusta e compassionevole, dove il rispetto e la comprensione reciproca prevalgono sul pregiudizio e sull'ignoranza. dobbiamo ricordare che dietro ogni persona c'è una storia complessa e unica che merita di essere ascoltata e compresa. L'arte di giudicare, quando esercitata con saggezza e umiltà, può arricchire la nostra comprensione del mondo e migliorare le nostre relazioni. Ma quando viene praticata in modo ignobile, diventa una forza distruttiva che impoverisce la nostra umanità.
In un mondo in cui il nostro lavoro sembra sia diventato quello di giudicare, aiutati dai social, il Buongiorno di Mattia Feltri oggi è magistrale. Raccontando di una donna ebrea che ha subito di tutto ad Auschwitz ma non giudica, e pensando all'oggi al "giudicare tutti e subito senza pietà" con riguardo alla storia del padre di Filippo Turetta conclude: "(...) la condizione di padre di un giovane assassino non era al di là dell'immaginazione di nessuno. Tutti sanno e dunque giudicano, che è il modo perfetto per illudersi d'essere innocenti". Io concordo anche con gli spazi tra le parole di questo Buongiorno. Ormai dalla nostra scrivania senza aver mai magari giocato pure Sinner giudichiamo. Giudichiamo anche per cose minori. Sarebbe anche ora di finirla. Tralaltro è una delle cose che è gramigna nel mondo del lavoro. Mariangela
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Lo Zibaldino (per non offendere il Poeta 🙂 ) - Episodio 2 “[…] La rafforzata coscienza sociale della domanda per la tutela dei fragili, delle donne vittime di sopraffazione e di violenza, degli anziani non autosufficienti, dei poveri, chiama il volontariato e il mondo eterogeneo del no profit a una profonda revisione strutturale degli assetti e delle forme della solidarietà non emergenziale. Non è senza significato che i richiami più alti e più critici risuonati più volte nell’ultimo anno per mettere in guardia dai rischi di una progressiva marginalizzazione dell’Italia e dell’Europa abbiano avuto in comune il timbro del dovere di umiltà, serietà, disciplina”. Ecco un breve estratto dalle Considerazioni Generali del 58° rapporto del Censis che annualmente fotografa la Società Italiana. Io interpreto queste parole così: bisogna fare rete per rispondere a questa crescente domanda di sicurezza sociale, figlia di una crescente sfiducia del modello di sviluppo occidentale – del cui declino peraltro, secondo gli Italiani, le Istituzioni (Italiane ed Europee, percepite come sempre più autoreferenziali) sono al contempo causa ed effetto. Leopardi, nel periodo più tardo della sua produzione, parlava della necessità di unirsi “in social catena” per potere realizzare quelle “magnifiche sorti e progressive” cui l’Uomo anela nonostante la Natura “Madre di parto e di voler matrigna”. Provando a fare un esercizio di astrazione un po’ ardito, trasponendo questo messaggio (finalmente positivo) alla situazione delle Società Italiana ed Europea di oggi, bisogna lavorare tutti insieme (imprese, istituzioni, individui) per creare un contesto sicuro, positivo, sostenibile per tutti: in questo modo si genererebbe quella fiducia che è il primo motore di sviluppo economico e benessere sociale. #impegnatiacambiare Altroconsumo euroconsumers
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2019: Storia di un matrimonio È la continuazione ideale di 'Kramer vs Kramer', anzi la sua confutazione, dal momento che si mette al centro l'arco narrativo di un matrimonio con tutti i suoi crismi. Ergo, ne esce fuori un quadro familiare ancor più necessario oggi che negli anni'80. 2020: Un divano a Tunisi La psicologia spesso viene trattata in maniera seria senza associarle quell'umanità d'uopo di cui ne è anche empaticamente portatrice. Labbè regista franco tunisina narra con leggerezza la necessità per tutti, nessuno escluso di avere assistenza terapeutica, cosa che potrebbe disinnescare frustrazioni e ossessioni di ogni cultura. 2021: È stata la mano di Dio Sorrentino mette in scena un'ode a Napoli, mostrata con tutta la sua veracità. Forse il cinema italiano avrebbe bisogno di poeti e narratori come lui, pronti a regalarci bildungsroman che ci facciano godere della sostanza e non del contesto e che sappiano anche intercettare nuove generazioni. 2022: The Whale/ Boris 4 Il primo è un altro centro di Aronofsky, autore del millennio perché fa discutere, inalberare, sognare e stupire per le sperimentazioni e per la sua perenne presa di posizione. Già, forse in un'epoca in cui tutti sembrano essere sicuri senza macchie, lui mette in scena le contraddizioni, gli scarti, i falliti e così fa anche in 'The Whale' dove il perbenismo non è convocato, semmai mostra come ci si è arrivati a ridursi così, per colpa di noi stessi, dello stato? Delle speranze in frantumi? La nostra testa è l'unica via per essere liberi. Il secondo è il ritorno ancor più irriverente e sardonico di Ferretti, il merito è quello di aver saputo coinvolgere una generazione che pecca di non avere qualcuno che li racconti ed essere stati i primi ad analizzare L'onniscienza e l'ubiquità dell'algorimto, il quale per essere arginato bisogna mettere al centro ancor di più l'intelligenza umana.
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Da una community di liberi pensatori a comunità di fedeli seguitori. L’audience va coltivata come una chiesa e chi non rispetta la dottrina è pregato di prendere la via contraria al signore, la via della porta di uscita. Il signore, in questo caso socialaico di ritocco della community, è Diego Dalla Palma che ha deciso di fare una pulizia estetica dei suoi sostenitori: in fondo, è il suo mestiere. Non lo fa con metodi militari: bannare gli utenti non allineati. Del resto, non si tratta del Generale Vannacci: è solo Matteo Salvini il motivo della richiesta di non-più-amicizia. Diego Dalla Palma lo fa con metodi social-democratici: chiede agli utenti di fare il gesto di abbandonarlo, perché – dice – lui e loro «Non sono fatti l’uno per l’altro». Ora, al di là della ragione della richiesta – una ragione politica, non è questo il tema della discussione – la questione è sociologica, o meglio, social-logica. Quanto è social-etico ritoccare il volto della propria community a propria immagine e somiglianza? Se i liberi pensatori la pensano come te allora possono fare parte della congregazione religiosa, altrimenti o sono bannati o sono pregati di raggiungere l’uscita. E tu, a che tipo di trattamento estetico sottoponi la tua audience? Banni o preghi? La sottoponi a un make-up a tua immagine e somiglianza o la lasci crescere secondo social-natura? Insomma, vedi la community come uno specchio o come opportunità di confronto con chi non la vede come te? #socialcrazia Vecchi poteri per nuovi popoli.
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L’importanza di lasciare un’eredità di valore ai figli non semplicemente soldi ma un modo di vivere più legato alle persone e al tempo insieme Ricordiamoci di collezionare ricordi Per maggiori info su come poter collaborare con me scrivimi in privato👇🏼 #elenaguastamacchia #mammadigitale #mammaimprenditrice #businessmum #collezioniamoricordi #ricordi #emozioni #famiglia #businessmumnetwork
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"Partire per lavoro o restare vicino alla famiglia?” Una scelta che richiede coraggio e riflessione. Scopri le sfide e i consigli su come affrontare questo dilemma nel nostro nuovo articolo appena pubblicato sul sito. 🔗 Link nei commenti! #ilcalendariofinanziario #educazionefinanziaria #aief #Carriera #Famiglia #ScelteDifficili #EquilibrioLavoroVita #CrescitaPersonale
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È difficile sintetizzare un cammino lungo 20 anni. Per questo abbiamo preferito raccontare cosa è Diaconia attraverso la voce delle persone più fragili (qui una breve sintesi). 👉👉👉Il video completo lo trovare qui https://lnkd.in/dWUrZFvw
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Bellissimo articolo di Ilaria Procopio per Quants Magazine
Dal numero quindici: "La nuova me" di Halle Butler o del perché “girls just wanna have un lavoro sensato”. di Ilaria Procopio
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Giornalista professionista - Founder e Direttrice responsabile B-HOP magazine | Scrittrice
2 mesiBellissima storia rara