Le aziende ancora non si rendono conto delle responsabilità etiche e sociali che hanno specialmente nei confronti delle generazioni più giovani e indifese. Un mio intervento su Accademia Italiana Privacy. Grazie a Alessandro Papini, Giuseppe Lofiego e Ilaria Mugnai.
Post di Gianni Dell'Aiuto
Altri post rilevanti
-
Un pugno allo stomaco, un richiamo doloroso alla realtà di chi vive dietro l’apparente solidità di una divisa. Un suicidio ogni sei giorni, un numero che rappresenta molto più di una statistica: sono vite spezzate, famiglie distrutte, sogni infranti. Sono storie che gridano la necessità di cambiare, di guardare oltre i numeri, di vedere gli esseri umani sotto quei berretti. Nessuno è invulnerabile. Sotto la divisa ci sono esseri umani, non robot senza sentimenti. Dietro ogni uniforme c'è una persona con emozioni, sogni, paure, e fragilità. Una persona che, come chiunque altro, può cadere sotto il peso delle pressioni, delle aspettative, o del dolore. Ma spesso chi indossa quella divisa viene visto come un simbolo, non come un individuo. Si dimentica che dietro l'apparente forza c'è un cuore che batte, una mente che pensa, e un'anima che può soffrire. Essere umani non è una debolezza, è una forza. Una forza che deve essere accolta, protetta, e rispettata, soprattutto da quelle istituzioni che hanno il dovere morale e professionale di prendersi cura di chi porta sulle spalle il peso della sicurezza e della giustizia. È ora di abbandonare l'idea che chi serve lo Stato debba nascondere le proprie emozioni, soffrendo in silenzio, per paura di essere giudicato e congedato. Paura di non poter denunciare le vessazioni subite. Riconoscere l'umanità dietro la divisa è il primo passo per prevenire tragedie silenziose. Una parola gentile, un gesto di comprensione, uno spazio per esprimersi possono fare la differenza. Non basta esigere forza, disciplina e sacrificio: bisogna offrire supporto, ascolto e dignità. Perché nessuno è immune al dolore, e nessuno dovrebbe affrontarlo da solo. Serve un cambiamento concreto, strutturale. I vertici delle forze armate e dell’ordine devono smettere di considerare queste tragedie come “fisiologiche” o inevitabili. Devono affrontare con urgenza temi come il mobbing, il carico di lavoro, le condizioni economiche, ma soprattutto il benessere psicologico. Creare spazi sicuri, accessibili, senza stigma, per chi ha bisogno di aiuto. Il sistema deve riconoscere che un sorriso può nascondere un abisso.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
un giornalista sa cosa significa scrivere con passione.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Un articolo da leggere tutto d'un fiato. Dai social al ruolo dell'AI nella società dell'informazione e, soprattutto, il sistema 0.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
L'intelligenza artificiale (IA) è sulla bocca di tutti. ChatGPT, assistenti vocali, veicoli autonomi: sembra che l'IA stia per rivoluzionare ogni aspetto della nostra vita. Ma dietro le quinte, la realtà è ben diversa. Un recente studio rivela che oltre l'80% dei progetti di IA fallisce, un tasso di insuccesso allarmante che solleva dubbi sul futuro di questa tecnologia. La causa principale di questo fallimento, secondo un recente studio pubblicato su RAND, è sorprendentemente semplice: spesso, le aziende si lanciano nello sviluppo di soluzioni di IA senza avere una chiara comprensione dei problemi che vogliono risolvere. Si concentrano sulla tecnologia, sulle sue potenzialità, sull'effetto "wow" che può suscitare, ma perdono di vista l'obiettivo finale. Ci sono poi quei casi in cui i progetti di IA falliscono perché l'organizzazione manca dei dati necessari per addestrare adeguatamente un modello efficace, oppure non dispone di un'infrastruttura adeguata per gestire i propri dati e implementare i modelli di IA completati, o ancora perché ci si aspetta che l'IA risolva problemi ancora fuori dalla suo portata. È come avere un martello potentissimo e cercare disperatamente un chiodo da piantare, anche dove non serve. L'IA, per quanto sofisticata, non è una bacchetta magica. Se non viene applicata al problema giusto, con obiettivi chiari e misurabili, è destinata a fallire. OpenAI, l'azienda dietro al celebre ChatGPT, ne è un esempio lampante. Nonostante il successo planetario del suo chatbot, l'azienda prevede perdite per 5 miliardi di dollari nel 2024. Un paradosso che dimostra come anche i progetti di IA più innovativi e promettenti possano scontrarsi con la dura realtà economica. La chiave del successo, secondo gli esperti, è semplice: prima di investire in tecnologia, bisogna investire in comprensione. Capire a fondo il problema, analizzarlo da ogni angolazione, definire obiettivi realistici e misurabili. Solo allora l'IA potrà esprimere il suo pieno potenziale, trasformandosi da un costo elevato in un investimento redditizio. L'intelligenza artificiale ha ancora un lungo cammino da percorrere. Le sfide sono molte, dai costi elevati alla mancanza di dati di qualità, fino ai limiti intrinseci della tecnologia stessa. Ma le opportunità sono altrettanto grandi. L'IA ha il potenziale per migliorare la nostra vita in modi che oggi possiamo solo immaginare. Per cogliere queste opportunità, però, è necessario un cambio di mentalità. Non basta più inseguire la tecnologia più avanzata, anche a costo di creare qualcosa di troppo estremo: bisogna partire dal problema, e usare l'IA come strumento per risolverlo. Solo così potremo trasformare l'IA da un sogno costoso in una realtà concreta e di successo. Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
L'avvento dell'Intelligenza Artificiale avanzata solleva interrogativi profondi sulla natura umana e sul nostro futuro. In questo contesto, l'analisi di Marco Ongaro sulla "bidimensionalità psicosensoriale" dell'IA si rivela illuminante. Integrando le teorie evolutive di Konrad Lorenz con le riflessioni contemporanee di Shannon Vallor, Ongaro esplora come l'IA funga da specchio della nostra umanità, evidenziando implicazioni etiche e filosofiche di vasta portata. Questa prospettiva mette in luce rischi significativi, tra cui il potenziale indebolimento della nostra creatività e capacità innovativa. L'evoluzione rapida di deepfake e contenuti generati dall'IA pone sfide crescenti all'autenticità delle informazioni e alla verifica dell'identità, richiedendo strategie difensive sofisticate e multidimensionali. #agendadigitale #IA #Deepfakes #Etica #Filosofia #Innovazione #VerificaDellIdentità #FutureTech #TechEthics #MarcoOngaro #ShannonVallor #KonradLorenz #IntelligenzaArtificiale
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Piacevole chiacchierata con Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, per fare il punto sui mercati finanziari e sui grandi cambiamenti politici ed economici in corso che potrebbero influenzare le scelte di investimento nei prossimi anni
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Secondo me questo articolo é da leggere. Ma come sempre vi dico, Vedete Voi.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
molto interessante
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
E’ la riprova che i giovani (la ricerca parla di 18-34 anni) sono attenti alla gestione dei propri soldi e il loro livello di preparazione e conoscenza è migliore di quello di altre fasce di età: sono sicuro che sanno pure che il broker Scalable permette di investire solo in regime dichiarativo. Il problema più grande per questa categoria è quello di disporre del minor reddito disponibile in assoluto, tra l’altro in calo in termini reali rispetto agli anni 2000. L’articolo richiama l’analisi di Scalable (effettuata sulla fascia di età summenzionata, distribuita su 6 paesi europei) e un dato riportato dai tedeschi di Statista, per cui il valore medio delle attività finanziarie degli italiani tra i 55 e i 64 anni nel 2022 era stimato in 147.415 euro, mentre quello degli italiani tra i 25 e i 34 anni ammontava a 58.429 euro: è una cifra ben maggiore di quella che immaginavo. #finanza #statista #scalablecapital #advisoronline #data
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi