🔴 Una serie A compatta e decisa ad affrontare le questioni irrisolte: vivai, stadi, le quote sul betting e quel Decreto Crescita la cui abolizione non è servita a nulla. Ezio Simonelli, nuovo presidente della Lega, si è già messo al lavoro, forte del sostegno dei 20 club 🗣️ "Ho trovato una Lega molto unita e coesa, desiderosa di essere considerata un interlocutore importante e affidabile da tutti gli stakeholders - racconta in un'intervista alla Gazzetta dello Sport - Abbiamo risolto nel giro di venti giorni la composizione della nuova governance, segno dell'evidente desiderio da parte di tutti di iniziare un nuovo ciclo. Le discussioni seguite alla sua nomina? È mia intenzione guardare avanti. E oggi posso tranquillamente affermare di avere il sostegno di un numero ancora più ampio di società" ❗ Tanti i temi sul tavolo cari a Simonelli. Dalla valorizzazione dei vivai ("per le società di calcio sono investimenti in "ricerca e sviluppo" e come tali andrebbero trattati. Una defiscalizzazione per incentivare il lavoro sui ragazzi sarebbe una misura più che sensata. È mia intenzione parlarne con il governo") agli stadi. E ancora, la lotta alla pirateria che resta "l'assoluta priorità". "Abbiamo una fanbase di 710 milioni a livello mondiale. Vogliamo ampliarla - sottolinea Simonelli - con iniziative da attivare per coinvolgere gli appassionati. Il nostro mercato è il mondo" #DirittoeSport #Calcio #LegaSerieA #SerieA #Simonelli #Calcio
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Il presidente della Lega Serie A , Lorenzo #Casini, è stato audito dalla Commissione Cultura del Senato della Repubblica relativamente all'Affare assegnato n. 373 sulle prospettive di riforma del #calcio italiano. "Il sistema del calcio presenta un’arretratezza di modelli organizzativi e una fragilità istituzionale evidenti sotto vari profili. Tra questi segnalo un eccessivo accentramento di poteri in capo a una sola figura, come ad esempio il presidente federale, e una limitata separazione delle funzioni fondamentali". "Maggiore autonomia della Lega Serie A nel sistema federale secondo un modello simile a quello inglese, dove il veto federale non è un potere assoluto arbitrario ma una clausola residuale di salvaguardia che scatta nel momento in cui la Lega dovesse adottare decisioni irragionevoli o sproporzionate". "Su tale opzione l’assemblea di Lega si è pronunciata nelle scorse settimane ed è diventata oggi inevitabile anche a fronte di atteggiamenti dai tratti quasi autoritari da parte della Federazione. Cito il tentativo di sopprimere il diritto di intesa delle Leghe sull’ordinamento dei campionati, principio che vale in tutti i Paesi europei. La serie A ha creato un gruppo di lavoro di esperti per elaborare proposte entro la fine di maggio che possano andare in questa direzione". "Sarebbe importante ripristinare il #vincolosportivo perché la riforma che è entrata in vigore si sta rivelando nefasta rispetto alla possibilità di investire sui giovani formati". "Riforma della #giustiziasportiva, con maggiore indipendenza dei giudici e l'introduzione per il calcio professionistico di meccanismi di accesso diretto al giudice amministrativo per assicurare una vera imparzialità; controlli finanziari completamente autonomi dal potere regolatorio federale per evitare potenziali ingerenze da parte del regolatore". "Si potrebbe intervenire sul decreto #Melandri sulle Federazioni sportive per rivedere i pesi delle componenti, assicurare maggiore autonomia al professionismo e disegnare un assetto con una reale separazione di poteri in materia di arbitri. Sarebbe poi opportuno un intervento sulla legge di giustizia sportiva per rafforzare l’indipendenza della giustizia sportiva endofederale e tutelare maggiormente gli sport professionistici". "Si possono incrementare direttamente le entrate della #SerieA intervenendo sulle #scommesse e sul gioco, facendo partecipare anche le Leghe a quel tipo di introiti, oppure abolendo il divieto di sponsorizzazione indiretta sul #betting. O ancora, agevolare la Serie A nel produrre ricavi, per esempio intervento sulla disciplina legislativa dei #dirittiaudiovisivi o rafforzando ulteriormente le misure di lotta contro la #pirateria". "La situazione di #stadi e centri sportivi in Italia è disastrosa. Gli stadi rinnovati sono pochi, ancora meno sono quelli di proprietà, molti impianti sono fatiscenti, sprovvisti di servizi. Spesso molto complicati sono i rapporti con le amministrazioni comunali".
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L’idea del governo - accantonata non si sa per quanto tempo - della creazione di un organismo incaricato di controllare i bilanci dei club professionistici di calcio e basket sembra essere oggettivamente nata sotto una cattiva stella. Tempi ristrettissimi, la decisione di procedere con un decreto legge (dunque immediatamente operativo) che il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto approvare oggi e su tutto la sensazione di una storica sottrazione di autonomia al mondo dello sport e del pallone in modo particolare. Scontatissima la reazione negativa dei vertici della Federcalcio e dello stesso Coni. Non vorremmo, al contempo, che si osservasse con ansia il dito dimenticando la luna: tanto per cominciare un organismo incaricato di sovrintendere ai bilanci delle società calcistiche esiste già, la Covisoc. Il governo, in sostanza, sembra dire al calcio (e al basket): “Non siete in grado di garantire i conti e la regolarità dei campionati e quindi interveniamo”. Ecco spiegato il terrore del mondo sportivo di vedersi commissariato dalla politica. Paura anche condivisibile, ma allo stesso tempo va sottolineato almeno con uguale energia che l’andazzo finanziario dei club calcistici in Italia è da tempo a metà strada fra una sciagura e una barzelletta. Fare ora quelli che strepitano per l’attacco all’indipendenza risulta ipocrita, nella migliore dell’ipotesi. È un giocattolo che non sta in piedi, con un numero sorprendentemente alto di società con i conti impazziti e tenute in vita esclusivamente dall’apporto dei diritti televisivi e talvolta da spericolate operazioni di mercato. Offendiamoci pure, insomma, ma cerchiamo di non dimenticare che finanziariamente il calcio italiano resta con poche eccezioni del tutto insostenibile. Di Fulvio Giuliani #calcio #Italia #governo #politica #CONI #Covisoc
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Grazie Michele Damiani per l’opportunità di condividere su ItaliaOggi alcune mie riflessioni sulle ricadute fiscali per i calciatori che arriveranno dall’estero nella nuova finestra di calciomercato (1-10 giugno). #fiscoesport #calcioefisco
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SERIE A, EDIZIONE A 18 SQUADRE Suggestione reale o mera utopia ? Lo scorso febbraio le 20 squadre militanti in serie A si sono ritrovate a votare un provvedimento che prevedeva di ridurre il numero di squadre militanti in Serie A da 20 a 18. Ma perché il nostro campionato dovrebbe fare a meno di due compagini, quali sono i benefici, e gli svantaggi, che un cambiamento di queste proporzioni porterebbe, e soprattutto quali sono le posizioni dei club? Scopri la nostra rubrica "INSIDE THE GAME: finanza vs tifosi", a cura di Alessandro Landoni LIUC - Università Carlo Cattaneo #SFCL #serieA #finance #sport #calcio Se ti piace, consiglialo al tuo network per aiutarci a crescere📈
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Le big si riprendono la Serie A dopo gli anni di Lotito: ecco quali sono i club che hanno votato a favore di Simonelli, l’ex commercialista di Berlusconi. Torna la rubrica a cura del direttore Luciano Mondellini
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Chi l'avrebbe mai detto che una squadra di calcio potesse insegnarci qualcosa sugli investimenti finanziari? Eppure, la sorprendente vittoria dell'Atalanta in Europa League, il 22 maggio a Dublino, non è stato solo un trionfo sportivo ma anche una lezione per chi gestisce i propri risparmi, sottolineando che non è il volume dei fondi a fare la differenza, ma l'abilità nel lavorare insieme verso obiettivi comuni. Familiare, vero? Specialmente se pensi di fare magie con i tuoi investimenti. Se hai risposto sì, fermati un attimo. Leggi il mio articolo di oggi e vieni a scoprire come potresti applicare lo stesso principio ai tuoi investimenti finanziari. Lo trovi a questo link: https://lnkd.in/dqquVr5v Lasciami un commento, sarò felice di leggerti e di risponderti! #atalantacalcio #obiettivi #pianificazionefinanziaria #lungotermine
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Investire negli stadi per essere competitivi
Senza stadi di proprietà le squadre continueranno a essere in difficoltà economica perché mancano di fonti di reddito stabili. Ma non servono leggi ad hoc per il settore, basta applicare quelle che già ci sono, sostiene Vegas
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hai detto tutto su serie B: "Nell’ultimo Report Calcio PwC 2024 le perdite a bilancio aggregate della 2022-23 sono state 330 milioni di euro, aumentate del 23% rispetto all’anno prima e addirittura di 9 volte superiori negli ultimi tre anni (2019/20 risultato netto d’esercizio -37mln, 2022/23 -330mln). Vuol dire una perdita media giornaliera aggregata di quasi 1 milione al giorno. Nella 2019/20 l’Ebitda dei 20 club di serie B era addirittura positivo (+35mln euro), nella 22/23 è precipitato a -193 mln euro. Il rapporto costo del lavoro/ricavi ha toccato il 100%, il peggior dato degli ultimi 10 anni di tutte le leghe europee, era al 61% 5 anni fa quando si smantellò il salary cap (sempre dati Report Calcio 2024). Dal punto di vista patrimoniale la situazione è addirittura peggiore, visto che l’indebitamento complessivo è arrivato a toccare quasi gli 800 milioni di euro, il 48% in più dell’anno prima, più del doppio di tre anni prima (2019/20 325 mln contro 778 mln della 22/23)."
Paolo Bedin si è dimesso da dg della Lega Pro, rinuncia a un lauto stipendio e punta di salire una scala, agguantando la poltrona di presidente della Lega serie B: il segnale delle dimissioni pare inequivocabilmente dire che conta di avere i voti necessari per riuscirci e che abbia ricevuto rassicurazioni in merito non solo dai club ma anche (e soprattutto) da chi fa il tifo per lui: sembra strano a dirsi, ma nella stessa squadra in questo caso figurano il presidente federale Gabriele Gravina e il ministro dello Sport Andrea Abodi. Al contempo conta però di (ri)conquistare il terzo mandato di fila l’avvocato Mauro Balata, convinto di essere riuscito a risalire l’impervia e scivolosa scala (di gradimento): spera (chi di speranza vive, disperato muore recita un antico proverbio) che almeno undici club cadetti (il quorum necessario, ma solo dalla terza votazione) gli confermino la fiducia. E mentre il manager romano Vittorio Veltroni (è il nipote di Walter) s’iscrive di nuovo alla corsa che magari potrebbe vederlo passare successivamente in tandem con uno degli altri candidati, pare si sia invece sfilato dalla contesa il 45enne Luigi Carraro, figlio dell’immarcescibile Franco Carraro, attuale presidente della federazione internazionale Padel e profilo due mesi fa caldeggiato anche da importanti stanze ministeriali…(continua al link) Castelli di sabbia, 510. #serieB #legaserieB #balata #bedin #carraro #gravina #abodi #figc #Coni #sportgoverno https://lnkd.in/egce7dmb
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A PROPOSITO DI... Primo grande problema: i vivai. Non si investe sulle nuove leve, una società deve fare business subito. Il bilancio, gli azionisti, i fondi che acquistano solo per lucrare non sono interessati allo sport, ma solo a fare soldi. Così sempre meno italiani nelle squadre e mega pipponi sopravvalutati al loro posto. Leao in testa per dirne uno. Quanti ragazzi italiani hanno le sue doti tecniche e sono più continui? Il suo procuratore però è Mendez e sa vendere bene i suoi...Ovvio che così si rischia il barile andando a racimolare i pensionati italiani, o le schiappe oriunde che mai troverebbero posto nella loro prima nazionale. Secondo problema: la qualità. Non ce n'è uno capace di saltare l'uomo, di fare un dai e vai senza palla o metterla di prima. Il collettivo non riesce a fare quattro passaggi decenti di fila se non a un metro. Le verticalizzazioni? Perse nella notte dei tempi... I lanci ficcanti di Pirlo, Totti o Baggio? Fantascienza... Chiudo ricordando che siamo stati esclusi da un mondiale da campioni d'Europa eliminati dalla Macedonia... Serve altro? Stasera giocatori di gelatina, impauriti, tremolanti senza idee come avessero disimparato le basi del calcio. Si può solo migliorare.
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#CalcioRiformeStrutturaliProssime Si legge: Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. È questo il nome che dovrebbe prendere il nuovo organo del governo chiamato a controllare i conti delle società di calcio (ma non solo) in un documento messo a punto dal Governo, già inviato a FIGC e CONI, che andrebbe a cambiare drasticamente il mondo dello sport. Stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, il nuovo organismo andrebbe a sostituire la CoViSoc e non sarebbe più facente capo alla Federcalcio. Abodi batte il terzo colpo forte e chiaro dopo il parere dato sui mandati del presidente del Coni, il controllo personale dei lavori a Cortina e ora, essendosi reso conto che il controllo sulle società professionistiche non può essere svolto da 4 giudici amministrativi su 5 privi di competenza contabile-societaria e in possibile conflitto di interesse, (il Consiglio di Stato è delegato a dirimere in ultima istanza i contenziosi del calcio) l'attrazionedei controlli a responsabilità governative. Sono certo che restituirà ai commercialisti indipendenti la responsabilità dei controlli come era una volta e che dal 1983 al 1986 mi ha impegnato come capo degli ispettori federali (che vigilavano sulle 144 società professionistiche dell’epoca) e che mi ha consentito, come ricordato più volte dalla Cassazione nel 1998, di non far fallire il Milan nel 1986. Con l’attuale gestione si è assistito a troppe ingerenze interne nella dinamica delle responsabilità federali e solo chi non voglia vedere può non accorgersi come il vertice federale abbia minato via via le figure del segretario generale, del vice segretario unico, dell’ufficio legale, della giustizia sportiva, e indirettamente dell’AIA con il malumore e le insofferenze divenute ormai di pubblico dominio. Il Ministro sa benissimo che le reazioni al progetto, come già annunciato, saranno scomposte e verbalmente violente ma uno scossone era necessario e improcrastinabile dato che a detta di chi sa leggere i bilanci il sistema è da tempo, come ho già più volte scritto, precipitato oltre ogni possibile tollerabilità finanziaria. Questo nuovo organismo, se posso dare un consiglio, dovrebbe anche preoccuparsi di far adire cumulativamente le società alle norme del codice della crisi per consentire, ex lege, un parziale non sporadico riequilibrio.
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