𝐐𝐮𝐚𝐥 è 𝐥’𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐧𝐢𝐭à 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐥 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞? Condividiamo qui un’analisi storica su nascita, gioventù, maturità e senescenza e (forse) sopravvivenza del nostro SSN. 🩺 Quando constatiamo oggi, seguendo anno dopo anno le leggi di bilancio, il progressivo definanziamento del SSN e il suo conseguente progressivo disfacimento, occorrerebbe ampliare lo sguardo ad un periodo più ampio e notare come già da almeno 3 decenni le scelte politiche conducano inesorabilmente in questa direzione. Negli anni è progressivamente venuta meno la visione complessiva del SSN che lo aveva caratterizzato alla sua nascita ed è venuto ad essere mortificato proprio il concetto di “sistema”. 🩺Per questo oggi, nella fase senile nella quale ci troviamo, è troppo semplicistico dire che basterebbe un maggiore finanziamento per risolvere tutti i problemi. Da anni le scelte politiche si stanno muovendo per favorire il privato, grazie alle agevolazioni fiscali in forma diretta o intermediata dalle assicurazioni, e fondi sanitari contrattuali e non. Sono le agevolazioni fiscali delle spese sanitarie private che mettono in discussione la sopravvivenza del SSN, proprio perché ne minano i fondamenti stessi. 🩺 Procedere ad una progressiva riduzione della defiscalizzazione delle strutture private consentirebbe di avere un risparmio sulla spesa pubblica da destinare successivamente al SSN e al suo rifinanziamento. 🩺 Prendere consapevolezza del circuito perverso che oggi esiste tra sanità pubblica e defiscalizzazione delle prestazioni private è essenziale per muovere i passi verso un’inversione di rotta e una possibile (e auspicabile) salvezza del SSN che parte proprio dal rimettere al centro i suoi principi fondanti. 🩺 Noi Medici del CoAS continuiamo ad agire in difesa del SSN e dei Medici Dirigenti della dipendenza e a credere in una Sanità Pubblica equa e libera da strumentalizzazioni politiche. Ci impegniamo a combattere il degrado del SSN e ci adoperiamo per difendere i colleghi da interpretazioni distorte delle norme di legge. ➡️ Leggi l'articolo completo sul nostro sito: https://lnkd.in/d2wtkb2a 🩺 Se condividi i nostri principi, contattaci scrivendo a segreteria@coasmedici.it #coasmedici #sanitàpubblica #mediciitaliani #serviziosanitarionazionale
Post di Co.A.S. Medici
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La possibile riforma della medicina generale, con i medici inseriti nelle Case di Comunità come dipendenti pubblici, potrebbe rivoluzionare la sanità territoriale. Un progetto ambizioso che punta a migliorare l’accessibilità e l’organizzazione delle cure per i cittadini.
Medici di famiglia, vecchio studio addio: i nuovi assunti dentro le Case di comunità
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La sostenibilità del SSN: LE SOLUZIONI SONO NEI FONDI SANITARI E NEL MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA DELLE PRESTAZIONI Desidero richiamare l’attenzione sull’appello che illustri scienziati hanno fatto in difesa del Servizio Sanitario Pubblico alcuni giorni fa: di seguito la lettera originale. Come si potrà leggere, le considerazioni sono tutte giuste e suffragate da dati, ma non propongono alcuna soluzione o meglio chiedono un aumento dei soldi da destinare al nostro Servizio Sanitario Pubblico come panacea, dimostrando di ignorare totalmente i vincoli finanziari che hanno limitato la crescita del fondo nazionale negli ultimi dieci e che certamente nessun governo ha dimostrato di avere la bacchetta magica per risolverlo perché esistono precisi vincoli di bilancio. Va peraltro ricordato che l’attuale governo ha varato misure comunque di aumento della spesa sanitaria anche se non sufficienti proprio perché le ragioni di cui sopra. Il punto quindi è’ come e dove trovare le risorse finanziarie per assicurare la salvaguardia dell’assistenza alla salute che i cittadini hanno goduto in passato e hanno diritto come da costituzione. In realtà la soluzione esiste ma viene trascurata ….perché? A parte agire su interventi di efficientamento e miglioramento dell’ appropriatezza delle prestazioni (per es. alcune integrazioni alla legge sulla colpa medica potrebbero recuperare importanti miliardi di euro spesi in medicina difensiva), un elemento fondamentale di contributo alla spesa sanitaria è’ quello proveniente dai FONDI SANITARI. Mi sto riferendo solo ai FONDI SANITARI e non alla sanità integrativa in generale, cioè a quegli enti che per loro natura non svolgono alcuna attività profit (come le assicurazioni), derivano da accordi tra parti sociali, quelli veri (cioè regolati dai contratti di lavoro firmati congiuntamente da datore di lavoro e sindacati), che hanno la finalità di spendere tutte le risorse raccolte dal datore e dal lavoratore per fornire assistenza sanitaria. Sono stati spesso pregiudizialmente visti come antitetici al SSN da certa parte politica di sinistra o da chi demagogicamente ha interessi non realmente in difesa della salute del cittadino, solo perché enti giuridicamente privati, ma la loro natura non profit e la loro origine adempie a funzioni di interesse pubblico quanto gli ospedali privati del nostro paese che lavorano in regime di convenzione e vengono catalogare come servizio pubblico. Desidero solo fornire un dato che Valore alcuni anni fa ha stimato sulla base dei dati statistici sui contratti di lavoro per fascia di reddito: SE TUTTI I CONTRATTI DI LAVORO prevedessero una destinazione ad un fondo sanitario le risorse di questi a disposizione potrebbero coprire la spesa out of pocket!
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🔴 InfoNurse La proposta di Saverio Proia: una riforma storica per restituire dignità, sicurezza e protagonismo ai professionisti della salute: In un sistema sanitario che cerca ancora di trovare un equilibrio tra efficienza e umanità arriva una proposta che potrebbe rappresentare una svolta storica per tutti i professionisti della salute. Saverio Proia, già consulente in materia di professioni sanitarie e relazioni sindacali presso il ministero della Sanità, nonche consulente Aran per i contratti della sanità, […] L'articolo La proposta di Saverio Proia: una riforma storica per restituire dignità, sicurezza e protagonismo ai professionisti della salute proviene da Nurse Times. Infermieri & OSS 👇
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Ottimo articolo di Gilberto Gentili sul tema delle liste d'attesa. Condivido tutte le argomentazioni presentate. Aggiungerei tra le misure da adottare una maggiore e decisa valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie. Sono necessari nuovi modelli organizzativi, in cui il ruolo di infermieri e tecnici preveda responsabilità nell’erogazione di quei servizi in cui la competenza medico-clinica non è strettamente necessaria. Ovviamente associando maggiore responsabilità ad un'adeguata valorizzazione economica #tempiattesa; #taskshifting
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Salvare il SSN? Dopo vent’anni di inesorabile riduzione degli investimenti (perché quello che si destina alla salute dei cittadini non va visto come una spesa ma piuttosto come un investimento)? Quando per prenotare una visita specialistica ti devi confrontare con liste d’attesa chilometriche, di che SSN da salvare stiamo parlando?
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"I dati dimostrano che la tenuta del #SSN è prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di #universalismo, #equità e #uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della #salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate. L’anno scorso la #spesasanitaria out of pocket, cioè sostenuta direttamente dai cittadini per accedere a prestazioni quali visite specialistiche ed esami diagnostici, è aumentata di ben il 10 per cento rispetto al 2022 (+ 3.806 milioni), raggiungendo circa 40,6 milioni. Le persone sono costrette a pagare di tasca propria un numero crescente di prestazioni sanitarie, con pesanti ripercussioni sui bilanci familiari. Una situazione in continuo peggioramento, che rischia di lasciare l’universalismo del Servizio sanitario nazionale solo sulla carta, visto che l’accesso alle #prestazioni è sempre più legato alla possibilità di sostenere le spese o di disporre di un #fondosanitario o di una #polizza assicurativa. Che, in ogni caso, non potranno mai garantire, nemmeno ai più abbienti, una copertura totale come quella offerta dal Ssn."
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Il 60% degli italiani ha meno fiducia nel SSN Più della metà (60%) degli italiani ha minor fiducia nel Sistema Sanitario Nazionale e soltanto una persona su tre ritiene che la sanità del futuro potrà ancora garantire gli standard e i servizi odierni. Contattami per sapere come costruire la tua sanità integrativa, per te e per i tuoi cari. #protezione #ConsulenzaDiValore
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In queste settimane ci hanno ammorbato con la favola di sistemare la sanità pubblica. Ma quanti anni sono che ce la raccontano? Almeno 20 anni in cui la sanità è andata giù a picco. I responsabili del dissesto della sanità pubblica, quindi, hanno un nome e un cognome e sono coloro di qualsiasi colore politico che hanno approvato, firmato e permesso un taglio complessivo oltre 40 miliardi di euro negli ultimi 20 anni e fino ad oggi. Fra i tanti problemi del nostro paese la sistemazione della sanità è la favola più facile da raccontare ai Taliani perché dimenticano presto, perché finché non tocca loro personalmente va tutto bene. È una questione di prosciutto. Se ascoltiamo o leggiamo il programma politico finanziario dei partiti sono tutti per una migliore sanità che poi nella pratica sono gli stessi che in questi anni hanno depotenziato il sistema ospedaliero italiano attraverso una costante riduzione dei numeri di posti letto blocco delle assunzioni ecc.ecc. una situazione che si protrae da un ventennio a questa parte in cui i fondi alla sanità pubblica non sono mai arrivati alle strutture sanitarie ospedaliere. Viva l'Italia
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𝑪𝑶𝑴𝑼𝑵𝑰𝑪𝑨𝑻𝑶 𝑺𝑻𝑨𝑴𝑷𝑨 - 𝑰𝑵𝑻𝑬𝑹𝑺𝑰𝑵𝑫𝑨𝑪𝑨𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑰 𝑫𝑰𝑹𝑰𝑮𝑬𝑵𝑻𝑰 𝑴𝑬𝑫𝑰𝑪𝑰, 𝑽𝑬𝑻𝑬𝑹𝑰𝑵𝑨𝑹𝑰 𝑬 𝑺𝑨𝑵𝑰𝑻𝑨𝑹𝑰 𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄 𝐃𝐈 𝐁𝐈𝐋𝐀𝐍𝐂𝐈𝐎: 𝐑𝐈𝐒𝐏𝐎𝐒𝐓𝐄 𝐈𝐍𝐀𝐃𝐄𝐆𝐔𝐀𝐓𝐄 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐄𝐒𝐈𝐆𝐄𝐍𝐙𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐒𝐒𝐍 𝐄 𝐏𝐎𝐂𝐇𝐄 𝐑𝐈𝐒𝐎𝐑𝐒𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍𝐀𝐋𝐄 𝐒𝐀𝐍𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈𝐎 “Per rilanciare il SSN occorre ben altro”, lo dichiarano in una nota dell’Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari i rappresentanti nazionali di: 𝑨𝒂𝒓𝒐𝒊-𝑬𝒎𝒂𝒄, 𝑭𝒂𝒔𝒔𝒊𝒅, 𝑭𝒑 𝑪𝒈𝒊𝒍 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒄𝒊 𝒆 𝑫𝒊𝒓𝒊𝒈𝒆𝒏𝒕𝒊 𝑺𝑺𝑵, 𝑭𝑽𝑴 𝑭𝒆𝒅𝒆𝒓𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑽𝒆𝒕𝒆𝒓𝒊𝒏𝒂𝒓𝒊 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒄𝒊 𝒆 𝑫𝒊𝒓𝒊𝒈𝒆𝒏𝒕𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊, 𝑼𝒊𝒍 𝑭𝒑𝒍 𝑴𝒆𝒅𝒊𝒄𝒊, in riferimento al testo della legge di bilancio. “La crisi della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti. È urgente intervenire con più risorse vincolate alla sanità pubblica, l’unico presidio per i ceti più deboli della società. La bozza di legge di bilancio non contiene elementi strutturali di cambio di rotta per salvare il SSN. Registriamo alcuni orientamenti positivi, che vanno incontro alle nostre richieste fatte al Ministro Schillaci nei giorni scorsi: per ciò che concerne l’incremento extracontrattuale dell'indennità di specificità dei Dirigenti medici, veterinari e dirigenti sanitari invece dell’effimera defiscalizzazione; sull'aumento dell'indennità di pronto soccorso che certo non risolve il problema dei carichi di lavoro per gli anni 2025/26; e sull'aumento degli stipendi dei medici specializzandi.” Ma le risorse, nel complesso, sono molto scarse e creano una sperequazione tra i professionisti che appartengono alla stessa Area contrattuale. Ancora una volta non viene finanziata la specializzazione dei professionisti non medici. Date le carenze oggettivamente patite dai cittadini è grave che non ci siano risorse per le assunzioni di personale mentre si aumenta la spesa pubblica a favore della sanità privata. Per salvare il servizio sanitario nazionale è necessario un piano assunzionale, così invece si continuano ad esternalizzare i servizi e le risposte alla cittadinanza. Il governo poteva fare moltissimo in più, ma ha scelto di sostenere altri settori. Purtroppo - con queste iniziative e queste poche risorse - non ci sarà resilienza del SSN e non migliorerà la risposta ai bisogni dei cittadini, per questo ribadiremo le nostre richieste al Ministro Schillaci nell’incontro che abbiamo ottenuto per oggi e il 13 novembre convocheremo i nostri esecutivi a Roma nelle sale del Capranichetta in Piazza Montecitorio, per continuare la mobilitazione in difesa del Servizio Sanitario Nazionale pubblico" concludono.
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😑È un eufemismo definire deludenti le misure previste dalla legge di Bilancio per la sanità. 💸Poche risorse frantumate tra innumerevoli capitoli di spesa che servono solo ad accontentare qualche centro d’interesse, di certo non a rilanciare il Servizio sanitario nazionale né a migliorare l’offerta sanitaria per i cittadini. ❌Esclusi categoricamente, dai benefici immediati delle misure adottate, i medici, se non per un aumento offensivo dell’indennità di specificità medica (circa 17 euro netti al mese), e gli infermieri, che ottengono un irrisorio aumento mensile di circa 7 euro netti. Per il resto, nulla. Nonostante le promesse, le belle parole, gli apprezzamenti: nulla. 😮💨‼️Eppure nel suo complesso la legge di Bilancio fa cadere a pioggia risorse importanti su alcuni interventi, dal ponte sullo Stretto di Messina ad un infinito elenco di bonus quantomeno discutibili, confermando che non è vero che i soldi non ci sono, ma semplicemente non si vuole spenderli per la sanità pubblica, preferendo strizzare l’occhio ad alcune categorie di cittadini-elettori cui si riconoscono regalìe di poche decine di euro e che contemporaneamente vengono private dell’accesso alla sanità pubblica, il bene più prezioso che abbiamo. 🫥🫥Ed è stata la stessa Corte Costituzionale – aggiungono - ad aver recentemente sottolineato in una importante sentenza come, “per fare fronte a esigenze di contenimento della spesa pubblica”, debbano “essere prioritariamente ridotte le altre spese indistinte, rispetto a quella che si connota come funzionale a garantire il “fondamentale” diritto alla salute di cui all’art. 32 Cost. ❌Non possiamo più continuare a portare esclusivamente sulle nostre spalle il peso della tutela della salute dei cittadini... 🪧🪧Ci prepariamo quindi ad un 2025 denso di battaglie sindacali da combattere su più fronti. 📝Così Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED, e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up, commentano il testo della legge di Bilancio arrivato in Aula alla Camera dopo l’esame in Commissione. 👉Comunicato stampa integrale qui: https://lnkd.in/d32tnhQs
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