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Specialista Safety-Safety Services, Training & H. Init.-Power Generation | Italy presso ENEL GREEN POWER ITALIA S.R.L.

La questione dei servizi pubblici locali è diventata ormai un tema dirimente nella discussione politica italiana. In particolare, la quotazione delle multiutility, la loro finanziarizzazione, la trasformazione dei servizi essenziali per la vita delle comunità in una modalità di generazione di dividendi azionari o di più complessiva remunerazione del capitale sono questioni su cui non è possibile fare riferimento soltanto ad "aspetti tecnici" o ad un pragmatismo da declinare caso per caso. La forte affermazione della natura pubblica di tali monopoli naturali dovrebbe essere il principio ispiratore dell'azione di uno schieramento, senza infingimenti e senza posizioni equivoche, giustificate appunto con l'esigenza di andare oltre gli "ideologismi". Non si possono conciliare la quotazione borsistica e la visione finanziaria delle società di gestione dei servizi con la volontà di procedere al mantenimento della natura pubblica e alla ripubblicizzazione; in questo senso, in Toscana, le continue uscite dei "riformisti" per risolvere un nodo così distintivo con appelli ad una presunta concretezza e alla ricerca di soluzioni di "buon senso, efficaci per i cittadini" riconducono alle stesse motivazioni con chi si è proceduto a quelle infinite privatizzazioni di società strategiche pubbliche che ora rendono la realizzazione di politiche pubbliche impossibili proprio nel campo di servizi del tutto essenziali. Il binomio riformismo-pragmatismo costituisce la narrazione più utilizzata per impedire, di fatto, qualsiasi reale capacità di agire - il pragmatismo, appunto - delle visioni ideali della politica delle comunità. Per essere ancora più chiari, il sedicente pragmatismo riformista ha contribuito a svuotare di senso la politica. di Alessandro Volpi

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