Post di Jenny Scheiding Stefana

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Co-fondatore presso Tsundoku Studio

Oggi ricorre la Festa della mamma e per questo voglio rilanciare la mia intervista a Orna Donath sul suo saggio-ricerca "Pentirsi di essere madri", uscita sul numero 0 di Prismag. La Festa della mamma e la narrazione di tutti i giorni celebrano la maternità come una benedizione, un dono, qualcosa di cui essere profondamente grate. Eppure la maternità può portare con sé sentimenti complessi, contrastanti, di cui non si può ancora parlare. Con la sua ricerca Orna Donath ha affrontato un tabù, raccontando la storia di ventitré donne pentite di essere diventate madre. Dall'intervista: Come possono le giovani donne liberarsi dalla narrazione eteronormativa della maternità? «Conosci te stessa e rifiuta di interiorizzare l’imperativo sociale secondo il quale solo perché sei etichettata come donna vorrai naturalmente essere madre – sono due cose che, suppongo, potrebbero aiutare le giovani donne a trovare sé stesse in questo labirinto crudele. Riconoscere che ci sono donne non a proprio agio con la maternità e che provano rimpianto significa concedere loro la libertà di essere proprietarie dei loro corpi, pensieri, ricordi, emozioni, abilità, disabilità, desideri e bisogni. Questi suggerimenti sono presumibilmente pericolosi per una società che dipende dalla collaborazione delle donne per rispettare il proprio ruolo senza metterlo in discussione e senza cercare di capire cosa sia giusto per loro – in base alle loro personalità e abilità. Proprio per questo credo che il “pericoloso” atto di parlarne possa essere cruciale per ridurre la sofferenza in un numero sconosciuto di vite femminili, poiché sempre più donne saranno in grado di decidere autonomamente se diventare madri o no». Potete leggere l’intervista qui: https://lnkd.in/e8q9fgyc

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serena sabbatino

Artista di progettazione grafica presso blossom-art

10 mesi

Mi viene da dire che per una scrittrice puó essere ancora piú difficile immedesimarsi in un ruolo per via del fatto che I suoi personaggi di cui deve interpretare emozioni e sentimenti possono essere di entrambi e sessi. Quindi é bello accattarsi ma se lo chiedi a una scrittrice il discorso é piú complesso. Grazie Jenny!

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