Post di Barbara Grasso

Premi produttività e piano welfare👏🏻

Something is moving… Welfare Luxottica 2024 Oltre 36 milioni di Euro ai dipendenti italiani, il Premio di Risultato EssilorLuxottica cresce del 14% Forse avrà contribuito anche la rivoluzione dell’organizzazione del lavoro. Luxottica , il più grande gruppo mondiale dell’occhialeria e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali hanno firmato il nuovo Contratto Integrativo Aziendale che introduce per la prima volta la settimana corta di 4 giorni per i 20mila dipendenti dell’azienda. Senza ridurre il salario. In un’epoca di grandi trasformazioni economiche e sociali emerge l’urgenza di ridisegnare nuovi modelli organizzativi delle aziende per guidare il cambiamento verso percorsi che riconoscano e premino le professionalità e le eccellenze del nostro paese.

Carissimi, è interessante vedere il Segrario della CGIL Landini andare in Luxottica, stab.to di Agordo (Bl), e dire poi che l’azienda è il “modello” in Italia, lo ha detto riferendosi a tante azioni condotte dall’azienda agordina a favore dei tanti lavoratori occupati in questa realtà, è giusto dare visibilità a chi primeggia, è giusto evidenziare il “top” nel panorama delle aziende italiane ma, a mio avviso, guardando i numeri, le realtà quali Luxottica, Ferrari, Lamborghini, Ducati e tante altre, quanto rappresentano sulla realtà delle aziende italiane ? Meno del 5 % ! Se applicassi il modello dell’ecomista “Vilfredo Pareto” (detto 80/20), straconosciuto a tutti gli economisti ed ingegneri, direi che oggi l’80 % delle condizioni “top” stà in mano al “20 %” delle aziende italiane, ma in Italia addirittura siamo al di sotto del 20% delle aziende ovvero siamo al di sotto del 5 % 🤷♂️ Ciò significa che in Italia abbiamo delle aziende “top”, ma queste non rappresentano il panorama italiano . Giustamente Landini è andato in Luxottica ma “forse” nn sà che dietro quel mondo vi sono sub-fornitori che operano “ben lontani” dalle condizioni in cui opera il committente. Tutte le “grandi aziende” (le “top”) vivono di sub-fornitura (se nn ci fossero l’azienda si fermerebbe !), nonché tante aziende “non top” sono “eccellenze” senza rispettare i canoni delle aziende “top”, questo è il mondo delle aziende italiane … c’è una varietà di aziende in Italia, che Landini non só se conosca . L’Italia è il paese del “fare” e per fare “non c’è bisogno della tessera di un sindacato”, piuttosto c’è bisogno del “rispetto” … si, del lavoro, della sicurezza e della dignità di ogni lavoratore 🤷♂️

Luxottica, si parte con la settimana corta: mille in coda per la sperimentazione che consente di «staccare» il giovedì Da lunedì in palio 600 posti. Molte domande di giovani e anziani, poche (a sorpresa) le donne Un interessante articolo di Gianni Favero su #CorrieredellaSera “Il primo aprile alla Luxottica parte l’atteso esperimento: circa 600 lavoratori potranno sperimentare il nuovo orario di lavoro che consente, per 20 volte l’anno, di concludere la settimana il giovedì, sacrificando appena cinque delle giornate di permesso retribuito mentre le altre saranno a carico dell’azienda. Dove comincia la sperimentazione È l’applicazione dell’accordo sottoscritto alla fine dello scorso novembre e che potenzialmente riguarda tutti i quasi 15 mila dipendenti del colosso dell’occhialeria in Italia distribuiti, oltre che nel quartier generale di Agordo, anche a Sedico e Cencenighe (Belluno), Pederobba (Treviso), Rovereto (Trento) e Lauriano (Torino). Potenzialmente, perché nei fatti lo scenario è estremamente complesso. Il numero di coloro che potranno accedere alla settimana corta è stato calibrato prudenzialmente in base ad una serie di fattori, il primo dei quali è l’appartenenza o meno a comparti in cui la limitazione del servizio a quattro giorni per venti volte in 12 mesi sia compatibile con la continuità della vita produttiva. Impiegati, addetti alla logistica, attrezzisti e manutentori, ad esempio, da questa fase della sperimentazione sono esclusi. Poi occorre considerare la distribuzione delle diverse aree funzionali nei diversi stabilimenti. In via di aggiustamento A Sedico, sempre per chiarire, dove le funzioni sono squisitamente logistiche, è abbastanza naturale ritenere che di settimana corta, almeno per ora, si parlerà poco. Nel caso invece di Pederobba, in cui gli entusiasmi paiono essere stati maggiori, l’istanza è stata depositata dal 25% dei circa 950 dipendenti. Ad ogni modo, la precisione di dettaglio su come sarà applicata la nuova formula, con le revisioni organizzative che essa implica, sarà più netta oggi, al termine di una riunione del coordinamento generale di Luxottica prevista nella sede di Confindustria Veneto Est, a Treviso.” #flpnews #lavoro #settimana4giorni Seguimi su LinkedIn: https://lnkd.in/dgUYdM5s.

Cosa ci dice l’acquisizione di #Supreme da parte di EssilorLuxottica annunciata questa mattina? A caldo direi che sottolinea due temi importanti: 📌 le #collab possono essere ancora utili e rilevanti, ma un modello di business incentrato sullo sviluppo di progetti di co-marketing ha in sé dei limiti strutturali legati al fatto che collaborazioni sempre più numerose e sempre più grandi fanno venire meno due dei requisiti del successo di questo strumento: l’effetto sorpresa e la scarsità dei prodotti offerti (su questo avevo scritto sul mio canale il 9 marzo 2022 😉 ). È un tema che evidentemente VF ha sottovalutato quando ha pagato Supreme 2,1 miliardi 💰 ipotizzando un sostanziale raddoppio del suo fatturato, ma del quale ha preso maggiore coscienza oggi che rivende il brand per 1,5 spiegando di aver verificato che in realtà le sinergie con gli altri brand presenti in portafoglio sono limitate. 📌 I tradizionali confini che siamo soliti tracciare per i settori sono sempre più fluidi e porosi: molte testate hanno dato la notizia dell’acquisizione parlando di una accelerazione di EssilorLuxottica nell’abbigliamento 👕 . È vero, nell’offerta di Supreme ci sono più vestiti che occhiali, ma il mestiere che EssilorLuxottica ha imparato a fare bene (anche con #Oakley) non è solo quello di produrre e vendere montature e lenti, ma è soprattutto quello di gestire dei #brand lifestyle. Non a caso nel comunicato stampa relativo all'acquisizione non si parla di felpe o magliette, ma di "nuovi pubblici, linguaggi e dimensioni creative". Ottica e abbigliamento sono settori che conservano naturalmente molte differenze, ma in fondo sono di più le cose che hanno in comune. PS L’immagine è relativa a una memorabile collab di Supreme, memorabile soprattutto perché il progetto era stato seguito dal mio super allievo Mauro Zilocchi. 😎

Welfare e Worklife balance: un futuro possibile. Concentrare le attività lavorative su nastri orari flessibili e concilianti con la vita quotidiana. Le piccole e grandi aziende iniziano a spingersi oltre la statica e obsoleta visione della rigida vita in Azienda spalmata su orari dettati da esperienze dello scorso secolo. Il Mondo si trasforma rapidamente, come per il cambiamento, chi non lo governa lo subisce. Vedremo quali saranno le scelte che porteranno le migliori aziende ad eccellere e le rimanenti a sfaldarsi e soccombere per il mancato interesse dei talenti del futuro. Speriamo in una svolta ancora più dinamica anche nel Gruppo BCC Iccrea per svettare e dimostrarsi antesignano nel coltivare il suo valore più importante: le persone che ne fanno parte. Grazie a Filippo Poletti per la sintesi efficace e al Corriere della Sera per la puntuale attenzione al mondo del lavoro e alle sue dinamiche. Un plauso a Luxottica e Cofidi Veneto per fare da apripista a quanto sarà. #corrieredellasera #lavoroagile #settimanacorta #worklifebalance #welfare #luxottica #cofidiveneto #GruppoBCCIccrea

Sono onorato di annunciare il mio nuovo ruolo come 𝑨𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆 𝑫𝒆𝒍𝒆𝒈𝒂𝒕𝒐 di Benetton Group. Nel mio primo incontro con i #sindacati e le rappresentanze interne dei #lavoratori a Ponzano Veneto, ho avuto l'opportunità di discutere il #futuro dell'azienda e condividere la mia visione per il #rilancio. Mi preme sottolineare che, nonostante le difficoltà attuali, 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒊 𝒔𝒂𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒍𝒊𝒄𝒆𝒏𝒛𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊. Dovendo correlare le risorse umane all’attuale volume d’affari dell’azienda si utilizzeranno ammortizzatori sociali consueti (𝑠𝑜𝑙𝑖𝑑𝑎𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎̀ 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑜𝑑𝑖 𝑎𝑔𝑒𝑣𝑜𝑙𝑎𝑡𝑖). Il 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒆𝒈𝒊𝒄𝒐 da attuare si basa su 𝒕𝒓𝒆 𝒇𝒊𝒍𝒐𝒏𝒊 𝒅𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ principali: > 𝐑𝐞𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞: è essenziale rivedere la nostra presenza sul territorio, con la possibilità di chiudere i punti vendita non profittevoli ed aprirne di nuovi con diverse prospettive, per ottimizzare la nostra rete commerciale; > 𝑸𝒖𝒂𝒍𝒊𝒕𝒂̀-𝑷𝒓𝒆𝒛𝒛𝒐: lavoreremo per migliorare il rapporto qualità-prezzo dei nostri prodotti, definendo un posizionamento chiaro sul mercato e superando l’incertezza degli ultimi anni; >𝑻𝒆𝒎𝒑𝒊 𝒅𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: intendiamo ridurre il tempo tra la domanda del mercato e l’arrivo dei capi sugli scaffali, per essere più reattivi e competitivi. Nonostante le #sfide, sono fiducioso che, con il supporto di tutti, riusciremo a riportare #Benetton ad essere #leader nel settore. Ho apprezzato la risposta positiva delle sigle sindacali e il loro riconoscimento del nostro impegno a non procedere con licenziamenti. La continuità e la collaborazione nelle relazioni sindacali saranno fondamentali per affrontare insieme questa fase e costruire un futuro solido. 𝑅𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜.

Può un CEO cambiare le sorti di un brand? Si è parlato tanto nelle ultime ore della scelta di Burberry di sostituire il CEO Jonathan Akeroyd, in seguito al drastico calo dei ricavi (-20%) del primo trimestre che ha costretto l’azienda a sospendere il pagamento dei dividendi rispetto all'anno fiscale 2025. Con l’ingresso di Joshua Schulman al posto di Jonathan Akeroyd, il brand spera di invertire la rotta e tornare a macinare utili. La girandola delle poltrone nel mondo della moda sembra dunque non arrestarsi. Ancora una volta siamo di fronte alla scelta di sostituire un manager in seguito a un trimestre negativo. Ancora una volta siamo di fronte a una scelta presa dall’alto: il tempo ci dirà se è il frutto di un ragionamento strategico o soltanto di un impulso dettato da risultati negativi. Aldilà del caso specifico, vale pena soffermarsi sui tanti cambi di poltrona che interessano il settore. L’impressione è che si continui a pensare che basti sostituire una persona – sia essa il CEO o il direttore creativo – per cambiare le cose. I casi recenti di successo ci dicono che a fare la differenza non sono state le singole persone, ma il mix, il giusto allineamento strategico e valoriale tra l’azienda, il direttore creativo e il CEO. Si deve creare quella che io chiamo “magia” tra le varie componenti chiamate in causa. Quando questa magia viene a mancare le performance cominciano a peggiorare. Per far scattare questa scintilla è necessario che le decisioni siano prese in maniera strategica, lavorando a fondo sui processi di recruitment: l’headhunter può essere la persona giusta per aiutare le imprese a creare l’alchimia magica. #headhunting #moda #fashion #recruitment

Integrazione verticale o outsourcing dei processi aziendali? Perché usare una strategia rispetto all'altra? Vediamo le differenze attraverso la mia esperienza in due aziende che adottano questi modelli di business: EssilorLuxottica e Fendi. Da un lato, una multinazionale specializzata nella realizzazione di montature e occhiali da vista, leader nel suo settore, che con il corso del tempo ha internalizzato tutta la filiera. Dall'altro, una casa di moda con svariati articoli e categorie merceologiche, che esternalizza la produzione per concentrare le proprie energie in attività core come la comunicazione, il marketing e le vendite. Entrambe le strategie presentano vantaggi e svantaggi, punti di forza e criticità. Ho cercato di riassumerli di seguito, anche considerando le mie riflessioni maturate attraverso esperienze nel settore.

L'acquisizione di Supreme da parte di Luxottica: un déjà-vu nel mondo del branding? I fatti: 🔸EssilorLuxottica acquisirà Supreme per $1.5 billion 🔸Supreme nel 2020 venne acquisita per $2.1 billion, da VF Corporation 🔸Supreme: Fatturato per l'anno fiscale concluso a marzo 2023: $523,1 milioni (calo di $38,4 milioni rispetto all'anno precedente) 🔸Con VF Corporation non ha raggiunto l'obiettivo di $600 milioni di fatturato Contesto e sfide: Come dimostrano i numeri, per i "Brand Culturali" come Supreme, l'espansione geografica, l'aumento dei punti vendita e la diversificazione delle partnership non sono sufficienti. La vera scommessa è abbracciare il cambiamento di mercato senza diluire il DNA del brand I brand culturali vivono di alti e bassi, (più delle altre attività) seguendo i ritmi delle tendenze e delle subculture che li hanno generati e questo non va molto d'accordo con il modo di ragionare dei grandi gruppi Per EssilorLuxottica, la sfida sarà integrare gli obiettivi di business del gruppo con quelli di marketing di Supreme, evitando di far prevalere obiettivi a breve termine di fatturato, su una strategia di branding a lungo termine. Il ritorno alla nicchia non è necessariamente un fallimento, ma può essere parte integrante del ciclo di vita di questi brand (dovuto a fattori esogeni), rivitalizzandone l'autenticità. Un brand che vive di momenti di hype e che affonda le radici in una sottocultura non può vivere solo di mainstream e crescita esponenziale. Più che su conti e budget, EssilorLuxottica dovrà focalizzarsi sullo stato d'animo, l'atmosfera e l'emozione fondamentale che Supreme incarna. Rinforzare quella narrativa che l'ha resa desiderabile attraverso: contenuti, eventi e partnership La sfida per Supreme, specialmente sotto la nuova proprietà di Luxottica, sarà mantenere e nutrire questo fandom appassionato mentre si espande e evolve. Il delicato equilibrio tra crescita e mantenimento dell'autenticità sarà cruciale per preservare la magia che ha reso Supreme un fenomeno culturale Oggi per Supreme non è sufficiente avere solo clienti. Ha bisogno di ritrovare e riattivare i suoi fan. I fan attendono ogni 'drop', anticipano e discutono i nuovi prodotti, preservando il patrimonio culturale del brand e rendendolo rilevante per i nuovi arrivati. Sono loro il motore principale per monetizzare l'IP di Supreme. EssilorLuxottica sarà in grado di gestire, far crescere e mantenere libero, un brand così lontano da quelli appartenenti al suo gruppo? #positioning #branding