Nella giornata della memoria, vogliamo ricordare tutte le persone torturate e uccise perchè considerate diverse: dagli ebrei agli omosessuali, ai disabili, ai pazienti psichiatrici, ai disobbedienti, alle persone di colore, ai credenti di altre fedi. Una lista infinita di nemici da distruggere nella convinzione di essere migliori. Moreno stesso, che di quelle origini faceva parte, emigrò negli Stati Uniti. Nel nostro piccolo, e per quanto possiamo, promuoviamo l'incontro. A volte è facile, altre volte terribilmente difficile, ma ci proviamo e lo psicodramma è un testimone importante del percorso sociale che accomuna tutto il genere umano. #GiornataDellaMemoria #MemoriaCollectiva #DirittiUmani #Diversità #Incontro #UnitàNellaDiversità #NonDimenticare #Psicodramma #Testimonianza https://lnkd.in/g9ag8QvX
Post di Centro Studi di Psicodramma
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È difficile sintetizzare un cammino lungo 20 anni. Per questo abbiamo preferito raccontare cosa è Diaconia attraverso la voce delle persone più fragili (qui una breve sintesi). 👉👉👉Il video completo lo trovare qui https://lnkd.in/dWUrZFvw
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Il #Sovranismo #Mafio #Politico #Globale ha in pugno il #Mondo intero. #Stati e #Statuti sono #Ostaggio delle #Mafio #Politiche #Organizzate #Regnanti. La #Costituzione è stata #Violentata in #Tutte le sue #Prerogative d'#Essenza. La #Giustizia è stata #Soppressa sin dalle #Stragi di #Falcone e #Borsellino. La #Cultura #Non è più #Necessaria. La #Religione #Non è più #Dottrina. L'#Istruzione si #Compra #OnLine. La #Scienza è #Serva e #Prona alle #Volontà #Mafiose dei #Sovranisti. #Tutto è divenuto #Lecito, #Globalizzato e #Miseramente #Appiattito. #Non esistono più #Leader. #Non esistono più #Valori. #Non esiste più #Etica. #Nessuno più #Crede. #Vige #Esclusivamente la #Finta #Libertà #Oscurantista e #Soppressiva della #Politica #Mafiosa #Sovranista di #Regime. Ed ogni giorno è #SemprePiú #Stato questa #Mafia. #MicheleCavaliere
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Anziani, un futuro tutto da costruire. Anche da parte della Chiesa. Nonostante l’impegno di papa Francesco. Nonostante le sue 18 catechesi sul tema della vecchiaia. Nonostante l’invenzione di un evento di alto valore simbolico, come la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. Nonostante l’età media dei fedeli sempre più elevata. Ecco, nonostante tutto questo sulla pastorale per la terza – e quarta – età, il dato ricorrente nelle diocesi italiane si chiama confusione e incertezza. Innanzitutto, sul dato culturale collegato alla condizione degli anziani che viene associato troppo spesso alla solitudine, alla non autosufficienza, all’assistenza sanitaria. Insomma, siamo ancora fermi alla senectus est ipsa morbus, come spiegava lo scrittore latino Terenzio. Ma intanto sono passati duemila anni e, soprattutto in un’epoca in cui le persone con i capelli grigi rappresentano un quarto della popolazione italiana, sarebbe necessario un salto di qualità culturale. E pastorale. Ma come farlo se non conosciamo lo stato dell’arte? È la domanda da cui è partita la Fondazione Età Grande promossa dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, che nell’autunno dello scorso anno ha commissionato alla Ipsos una ricerca sulla cura pastorale rivolta agli anziani nelle diocesi italiane. «Volevamo indagare quale fosse la ricezione del magistero di papa Francesco sugli anziani perché – spiega l’arcivescovo Paglia che è anche presidente della Pontificia accademia per la vita e presiede tra l’altro la commissione governativa per la riforma dell’assistenza agli anziani - il prolungamento degli anni di vita che fa dell’Italia il secondo Paese più longevo al mondo, insieme alla drastica riduzione delle nascite, impongono una visione nuova sulla “età grande”, quella appunto degli anziani”. Passaggio obbligatorio per la costruzione di questa nuova cultura pastorale della terza età, la conoscenza dell’esistente. L’indagine si è svolta in tre momenti. Prima si sono studiati i siti delle 226 diocesi italiane. Poi si sono svolte sei interviste approfondite a referenti qualificate di sei diocesi italiane del Nord, Centro e Sud. Infine, altre 40 interviste ai responsabili pastorali di altrettante diocesi per avere a disposizione un campione più largo. I risultati? Risposte troppo soggettive ed estemporanee, mancanza di un coordinamento nazionale, scarsa capacità di valorizzazione della persona anziana come risorsa, troppa concentrazione sull’aspetto legato alla salute e all’assistenza. Insomma, se come hanno spiegato stamattina l’arcivescovo Vincenzo Paglia e il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli, nel corso della presentazione della ricerca, “di fronte a un’aspettativa di vita crescente e un contesto storico-sociale-familiare in mutamento, si fa fatica a cogliere i significati sempre più differenziati collegati all’essere anziani oggi». Prosegue Luciano Moia
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Lo Zibaldino (per non offendere il Poeta 🙂 ) - Episodio 2 “[…] La rafforzata coscienza sociale della domanda per la tutela dei fragili, delle donne vittime di sopraffazione e di violenza, degli anziani non autosufficienti, dei poveri, chiama il volontariato e il mondo eterogeneo del no profit a una profonda revisione strutturale degli assetti e delle forme della solidarietà non emergenziale. Non è senza significato che i richiami più alti e più critici risuonati più volte nell’ultimo anno per mettere in guardia dai rischi di una progressiva marginalizzazione dell’Italia e dell’Europa abbiano avuto in comune il timbro del dovere di umiltà, serietà, disciplina”. Ecco un breve estratto dalle Considerazioni Generali del 58° rapporto del Censis che annualmente fotografa la Società Italiana. Io interpreto queste parole così: bisogna fare rete per rispondere a questa crescente domanda di sicurezza sociale, figlia di una crescente sfiducia del modello di sviluppo occidentale – del cui declino peraltro, secondo gli Italiani, le Istituzioni (Italiane ed Europee, percepite come sempre più autoreferenziali) sono al contempo causa ed effetto. Leopardi, nel periodo più tardo della sua produzione, parlava della necessità di unirsi “in social catena” per potere realizzare quelle “magnifiche sorti e progressive” cui l’Uomo anela nonostante la Natura “Madre di parto e di voler matrigna”. Provando a fare un esercizio di astrazione un po’ ardito, trasponendo questo messaggio (finalmente positivo) alla situazione delle Società Italiana ed Europea di oggi, bisogna lavorare tutti insieme (imprese, istituzioni, individui) per creare un contesto sicuro, positivo, sostenibile per tutti: in questo modo si genererebbe quella fiducia che è il primo motore di sviluppo economico e benessere sociale. #impegnatiacambiare Altroconsumo euroconsumers
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#vecchipensieri una "nuova" vecchia #riflessione, che -di nuovo, ahimè- è sempre attuale. È necessario riscoprire, o per tante -molte- persone scoprire l'amore per la #cosapubblica. Serve che ognuno di noi riporti al centro delle proprie discussioni la #politica; perchè è necessario che tutti noi ci interessiamo alla politica. Non farlo significa autoescludersi della definizione e costruzione del nostro #futuro e del futuro delle #nuovegenerazioni. Abbiamo sacrificato sull'altare dell'oggi il nostro domani; lo facciamo per inseguire effimeri bisogni, per dare sfogo a un ego-centrismo dannoso, per noi stessi e per la Comunità. Dobbiamo mettere da parte l'io e pensare al noi; è necessario costruire una società che sia sempre meno ego-centrica e sempre più #ECO-centrica. Non è più il momento di rimanere in disparte; questo è il momento di assurmersi delle #responsabilità e #fareladifferenza. Lo dobbiamo fare #ora, lo dobbiamo fare #INSIEME. Il mio punto di vista lo trovate in questo vecchio articolo del 2020. Buona lettura. ⬇️⬇️⬇️ https://lnkd.in/dDerktB6
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L’importanza di lasciare un’eredità di valore ai figli non semplicemente soldi ma un modo di vivere più legato alle persone e al tempo insieme Ricordiamoci di collezionare ricordi Per maggiori info su come poter collaborare con me scrivimi in privato👇🏼 #elenaguastamacchia #mammadigitale #mammaimprenditrice #businessmum #collezioniamoricordi #ricordi #emozioni #famiglia #businessmumnetwork
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FILO #LOBBISTI GRADIREI RICORDARE Al MISERI #FILOLOBBISTI, QUELLI CHE CIOÈ SI LIMITANO A COMMENTARE SEMPLICEMENTE: NON SIAMO MICA SU #FASEBUK! CHE MOLTI, TANTI (COME ME AD ESEMPIO), SONO ISCRITTI UNICAMENTE E VOLUTAMENTE SOLO SU #LINKEDIN. PER CUl: FATEVENE UNA RAGIONE :-) LinkedIn 🙏 #SpiritoCritico e #Apartitico, #PensieroLibero, #OnestàIntellettuale e #Articolo21Costituzione CONTRO l'#OmologazioneCulturale e il #DivideEtImpera
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Sono passati 100 anni dalla morte di Franco Basaglia e direi che più che la celebrazione ci interessa il suo insegnamento ovvero: "la follia è una condizione umana” un’affermazione scientifico – filosofica di enorme rilevanza. Infatti, la persona va, comunque, oltre il proprio delirio e non coincide con esso. Ha restituito alla malattia e ai malati mentali tutta la loro complessità, senza negarne l’individualità, anzi rendendola possibile e riconoscibile, ha sollecitato il mondo dei “sani” a prendere consapevolezza dei meccanismi che possono produrre disagio estremo in chi si trova in condizioni di particolare fragilità e a costruire contesti accoglienti per queste persone, invece di deresponsabilizzarsene chiudendole al di là di muri. In questo senso ha anche anticipato l’approccio che oggi va sotto i termini “etica della cura” e “caring society”: una società in cui il bisogno di ricevere e dare cura non sia marginalizzato ed invece costituisca un principio guida nelle relazioni e organizzazioni sociali. La grande scommessa di ieri ed anche di oggi è che l’istituzione aperta deve sostituire, alla segregazione ed ai chiavistelli, altre forme di cura, di contenimento, di sostegno ed anche di controllo attraverso la costruzione di una rete diffusa di servizi e con un personale qualificato. Un approccio che sta alla base di molte delle iniziative che guardano alle comunità locali – anche quelle più problematiche – nella loro diversa articolazione come risorsa da valorizzare a attivare per rispondere ai più diversi bisogni: che si tratti di aiutare a creare ambienti “protettivi” e non escludenti, in cui le persone affette da demenza o Alzheimer possano transitare senza rischio, di costruire comunità educanti attorno alla scuola di quartiere per sostenere il lavoro degli insegnanti e i processi di crescita dei bambini e ragazzi, specie più fragili. Creare luogo di incontro di bisogni e risorse, oltre che di servizi pubblici e privati, di costruire e organizzare biblioteche come luoghi ricchi di stimoli, di possibilità di incontro e crocevia di servizi e interessi diversi – piazze aperte per riprendere la metafora di Antonella Agnoli, ove anche chi sembra avviato ad un destino di marginalità possa trovare opportunità e desiderio per ri-orientare la propria biografia.
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Da una community di liberi pensatori a comunità di fedeli seguitori. L’audience va coltivata come una chiesa e chi non rispetta la dottrina è pregato di prendere la via contraria al signore, la via della porta di uscita. Il signore, in questo caso socialaico di ritocco della community, è Diego Dalla Palma che ha deciso di fare una pulizia estetica dei suoi sostenitori: in fondo, è il suo mestiere. Non lo fa con metodi militari: bannare gli utenti non allineati. Del resto, non si tratta del Generale Vannacci: è solo Matteo Salvini il motivo della richiesta di non-più-amicizia. Diego Dalla Palma lo fa con metodi social-democratici: chiede agli utenti di fare il gesto di abbandonarlo, perché – dice – lui e loro «Non sono fatti l’uno per l’altro». Ora, al di là della ragione della richiesta – una ragione politica, non è questo il tema della discussione – la questione è sociologica, o meglio, social-logica. Quanto è social-etico ritoccare il volto della propria community a propria immagine e somiglianza? Se i liberi pensatori la pensano come te allora possono fare parte della congregazione religiosa, altrimenti o sono bannati o sono pregati di raggiungere l’uscita. E tu, a che tipo di trattamento estetico sottoponi la tua audience? Banni o preghi? La sottoponi a un make-up a tua immagine e somiglianza o la lasci crescere secondo social-natura? Insomma, vedi la community come uno specchio o come opportunità di confronto con chi non la vede come te? #socialcrazia Vecchi poteri per nuovi popoli.
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