Allora, come sono andate le ferie in Sardegna?
Negli ultimi giorni mi sono sentita fare molte volte questa domanda e tutti si stupiscono quando rispondono che no, non ero in vacanza, ero in Sardegna per lavoro. Ma come per lavoro? Ma DUE volte?
Sì, perchè ho avuto la fortuna di partecipare a due eventi di business e networking per imprenditori a Olbia (ShareIT di Confcommercio Giovani) e a Cagliari (Digtal Talks organizzato dal caro Roberto Serra).
Come sono andati? Beh, a parte che la prima volta pioveva e la seconda c’era il mare così grosso da dover annullare l’uscita in barca…
…mi sono portata a casa un bel pò di valore. Nei prossimi giorni farò dei post specifici, ma oggi vorrei fare una riflessione su due punti in comune tra questi eventi.
Prima di tutto, l’idea di andare ben DUE volte in un mese via dall’ufficio, in un periodo “caldo” come quello delle consegne dei progetti prima delle ferie, mi faceva sentire in colpa.
Il fatto che gli eventi fossero in Sardegna e non ad Agrate Brianza (cit) aggravavano il senso di colpa… mica sono un medico che va ai congressi a Honolulu spesati dalle case farmaceutiche (scusate il luogo comune)!
Questo senso di colpa era condiviso dalla maggior parte dei presenti agli eventi: chi inviava e-mail salendo in areo, chi saltava la pausa caffè per vitali telefonate, chi gestiva carichi in ingresso nel magazzino invece di tuffarsi dalla barca…
Già rendermi conto che questi comportamenti non sono “cosa buona e giusta” è stato un passo avanti verso una nuova consapevolezza.
Urge fare pace con il nostro ruolo di guida dell’azienda, smettere di pensare che senza di noi le cose andranno a rotoli, smettere di avere solo uno standard ovvero il “come lo farei io” (che poi chi dice sia il migliore?), renderci meno indispensabili e soprattutto accettare di esserlo tenendo a bada l’ansia.
Per capirlo, a volte è necessario uscire e guardarsi - nonché guardare altri nella tua stessa situazione, per poter essere un po’ più oggettivo!
Ed ecco qui il secondo punto: incontrare di persona altri piccoli imprenditori è vitale. Zoom non basta, non tanto perché ci si deve guardare negli occhi, ma perché su zoom si parla solo di lavoro, si ragiona solo in ottica di creare contratti. “Quindi come rimaniamo? Come collaboriamo? Chi paga chi o chi ci guadagna?”
Invece in un evento così puoi andare oltre, ascoltare e condividere i tuoi problemi senza paura di essere giudicato o di perdere un cliente, puoi creare relazioni con chi ti può capire davvero, formare relazioni più importanti di qualsiasi contratto di collaborazione.
In questo modo puoi tornare a casa non solo pieno di nuove nozioni, ma con intuizioni che mai avresti potuto avere in migliaia di ore di duro lavoro, nè con qualsiasi corso.
Con la bussola ritarata e la mappa girata nella direzione giusta (per considerare la metafora della foto).
Quindi: incontriamoci, creiamo relazioni e non contratti. Il resto arriverà perché saremo noi ad essere migliori.