In Italia le #donne si assumono il 70% del carico di #lavoro domestico e di cura non retribuito, con ripercussioni negative sulla partecipazione femminile al #mercato del lavoro e sulle opportunità professionali, rendendo spesso difficile bilanciare #lavoro e #vitaprivata. Per cambiare questa situazione, è essenziale adottare #politiche che agevolino la conciliazione tra lavoro e #famiglia, con servizi come asili nido gratuiti e sgravi fiscali per l’assunzione di #badanti, come #FamilyCare sostiene da tempo. Oggi a fare chiarezza un articolo del direttore Luciano Fontana su Corriere della Sera.
Post di Family Care Agenzia per il Lavoro
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Mom, Founder & COO of SIRO Consulting srl, Polyglot Speaker and Activist, Presidente Confcommercio Terziario Donna Roma
Buona Festa del #Lavoro a tutti i #lavoratori e lavoratrici ma anche agli imprenditori virtuosi che ogni giorno con coraggio continuano ad investire con sacrificio e dedizione per garantire posti di lavoro. “L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro". L’art. 1 della nostra #Costituzione ci esorta ad una concezione del lavoro come affermazione della dignità di ogni persona, nel rispetto dei diritti umani, dell’inclusione, della lotta verso qualsiasi discriminazione e dove ognuno possa esprimere le proprie potenzialità, mettendo il “fattore umano” al centro. Un pensiero alle #donne: lavoratrici, mamme, mogli e compagne, mamme sole, donne sole, divorziate, vedove, soggetti fragili…. La donna è enormemente svantaggiata perchè spesso ha un lavoro precario ed economicamente il “gender gap” fra uomo/donna e’ inopinabile. Sempre più spesso ci si separa a tarda età e magari la donna non ha lavorato durante gli anni del matrimonio per crescere i figli o a volte il lavoro è stato impedito, come nei casi di #violenza economica. Ritengo e dico sempre che la donna deve lavorare per la propria autostima ed indipendenza economica “in primis” ma, in caso di separazione, per essere messo in sicurezza il minore bisogna tenere presente la precarietà della condizione femminile odierna che spesso non permette neanche l’affitto di una casa che senza garanzie è un miraggio. Tutti i dati statistici dimostrano che le donne sono quelle più povere e a rischio povertà. Le donne #imprenditrici o libere professioniste che non hanno tutele valide in caso di malattia. Leggere i dati per capire: la #precarietà della condizione femminile odierna in caso di famiglia monoparentale. Le difficoltà incontrate nella nostra società dai capifamiglia donne monoparentali: - l'82% dei genitori single sono donne - il 20,3% di queste famiglie vive al di sotto della soglia di povertà È giunto il momento di trovare soluzioni pratiche come abbiamo individuato nel nostro progetto #FuturoSicuro di Confcommercio Terziario Donna Roma per migliorare la condizione femminile e garantire una #società più equa e la collocazione professionale delle donne. Donne che coraggiosamente investono nell’imprenditoria, nelle libere professioni. Perché il lavoro offra sempre una via ed un riscatto alla #disperazione, alle difficoltà, al disagio 💪
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Quali sono le necessità delle donne in azienda? Flessibilità, ambiente confertevole e confortante e un luogo dove sentirsi accettate (e non con l'accetta) sia la regola e non l'eccezione. Nella speranza che questo diventi regola e non utopia, condividiamo l'articolo di La Svolta aurgurandoci che molte aziende provino a diventare inclusive.
Ferirsi con il rasoio di Occam
lasvolta.it
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Project Manager @ COMUNE DI LIVORNO | Innovation, business development, key account, public relations specialist and journalism
Questo articolo del Sole24Ore pone alcune questioni cruciali e una su tutte: finché il nostro paese non metterà in grado tutte le madri, specialmente quelle con figli piccoli e in età scolare, di proseguire nel loro percorso lavorativo e di carriera al pari degli uomini, resteremo a livello europeo il fanalino di coda nelle classifiche per l'inclusione lavorativa femminile.
Nel Paese 10,4 milioni di madri: un giacimento di competenze ignorate
ilsole24ore.com
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Lo scambio di battute tra Delia, protagonista del film di successo “C’è ancora domani” (2023) interpretato da Paola Cortellesi, con il suo datore di lavoro, racchiude il senso del tema di questa settimana, in cui ricorre la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗿𝗲𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝟭𝟴 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲. Il film è ambientato nel dopoguerra, ma quanto è cambiata la situazione rispetto ad allora? Nonostante i significativi passi avanti, secondo il rapporto “𝘌𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯 𝘢𝘵 𝘢 𝘨𝘭𝘢𝘯𝘤𝘦” appena uscito, in Italia le donne laureate guadagnano solo il 58% dello stipendio dei loro colleghi maschi, una disparità particolarmente significativa se confrontata con la media degli altri Paesi, dove le donne percepiscono in media il 17% in meno rispetto agli uomini. Uno spreco di talenti che non riguarda solo la 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗮𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲: le donne sono più spesso disoccupate o hanno part-time involontari, con la maternità le loro carriere sono penalizzate a causa della mancanza di aiuti e servizi, hanno minori possibilità di accesso ai ruoli apicali in aziende e organizzazioni. L’intera questione donne-lavoro-figli è fortemente al centro del dibattito politico e pubblico: dal discorso di Mario Draghi durante il Festival del Corriere della Sera “Il tempo delle donne” al rapporto di Ambrosetti sull’empowement femminile presentato al Forum di Cernobbio del 6-8 settembre, fino alla proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per potenziare gli aiuti alla natalità, per citare gli ultimi episodi. Ed è posta al centro non solo per una questione di civiltà e di diritti delle donne, e nemmeno soltanto perché riguarda la maggior parte di noi (direttamente in prima persona o le vostre mogli, amiche, figlie), ma anche perché influenza in maniera significativa l’economia del nostro Paese. Per riflettere sul tema partiamo con il discorso dell’ex presidente del Consiglio.
Meno lavori, minori guadagni: alle donne vanno offerti tempo e opportunità
asvis.it
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Domani, 18 settembre, ricorre una nuova Giornata internazionale della paritá retributiva. Di nuovo, é interessante confrontarsi e riflettere sul quadro dell'occupazione femminile in Italia. Ritengo prezioso l'impegno di molte aziende che si dedicano sempre piú a questi importanti temi - come quello su UNI PdR 125 sulla Parità di Genere. Allo stesso tempo, dati alla mano, mi chiedo se sará sufficiente ottemperare ai punti richiesti dalla norma per raggiungere la paritá o se forse serva anche un cambiamento piú profondo, di pensiero, per valorizzare il ruolo essenziale delle donne per la societá e l'economia. E per noi, dati alla mano, é sufficiente adempiere ai punti richiesti dalla norma per essere motivatə, o abbiamo bisogno di qualcosa di più per sentirci parte di un vero sviluppo sostenibile? #sustainability #social #genderequality #equality
Lo scambio di battute tra Delia, protagonista del film di successo “C’è ancora domani” (2023) interpretato da Paola Cortellesi, con il suo datore di lavoro, racchiude il senso del tema di questa settimana, in cui ricorre la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗿𝗲𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗶𝗹 𝟭𝟴 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲. Il film è ambientato nel dopoguerra, ma quanto è cambiata la situazione rispetto ad allora? Nonostante i significativi passi avanti, secondo il rapporto “𝘌𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘪𝘰𝘯 𝘢𝘵 𝘢 𝘨𝘭𝘢𝘯𝘤𝘦” appena uscito, in Italia le donne laureate guadagnano solo il 58% dello stipendio dei loro colleghi maschi, una disparità particolarmente significativa se confrontata con la media degli altri Paesi, dove le donne percepiscono in media il 17% in meno rispetto agli uomini. Uno spreco di talenti che non riguarda solo la 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗮𝗹𝗮𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲: le donne sono più spesso disoccupate o hanno part-time involontari, con la maternità le loro carriere sono penalizzate a causa della mancanza di aiuti e servizi, hanno minori possibilità di accesso ai ruoli apicali in aziende e organizzazioni. L’intera questione donne-lavoro-figli è fortemente al centro del dibattito politico e pubblico: dal discorso di Mario Draghi durante il Festival del Corriere della Sera “Il tempo delle donne” al rapporto di Ambrosetti sull’empowement femminile presentato al Forum di Cernobbio del 6-8 settembre, fino alla proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per potenziare gli aiuti alla natalità, per citare gli ultimi episodi. Ed è posta al centro non solo per una questione di civiltà e di diritti delle donne, e nemmeno soltanto perché riguarda la maggior parte di noi (direttamente in prima persona o le vostre mogli, amiche, figlie), ma anche perché influenza in maniera significativa l’economia del nostro Paese. Per riflettere sul tema partiamo con il discorso dell’ex presidente del Consiglio.
Meno lavori, minori guadagni: alle donne vanno offerti tempo e opportunità
asvis.it
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EMPOWERMENT FEMMINILE . Intervista con Annalisa Bruchi sul problema del divario salariare di genere La differenza salariale come cambia? "Ne stiamo parlando poco fa per in relazione diversi settori lavorativi perché le donne perdono diverse tipo di occasioni anche di lavoro. Nella questione del gender Gap nella partecipazione economica le donne hanno meno opportunità in un certo tipo di lavoro e ne hanno altre per esempio nella cura della persona, nella cura degli anziani. Questo tipo di lavori che impegnano di più il mondo femminile sono lavori pagati meno. Infatti si parla di segregazione di genere: cioè sono segregati in un tipo di lavoro che paga poco. Quindi questa è una delle problematiche per la scalabilità di carriera ai vertici La legge Golfo nei reparti amministrativi ha portato sicuramente le donne con oltre il 40% nei consigli d'amministrazione ma poi sono gli uomini gli amministratori delegati e le donne sono presidenti. Cioè anche in questo anche in questo ambito purtroppo rimangono sempre indietro. C'è voluta una legge per portarle nei consigli di amministrazione però poi la loro carriera si ferma.
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Mom, Founder & COO of SIRO Consulting srl, Polyglot Speaker and Activist, Presidente Confcommercio Terziario Donna Roma
I dati inequivocabili dell'occupazione femminile in Italia presentati stamane su Rai1 da Linda Laura Sabbadini, statistica italiana nota in particolare come pioniera europea delle statistiche per gli studi di genere. I numeri non mentono, peggio di Grecia e Romania. Nel nostro progetto #FuturoSicuro di Confcommercio Terziario Donna Roma ribadiamo l’urgenza di: - investire sui servizi di supporto alle donne e alla famiglia - prevedere una fiscalità agevolata sul modello francese “parents isolees” anche per i nuclei monogenitoriali, realtà diffusa e che non si può ignorare. E le donne sole sono le più colpite… - conciliazione “lavoro – famiglia”. Presentiamo una proposta che abbiamo denominato «AVATAR»: ossia la possibilità per le libere professioniste o imprenditrici in caso di molto lavoro o difficoltà personali di delega della propria attivita’ in un contesto di rappresentazione fiduciaria a termine - Proposte a livello Istituzionale e Regionale, affinché la maternità sia gestita responsabilmente dalla lavoratrice e nello stesso tempo, sia percepita dal datore di lavoro come risorsa e non come problema, grazie all’elevazione di sgravi contributivi efficaci per la sostituzione e l’impiego di donne con fragilità, over 50 o vittime di violenza - Tutele di maternità per donne imprenditrici e non solo lavoratrici dipendenti Il ruolo delle imprese è cruciale. “Lo Stato deve essere un alleato di chi produce ricchezza, di chi crea posti di lavoro, e non un nemico” - Giorgia Meloni #donne #paritadigenere #lavoro #community #confcommercio Sabrina Fattori
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DA FORMAZIENDA AUGURI A TUTTE LE DONNE - FORMAZIONE E LAVORO DIRITTI INALIENABILI Auguri dal Fondo Formazienda a tutte le donne! L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, un giorno che deve stimolare alla riflessione e all’azione per riconoscere diritti, conquiste sociali, politiche di sviluppo e di merito. L’impegno progettuale e finanziario di Formazienda, condividendo le prospettive valoriali delle parti sociali Confsal e Sistema Impresa Confederazione Nazionale, promuove con forza la #formazione e la #partecipazione delle #donne al mondo del lavoro. La #conoscenza e il #lavoro rappresentano una premessa irrinunciabile per affermare la centralità delle donne nella vita sociale ed economica combattendo ogni forma di discriminazione e disuguaglianza. #8MARZOFORMAZIENDA #CONFSAL #SISTEMAIMPRESA
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🤝 La 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗼𝗻𝗻𝗮 è dedicata alla celebrazione dei progressi sociali, politici ed economici delle donne e alla promozione della parità di genere. Ma è anche l'occasione per riflettere sui temi legati alla disparità di genere sul luogo di lavoro. Nel presente post, abbiamo evidenziato alcuni dati significativi che riflettono la situazione attuale in Italia e indicano che c'è ancora molto da fare per garantire un ambiente lavorativo equo e inclusivo.
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♻️ Oggi vogliamo sensibilizzare sulla uguaglianza di genere, un tema fondamentale per la Fondazione. ELISABETTA ALDROVANDI, Presidente Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, ci spiega che in Italia le opportunità lavorative tra uomini e donne sono ancora molto differenti. Dati recenti evidenziano che solo il 36,7% delle donne occupate ha una situazione lavorativa o pensionistica stabile . È urgente agire per sostenere l'occupazione femminile e progetti di sostenibilità e globalizzazione che possono certamente aiutare ed investire nell'educazione finanziaria delle nuove generazioni, ancora carenti su questo tema. Lavoriamo insieme per creare una cultura di uguaglianza fin dalla più tenera età e per garantire opportunità lavorative uguali per tutti. #uguaglianzadigenere #sostenibilità #globalizzazione #educazionefinanziaria
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