Grandi incognite in prospettiva Borsa, un flagship store che chiude a Milano, perdita di valore dei marchi e lo spettro dei contratti di solidarietà. Il mondo del fashion vive un combinato disposto di difficoltà, con cause concorrenti che stanno mettendo a dura prova e in maniera trasversale le grandi realtà. Ne parliamo in questo articolo.
Post di LaConceria
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In un contesto borsistico dove spesso le medie e piccole capitalizzazioni fanno fatica a farsi apprezzare c'è una storia bellissima da raccontare ed è quella di OVS S.p.A. e non soltanto per il poderoso scatto delle ultimissime settimane. Borsisticamente è una storia meravigliosa (ne sarà contento prima di tutto Giovanni Tamburi) ma ancora di più lo è da un punto di vista industriale. Franco Moscetti, Stefano Beraldo e tutta la loro squadra stanno infatti facendo un lavoro straordinario di completo riposizionamento di un marchio storico come quello di OVS e promettono di fare lo stesso con altri come STEFANEL o Golden Point. La cosa che colpisce è che a fronte di situazioni diametralmente opposte (come quella che sta vivendo Benetton) ed in un mercato dominato dai colossi Zara e H&M, OVS sta rilanciando una centralità italiana in un settore che dopo i fasti degli anni '80 e '90 ci vedeva come grandi sconfitti nell'arena competitiva internazionale. Non sarà sfuggita agli appassionati di strategia e marketing tra le altre cose la sempre più significativa campagna promozionale del marchio su tante delle principali testate nazionali. I risultati appena presentati del III trimestre 2024 mostrano crescita delle vendite dell'13% e dell'EBITDA del 32% (con un EBITDA margin ben superiore al 10%) e l'azienda ha appena comunicato di voler procedere alla cancellazione di azioni per un totale compreso tra il 10 e il 15% del capitale. Insomma ce ne è abbastanza per brindare in anticipo col miglior spumante (l'azienda è meravigliosamente veneto-centrica e quindi una bella bollicina del nord est mi sembra più adatta). Insomma complimenti per l'ottimo lavoro e a mio avviso ci sono tutte le premesse perché i successi del recente passato possano continuare anche nel futuro. Io nel mentre ho anche ripreso a frequentare una catena di negozi dove non entravo da decenni e consiglio a tutti di farci un salto per i regali di natale... #ilmondoin200parole Nicola Perin Alessia Segato Gianni Moscatelli Marco Francesco Mazzù Benedetto Buono Diego Frattarolo Diego Pavoni
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📊 Cosa è successo negli ultimi 35 nel rapporto tra #moda, #lusso e #mercati finanziari? Ben novantasei operazioni, fra quotazioni, delisting e movimenti sul listino italiano e quelli internazionali. È proprio in questo periodo che la febbre da borsa inizia a contagiare il settore fino a esplodere a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila. Le tappe fondamentali del fashion sui listini negli ultimi 35 anni? MFF le ha ripercorse tutte in una timeline.
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In attesa dell'avvio di Piazza Affari, ecco come ha chiuso la moda quotata venerdì 10 gennaio. La seduta ha visto un andamento misto. Tra le performance più rilevanti si segnala il forte rialzo di GIGLIO.COM, che ha chiuso con un guadagno del 9,57%, accompagnata da CSP International Fashion Group con un incremento del 3,32%. #fashion #stockexchange #borsa #borsaitaliana
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La crisi annunciata urbi et orbi da Luciano Benetton relativamente ai conti dell'azienda di abbigliamento del gruppo ha "stupito per lo stupore" gli addetti ai lavori ai quali era molto chiaro che la stessa fosse in fase tutt'altro che brillante da anni (decenni?). Quello che è stato il business da cui tutto ha avuto origine, rappresenta oggi infatti una percentuale minima del fatturato totale di un gruppo che da tempo si è spostato verso business più sicuri e profittevoli legati alle concessioni e alle infrastrutture. La rivoluzione capitanata da Gilberto e Mion ha dato futti incredibili da un punto di vista finanziario (anche se con inciampi imperdonabili da un punto di vista reputazionale) rendendo la famiglia tra le più ricche in Italia e facendo si che il business storico potesse essere quasi dimenticato in un angolo lasciato nelle mani del capostipite. Il problema è che nel mentre il mondo è cambiato totalmente e il business in cui i Benetton la facevano da padroni negli anni '80 grazie proprio a originalità e innovazione è diventato preda dei due colossi H&M e Zara lasciando Benetton in un limbo di scarso appeal e ancor monore profittabilità. E non era nemmeno detto che il destino fosse per forza quello perchè negli stessi anni OVS S.p.A. è riuscita e crescere e fare utili. Insomma la moda è certamente un settore difficile ma la situazione di Benetton non nasce nell'ultimo anno ma è il frutto di almeno venti anni di declino costante e uscita dai radar degli acquirenti più giovani. Sarà possibile il rilancio? Difficile ma possibile. Il gruppo oggi è in mano a Alessandro Benetton che ha il pregio paradossale di essere "nuovo" rispetto ad alcune dinamiche della famiglia avendo per lunghi anni intrapreso una propria strada imprenditoriale. E' molto più attento a temi quali la sostenibilità e se ne avrà voglia (non è detto) potrebbe dedicare parte delle notevoli risorse del gruppo al rilancio del business storico, forse più per affetto che per reale convinzione. #ilmondoin200parole Enzo Peruffo Paolo Boccardelli Benedetto Buono
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In attesa dell'avvio di Piazza Affari, ecco come ha chiuso la moda quotata venerdì 10 gennaio. La seduta ha visto un andamento misto. Tra le performance più rilevanti si segnala il forte rialzo di GIGLIO.COM, che ha chiuso con un guadagno del 9,57%, accompagnata da CSP International Fashion Group con un incremento del 3,32%. #fashion #stockexchange #borsa #borsaitaliana
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L'omnicanalità salva le aziende, veramente. "omnichannel" è la parola chiave di ogni speech che sento da quando mi occupo di ecommerce (2014) ma salvo casi isolati la vedo applicata poco e male. Spesso le esperienze di acquisto off e online sono silos separati, che non comunicano fra di loro. Il caso della crisi del gruppo Benetton fa emergere i rischi di non prendere seriamente questa modalità aziendale. I numeri: Benetton ha chiuso 100 negozi nel 2024 e ne chiuderà altri 200 nel 2025. Nel mondo ha 3.500 punti vendita, con profitti in calo drastico: è passata dai circa 2 miliardi di ricavi del 2012 al miliardo del 2022. Come tutti le crisi, anche questa è multifattoriale, non c'è UN motivo: il modello del franchising che non funziona più, la nascita di competitor come Shein e H&M, errori nella gestione della filiera produttiva. Ma fra tutti mi colpisce il fatto che per salvare il gruppo da nuove chiusure si debba passare per l'aumento della quota di vendite online: un apparente paradosso che però trova conferma nei numeri dei competitor di Benetton e che spiega efficacemente come non si debba più pensare alle vendite in negozio e alle vendite come antagoniste ma come potenti alleate. L'argomento è molto vasto e questo post lo semplifica: ma approcciare correttamente una strategia di compenetrazione fra online e offline è l'unica strada per assicurarsi ricavi diversificati e a prova di crisi.
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IL MONDO DELLA MODA E I SUOI GRANDI PROBLEMI Moltissimi operatori ,dalla produzione alla distribuzione ,non si sono ancora resi conto che nel nostro settore c’è uno stravolgimento totale in tutti i ruoli. I consumi sono diminuiti ,i consumatori sono sempre più esigenti e attenti al rapporto prezzo/qualita’. E’ finita l’epoca dove si viveva di pura poesia ,di manager che passavano da una azienda all’altra prospettando progetti irrealizzabili con molti imprenditori creduloni che cadevano nel tranello trovandosi dopo una due stagioni di vendita con l’azienda distrutta. E’ finito il periodo in cui questi manager toglievano le collezioni a Showroom ,che avevano investito soldi e anni di lavoro per farle crescere ,spostandole in altre location ritenute più prestigiose pagando sostanziosi fee e dove,molte volte,si accorgevano a fine campagna vendite che le collezioni erano ancora negli scatoloni . Ci sono anche bravi manager che sposano le filosofie delle aziende e fanno i loro successi ma purtroppo sono sempre meno ed è un vero peccato. E’ finita l’epoca delle imposizioni ai clienti.I clienti hanno bisogno di servizi,servizi,servizi che li portino ad avere dei buoni sellout e che poi loro trasformeranno in ottimi sellin nella stagione successiva premiando le agenzie e le loro aziende che sono stati a loro vicini . Oggi le sinergie aziende/showroom/retail sono sinergie vincenti che portano al successo. Tutto è cambiato ,tutto sta cambiando ma molti ancora non si sono accorti di questi cambiamenti e il Dio Mercato,il vero e unico giudice,farà una rapida valutazione e selezione lasciando fuori i presuntuosi ,i furbi e i pressapochisti. Torneremo tutti a respirare una aria più sana basata sulla fatica quotidiana sulle vere capacità delle persone e molti capiranno quanto sia importante la figura dell’agente. Figura senza la quale le collezioni non arriverebbero mai sul mercato salvo quelle delle griffe con distribuzione diretta.
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Nel 2024 molti marchi hanno annullato i loro piani di quotazione. Secondo gli esperti di Bcg sentiti da MFF, l’instabilità politica, l’incertezza elettorale in Europa e Usa e la volatilità economica globale stanno disincentivando il passaggio sul mercato azionario. Il volume dei debutti sui listini del primo semestre 2024 è sceso rispetto allo scorso anno
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Interessanti operazioni di EssilorLuxottica che va a diversificare il suo portafoglio con un marchio di abbigliamento e dall'altro invece acquisisce una società che allarga le proprie mire sul business dell'oftalmologia più in generale.
Doppio colpo di mercato per il colosso dell’occhialeria italo-francese controllato dalla famiglia Del Vecchio. Essilux compra dalla conglomerata del faschion VF il marchio di abbigliamento streetwear americano Supreme per 1,5 miliardi di dollari e l’80% di Heidelberg Engineering, azienda tedesca specializzata in soluzioni diagnostiche, tecnologie chirurgiche digitali e soluzioni It per l'oftalmologia clinica
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La verità è che questo settore, oggi giorno non è più per i mercenari. I brand devono avere la giusta vision già dalla partenza, gli imprenditori che pensano al marchio come qualcosa che si può fare con uno stagista che fa stile devono arrendersi. Il mercato esige struttura, affidabilità e strategia. Pacchetti prodotti chiari, di vendita e soprattutto che abbiano un senso, uno show-room e il suo agente che capisca l'essenza del marchio, a cui viene spiegata la strategia e la faccia diventare realtà e per finire uno store che ci creda e che capisca che oggi giorno per avere successo nel retail non basta aprire il "magazzino", ma significa essere preparati, comunicare bene e avere a disposizione più canali di vendita online e offline.
Founder e Ceo Casile&Casile Fashion Group, Founder CSM Camerashowroommilano, Cavaliere dell’ordine per Meriti della Repubblica Italiana, Docente Universitario
IL MONDO DELLA MODA E I SUOI GRANDI PROBLEMI Moltissimi operatori ,dalla produzione alla distribuzione ,non si sono ancora resi conto che nel nostro settore c’è uno stravolgimento totale in tutti i ruoli. I consumi sono diminuiti ,i consumatori sono sempre più esigenti e attenti al rapporto prezzo/qualita’. E’ finita l’epoca dove si viveva di pura poesia ,di manager che passavano da una azienda all’altra prospettando progetti irrealizzabili con molti imprenditori creduloni che cadevano nel tranello trovandosi dopo una due stagioni di vendita con l’azienda distrutta. E’ finito il periodo in cui questi manager toglievano le collezioni a Showroom ,che avevano investito soldi e anni di lavoro per farle crescere ,spostandole in altre location ritenute più prestigiose pagando sostanziosi fee e dove,molte volte,si accorgevano a fine campagna vendite che le collezioni erano ancora negli scatoloni . Ci sono anche bravi manager che sposano le filosofie delle aziende e fanno i loro successi ma purtroppo sono sempre meno ed è un vero peccato. E’ finita l’epoca delle imposizioni ai clienti.I clienti hanno bisogno di servizi,servizi,servizi che li portino ad avere dei buoni sellout e che poi loro trasformeranno in ottimi sellin nella stagione successiva premiando le agenzie e le loro aziende che sono stati a loro vicini . Oggi le sinergie aziende/showroom/retail sono sinergie vincenti che portano al successo. Tutto è cambiato ,tutto sta cambiando ma molti ancora non si sono accorti di questi cambiamenti e il Dio Mercato,il vero e unico giudice,farà una rapida valutazione e selezione lasciando fuori i presuntuosi ,i furbi e i pressapochisti. Torneremo tutti a respirare una aria più sana basata sulla fatica quotidiana sulle vere capacità delle persone e molti capiranno quanto sia importante la figura dell’agente. Figura senza la quale le collezioni non arriverebbero mai sul mercato salvo quelle delle griffe con distribuzione diretta.
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