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(US 5.7.2024) “La democrazia non è la normalità per gli abitanti del mondo di oggi”. Solo il 17,8% di essi vive in Stati pienamente democratici. La maggioranza (39,4%) vive in regime autoritari, il 37,6% in democrazie imperfette, il 15,2% in regimi ibridi. Sul quotidiano Il Sole 24 Ore di oggi, il Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti – Componente del Comitato Scientifico ed Organizzatore della Settimana Sociale dei Cattolici in Italia in corso a Trieste sul tema “Al cuore della democrazia” – propone una riflessione sul tema della democrazia e dell’importanza di una forma di economia che guardi al benessere delle comunità. “Se la democrazia, piena o imperfetta, riguarda poco più del 45% della popolazione – scrive Gatti – , va anche evidenziato come la democrazia non sia uno status conquistato una volta per sempre: non respira da sola, non matura, non cresce senza la cura dei cittadini. La democrazia è reversibile, non vive di inerzia. Anzi, di pigra indifferenza può sfiorire. Poco alla volta rischia di indebolirsi nella distrazione di chi ha la fortuna di averla ereditata insieme alla libertà”. Ma il voto è solo una delle forme della partecipazione. La Settimana Sociale di Trieste “sta facendo emergere come in tanti ambiti – lavoro, studio, volontariato, associazionismo, impegno personale nelle amministrazioni pubbliche e altro ancora – vi siano centinaia di migliaia di persone impegnate in modo duraturo nella cittadinanza attiva. Ecco allora i primi due antidoti: far sì che non vi siano più analfabeti di democrazia e allenarsi al partecipare: per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme. Anche in campo economico”. Parliamo, ricorda ancora Gatti citando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’assemblea Confindustria del settembre scorso, di quel “concetto ampio di “economia civile” che trova nella lezione dell’Illuminismo settecentesco napoletano e, puntualmente,in Antonio Genovesi un solido riferimento”. “A Genovesi – sottolinea il Dg di Federcasse – 270 anni fa venne attribuita dall’Università Federico II la prima cattedra di economia in Europa. Significativamente la denominò Scienza della pubblica felicità. Indicò i quattro elementi essenziali dell’Economia civile: fiducia, mutualità, bene comune e appunto la pubblica felicità. Che evocano, tra l’altro, i quattro princìpi fondamentali dell’Insegnamento sociale cristiano: solidarietà, sussidiarietà, bene comune e partecipazione”. “Proprio il territorio del Friuli Venezia Giulia – conclude Gatti – conosce la straordinaria forza propulsiva anche della democrazia economica partecipata e solidale. Preziosa e talvolta sottovalutata: banche e imprese a proprietà diffusa con finalità mutualistiche, natura popolare, radici rurali, forte dimensione comunitaria. Con quote di mercato rilevanti creano occupazione e reddito e il risparmio trasformato in credito per chi abita e lavora nel territorio".

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