📌 Tornano a novembre e dicembre i quattro #ASviSLive di approfondimento delle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile: istituzionale, economica, sociale e ambientale. Durante gli appuntamenti, ospitati dalla #Clubhouse di Montecitorio grazie alla collaborazione con #Ceo4Life, rappresentanti delle istituzioni e stakeholder chiave si confronteranno sulle numerose proposte avanzate nel nostro #RapportoASviS. Metti in agenda e segui la diretta streaming sui canali sito e social dell’Alleanza: 🗓️19 novembre ore 17 – focus su Istituzioni 🗓️26 novembre ore 17 – focus su Economia 🗓️3 dicembre ore 17 – focus su Società 🗓️5 dicembre ore 17 – focus su Ambiente Per non perdere programma e dettagli sugli incontri, continua a seguirci!
ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Organizzazioni senza scopo di lucro
Rome, Rome 33.465 follower
La più grande rete italiana di organizzazioni della società civile nata per diffondere la cultura della sostenibilità.
Chi siamo
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) è nata il 3 febbraio del 2016, su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata”, per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile e per mobilitarla allo scopo di realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’Alleanza riunisce attualmente oltre 320 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile, quali: - associazioni rappresentative delle parti sociali (associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore); - reti di associazioni della società civile che riguardano specifici Obiettivi (salute, benessere economico, educazione, lavoro, qualità dell’ambiente, uguaglianza di genere, ecc.); - associazioni di enti territoriali; - università e centri di ricerca pubblici e privati, e le relative reti; - associazioni di soggetti attivi nei mondi della cultura e dell’informazione; - fondazioni e reti di fondazioni; - soggetti italiani appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile. L’adesione all’Alleanza è aperta a tutti i soggetti che rientrano in tali categorie. Per informazioni sulle modalità di adesione all’Alleanza: https://asvis.it/come-aderire/ Le attività dell’Alleanza sono realizzate grazie ai contributi finanziari, strumentali e di lavoro forniti dai suoi membri. ASviS fa parte dell'ESDN (European Sustainable Development Network), la rete informale di soggetti istituzionali, associazioni ed esperti che, dal 2003, si occupano di politiche e strategie di sviluppo sostenibile. ASviS è inoltre iscritta al Registro per la Trasparenza dell'Unione Europea, gestito congiuntamente dal Parlamento e dalla Commissione Ue.
- Sito Web
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http://www.asvis.it
Link esterno per ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
- Settore
- Organizzazioni senza scopo di lucro
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Rome, Rome
- Tipo
- Non profit
- Data di fondazione
- 2016
Località
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Principale
Via Farini 17
Rome, Rome 00185, IT
Dipendenti presso ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Aggiornamenti
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Speciale #altasostenibilità su #RapportoASviS 2024, disponibile su Radio Radicale, condotta oggi da Elis Viettone e valeria manieri. Ospiti: 🔹Rossella Muroni, Coordinatrice ASviS Goal 11 - Presidente di Nuove Ri-Generazioni 🔹Ilaria Capua, Senior Fellow of Global Health, Johns Hopkins University – SAIS Europe, Courtesy Professor e direttore emerito del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida. Già deputata alla camera 🔹Luca Mercalli, Nimbus - Climatologo e divulgatore scientifico https://lnkd.in/ge-FKRXN
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Sconfiggere la povertà: a che punto siamo in Italia? Comincia oggi l’appuntamento quotidiano di #1GoalxGiorno, l'iniziativa dell'ASviS che ripercorre il Rapporto annuale 2024 "Coltivare ora il nostro futuro. L'Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile" approfondendo ogni giorno ognuno dei 17 Goal dell'Agenda 2030. Protagonista di oggi è il #Goal1: il #RapportoASviS evidenzia che più di una persona su cinque è a rischio di povertà o esclusione sociale e che il nostro Paese non si sta muovendo nella direzione giusta per fermare il peggioramento. Per saperne di più sulle proposte #ASviS 👉🏻https://lnkd.in/dYFWJcFb
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“Al nostro Paese serve, ora più che mai, una nuova cultura della manutenzione, finora rimossa o marginalizzata perché non genera consenso nell’immediato. Invece, dovrebbe acquisire centralità nelle politiche pubbliche per il suo valore sociale”. Così Renato Brunetta, presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), scrive in un editoriale su Il Sole24Ore a fronte del quadro emerso dalla Relazione annuale al Parlamento e al Governo sulla qualità dei servizi pubblici erogati dalle amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini, presentata il 14 ottobre.
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Solare e fotovoltaico guidano la transizione, mentre l’idrogeno resta indietro. Pechino domina la scena, seguita da Usa, Ue e India. Necessarie azioni politiche più incisive. Stop ai sussidi ai fossili. Dal rapporto #Renewables2024, leggi su #FuturaNetwork 👉🏻
Iea: triplicare il rinnovabile al 2030 è possibile. Cina leader indiscussa del settore
futuranetwork.eu
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In Italia chi ricarica un’auto elettrica paga più tasse di chi utilizza benzina, diesel o Gpl per far muovere la propria auto. Un paradosso che si ingigantisce con gli oneri fiscali in relazione alle emissioni di CO2 prodotte: paga di più chi possiede un’auto elettrica nonostante tali emissioni siano, com’è noto, assenti almeno in fase di trazione. È quanto emerge dalla prima analisi comparata dei costi di ricarica elettrica e di rifornimento di carburanti “tradizionali” per l'automobile. Lo studio a opera di ECCO think tank, dal titolo “La fiscalità dell’energia nella transizione all’auto elettrica”, è stato pubblicato lo scorso 3 ottobre e presentato nel corso di un evento sul tema il 24 ottobre.
L’auto elettrica rimane vantaggiosa, ma l’efficienza non è premiata dal fisco
asvis.it
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Entro metà secolo quasi una famiglia su due nel mondo potrebbe avere l’aria condizionata, ma l’accesso al raffrescamento sarà diseguale. Dall’isolamento ai materiali riflettenti fino all’ampliamento delle aree verdi, ecco le strategie più efficaci. Leggi su #FuturaNetwork 👉🏻
La sfida del raffreddamento sostenibile per contrastare il caldo estremo nel 2050
futuranetwork.eu
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Negli ultimi 50 anni la dimensione media delle popolazioni di animali selvatici monitorati si è ridotta del 73%. È il dato principale che emerge dal Report “Living planet index” pubblicato dal WWF. Basato su 35 mila tendenze demografiche e 5.495 specie di anfibi, uccelli, pesci, mammiferi e rettili, il Rapporto evidenzia come tra le varie popolazioni, quelle di acqua dolce hanno subito i cali più pesanti, scendendo dell'85%, seguite dalle popolazioni terrestri (69%) e marine (56%). Quando una popolazione scende al di sotto di un certo livello, evidenzia il Report, quella specie potrebbe non essere in grado di svolgere il suo ruolo all'interno dell'ecosistema, diminuendo la sua resilienza e minacciando il funzionamento dell'ecosistema stesso.
L’allarme del Wwf: “la natura continua a scomparire a un ritmo senza precedenti”
asvis.it
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L’occupazione cresce, ma la povertà non cala. Tra gli indigenti non solo stranieri e disoccupati: tanti giovani e lavoratori poveri, soprattutto minorenni e operai. L'editoriale settimanale per riflettere sulla lotta alla povertà, a partire dalle proposte del #RapportoASviS 👉🏻
Di fronte al nuovo identikit del povero, la qualità del lavoro diventa una priorità
asvis.it
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Per raggiungere gli obiettivi climatici internazionali, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei due gradi centigradi, è necessario ridurre le emissioni globali a zero netto entro i prossimi 30-50 anni. C’è poco spazio per ritardi ed errori: gli esperti ci avvertono che di questo passo rischiamo un catastrofico aumento di temperatura di almeno 3-4°C entro la fine del secolo. Comprendere quali politiche climatiche funzionano, in quali condizioni e perché diventa fondamentale. Ma abbiamo gli strumenti giusti? Secondo The Economist, no.
Quali politiche climatiche sono davvero efficaci? Pochi dati per rispondere
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