Post di Franco Bagaglia

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𝑳𝒐 𝑺𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒆 𝒍’𝒊𝒏𝒅𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒂: 𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊𝒂𝒈𝒏𝒐𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝑮𝒂𝒆𝒕𝒂𝒏𝒐 𝑺𝒂𝒍𝒗𝒆𝒎𝒊𝒏𝒊 Gaetano Salvemini, storico e politico italiano, offre una visione critica della scuola pubblica italiana intorno all’anno 1900. Il suo quadro è tanto dettagliato quanto provocatorio. Salvemini afferma che allo Stato non importa niente della scuola perché essa rappresenta un pericolo: è un’istituzione che rischia di far pensare le persone, e uno Stato che mira a mantenere il controllo non può permetterselo. Salvemini e il suo contesto Gaetano Salvemini è noto per il suo spirito rivoluzionario e la sua acuta capacità di analisi. Attraverso le sue opere, ricordi e articoli dell’epoca, Salvemini ci offre un panorama molto approfondito e impressionante delle dinamiche sociali e politiche del suo tempo. Secondo lui, lo Stato preferiva sostenere altre colonne della società: il prete, il magistrato, il militare, l’uomo che inganna, l’uomo che condanna, l’uomo che uccide. La scuola come fonte di pensiero critico La scuola, nella visione di Salvemini, non era prioritaria per lo Stato perché un popolo che pensa è difficile da controllare. Prendiamo ad esempio l’Italia di fine Ottocento e inizio Novecento: l’alfabetizzazione era ancora limitata e le scuole erano poche e male equipaggiate. La riforma Gentile del 1923, voluta da Mussolini, ha cercato di creare un sistema educativo elitario che di fatto escludeva le classi popolari dall’accedere a istruzione di qualità. Questo tipo di riforme illustra perfettamente quanto l’istruzione fosse vista come un privilegio per pochi e non un diritto per tutti. Un esempio concreto della scarsa attenzione dello Stato verso l’istruzione lo possiamo vedere nella scarsità di fondi destinati alle scuole pubbliche rispetto ad altre istituzioni come l’esercito. Anche oggi, il divario tra spesa militare e spesa per l’istruzione nei bilanci statali è spesso motivo di controversie. Le vere colonne della società Salvemini sostiene che le vere colonne della società sono figure che perpetuano lo status quo: il prete, il magistrato, il militare. Questi personaggi sono utili allo Stato perché mantengono l’ordine attraverso l’inganno, la condanna e la violenza, rispettivamente. La scuola, se funzionante e accessibile a tutti, potrebbe invece promuovere il pensiero critico e quindi destabilizzare queste colonne. 𝐂𝐨n𝐭𝐢n𝐮𝐚 : 👇👇👇 https://lnkd.in/dpAZm5_2 #scuola #gaetanosalvemini #umanesimodigitale #competenzetrasversali #intelligenzaartificiale #apprendimentocontinuo #lifelonglearning #machinelearning #deeplearning #competenzedigitali #intelligenzacollettiva #infosfera #francobagaglia #consapevolezza

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