🇪🇺 Buona Giornata dell'Europa! Sono passati 74 anni dalla #DichiarazioneSchuman, momento cardine per la nascita dell’Europa e della futura Unione. Essa fu il simbolo del riconoscimento e della presa di coscienza dei governi e dei loro popoli della necessità che essi avevano gli uni degli altri per lasciarsi alle spalle secoli di guerre e conflitti e costruire insieme un comune futuro di solidarietà che avrebbe reso impensabili ulteriori scontri tra Paesi. Per questi motivi, il 9 maggio, anniversario della Dichiarazione venne scelto come Giornata dell'Europa. Ma cosa successe esattamente? 🗣️ Il 9 maggio 1950 alle ore 18.00 nel Salon de l’Horloge del Quai d’Orsay, sede del Ministero degli Esteri francese, il ministro Robert #Schuman propose la creazione di quella che di lì a poco sarebbe diventata la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (#CECA). La proposta viene oggi ricordata come Dichiarazione Schuman e rappresenta il momento che ha dato il via alla fondazione del primo nucleo europeo. Ciò nonostante, non tutti sanno che Schuman non fu il padre di questa idea. Ideatore della proposta fu, in realtà, Jean #Monnet, insieme ad un gruppo di esperti, i quali cercavano una soluzione comune a un duplice problema: lo sviluppo economico francese e la definizione del ruolo della Germania, o meglio, della Repubblica Federale Tedesca nell'Europa del secondo dopoguerra. #Europa #Ue
Post di Beatrice Cimaroli
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#Europa #Europe #UnioneEuropea #EuropeanUnion #GiornataEuropa Oggi è la Giornata, la Festa dell’Europa #UE Con tutti i difetti che si vogliano trovare la scelta di un’Europa Unita fatta nel 1950 da politici visionari ha garantito per oltre settant’anni pace, sviluppo e condivisione di culture. Questo anniversario assume ulteriore importanza perché quest’anno il 8 e 9 Giugno, esattamente fra un mese, saremo chiamati a eleggere i nostri rappresentanti al Parlamento Europeo. Elezione di grande rilevanza in quanto mai come ora si confrontato due tesi contrapposte tra chi vuole più Europa e lavora per gli Stati Uniti d’Europa e chi vuole meno Europa e quindi tornare agli egoismi nazionalistici. In qualità di referente regionale del Movimento Federalista Europeo (MFE) e MFE ALTIERO SPINELLI CHIETI sostengo la prima idea di Europa. La campagna elettorale prossima ci aiuterà a spiegare meglio le nostre proposte. Per chi volesse approfondire ne allego alcune qui sotto. La Giornata dell'Europa, che si svolge ogni anno il 9 maggio, celebra la pace e l'unità in Europa. La data segna l'anniversario della storica dichiarazione in cui l'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose l'idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. La proposta di Schuman è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea.
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🇪🇺 Oggi è la Giornata dell'Europa. Il 9 maggio 1950 il ministro degli Esteri francese Robert Schuman firmò una storica dichiarazione, considerata l'atto di nascita dell'Unione Europea. Schuman espose l'idea di una nuova forma di collaborazione politica in Europa, che avrebbe reso impensabile la guerra tra le nazioni europee. Dal 1950 fino al 24 febbraio 2022 l'Europa ha vissuto un periodo di pace e unità che non ha eguali nella storia. Poi è arrivata l'invasione della Russia all'Ucraina e tutto è cambiato. L'Europa si è risvegliata con una drammatica guerra in casa, senza riuscire fino ad oggi a evitare il protrarsi di questo conflitto e di quello sanguinoso tra Israele e i terroristi di Hamas. Le prossime elezioni europee di giugno saranno quindi un passaggio fondamentale per restituire stimoli al nostro Vecchio (e un po' stanco) continente. L'Europa deve essere protagonista e garante della libertà, della democrazia e dei diritti universali. Per decenni le è stato attribuito questo ruolo dalla comunità internazionale, oggi più che mai è necessario che lo interpreti veramente. Ho deciso di candidarmi come indipendente nella lista Stati Uniti d'Europa, perché credo fermamente in questo progetto di nuova unità. Un'Europa forte significa un'Italia forte, competitiva per le nostre imprese, che detta l'agenda delle questioni fondamentali che riguardano la nostra civiltà: la pace e la solidarietà tra i popoli, l'ambiente e la crisi climatica, lo sviluppo sostenibile delle nuove tecnologie, il sostegno a chi è in difficoltà. Leggo con imbarazzo e fastidio i manifesti di una certa parte politica che scrive "meno Europa", spinta da bassi fini elettorali sapendo di non fare il bene dell'Italia. Sotto la scritta "meno Europa" si legge "più Cina", "più India", "più Brasile", "più Russia". Sono le nuove potenze economiche mondiali. Paesi molto più competitivi dei nostri (anche a discapito della democrazia) contro i quali non possiamo gareggiare da soli. Scriveva Schuman: "Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche". Sottoscrivo e integro 74 anni dopo: è indispensabile per il futuro stesso dell'Europa e del nostro Pianeta. Forza Europa!
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#accaddeoggi Il 9 maggio 1950 Robert Schuman presenta la Dichiarazione Schuman, ideata da Jean Monnet, che porterà al Trattato CECA. La dichiarazione segna l'inizio del processo d'integrazione europea, per cui il 9 maggio viene festeggiato ufficialmente dal 1985 come #GiornatadellEuropa. La dichiarazione Schuman, rilasciata dall'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman proponeva la creazione di una Comunità europea del carbone e dell'acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio. La CECA (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi "Unione europea". Nel 1950, le nazioni europee cercavano ancora di risollevarsi dalle conseguenze devastanti della Seconda guerra mondiale, conclusasi cinque anni prima. Determinati ad impedire il ripetersi di un simile terribile conflitto, i governi europei giunsero alla conclusione che la fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che una guerra tra Francia e Germania, storicamente rivali, diventasse – per citare Robert Schuman – "non solo impensabile, ma materialmente impossibile". Si pensava, giustamente, che mettere in comune gli interessi economici avrebbe contribuito ad innalzare i livelli di vita e sarebbe stato il primo passo verso un'Europa più unita. L'adesione alla CECA era aperta ad altri paesi. La proposta di Schuman è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea. Quel giorno a Parigi la stampa era stata convocata per le sei del pomeriggio al Quai d'Orsay, sede del Ministero degli Esteri, per una comunicazione della massima importanza. Le prime righe della dichiarazione del 9 maggio 1950 redatta da Robert Schuman, Ministro francese degli Affari Esteri, in collaborazione con il suo amico e consigliere, Jean Monnet, danno un'idea dei propositi ambiziosi della stessa: "La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano". "Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace". ”L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”
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🇪🇺 Oggi è la Giornata dell'Europa, nata per celebrare la pace e l'unità in Europa. Il #9maggio è il giorno scelto in ricordo della dichiarazione Schuman, un primo storico passo compiuto verso la creazione di quella che oggi noi conosciamo come Unione Europea. #EuropeDay per noi vuol dire celebrare i valori comuni dell'Unione Europea, come la pace, la democrazia, i diritti umani e la solidarietà. Significa riflettere sull'importanza della cooperazione intraeuropea, dell'innovazione per il progresso dell'UE, sui progressi compiuti e sulle sfide future dell'integrazione europea.
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🇪🇺🦁🐺🐮 IN UN MONDO DI CARNIVORI, L’EUROPA NON PUÒ RESTARE L’UNICO ERBIVORO Al vertice della Comunità politica europea a Budapest, il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un messaggio deciso ai leader europei: l’Europa non può continuare a comportarsi come un “erbivoro” in un mondo dominato da “carnivori”. In un contesto internazionale sempre più competitivo, il presidente francese ha sottolineato la necessità di un risveglio europeo per affrontare le sfide globali con un approccio più autonomo e assertivo. Difendere gli interessi europei, secondo Macron, non è solo un dovere morale, ma una scelta strategica essenziale per garantire sicurezza e prosperità dei cittadini del continente. L’inquilino dell’Eliseo ha ribadito che l’Europa deve prendere le distanze da un transatlantismo ingenuo, che la rende dipendente dalle decisioni prese oltreoceano. Allo stesso tempo, ha avvertito del pericolo di un nazionalismo esasperato che può frammentare l’Unione, rendendola vulnerabile alle pressioni di altre potenze. All’appello di Macron devono seguire azioni concrete, se non vogliamo che questo dibattito sia solo emotivo. Difendere i propri interessi significa rafforzare il ruolo dell’Europa come potenza commerciale e geopolitica, capace di parlare con voce unica sulla scena internazionale. Questo richiede un’assunzione di responsabilità condivisa tra gli Stati membri e una capacità di agire e investire in aree chiave come la sicurezza comune, l’industria, le tecnologie e l’energia. Senza industria e tecnologia, non avremo nemmeno diritti. L’obiettivo di una vera indipendenza europea non è più un sogno, ma una necessità esistenziale: l’Europa deve aspirare a una sovranità paragonabile a quella che gli Stati Uniti hanno costruito nella loro storia. Ciò non implica una chiusura isolazionista: citando ancora Macron, non vogliamo diventare carnivori tra carnivori, aspiriamo a essere gli onnivori, cioè quelli che sanno conciliare le politiche di potenza con la difesa dello stato di diritto. Siamo fieri dell’unicità europea, dello spazio di civiltà e umanesimo che abbiamo nei secoli costruito, ma per proteggerlo dobbiamo saper cambiare natura. Ti piacciono i nostri contenuti? Aiutaci a far crescere il progetto de L’Europeista. Iscriviti all’associazione che lo promuove: https://lnkd.in/dXGRCrrd
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Oggi, in occasione della Giornata dell'Europa, ci poniamo una domanda fondamentale: quale direzione sta prendendo il nostro continente? La guerra in #Ucraina ha evidenziato con drammatica chiarezza la fragilità dell'Europa e l'urgente necessità di unità. Sebbene l'Unione Europea sia nata come un progetto di collaborazione per superare le divisioni del passato, oggi si trova ad affrontare sfide senza precedenti: nazionalismi, localismi e diffidenza verso le istituzioni minacciano il suo futuro. Tuttavia, l'Europa conserva un immenso potenziale che può offrire al mondo: il suo umanesimo, la sua ragionevolezza, la sua propensione al dialogo, le risorse, il modello sociale e la cultura. Potrebbe fungere da esempio di convivenza civile per altri continenti e diventare un paradigma di pace e solidarietà universale. Per realizzare appieno questo potenziale, l'Europa deve ritrovare la sua anima originaria. E noi, cittadini europei, dobbiamo riscoprire l'orgoglio di far parte di questa comunità. Ma come possiamo garantire una pace duratura? Scopriamolo attraverso il punto di vista di Marco #Impagliazzo su Avvenire: https://bit.ly/3UTeoMb #europa
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“Su questi fronti, potrebbe avviare l’attivazione di un vero e proprio concerto delle nazioni europee, mediante la creazione di un efficiente e influente Foreign Office europeo riconosciuto internazionalmente, anche con funzioni arbitrali e della individuazione di policies al di fuori delle proprie aree di interesse più dirette” Con questo articolo intitolato “L’Europa e la farsa elettorale italiana” il Marco A Patriarca e Oliviero Pesce offrono una interessante visione di quelle che saranno le sfide che attendono l’europa, fornendo una visione completa delle principali sfide che attendono il Vecchio Continente 🇪🇺 Agenda Geopolitica 🌐 Il tuo appuntamento con l'attualità
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"Unione Europea: non perdere un’altra occasione" da Franco Chittolina Senza dimenticare che la #storia della giovane #UnioneEuropea, dentro la lunga traiettoria del Vecchio Continente, è segnata da importanti #successi, è anche il momento di registrarne le molte #occasioni perdute, o solo colte in parte, dall’inizio degli anni ‘50 del secolo scorso. Basta selezionare alcune date per rendersi conto di quanto sarebbe diversa e migliore l’#Unione di oggi se “avesse visto” arrivare il #futuro e non avesse perso le occasioni che il presente le offriva per progredire più rapidamente verso quella #sovranitàeuropea condivisa di cui oggi abbiamo un grande bisogno. 1954: l’allora Comunità europea del carbone e dell’acciaio (#CECA) era a un passo da condividere a Sei un nuovo pezzo importante di sovranità, quella della sicurezza, con la creazione della Comunità europea della difesa (#CED), ma il progetto si arenò davanti all’Assemblea francese e la “Patria Europa”, invocata a #Parigi da #AlcideDeGasperi, rimase in lista d’attesa e oggi sappiamo quanto ci manca quell’intesa.
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Partito Popolare Europeo: giornate di studio a Napoli per il lancio di un nuovo Patto per il #Mediterraneo Dal 24 al 27 settembre, il Gruppo #PPE, il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 188 deputati provenienti da tutti gli Stati membri, sarà’ a Napoli per giornate di studio con i suoi europarlamentari e i principali stakeholder esterni, consentendo al Gruppo PPE di ascoltare la società civile, la voce degli esperti e di coloro che fanno politica sul campo. "Il #PPE vuole che l'Europa riaffermi le sue ambizioni nel mondo e riconosca la particolare importanza del Mediterraneo", ha dichiarato il Presidente del Gruppo PPE Manfred Weber, in vista della visita. Mercoledì 25 settembre, i membri del Gruppo PPE si incontreranno a Palazzo Reale di Napoli per discutere dell'importanza del Mediterraneo e della necessità di creare una vera Unione di Difesa. L'incontro proseguirà giovedì 26 settembre con dibattiti con accademici sulle riforme dell'#UE per l'allargamento, sulla strategia per un'Europa competitiva e sulla lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e al traffico di esseri umani. La visita si concluderà venerdì mattina con una riunione dell'Accademia del Gruppo PPE sull'Europa e il suo vicinato, con particolare attenzione alle sfide nel Mediterraneo. "Le giornate di studio del Gruppo PPE offriranno un'opportunità unica per sviluppare nuove strategie di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi vicini del Mediterraneo. Napoli è molto più di una città simbolo dell'Italia meridionale. È una città europea proiettata sulla scena mondiale. Con la sua storia millenaria, la sua posizione centrale nel Mediterraneo, la sua vocazione internazionale, la sua vivace economia e la natura policentrica e globale della sua cultura, è il luogo ideale per affrontare le attuali sfide geopolitiche, economiche e sociali che l'Europa deve affrontare", ha dichiarato l'eurodeputato Fulvio Martusciello, capo della delegazione italiana (FI) del gruppo PPE al Parlamento europeo. "Sulla base della proposta della Presidente Ursula von der Leyen di creare un nuovo Commissario per il #Mediterraneo, i nostri rinnovati partenariati dovrebbero basarsi su un approccio globale e vantaggioso per tutti, che comprenda settori strategici in cui la migrazione - dalla prevenzione dell'immigrazione clandestina alla lotta contro il contrabbando e al miglioramento dei percorsi di rimpatrio e legali - si affianca a interessi condivisi come la sicurezza, l'energia e le materie prime essenziali", ha concluso Weber. #PPE #Napoli EPP Group
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L'Europa da sempre è denominata il "Vecchio Continente". In realtà l'Europa che ha conosciuto la nostra generazione è una Europa molto giovane, nata nella fine del secondo conflitto mondiale con il manifesto di Ventotene e con i primi trattati animati da tre grandi politici: Schuman, De Gasperi e Adenauer. Questa giovane Europa che a partire dagli anni '50 ci ha donato una società inclusiva, libertà e democrazia, e soprattutto la pace, non sembra all'altezza delle sfide che ci troveremo ad affrontare nei prossimi decenni. Il Rapporto Draghi sulla competitività europea consegnato alla Commissione in questi giorni pone l' Unione Europea di fronte ad "un passaggio esistenziale" per il suo futuro se intende mantenere il modello sociale che sin qui l'ha resa unica al mondo. Il rapporto è un grido di dolore: le condizioni che hanno garantito la prosperità non ci sono più e senza profondi cambiamenti di prospettiva l'Europa non sarà in grado di garantire ai suoi cittadini quel livello di benessere che hanno fin qui goduto. 👇 https://lnkd.in/dA65XRcY
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