C’è anche il contributo dei ricercatori della Fondazione Don Gnocchi nello studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature che illustra i promettenti risultati della sperimentazione della prima gamba bionica guidata dal cervello, realizzata dal gruppo di ricerca del Massachusetts Institute of Technology di Boston (Usa), coordinato dal professor Huge Herr, esperto di fama mondiale che oltre quarant’anni fa a causa di un grave congelamento durante un'arrampicata in montagna ha perso entrambe le gambe. Leggi la news: 👇
Post di Fondazione Don Gnocchi
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Un articolo riguardante il 𝑮𝒓𝒖𝒑𝒑𝒐 𝑶𝒕𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒄𝒐, eccellenza riconosciuta a livello mondiale come primo centro per numero di interventi all'𝒐𝒓𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒐 e 𝒊𝒎𝒑𝒊𝒂𝒏𝒕𝒊 𝒄𝒐𝒄𝒍𝒆𝒂𝒓𝒊 sul territorio nazionale, con approfondimento sulle diverse soluzioni ai problemi di 𝒔𝒐𝒓𝒅𝒊𝒕à 𝒆 𝒊𝒑𝒐𝒂𝒄𝒖𝒔𝒊𝒂. #GruppoOtologico #Otorinolaringoiatria #ORL #Impianticocleari #Orecchio #valutazioneprotesica https://lnkd.in/d-7TmHsD
L'importanza della diagnosi precoce e delle soluzioni personalizzate per la sordità
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Recupero funzionalità degli arti con il progetto di ricerca 'Brain Spine Interface': innovazione nel trattamento delle lesioni al midollo spinale. https://ow.ly/xjTh30sAzbu
Lesioni al midollo spinale, un ponte digitale recupera l'uso degli arti - Sanità - Ansa.it
ansa.it
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Il primo pacemaker è arrivato negli Anni 50. Un’innovazione senza precedenti per quell’epoca. Che è stata anche la prima grande innovazione tecnologica di tutta la medicina. «Se mi chiede perché ho deciso di fare il cardiologo, rispondo che nello studio del cuore risiedono tutte le leggi della fisica. E vale lo stesso per la tecnologia che nella Cardiologia trova la sua perfetta applicazione». Gianfranco Pistis è primario del reparto di Cardiologia all’Azienda ospedaliero-universitaria Santi Antonio e Biagio. Dal 2013 organizza e segue il convegno «CardioAlessandria» dedicato al binomio tecnologia-Cardiologia che quest’anno è tornato ad Alessandria per la sua sesta edizione. Dottore, cos’è cambiato dall’arrivo del primo pacemaker? «L’innovazione è proseguita. Oggi abbiamo strumenti più piccoli e meno invasivi, persino il comune pacemaker che siamo abituati a sentir nominare più di altri dispositivi. E ne sono nati tanti altri». Qualche esempio? «Per quanto riguarda le novità più recenti, ci riferiamo al campo dell’interventistica coronarica e strutturale. Per la prima abbiamo dispositivi sempre più sofisticati e piccoli che permettono di entrare nelle coronarie e riaprirne le occlusioni per evitare ischemie e infarti. Ormai da anni si usano gli stent, ma di recente la tecnologia ha messo a disposizione dei palloni che servono a sostituire gli stent: inseriti nelle coronarie, si gonfiano e depositano i farmaci sulla parete coronaria impediscono che la coronaria si restringa. In campo strutturale abbiamo, invece, la possibilità di sostituire le valvole malate passando dalle arterie, senza fare tagli chirurgici importanti. Si arriva fino al cuore facendo navigare i cateteri che portano le nuove valvole e rimpiazzano le vecchie». Così i garantiscono interventi meno invasivi? «Assolutamente, con la conseguenza di avere una guarigione più rapida. Le persone tornano prima al lavoro, fanno una convalescenza più lieve e veloce. E questo ci consente di trattare i pazienti più anziani in maniera più delicata e meno impattante per la loro salute, oltre che favorire la medicina di precisione, fatta su misura per ogni soggetto, perché i pazienti sono tutti diversi l’uno dall’altro». Sono tanti? «La maggior parte. Abbiamo anche pazienti giovani ma che, nel caso di problematiche cardiache, non presentano altre patologie. Negli anziani la casistica è più importante perché la vita si è allungata: negli ultimi quattro decenni la sopravvivenza è aumentata di sette anni e di questi quattro garantiscono una migliore sopravvivenza cardiovascolare. La conseguenza, però, è incorrere in maggiori problematiche da gestire in maniera multidisciplinare». Come si lavora in squadra? «Garantiamo al paziente la collaborazione di tutti gli esperti, cardiologo, diabetologo, infermieri, medico di base. È dell’anno scorso l’istituzione del dipartimento Cardiotoracovascolare qui ad Alessandria che riunisce in sé più specialisti per intervenire al meglio sui pazienti. Questo Prosegue
Se la tecnologia fa battere il cuore: “Con i nuovi dispositivi entriamo nelle coronarie ed evitiamo gli infarti”
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La ricostruzione mammaria è parte integrante della gestione del cancro della mammella. Alcuni Autori hanno effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi per analizzare le differenze tra le tecniche robotiche e quelle convenzionali dedicate alla ricostruzione autologa del seno. I risultati dimostrano la fattibilità, la sicurezza e l’efficacia della ricostruzione autologa robotica del seno. #ricerca #salute #breastcancer FARMARES s.r.l. Link: https://lnkd.in/dYer_7Ve
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Intelligenza artificiale, medicina di precisione e mutazioni: i temi chiave del 47° Congresso LICE dott.ssa Laura Tassi A Roma, al 47° Congresso Nazionale della LICE, la Lega Italiana contro l'Epilessia abbiamo approfondifto con la dott.ssa Laura Tassi, Presidente uscente della LICE alcuni dei temi principali del congresso: i risultati di uno studio italiano sulla prevalenza delle mutazioni monogeniche nelle Encefalopatie Epilettiche e dello Sviluppo, coordinato dalla Commissione Genetica LICE; l'uso degli algoritmi di Intelligenza Artificiale per interpretare in modo più facile e veloce i risultati dell'elettroencefalogramma (EEG) e la medicina di precisione applicata all'epilettologia e alla neurologia. https://lnkd.in/dJ_t2s7Q
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Responsabile Commerciale Centro Italia | Teethan | La tecnologia digitale più avanzata per l'analisi dell'occlusione dentale.
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rivelomove.com
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Credi alle scie chimiche? Sei un povero complottista! Sei un ignorante credulone! Poi, un bel giorno, salta fuori un responsabile di Dubai che parla normalmente di geoingegneria e che loro effettuano normalmente quelle pratiche per procurarsi l'acqua dove altrimenti non ci sarebbe. Quindi? No! Le scie chimiche, intese come complottismo per far respirare materiali con i quali poi avviene il controllo mentale delle masse, per me non esiste. (Ci sono altri sistemi per controllare le masse che sono anche più efficaci). Esiste invece la geoingegneria dove, l'essere umano, gioca a fare Dio e, a volte, gli sfugge un po la mano. Esistono sistemi che trasformano il clima in armi verso le popolazioni di determinati luoghi perché, se è vero che la pioggia in certi luoghi è una benedizione, lo è altrettanto che, quando è troppa, è fonte di disastri e distruzione tale da radere al suolo intere città come nemmeno un bombardamento potrebbe fare. L'uomo non è Dio e non è sempre buono. La tecnologia deve esser conosciuta, gestita e non negata ed usata di nascosto perché, a voler esser maligni, una ripicca verso un Paese che non è accondiscendente, potrebbe esser perpetrata anche tramite la geoingegneria e, questo, la popolazione deve saperlo.
CLOUD SEEDING/inseminazione delle nuvole/geingegneria Esiste o non esiste? Un altro esempio di cattiva informazione. Prof. Roy De Vita Primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto dei Tumori di Roma Regina Elena.
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Uno studio pionieristico da Torino promette di rivoluzionare l’angioplastica e le tecniche di diagnosi avanzata. Ma come ci potremo salvare dalle “allucinazioni” che questi sistemi potranno avere? Se suggeriscono di operare sicuramente un cardiologo vorrà prima controllare con i propri occhi ed esperienza: questa è la parte facile. Ma se invece suggeriscono di NON operare, chi si piglia questa responsabilità se la diagnosi dovesse esser sbagliata? Alla fine sempre l’occhio del cardiologo è necessario! Ed allora a cosa mai potranno servire questi nuovi strumenti diagnostici?
Quando l’IA salva il cuore: Starflow legge le placche nelle arterie e stabilisce se è utile intervenire
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Dean of the Faculty of Philosophy and Director of the Neurobioethics Research Group - UNESCO Chair in Bioethics and Human Rights at Athenaeum Regina Apostolorum
🧠 Settimana del Cervello Dana Foundation Ecco alcune foto del primo evento organizzato dal Gruppo di ricerca in #Neurobioetica in collaborazione con la SISPI - scuola di specializzazione con la procedura immaginativa sulla Neurobioetica della corporeità. Nel prossimo post il video completo!
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Infermiera con formazione in Management
1 mese👏🏼