L'inchiesta di Fanpage sulle propensioni fasciste (quando non proprio francamente razziste e naziste) di Gioventù nazionale, cantera di Fratelli d'Italia, ha il merito di aver scoperchiato la pentola. Ai limiti del consentito dall'etica giornalistica? Sì, e ci vuole il pelo sullo stomaco per infiltrarsi, conquistarsi la fiducia di altre persone, e poi tradirle. Lo si può fare per un fine che si ritiene superiore: politico ( per fare un servizio al Paese), oppure semplicemente narcisistico, componente che nel nostro lavoro esiste e non è secondaria, per tutti, compreso chi scrive. Più probabilmente ( come quasi sempre) si tratta di entrambe. Ma il giornalismo è tollerato - nonostante i limiti - perché, alla fine, serve alla società. È meglio averlo rispetto al contrario. Da questa storia, c'è da augurarsi, la destra italiana uscirà ripulita, migliore. Sarà chiaro, una volta di più, che non c'è posto per chi inneggia al razzismo, al nazismo, o a stagioni della storia nazionale in cui qualcuno si arrogava il diritto di decidere per tutti, in ogni aspetto della vita: non solo economico ( quella sarebbe la destra), ma anche nel quotidiano. Si chiamano totalitarismi proprio per questo. Anche il comunismo - lo dico pervenendo la critica - appartiene alla stessa schiera.
La cessione di una certa quota di libertà individuale è funzionale alla vita sociale: non si può organizzare una società lasciando ognuno libero di fare tutto ciò che vuole, e, nel migliore dei casi, che può. Sosteneva Freud che "l'umanità ha sempre scambiato un po' di libertà con un po' di sicurezza". Ma la visione di chi, in nome della seconda, sacrifica la prima appartiene all'infanzia delle società. Oggi ci sono tutti gli strumenti culturali per gestire la complessità crescente che ci troviamo a fronteggiare senza cedere alla tentazione di accontentarsi di risposte semplici. Le classi dirigenti sono un buon compromesso. E qui no, non siamo tutti uguali: uno non vale uno se devi guidare un Paese. A patto, però, che siano illuminate, propense al bene comune e non portabandiera dei valori di una sola nicchia a scapito di tutte le altre.
Immagino che l'Italia uscirà più forte da questa storia, avendo fatto, una volta di più, i conti con il proprio passato e la propensione all'uomo (donna) forte. Processo lungo, ma che altrove non hanno ancora affrontato. Probabilmente alla Francia toccherà lo stesso destino.
#politica #fanpage
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2 mesiComplimenti!