Integrazione ospedale territorio in Oncologia: Le premesse descrivono un sistema di presa in carico del #paziente oncologico che insiste quasi esclusivamente a livello ospedaliero, con un territorio caratterizzato da percorsi spesso assenti e frammentati. Ecco perché l’#oncologiaterritoriale prevederà il ridisegno dei #Pdta con il supporto di nuovi e più allargati team multidisciplinari (i Gom) e multiprofessionali. Le linee di indirizzo offrono indicazioni precise sui programmi organizzati di screening e sul loro #monitoraggio, sulle #curepalliative, sulla gestione della fase terminale e sui #settingassistenziali per bambini e adolescenti.
Post di Daniele Destro
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"L'attuale sistema di presa in carico del #paziente oncologico è incentrato sull'offerta garantita dalle attività delle oncologie e chirurgie oncologiche che sono distribuite quasi esclusivamente a livello ospedaliero.. I #Pdta dovranno essere ridisegnati mettendo in evidenza le parti del percorso che possono essere svolte con una più adeguata presa in carico territoriale con il supporto di "nuovi", più allargati team #multidisciplinari (Gom) e multiprofessionali.. In questo contesto, il risultato atteso dell'applicazione dei percorsi di #oncologia territoriale verrà misurato in termini di #costoopportunità, nella possibilità di liberare risorse, costose, per incrementare l’offerta di prestazioni essenziali"
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https://lnkd.in/dTDhbYhU I Pdta dovranno essere ridisegnati mettendo in evidenza le parti del percorso che possono essere svolte con una più adeguata presa in carico territoriale con il supporto di "nuovi", più allargati team multidisciplinari e multiprofessionali. Si dovrà definire con chiarezza il concetto di una "regia unica" dell' intero percorso. Alla luce della scarsità di risorse per la sanità, il risultato atteso dell' applicazione dei percorsi di oncologia territoriale andrà misurato in termini di costo-opportunità, nella possibilità di liberare risorse per incrementare l’ offerta di prestazioni essenziali.
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Al via il progetto HVAS all’Istituto dei tumori di Napoli, un’importante iniziativa, al momento unica sul territorio nazionale ed europeo, di gestione territoriale dei pazienti oncologici. Un progetto che risponde in maniera coerente anche a quanto definito nel più ampio Piano Oncologico Europeo con declinazione nel Piano Nazionale, che sottolinea l’importanza dell’applicazione di tecniche di eHealth education, oltre al valore della #prossimità e della #telemedicina, per garantire migliori outcome e qualità di vita sia ai pazienti che ai caregiver. Leggi l’articolo completo qui 👇 https://bddy.me/4evdZrY #BDItalia
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È fondamentale semplificare i #processi e ridurre gli sprechi nel #percorso di #cura dei #pazienti oncologici e onco-ematologici. Un approccio #multidisciplinare al paziente e una migliore continuità #ospedale-territorio sono essenziali per garantire un'assistenza a 360 gradi e migliorare le cure. Il recente #corso di perfezionamento su Patient Advocacy ha messo in luce l'importanza del #patientjourney e della necessità di un modello digitalizzato per favorire un accesso più semplice e rapido ai #servizisanitari. La #fiducia nel #team di cura, la presenza di un team multidisciplinare e la continuità assistenziale sono elementi chiave per garantire una cura efficace e personalizzata. Umberto Nocco | Corinna Montana Lampo | Cristina Suzzani | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
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In Italia sono 194 le Breast Unit con percorso diagnostico-terapeutico assistenziale definito dalle Linee di Indirizzo del Ministero della #Salute. Tuttavia, alcuni PDTA sono solo formalmente esistenti e non trovano un'operatività specifica, reale e uniforme su tutto il territorio nazionale. È questo il caso del PDTA del #carcinoma metastatico o di quello relativo alla terapia neoadiuvante. Ogni #paziente deve essere presa in carico da un team interdisciplinare di una Breast Unit che lavora all'interno di procedure, modalità e tempistiche stabilite proprio dai PDTA: in questo modo, si può arrivare a una riduzione della mortalità del 18% per carcinoma mammario. È questo l'appello lanciato in occasione della seconda edizione di "Cur A.R.T.E. Ascolto, Rete, Transdisciplinarità, Empatia", un evento promosso dalla Fondazione IncontraDonna. Una maggiore consapevolezza da parte della paziente, dei caregiver e dei familiari della natura del problema, dei pro e dei contro delle diverse opzioni terapeutiche e dei progressi nella #medicina di precisione, porta a un miglioramento a tutti i livelli nella gestione del processo terapeutico. Allo stesso tempo, condividere feedback, ansie, dubbi e timori può aiutare il medico a migliorare il suo approccio e a offrire soluzioni terapeutiche sempre più adeguate. "Il #tumore al seno quando viene individuato precocemente e trattato con le terapie migliori può essere sconfitto nell'oltre 80% dei casi. Nell'ottica di una gestione più efficace e interdisciplinare delle pazienti, i PDTA svolgono un ruolo fondamentale, per questo ribadiamo con forza la necessità di una loro reale e maggiore attivazione e applicazione nel nostro Paese – prosegue il prof. Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario dell'Azienda Sanitaria Locale Roma 1 -. L'assistenza alle pazienti, colpite da una malattia più curabile rispetto al passato, si sta facendo più complessa. Le strutture sanitarie devono sapere affrontare diversi aspetti del cancro sui quali la ricerca scientifica sta facendo luce. Per esempio, l'alimentazione può offrire un valido aiuto e migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici".
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Su #Napoli Today un interessante articolo dedicato al tema delle urgenze in gastroenterologia. Un argomento complesso sia dal punto di vista della gestione territoriale sia per i #medici che necessitano di proposte formative di alto livello come il Corso Nazionale AIGO
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Le immunodeficienze primitive (PID) sono patologie di origine genetica innate e rare che presentano alterazioni nel funzionamento del sistema immunitario causando infezioni e malattie quali disordini ematologici, danni d’organo irreversibili fino a insorgenza di tumori. ➡ In Italia si stima che i ritardi diagnostici, in alcuni casi, arrivino fino a 4 e 5 anni per 3 pazienti su 4. Un dato allarmante che ha pesanti ripercussioni per i pazienti, i caregiver e per il #SSN A Roma si è tenuto ieri un incontro per fare il punto sulla gestione di queste patologie, sul percorso diagnostico e sulle tecnologie a disposizione. Leggi l’articolo per saperne di più 👇 https://lnkd.in/daP_X477 #BDItalia
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Malattie emorragiche, Grandone (UniFg) ‘associazioni strategiche per intercettare bisogni pazienti’ https://ift.tt/jbx6gkq (Adnkronos) – “Le associazioni dei pazienti sono partner molto importanti per noi: dialogando con i pazienti siamo in grado di intercettarne meglio i bisogni, sia per quanto riguarda l’aspetto trombotico che per l’aspetto emorragico. Poi c’è anche l’aspetto sociale, perché molte di queste patologie prevedono trattamenti prolungati o follow-up, cioè monitoraggi continui. Questi pazienti talvolta hanno difficoltà a individuare centri di riferimento e interlocutori attenti alle varie fasi della loro vita, come, per esempio, il rimborso di alcune prestazioni e il follow-up delle condizioni croniche. Oggi c’è molto bisogno di concentrarsi sul territorio e sviluppare le strutture per un’adeguata presa in carico di questi pazienti. E’ necessario formare reti che richiedono l’interazione di tutti: amministratori, società scientifiche e associazioni pazienti”. Lo ha detto Elvira Grandone, associata di Ginecologia dell’Università di Foggia, al XXVIII Congresso nazionale della Società italiana per lo studio dell’emostasi e della trombosi (Siset) a Roma. “La commissione Ceet (Commissione esperto in emostasi e trombosi ), una neonata commissione della Siset, vuole promuovere la conoscenza e l’importanza degli esperti in emostasi e trombosi – spiega Grandone – Una delle principali mission è appunto la collaborazione stretta con i pazienti. Inoltre mira a un dialogo con gli amministratori e vuole attrarre l’attenzione degli stessi amministratori alla necessità di istituire in maniera formale, presso alcuni ospedali e anche sul territorio, centri di riferimento per tutti i pazienti con condizioni patologiche relative sia alla trombosi che all’emorragia”. The post Malattie emorragiche, Grandone (UniFg) ‘associazioni strategiche per intercettare bisogni pazienti’ appeared first on Il Giornale dell'Umbria - il giornale on line dell'Umbria. via Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria https://ift.tt/0O6iaGU November 08, 2024 at 06:02PM
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📣 Il progetto avviato in Lombardia per lo screening neonatale della leucodistrofia metacromatica è un ulteriore passo verso l’inserimento di questo test tra quelli garantiti per legge a tutti i bambini che nascono in Italia. È un obiettivo che ci sta molto a cuore e a cui siamo felici di lavorare insieme alla Fondazione per l’Ospedale dei Bambini Buzzi. L’iniziativa si unisce a quella realizzata in Toscana utilizzando la stessa metodica e producendo così dati confrontabili; serve, infatti analizzare un campione molto esteso per validare il test di una patologia così rara. 👉 La terapia genica per la leucodistrofia metacromatica è un risultato della ricerca Telethon che ci rende molto fieri. Oggi questa terapia è disponibile per i pazienti in Europa e negli Stati Uniti e nel nostro Paese è rimborsata dal sistema sanitario nazionale. Ma, senza lo screening alla nascita, i bambini che possono essere trattati prima che la patologia si manifesti sono quasi sempre i fratelli minori di quelli per cui la medicina non è riuscita ad arrivare in tempo. 🔬 Ci sono purtroppo molti pazienti in attesa di risposte perché la ricerca sta ancora cercando una soluzione per loro, ma quando esiste una cura, come nel caso della leucodistrofia metacromatica, è inaccettabile che questa opportunità non sia garantita a tutti coloro che ne hanno bisogno per mancanza di una diagnosi tempestiva. https://lnkd.in/dgDphR8N
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#GiornataMondialeEmofilia Emofilia A grave, terapia genica somministrata al primo paziente al Policlinico di Milano Tra le tappe che segnano la storia dell’emofilia - una malattia rara che colpisce la coagulazione del sangue - la terapia genica contro l’emofilia A grave rappresenta un passo significativo nella gestione delle patologie emorragiche ereditarie, offrendo nuove prospettive e speranze per migliorare la qualità della vita dei pazienti. A distanza di poche settimane dall’autorizzazione regionale che individua il Policlinico di Milano come unico centro hub per trattare l'emofilia di tipo A grave in pazienti adulti, è stata somministrata la prima terapia genica in un giovane uomo. Un risultato reso possibile in seguito all’approvazione di questo innovativo trattamento dopo la fase sperimentale, a cui ha contribuito anche il Policlinico di Milano, dove nel 2019 è stato somministrato il primo trattamento in Italia. Leggi la news https://bit.ly/3U35hrv Nello scatto, parte del team di infermieri e specialisti della Medicina - Emostasi e Trombosi del Policlinico di Milano, insieme alla direttrice Flora Peyvandi, al Direttore Sanitario Laura Chiappa e al Direttore Generale Matteo Stocco #MalattieRare #RareDisease #Emofilia #TerapiaGenica #PoliclinicoMi Matteo Stocco | Regione Lombardia
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