Pensare ad #usa e #cia dietro a #CDP e ad alle infrastrutture ed agli asset strategici è molto ambizioso, ma monomane.
Proviamo ad aggiungere al ragionamento qualche domanda.
L'Italia è grande abbastanza per proteggere da sola la sovranità di infrastrutture critiche e tecnologiche?
Dove trova i capitali italiani per farlo? E perché se ci sono, quando serve non si trovano mai?
Non è già abituata a vendere parti di queste infrastrutture ed asset in generale, per altro senza che nessuno si preoccupi (purtroppo...)?
A chi li vende di solito? Libia, Francia, Cina, ed altri. Poi Francia, Germania , Giappone, Turchia, Qatar, ed altri. E poi anche alla Francia…
Si trovano agenzie o società o professionalità italiane a cui far fare queste analisi, senza affidare loro dati ed informazioni poi immancabilmente cedute o usate da altri clienti?
Tra tutti i partner a cui affidarsi per mettere in sicurezza asset ed infrastrutture, in termini di alleanze internazionali, a chi è meglio fare riferimento? Alla Cina, ai fondi sovrani arabi, o agli Usa? Ah, forse ci sarebbe la Francia...
Il pensiero dell’articolo pare dunque un po’ ingenuo.
Come talvolta sono ingenui certi ragionamenti francesi, che vorrebbero l’Italia semplicemente forte e libera.
Libera di essere controllata dalla Francia.
Un'ultima domanda: quante sono le imprese o le tecnolgie o le infrastrutture italiane investite o controllate dalla Francia?
#imprese #sicurezza #infrastrutture #investimenti
Value Investor Finanza&Mercati
1 meseGrazie i piccoli retailers si trovano in perdita. Spero solo non la delistate