Banche: Esposito (Fisac), in operazione UniCredit-Banco Bpm sia tutelata occupazione In merito alle operazioni di risiko bancario che ci stanno intrattenendo in questi giorni ciò che ci preme è il riflesso sulle ricadute che una mossa del genere avrà sulle lavoratrici e i lavoratori di Unicredit e Banco Bpm. La nostra attenzione sarà massima nella ipotetica costruzione di questo colosso bancario in termini di tutela del perimetro occupazionale, con uno sguardo rivolto a un futuro che vogliamo fondato sul lavoro”. Così la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, sull’ops di Unicredit su Banco Bpm. Continua a leggere https://lnkd.in/ddZsheVU
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UNICREDIT- BPM: CON LA CONCENTRAZIONE QUANTI TAGLI DEL PERSONALE? Per ora la scalata a Commerzbank si è risolta con una partecipazione considerata un investimento da UniCredit ( non potendo per il momento andare avanti nella acquisizione) ma nella scalata di Banco BPM l’obiettivo è quello di conseguire un semplice controllo o di attuare una vera e propria integrazione organizzativa? Sono due cose completamente diverse puntare ad una banca universale oppure alla formazione di un gruppo più o meno federativo di banche controllate. L’ad Castagna fa bene comunque a mettere le mani avanti anche con una visione la più radicale sulla gestione delle c.d. sinergie da costi perché esse si concretizzano sempre con tagli al personale sia delle funzioni di direzione che si sovrappongono sia delle reti distributive. E i tagli riguardano sempre le banche target delle acquisizioni, in questo caso il personale della BPM. Ps. Compreso lo stesso Castagna. #Banche #BPM #Unicredit #Castagna
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L’aumento della remunerazione agli azionisti discusso nel cda di Banco Bpm di martedì 21 che ha preso tempo sul rilancio nell’opa su Anima in attesa dell’ok Bce sul Danish Compromise. Ecco quanto potrebbe offrire in più Piazza Meda per la sgr guidata da Alessandro Melzi d’Eril
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Banco BPM al contrattacco sull’Ops di UniCredit! La banca guidata da Giuseppe Castagna, ha presentato un esposto alla #Consob contro l’offerta pubblica di scambio di UniCredit, definendola “strumentale” e a un prezzo tatticamente basso per bloccare la crescita dell’istituto. #Castagna critica l’offerta di Orcel, che “non riconosce un premio adeguato agli azionisti”, ignorando i solidi risultati trimestrali e l’Opa su ANIMA Sgr Banco BPM difende la propria #strategia di crescita, forte del #radicamento territoriale e del supporto degli #azionisti, mentre prosegue il dialogo con i sindacati per nuove assunzioni. La battaglia è aperta. Come reagirà il mercato? Segui finanzanow.com Finanza Now #banche #finanza #borsa
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Quello tra UniCredit e Banco BPM è un confronto tra #banche in salute❗ 👉 Per la prima volta da anni, quando i media riesumano l’espressione #RisikoBancario, non lo fanno in un contesto di crisi e ristrutturazione, ma riferendosi a due grandi banche italiane, sane e robuste, che si confrontano, con la prospettiva di far crescere il sistema paese. È, questa, la sintesi di quanto ho detto questa mattina a Mariangela Pira di Sky TG24. 👉 Anche la lettera dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna ai dipendenti di BPM rientra nella logica di una #trattativa di questa rilevanza. 👉 Per ora, Unicredit ha fatto la sua offerta di scambio #OPS, il mercato ha decretato che il prezzo è troppo basso e il cda di BPM ha espresso la sua contrarietà. 👉 Si aprono scenari diversi: un rilancio di Unicredit o scelte strategiche difensive di BPM, come una possibile accelerazione su Monte dei Paschi, che renderebbe la situazione ancora più complessa. Avremo modo di commentare e comprendere l'evoluzione, del nostro sistema bancario.
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In Banco BPM si va verso una soluzione l’impasse con i sindacati che bloccava l’accordo su uscite, assunzioni e premio di risultato. Il negoziato era fermo a 1.600 uscite e 800 assunzioni, contrari i sindacati confederali First Cisl, Fisac-Cgil e Uilca Nazionale - Uil Credito, Esattorie e Assicurazioni, mentre le sigle FABI Federazione Autonoma Bancari Italiani e Unisin erano restate al tavolo, ma l’istituto ha deciso di spesare tutto sull’anno in chiusura, probabilmente accettando di alzare il numero degli assunti e elargendo un bonus in linea con quello delle altre banche. In questo senso le parole del segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni, hanno aiutato a distendere gli animi anche con i sindacati confederali, ancora restii a stringere un’intesa. «Negli scorsi mesi il negoziato con la banca ha avuto alcuni momenti non semplici da gestire - ha ricordato Sileoni - ma tutti dobbiamo lavorare con l’obbiettivo di riportare serenità fra le lavoratrici e i lavoratori del gruppo, giustamente scossi dalle recenti notizie. Il loro attaccamento alla banca è conosciuto in tutto il settore. E tutto il sindacato ha il dovere di portare a casa risultati in loro favore. Mi riferisco alla possibilità concreta di ottenere nuove assunzioni, utilizzando il fondo di solidarietà che, per avere valore contrattuale e giuridico, deve essere sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali, consentendo così l’accesso volontario ai pensionamenti. «Noi abbiamo detto che quel rapporto era insufficiente perché dal rinnovo del Contratto Nazionale abbiamo evidenziato che si doveva entrare in una fase di mantenimento dei livelli occupazionali, con una proposta a tutto il settore di una entrata e una uscita», specifica Fulvio Furlan, leader Uilca. #risiko #finanza #credito #banche #banca UniCredit ANIMA Sgr ANIMA Holding Giuseppe Castagna
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Ops Unicredit e Passivity rule: puo Banco Bpm offrire un rialzo sul premio nell’opa su Anima senza passare per l’assemblea? Alcune mie riflessioni riprese da Start Magazine sulle possibili letture dell’art. 104 TUF: da quella più ampia, che intercetta ogni atto o operazione che abbia come ‘effetto’ quello di ostacolare il conseguimento degli obiettivi dell’offerta, a quella più restrittiva, focalizzata sulla ‘causa’ e auspicabile nel settore bancario ove le offerte pubbliche hanno tempi più lunghi. E che inquadrerebbe pertanto un rialzo del premio come atto successivo rientrante nel ‘corso normale’ dell’attività. https://lnkd.in/emU9H8Uk
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Due giorni dopo l’offerta di pubblico scambio avanzata da UniCredit sulla sua banca - 10 miliardi carta contro carta - e un giorno dopo il cda che l’ha respinta, il ceo Giuseppe Castagna ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai dipendenti di Piazza Meda «Destano forte preoccupazione le sinergie di costo stimate dall’offerente, pari a oltre un terzo della base costi di Banco BPM che, si può stimare, significherebbe tagli al personale di oltre 6.000 colleghe e colleghi - mette nero su bianco e senza tanti giri di parole il banchiere -. Senza contare che tale offerta, in conseguenza della normativa sulle Opa, rischia di limitare l’autonomia strategica del management anche con riferimento alle condizioni dell’operazione su ANIMA Holding», su cui il Banco, primo azionista con il 22%, ha lanciato un’offerta di pubblico acquisto da 1,6 miliardi il 6 novembre sul resto delle quote tramite la controllata Banco BPM Vita spa. Anzi a proposito, rincara Castagna, la proposta di Unicredit è piombata mentre il suo istituto era al centro della scena con questa operazione e con l’ingresso in Monte Paschi (5% acquisito seguito da Delfin, Caltagirone e ancora Anima) #banche #credito #finanza #risiko #milano
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L’OPAS lanciata da UniCredit su Banco BPM rappresenta uno dei segnali più evidenti di un cambiamento strutturale nel settore bancario italiano. Al di là degli aspetti strategici di questa operazione, una conseguenza inevitabile delle aggregazioni bancarie è l’impatto sul credito alle imprese, che dovranno confrontarsi con criteri di concessione più rigidi e una crescente complessità nell’accesso a risorse finanziarie strategiche. Quali sono le implicazioni? - L’accentramento dei rischi riduce inevitabilmente i volumi complessivi di credito disponibile. - I criteri di concessione si irrigidiscono, ponendo nuove sfide per le aziende che necessitano di risorse per finanziare la crescita e sostenere l’operatività. - La diversificazione delle fonti di finanziamento non è più solo una strategia, ma una condizione essenziale per la sostenibilità. Diventa quindi ancora più cruciale fare le scelte giuste, bilanciando l’equilibrio tra capitale circolante, liquidità e struttura del debito, scegliendo non solo gli strumenti finanziari corretti ma anche i migliori partner di domani. #Hoshin
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#Unicredit punta Banco Bpm. Una mossa che nell’ottica di Piazza Gae Aulenti, a ristabilire un principio: l’ordine della finanza italiana o resterà bipolare o tale non sarà, complice il fatto che il legame tra finanza, mondo assicurativo, reti politiche e poteri territoriali sconsiglia, agli occhi dei due giganti Unicredit e Intesa San Paolo, qualsiasi tentazione di “terzo polo”, anche sotto forma di alleanze tra istituti. Tre i nodi: in primo luogo, la volontà di rimettere al centro il mercato di fronte a un’operazione di disinvestimento da Mps dello Stato vista come orchestrata dalla politica del governo Meloni. In secondo luogo, l'attenzione per le filiali di Bpm che va di pari passo con quello della pregiata attività di Anima Sgr, di cui Piazza Meda è primo investitore. Last but not least, la corsa europea al consolidamento. Che vede il rafforzamento di Unicredit a #Milano far gioco anche sul dossier #Commerzbank. Ecco perché. https://lnkd.in/drcgkUF5
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L'annuncio dell'offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm riporta alla luce un problema di politica economica non indifferente: il fatto che si dedichino ampie discussioni sulla forma che dovrebbe prendere il nostro sistema bancario - primo, secondo e/o terzo polo, presunta necessità di aggregazioni (e l'azzardo morale insito nella formula "troppo grande per fallire"?) - mentre in grafico possiamo apprezzare il drammatico stato in cui versa il credito all'economia reale dal 2012 ad oggi, tema quest'ultimo apparentemente espunto da ogni riflessione quando dovrebbe probabilmente essere il primo in ogni ordine del giorno.
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