Le ferie estive sono, per antonomasia, il periodo in cui si dovrebbe riuscire a disconnetersi dai ritmi, le modalità, le incombenze lavorative.
Una prima importante riflessione da fare è sul fatto che, spesso ciò non accade, perlomeno non in questo periodo, ed anzi sempre più persone trovano in altri periodi, molto meno “gettonati”, occasioni per disconnettersi.
Questo perché, comunque, la stragrande maggioranza del popolo dei lavoratori ha come limite imprescindibile in questo specifico periodo, il dover rimanere nel range delle due canoniche settimane di ferie, aspetto che da solo, spesso, crea un notevole stress nel voler “massimizzare” relax e recupero per il rientro al lavoro al meglio della forma.
Va comunque detto che in ogni ambito lavorativo, nulla si ferma mai in modo totale, ma viaggia a ranghi e livelli di servizio ridotti, per alcuni settori, ma decisamente molto più elevati per altri.
Basti pensare al mondo dell’accoglienza alberghiera, della ristorazione, dei trasporti, del mondo supermercati DMO/ GDO, dell’alimentare.
Di fatto la mia personale esperienza mi porta a raccontare che la mia disconnessione del lavoro avviene quando ho piena coscienza di voler “staccare” ; e può accadere anche in un WE su un campo da golf, su una spiaggia, su un sentiero d’alta montagna, mentre pratico Yoga.
Il primo modo di disconnettersi dal lavoro, e può accadere in ogni momento dell’anno e non necessariamente essere concomitante con il periodo delle ferie estive, e avere la volontà di disconnettersi davvero, magari spegnendo il cellulare aziendale, e non avere con sé il portatile, privarsi quindi degli strumenti, negarsi alla possibilità di lavorare in emergenza, anche perché in caso di una reale emergenza, il collega, il capo hanno la possibilità comunque di raggiungere chiunque con addirittura l’imbarazzo della scelta in materia di modalità comunicative.
Mia opinione personale, nel periodo storico che viviamo, è che sia la volontà di disconnettersi, senza “sensi di colpa”, senza quel “pensiero di indispensabilità”, a fare davvero la differenza, e per assurdo, è riduttivo cercare questa disconnessione solo in un determinato periodo dell’anno, aspetto che trovo in parte limitante e categorizzante, enfatizzante di dinamiche e modalità “work mood” che andrebbero accantonate per una più funzionale disconnessione.
Concludendo credo sia importante che modalità che “caricano” stress e tensioni nell’eco sistema lavoro, vadano mese da parte per poter favorire una disconnessione reale e utile.
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MRV for AFOLU and carbon markets, focus on smallholders productive systems and agroforestry
2 mesiLove this, I can relate soooo much!