Probabilmente lo sai già: dal 14 gennaio, i filtri bellezza - almeno, la maggior parte di essi - non sono più disponibili su Meta. La scelta sembra essere in linea con le ultime tendenze: TikTok li ha da poco rimossi per i minorenni, e la lotta generale contro i più inverosimili, rigidi e malsani standard di bellezza procede a gonfie vele sul web. La comunicazione di brand, personaggi pubblici e influencer è, oggi, sempre più incentrata sul concetto di autenticità. Okay, quindi Zuckerberg ha agito per incentivare la normalizzazione e l’accettazione delle imperfezioni? Eeeeeh. Non ne siamo convintissimi. Le nostre menti marketing-oriented non possono ignorare l’esistenza di una componente strategica nella decisione - che, del resto, è del tutto lecita: nessuna impresa vive di soli ideali... Parliamone ⬇️
Post di Groweb srl
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📣 Instagram senza filtri Il dibattito sull'uso dei filtri beauty sui social media è sempre stato centrale, sollevando domande importanti sulla salute mentale, soprattutto dei più giovani. A dimostrazione di ciò, sempre più creator e brand cosmetici hanno preso posizione contro questi strumenti, accusati di promuovere standard estetici del tutto irrealistici. Un esempio è dato dalla campagna Dove contro il filtro “Bold Glamour” di TikTok. Dal 14 gennaio, però, Meta ha preso la decisione di rimuovere più di due milioni di filtri della sezione Spark, la piattaforma che permetteva a terzi di creare e caricare effetti di realtà aumentata, inclusi i filtri di bellezza. Ora, restano disponibili solo i filtri originali realizzati da Meta, una scelta che segna un cambio di rotta per l’esperienza utente. Secondo Meta, questa decisione nasce dalla necessità di concentrare le risorse su investimenti aziendali più strategici, come intelligenza artificiale e realtà aumentata. Anche se non motivata da ragioni etiche, questa mossa potrebbe avere effetti positivi sul benessere degli utenti e sull’autenticità della comunicazione digitale. Cosa ne pensate di questa svolta?
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Addio ai filtri bellezza su Instagram: bentornata autenticità! Da oggi, 14 gennaio, Instagram e Facebook fanno un grande passo verso un mondo più autentico: oltre due milioni di filtri estetici, creati da terze parti, non saranno più disponibili. Questi effetti di realtà aumentata, che promettevano visi perfettamente levigati e corpi da sogno, escono di scena, segnando la fine di un'era digitale che spesso ha contribuito a promuovere ideali di bellezza irraggiungibili. La decisione arriva da Meta Platforms, che ha comunicato la chiusura di Spark AR, la piattaforma che per sette anni ha permesso ai creatori di caricare effetti estetici amati da milioni di utenti. Rimangono invece disponibili circa 140 filtri creati direttamente da Meta, ma la portata del cambiamento è chiara: meno artifici, più realtà. In Imperfezione Creativa, accogliamo questa notizia con entusiasmo e un pizzico di sollievo. Da sempre crediamo che le nostre imperfezioni siano ciò che ci rende unici e che la bellezza risieda nella naturalezza di chi siamo, non in un riflesso digitale levigato al pixel. Siamo fermamente convinti che smettere di rincorrere canoni di bellezza irrealistici possa avere un impatto positivo non solo sul nostro modo di percepirci, ma anche sul nostro benessere mentale. Se tutti ci mostrassimo al mondo per ciò che siamo, con autenticità e senza filtri, ci sarebbero meno frustrazioni e più accettazione, sia di noi stessi che degli altri. In fondo, il vero fascino sta nell'unicità, nelle piccole imperfezioni che raccontano una storia diversa per ognuno di noi. #ImperfezioneCreativa #Imperfezione #SocialMedia #BeautyFilters
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📅 Dal 𝟭𝟰 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱 𝘤𝘪𝘢𝘰𝘯𝘦 a milioni di beauty filter su #Instagram. Un mondo #digitale più autentico? NI! #Meta lascia in gioco solo i suoi 140 filtri proprietari. Sì... quelli che ti fanno sembrare una versione levigata di te stesso, ma col copyright. 😅 A parte gli scherzi, la questione etica è molto seria. I filtri (𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘭𝘰𝘳𝘰, 𝘦𝘩!) hanno spinto intere generazioni – 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪, 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘥𝘪 𝘛𝘜𝘛𝘛𝘐 – ad inseguire standard di bellezza impossibili, tra ansia, dismorfia ed autostima colata a picco. 😖 Ma quindi? Proteggere le persone o mossa di mercato? Opinioni contrastanti, dita puntate… solite dinamiche. 🤷♂️ Sapete cosa penso? Qualsiasi sia il motivo: 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮 𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲! ❌ 𝗟𝗮 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲, 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗳𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝗶𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗶 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗶 𝗲𝗱 𝗶𝗿𝗿𝗶𝗽𝗲𝘁𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶. Che sia un filtro, un modello perfetto su Instagram, #Facebook, Tik Tok o chiunque ostenti irraggiungibilità: 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝘂𝗻’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮. 😉 Amate come siete. Amate ciò che avete. AMATEVI!❣️ Imperfetti sì, ma incredibilmente unici. 💪 #SocialMedia #Authenticity #BodyPositivity #BeReal #DigitalWellness
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A partire dal 14 gennaio 2025, i filtri bellezza - almeno, la maggior parte di essi - non sono più disponibili su Meta. Quali sono le motivazioni che stanno alla base della scelta? È solo etica, o anche un po' business? Ne ho parlato in un articolo per il blog di Groweb srl: leggilo qui ⬇️ https://lnkd.in/dW_bpVMt
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Come lo storico di un account influenza le campagne Meta Sto gestendo l'account di un cliente con uno storico fortemente orientato al pubblico femminile e ho notato che le campagne Advantage+ tendono automaticamente a seguire quel pattern, anche quando si cerca di rivolgersi a un nuovo segmento, come quello maschile utilizzando copy e/o immagini e segmenti catalogo prettamente destinati agli uomini. La cosa interessante? Anche campagne impostate manualmente con target maschile e ottimizzate per conversioni iniziano raccogliendo segnali “sbagliati” (impressions e conversioni femminili), per poi correggersi gradualmente nei giorni successivi dopo circa 48-72 ore. Questo dimostra quanto lo storico dell’account, e i segnali inviati nel tempo influenzino il comportamento dell’algoritmo. Serve pazienza e una buona dose di ottimizzazione per guidare la piattaforma nella giusta direzione, soprattutto quando si lavora con account consolidati. Qualcuno ha esperienze simili in merito? #metaadvertising #paidadvertising #digitalmarketing
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Meta dice addio ai filtri bellezza! 🤳 La notizia è stata raccontata ovunque da mille angolazioni, anche sul blog di SPRINT ITALIA Giorgia Tobia riporta le novità e si chiede giustamente: saranno pronti creator e aziende a questo cambio di paradigma? 🚨SPOILER: no non lo sono, perché non lo siamo neanche noi comuni mortali! C’è qualcuno che prima di postare una foto non controlla che ci sia qualcosina da migliorare? Io faccio mea culpa: mi trucco poco e male e i filtri hanno salvato la situazione in diverse occasioni. Poi c’è chi esagera ma la “pubblicità ingannevole” è facile da svelare quando incontri qualcuno dal social alla realtà (o quando qualcun altro condivide una tua foto senza restyling) ! Ora, Meta ha fatto il suo (per motivi probabilmente più economici che etici), chi vuole continuare ad usare il botox virtuale utilizzerà altre app prima della condivisione, ma forse dovremmo riabituarci tutti a vedere le cose in maniera diversa se non vogliamo che le nuove generazioni (ancora più di oggi) pensino che è bello ciò che è perfetto, levigato, turgido al punto giusto e luminoso quanto basta. Il che porta ad un disallineamento cognitivo sui social, ma anche, non me ne vogliano i chirurghi estetici, una vera e propria trasfigurazione nel mondo reale (se possiamo ancora definirlo così). 🌹Fascino, eleganza, carisma interessano ancora a qualcuno?
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💡𝐌𝐞𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞 𝐥𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨: 𝐚𝐝𝐝𝐢𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐭-𝐜𝐡𝐞𝐜𝐤𝐢𝐧𝐠, 𝐛𝐞𝐧𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐞 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐲 𝐍𝐨𝐭𝐞𝐬! Meta ha ufficialmente detto addio al programma di fact-checking per Instagram e Facebook introducendo al suo posto le 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐲 𝐍𝐨𝐭𝐞𝐬, un sistema che affida agli utenti la verifica dei contenuti. Ispirato a X (ex Twitter) questo approccio punta a garantire maggiore trasparenza e libertà di espressione, ma siamo davvero pronti per questa rivoluzione? ❓𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐯𝐢𝐭à 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐚𝐯𝐫à 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞? Potrebbe cambiare profondamente il modo in cui i brand si raccontano sui social. Ecco alcune delle sfide, e opportunità, che potrebbero emergere: 🔹𝑆𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑒 𝑑𝑎 𝑟𝑖𝑣𝑒𝑑𝑒𝑟𝑒: ora più che mai sarà essenziale monitorare attentamente le reazioni della community per evitare malintesi e proteggere la reputazione aziendale. 🔹𝑅𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎 𝐵𝑟𝑎𝑛𝑑 𝑅𝑒𝑝𝑢𝑡𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛:con meno controllo da parte di Meta i contenuti potrebbero essere facilmente fraintesi o strumentalizzati. 🔹𝐶𝑜𝑖𝑛𝑣𝑜𝑙𝑔𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜: le Community Notes offrono però un’opportunità unica per dialogare apertamente con il pubblico, costruendo fiducia e trasparenza. 🔹𝑃𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖𝑒: senza un controllo centralizzato, c’è il rischio che le piattaforme diventino terreno fertile per disinformazione e polemiche. 📲 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨? Per chi lavora nel marketing digitale, adattarsi a queste trasformazioni non è un’opzione, ma una necessità. Serviranno: 1️⃣ Strategie di contenuto ancora più attente al contesto e alla percezione del pubblico. 2️⃣ Un monitoraggio costante del sentiment online per prevenire crisi reputazionali. 3️⃣ Un approccio trasparente basato sull’autenticità e sul dialogo con la community. ❓ Le aziende saranno pronte a questo cambiamento? Condividi con noi la tua opinione nei commenti! https://lnkd.in/dHTHZc3p #emarkagency #meta #factchecking #communitynotes #digitalmarketing #brandstrategy
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Meta sta testando un nuovo controllo che permette ai brand di disattivare i commenti sulle proprie inserzioni. All’interno dell’Ad Set, alla voce “Brand Safety” che si trova al di sotto della scelta dei Posizionamenti, sarà possibile (se la funzione verrà approvata ed estesa a tutti) disattivare i commenti per tutte le creatività del gruppo. Per quanto questo controllo possa sembrare utile in alcuni contesti o per campagne/comunicazioni “delicate”, credo che vada contro ad uno dei principi cardine delle Social Ads. Rimuovere la riprova sociale significa rinunciare alle sue implicazioni psicologiche sull’audience e, nel bene o nel male, ad una parte degli insights qualitativi che essa comporta. Cosa ne pensi di questa potenziale novità?
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Addio ai filtri di bellezza su Instagram 👋 Da domani 14 gennaio, Instagram rimuoverà dalla piattaforma tutti i "filtri beauty" creati dagli utenti. Rimarranno disponibili solo quelli realizzati da Meta. Sarà dunque dismessa Meta Spark, che consentiva a sviluppatori terzi di generarli grazie alla realtà aumentata. Che motivo ha dato Meta? ➡️ La decisione sarebbe stata presa dopo una: “Valutazione approfondita e che consentirà all’azienda di concentrarsi sui prodotti che ritiene più promettenti per il futuro”. E tu cosa ne pensi? Secondo te qual è il motivo dietro a questo provvedimento? Fammelo sapere nei commenti 👇 #Instagram #filtriinstagram
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[Riflessioni post lavoro sul marketing] Anche i marketer nel loro piccolo ci azzeccano (ogni tanto). L'annuncio del cambio di paradigma di Meta/Facebook ha messo in discussione l’intero impianto della comunicazione digitale per le aziende, in particolare quello del purpose marketing (dove tante imprese si accreditavano come “paladine” di cause sociali e politiche). Quasi due anni e mezzo fa, in un hotel di Pompei (vedi sotto), riflettevo sul fatto che era meglio puntare sul sempre saggio Less is more. "Meglio scherarsi poco, che il business è già difficile di suo senza metterci dentro temi sociali troppo ingombranti (e poi, comunque fai, sbagli sempre)". Ne ho le prove, al primo commento. Insomma, bisogna tornare a impegnare il tempo a conoscere i propri utenti/clienti, che senza quello le aziende non vanno avanti. E sull'abbandono del fact checking? Qui l'ho sbagliata di grosso e anche qui ho le prove, al secondo commento (parole di 13 anni fa, mi perdonerete). 🙂 #marketing #purpose #meta #facebook #factchecking #comunicazione
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