Post di Francesco Barbieri

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CEO presso VST Srl.

La #telemedicina rappresenta un'opportunità straordinaria per trasformare l'assistenza sanitaria, ma il suo sviluppo nel settore privato è ancora limitato da diverse sfide. Da un lato, molti pazienti mostrano una certa diffidenza verso questa modalità di cura, percependola come distante e impersonale rispetto al tradizionale rapporto diretto con il medico. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e fiducia attraverso una comunicazione efficace e mirata. Dall'altro lato, le strutture sanitarie di piccole e medie dimensioni spesso non dispongono delle risorse tecnologiche e organizzative necessarie per integrare la telemedicina nei loro servizi, creando così un divario con le realtà più grandi e attrezzate. Per colmare questa lacuna, è essenziale adottare strategie che favoriscano l’accessibilità e la sostenibilità tecnologica anche per le strutture meno strutturate. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla mancata integrazione della telemedicina nei modelli di cura esistenti. Piuttosto che essere considerata un servizio complementare, dovrebbe essere pienamente inserita nei percorsi sanitari, sostenuta da incentivi specifici che ne promuovano l’utilizzo. Infine, la mancanza di un quadro normativo chiaro e uniforme, accompagnata dall’assenza di certezze sui rimborsi per i servizi erogati, limita significativamente il potenziale del settore. Una regolamentazione chiara e stabile è indispensabile per garantire sostenibilità economica e operativa, consentendo al settore privato di contribuire in modo più incisivo allo sviluppo della telemedicina. Superare queste sfide richiede un approccio concertato tra istituzioni, operatori sanitari e imprese, per costruire un ecosistema che renda la telemedicina una realtà accessibile, integrata e sostenibile.

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