Post di Chiara Bandelloni

Anno nuovo, nuovi #propositi! È difficile passare oltre la mezzanotte del 31 dicembre senza buone speranze, senza un elenco, senza anche solo un post-it mentale con sopra scritto ciò che vorremmo raggiungere entro la fine dell'anno appena iniziato. È anche difficile però arrivare alla notte di San Silvestro con la scritta sul post-it accompagnata da una bella spunta. Ma raggiungere questi #obiettivi, mantenerli validi nel corso delle giornate non è la cosa più importante; che siate campioni di buoni propositi o procrastinatori seriali, stillare questa lista, attaccare quel piccolo pezzo di carta colorata può essere un esercizio molto sano. ✨ Può essere fonte di #ispirazione quotidiana, aiutando a creare nuove abitudini. 🌼 Ricorda che è ancora possibile cambiare, e aiuta a tenere traccia della nostra #crescita personale. 🧩 Può essere fonte di #sfide stimolanti, portando alla scoperta di cose nuove e mai sperimentate. 🎯 Ci permette di impostare dei micro-obiettivi, degli scalini da salire con calma per arrivare in cima. 🕰️ Contribuisce a dare materialità al tempo, impedendo che questo scorra senza che ce ne rendiamo conto. Spinti dalla curiosità, abbiamo chiesto ad alcune delle persone che fanno parte del team Dual se volevano condividere qui su LinkedIn uno dei loro buoni propositi per il nuovo anno. E voi, avete fatto qualche buon proposito?

LE METRICHE CROLLANO? #STICAZZI Sembra che ultimamente LinkedIn abbia deciso di farmi fare un po' di silenzio stampa. Sì, perché le visualizzazioni dei miei post sono crollate a picco, e sono ormai circa 2 settimane che la situazione è stazionaria. Per intenderci: prima di questo periodo avevo post che arrivavano agevolmente anche a 3000-5000 visualizzazioni, mentre invece ora è tanto se si arriva a 1000. E, diamine, se ci penso non è neanche la prima volta che succede. Ora, per un content creator le cosiddette "vanity metrics" sono più o meno tutto, che ad esse sia associato o meno un qualche tipo di business, ma la verità è che a stare dietro a questa roba si finisce per impazzire, perché seguire le imprevedibili mareggiate social è impossibile, specie pensando che sono comunque loro ad avere il coltello dalla parte del manico. E così, a tutti quelli che sono in questa situazione e mi chiedono come comportarsi, io dico l'unica cosa che, a mio avviso, conta: fottitene. Voglio dire, che senso ha mettersi a inseguire algoritmi mutevoli, come se la nostra creatività dipendesse dalle "regole" del giorno? Viviamo già in un mondo in cui tutto sembra misurato a colpi di performance, numeri e grafici. Si corre continuamente, ci si sente con il fiato sul collo, e tutto è diventato soggetto alle "performance", come se la performance fosse un metro di giudizio universale o, peggio, una scure, sotto la quale dobbiamo cadere tutti. "Quanti like hai preso?", "quante views hai avuto?" sono domande del tutto irrilevanti, che pretendono di identificarci come numeri, e non come idee, pensieri e, soprattutto, persone. Quindi, anche se capisco la rilevanza dei social, ed anche se so quanto sia importante potersi vantare di aver incassato un +X% di like rispetto al mese precedente, l'invito vuole essere quello di viversi le vanity metrics con maggiore serenità perché, ecco, non è che chissà che cosa possiamo farci... Qui, per altro, arriva anche un punto cruciale di cui ho parlato spesso: la passione. Evitate di creare contenuti per compiacere un algoritmo, ma createli invece perché avete qualcosa da dire, perché avete una storia o un'idea che volete portare fuori, anche se all'inizio la ascolteranno solo in 5. Io, per esempio, ho sempre trovato sfogo nei miei hobby, che mi permettono di riconnettermi con ciò che mi piace davvero. E quando parlo di videogiochi, ad esempio (per altro forse una delle robe che tira di meno in assoluto su questo social), non è solo per condividerne sofismi o tecnicismi, ma per la sincera volontà di coinvolgere, chi mi legge, in un qualcosa che amo, e che penso possa essere interessante. Le visualizzazioni? Fluttuano. Vanno e vengono. L'importante è continuare a fare quello che amiamo, non per i numeri, ma per il puro piacere di farlo. Perché, alla fine, non si può vivere senza passioni. E non si può creare senza significato. #linkedin #vanitymetrics #visualizzazioni #social #contentcreation

Hanno senso i ped? Le pianificazioni social? La risposta sta proprio nella forma della comunicazione social che è diretta, immediata, istantanea, a cui l'instant marketing deve la sua fortuna. In una visione attuale i Ped intesi come programmazione e pianificazione periodica hanno perso il senso. Oggi in molte agenzie si presentano già le programmazioni per dicembre, soprattutto per i prodotti da sponsorizzare e promuovere in quel periodo, dai regali di Natale, ai Pandori, a Capodanno, anzi per essere corretti forse anche in ritardo dato che per la maggiore le creatività si chiudono ad agosto. Ma come si fa sapere cosa succederà da qui a dicembre? Dato che siamo in una fase dove i cambiamenti sul mercato sono veloci e mai scontati. Quello che penso io e che la comunicazione deve essere pianificata per tempo, programmata ma deve avere anche delle pianificazioni alternative, bisogna sempre pensare a modificare o cambiare in itinere per cogliere e non perdere i cambiamenti. Ed è per questo che si vedono griglie e video tutti uguali. Manca la vera creatività quella che solo vivendo il momento e le ispirazioni può creare una differenza e provare a rendere più iconico un brand rispetto ad un altro.

Settembre è il mese dei ritorni: tornano le giornate frizzanti, riemergono le vecchie abitudini… e con loro, gli insights esclusivi di Remida. ✨ Nel nostro September Issue ti accompagniamo in un viaggio che esplora le frontiere della comunicazione digitale e svela i misteri del tempo. Get ready. ⚡️ "Vorrei, ma non posto?" - Perché il contenuto è un dovere civico? Scopri tutti i trend di comunicazione dell'autunno 2024. L'attenzione si sta spostando dai rapidi flash ai contenuti che, prendendosi il loro spazio, sanno raccontare storie più profonde e coinvolgenti. > https://lnkd.in/dZb4GVCe ⚡️ "Il tempo? Un business in espansione" - Se pensi che il tempo sia solo una questione di orologi, ripensaci. In questa intervista con Davide De Biasio, esploriamo come fisica e filosofia ridefiniscono la nostra percezione del tempo. Un’occasione imperdibile per riflettere su come viviamo ogni secondo. > https://lnkd.in/dur9ZX6F Iscriviti alla newsletter per non perdere i nostri insight: https://lnkd.in/dgmu6fck 🪐

Il nostro September Issue è finalmente fuori. Di cosa parliamo? Del perché il contenuto è un dovere civico, e del valore del tempo. Come al solito, con Remida mixiamo un po' di cose solo in apparenza lontane. E per chi non vuole perdersi i nostri insights, ecco il link per iscriversi alla newsletter (mensile, no spam😉) https://lnkd.in/dHXp4fT8

Hai mai pensato che forse il tuo brand stia parlando troppo? Considerato che ogni pixel del nostro schermo grida per attirare l'attenzione, forse è il momento di chiedersi: il silenzio potrebbe dire di più? Domani, nell’ultimo articolo di Brand Genesi prima delle vacanze sul blog “Visioni” vedremo come alcuni Brand stiano adottando strategie minimaliste, creando vere oasi di calma nel caos digitale. Ma intanto ve lo volevo chiedere, perché se è vero che chi grida più forte si sente di più, secondo voi vende anche di più? #brand #brandvoice #design

🌅 Settimana di Ferragosto: un momento per fermarsi e riflettere. Questa mattina, come ogni giorno, ho fatto accesso in Arena, la dashboard della community di Gladiatori Digitali, e ho realizzato che sono già trascorsi solo 5 mesi dalla pubblicazione del primo post. 📮 Sono partita con 10 iscritti fedelissimi, tra amici e parenti, e oggi la community conta oltre 1200 membri. 🎉 Un numero che ancora mi sembra incredibile. So che presto sarà necessario creare una redazione vera e propria, vista la rapida crescita della community, e ne sono entusiasta. Tuttavia, finché potrò, continuerò a scrivere personalmente ogni post, articolo e commento. ✍️ Credo che questo sia il vero segreto di Gladiatori Digitali: ogni contributo è frutto dei miei pensieri e delle esperienze. Questo non cambierà mai, perché amo l'autenticità e odio gli automatismi. ❤️ A chi non è ancora parte della nostra community, rivolgo un invito a iscriversi. Vi aspetto, e come diciamo sempre: in Gladiatori Digitali non ci sono fenomeni, ma solo cose fenomenali da raccontare. 💪 #GladiatoriDigitali #Community #Autenticità #Privacy #IA

Vintage uguale vendite ? Questa mattina prima di partire con i vari impegni, mi sono imbattuto in un articolo interessante, Parlava del “marketing della nostalgia” ( 😒 uno dei mille modi di chiamare il marketing) Che è una strategia basata sui ricordi dei consumatori per creare connessioni emotive e incentivare gli acquisti. Secondo una ricerca di GWI, il 59% dei millennial apprezza quando un brand utilizza vecchi loghi o immagini che richiamano momenti significativi del passato collettivo. Allo stesso modo, un'indagine del 2023 di Ipsos Global Trends ha rilevato che il 53% dei millennial e il 54% della Generazione Z preferirebbero essere nati nell'epoca dei loro genitori. Dato molto interessante. La nostalgia è evidente in vari settori, dalla moda al cinema, dalle serie TV ai videogiochi, con un ritorno alle tendenze degli anni '70, '80 e '90. L’articolo proseguiva spiegando che molti consumatori provano familiarità quando vedono elementi che richiamano vecchie pubblicità, prodotti o tendenze. Inoltre, la Generazione Z ha un'influenza significativa sulle decisioni di acquisto familiari, con il 70% di tali acquisti influenzati da questa generazione, come rivelato da una ricerca di Zelo. Questi nuovi consumatori cercano brand autentici, evitando campagne autocelebrative e retoriche, ma prestano attenzione all'aspetto estetico, attratti da campagne che evocano sogni e immaginazione. Questi dati spiegano perché i brand spesso associano alla propria identità elementi visivi ed emozioni che fanno parte dell'immaginario collettivo, creando così strategie di marketing che parlano direttamente alla sfera emotiva dei clienti. Questo articolo mi permette di ribadire un concetto che non mi stancherò mai di ripetere: ⬇ Dobbiamo conoscere approfonditamente (studiando anche indagini di mercato, ricerche fatte, e facendo noi stessi sulle nostre liste dei sondaggi o simili) il nostro cliente ideale, ossia il TARGET a cui vogliamo portare i nostri prodotti/servizi!! Come sempre, Al tuo Business 🥂 PS. Millennial: nati tra il 1981 e il 1996. Generazione Z: nati tra il 1997 e il 2012.

😧𝗟’𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝘃𝗶𝗮 𝗶𝗻𝗲𝘀𝗼𝗿𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲. 👉Qualcuno sta ancora levando gli addobbi di Natale e le luci dal balcone, ma di fatto sono già passati 31 giorni dall’inizio dell’anno. 𝗩𝗼𝗶 𝘃𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝘃𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶❓ 𝗢𝗽𝗽𝘂𝗿𝗲 𝗹’𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗲 𝗯𝘂𝘁𝘁𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗶𝗮❓ 𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗮𝘃𝗲𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗶𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗶 ❞𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼❞ 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝟯𝟬 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗶❓ 😳😞😖𝗡𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗲𝗵❓❗ Tranquilli, non siete soli ma in ottima e numerosa compagnia. L’anno è ancora lungo ed avremo tempo di mettere in pratica ciò che ci siamo promessi con la mano sul cuore. Ma ricordatevi che chi prima comincia è già a metà dell’opera. 𝗠𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲̀ 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶𝘀𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼❓ 📌Perchè, come sapete, o forse no, il primo numero dell’anno del nostro mensile è intitolato ❞𝗜𝗹 𝗙𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗲̀ 𝗮𝗽𝗲𝗿𝘁𝗼❞, ed in questo numero ricorrente cerchiamo di fare alcune previsioni sui trend che saranno nevralgici nell’anno appena cominciato e che secondo noi potrebbero spronarvi a cominciare a depennare cose dalla vostra “to do list”: https://lnkd.in/dREf-fk4 🤔Perché poi ricordiamocelo, il futuro, qualunque esso sia, si costruisce con le decisioni, le strategie e le azioni che compiamo oggi, adesso! Perché alla fine, come diceva 𝗦𝗲𝗻𝗲𝗰𝗮: ❞𝗦𝗶 𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲 𝗮𝗱 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗵𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲❞. 📝E se ancora non lo avete fatto, iscrivetevi alla nostra 𝗻𝗲𝘄𝘀𝗹𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿, riceverete una sola email al mese📬, in contemporanea all’uscita del nuovo numero, e rimarrete sempre aggiornati sulle ultime novità in fatto di 𝗺𝗮𝗿𝗸𝗲𝘁𝗶𝗻𝗴, 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗻𝗲𝗺𝗮, 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶 𝗲 𝗺𝘂𝘀𝗶𝗰𝗮 (trovate il link per iscrivervi nel primo commento). 𝗕𝘂𝗼𝗻𝗮 𝗹𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮❗ #trend #ToDoList #progetti #successo #NuoviInizi #IlFuturoÈAperto #SmartMarketingMensile

Potrei dire che ho passato le ultime 4 settimane facendo la nomade digitale. Potrei dire che avere la possibilità di spegnere il computer e andare a fare un tuffo in mare è meraviglioso. Potrei dire che la ricotta migliore del mondo è qui, che arriva calda al mattino e non hai marchi per riconoscerla. Potrei dire che è stato il giugno più faticoso della mia vita, ma se la gioca col 2023, col 2015 e col 2000. Potrei dire che avere a che fare con le difficoltà fisiche, cognitive ed emotive è estremamente difficile, e nessuno ti insegna ad affrontarle. Potrei dire che ho lavorato malissimo, ma probabilmente è il mese col fatturato più alto dell’anno, ma il merito non è di giugno. Potrei dire che sono sclerata male almeno un paio di volte. Potrei dire che il rumore mi ha devastata, al pari del dormire poco. Potrei dire che per quanto ti organizzi al meglio, la gestione delle persone è sempre imprevedibile. Potrei dire che …. Potrei andare avanti all’infinito solo per raccontare le mie ultime settimane. Ma lo dico ora che è finito, questo mese e questo viaggio. Certo, alcune cose fa figo dirle sui social, altre invece non si raccontano, per pudore e perché non sono abbastanza cool, tanto più su una piattaforma dove si parla di lavoro. Ma qual è la storia che voglio raccontare? Ognuna di queste frasi è vera, ma è solo una faccia frastagliata del poliedro che è la mia vita. Eppure ciascuna ha a che fare col mio lavoro, per un aspetto magari sottile o non pubblicamente conosciuto. I brand, le aziende, le associazioni, ma anche i singoli imprenditori e professionisti hanno la possibilità di scegliere qual è la storia per raccontare il proprio essere, la propria vision. Oggi esistono tanti modi di stare sul mercato: può dipendere dal business, può dipendere dal tono di voce con cui si parla, può dipendere dai canali di comunicazione che si sceglie di presidiare. Io ho deciso di affiancare coloro che scelgono di comunicare, visivamente e con le parole, i propri valori e le proprie storie. Partire da un punto, unire frammenti e sensazioni, e accompagnarli al prossimo step. E poi valutare e ricominciare, perché la comunicazione è così: muta e si adatta col contesto. E voi, qual è la storia che avete deciso di raccontare del vostro brand? Perché almeno questo lo potete fare, decidere e progettare come e cosa raccontare, o decidere di non farlo. Anche quella è una scelta che comunica. #storytelling #comunicazione #consulenza #branding #design #strategiedicomunicazione #storie