A quanto pare è arrivato uno stop all’anticipo del TFS per gli Statali: l’INPS avrebbe un po’ rallentato sulla misura. Qual è la situazione attuale e cosa rischiano i lavoratori in questa situazione di stallo? https://lnkd.in/d3MEg7cT #anticipoTFS #INPS #dipendentistatali #lavoro
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Inps: chiarimenti sul riscatto ma il trattamento di fine rapporto viene liquidato con grave ritardo Un interessante articolo di Claudio Testuzza su #IlSole24Ore riporta l’iniziativa promossa unitariamente da CSE - Confederazione Indipendente Sindacati Europei e dalle principali Confederazioni del lavoro pubblico. Per i dipendenti pubblici i termini di pagamento e liquidazione Tfr cambiano a seconda delle cause di cessazione del rapporto di lavoro: entro 105 giorni solamente in caso di cessazione dal servizio per inabilità o per decesso; non prima di un anno se la cessazione avviene per pensionamento e raggiungimento dei requisiti di servizio o per età; non prima di 24 mesi se la cessazione avviene per dimissioni volontarie con o senza diritto a pensione, licenziamento o destituzione dall’impiego. Ma a più di un anno dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha censurato la prassi in vigore dal 2011 di pagare con anni di ritardo il Tfs ( trattamento di fine servizio) ed il Tfr ( trattamento di fine rapporto) dei dipendenti pubblici il Governo non ha ancora rimediato al problema. Cosi i sindacati hanno deciso di lanciare una petizione per sollecitare un intervento urgente del legislatore. “ Basta con il sequestro illegittimo delle liquidazioni dei dipendenti pubblici ” protestano Cgil, Uil, Cgs, #Cse, Cosmed, Cida e Codirp, lanciando la mobilitazione ed invitando tutti i dipendenti della Pa a sottoscrivere il loro appello. Da più di 10 anni, infatti, la liquidazione di Tfr e Tfs dei dipendenti pubblici, nonostante i ripetuti richiami della Corte Costituzionale, è ingiustamente erogata con modalità differita e rateale con un ritardo che può arrivare anche fino a sette anni. In tal modo i dipendenti pubblici sono discriminati rispetto ai dipendenti privati. Le sette sigle sindacali ricordano che numerosi disegni di legge sono stati presentati in questi anni da tutte le forze politiche ma non hanno avuto esito. Per questo ora è giunto il momento, affermano, di porre fine a questo sequestro per i dipendenti pubblici per restituire il maltolto e per un minimo di civiltà giuridica ed equità. Già nel 2019 una sentenza della Suprema Corte aveva stabilito che fosse sacrificabile il diritto del lavoratore pubblico alla liquidazione solo nei casi di cessazione anticipata dal lavoro. Il 23 giugno dell’anno passato la sentenza n. 130 della Corte costituzionale aveva chiarito, con grande nettezza, che il differimento del pagamento del Tfs è «anticostituzionale» dal momento che contrasta con il principio della giusta retribuzione contenuto nell’art. 36 della Costituzione in base al quale il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Secondo i sindacati, che ora tornano all’attacco, il differimento di questi pagamenti si configura come una vera « appropriazione indebita ». #flpnews #liquidazioni
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Con una nota diffusa dall’INPS, sono stati chiariti termini e requisiti utili per accedere all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, meglio conosciuta come indennità ISCRO
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Apre ai cittadini e ai patronati il sistema Prisma Inps, la piattaforma che ha lo scopo di fornire un prospetto di sintesi delle informazioni presenti negli archivi informatici dell'Istituto al momento della consultazione, utile ai fini del corretto adempimento dell'obbligo contributivo in...
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🔹 Azienda in crisi? Il Fondo di Garanzia INPS tutela il tuo TFR e le ultime retribuzioni non pagate! 🔹 Molti lavoratori si chiedono cosa succede al TFR e alle ultime retribuzioni se l’azienda per cui lavorano fallisce o non è in grado di pagarli. 📌 La buona notizia è che l’INPS interviene attraverso il Fondo di Garanzia, garantendo ai dipendenti il pagamento: ✅ Del TFR maturato e non corrisposto. ✅ Delle ultime tre mensilità di stipendio non pagate. 🔍 Chi può fare domanda? Hanno diritto all’intervento del Fondo: 🔹 I dipendenti di aziende fallite o in stato di insolvenza. 🔹 Coloro che hanno ottenuto un decreto ingiuntivo o una sentenza favorevole per il pagamento di retribuzioni arretrate. 📋 Come richiederlo? La domanda si presenta all’INPS in via telematica, allegando la documentazione che certifica l’insolvenza dell’azienda. 💡 È un diritto importante che ogni lavoratore dovrebbe conoscere! Se pensi di averne bisogno o conosci qualcuno in questa situazione, seguimi e iscriviti al mio profilo per rimanere sempre aggiornato sulle tutele del lavoro! #Lavoro #TFR #INPS #FondoDiGaranzia #TutelaDelLavoro #ConsulenzaDelLavoro #DirittiDeiLavoratori
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TFR ai dipendenti pubblici subito: petizione al Governo Un interessante articolo di Teresa Barone riporta l’iniziativa promossa unitariamente da CSE - Confederazione Indipendente Sindacati Europei e dalle principali Confederazioni del lavoro pubblico. “Petizione al Governo e al Parlamento per abolire il pagamento differito del #TFR e del #TFS ai dipendenti pubblici. Come noto, in Italia i dipendenti pubblici che vanno in pensione ricevono TFR e TFS differito e dilazionato nel tempo, secondo una previsione normativa da tempo criticata dai lavoratori e dai sindacati di categoria, che hanno deciso di inviare una petizione al Governo per sbloccare l’erogazione dei trattamenti nell’immediato. Cgil, Uil, Cgs, #Cse, Cosmed, Cida e Codirp, nello specifico, hanno sottoposto la petizione al Parlamento e al Governo per eliminare la dilazione del Trattamento di Fine Servizio e del Trattamento di Fine Rapporto dei dipendenti pubblici. Il differimento, già condannato dalla Corte Costituzionale (sentenza n.130/23) poiché in contrasto con il principio della giusta retribuzione previsto dalla Costituzione, è stato oggetto anche di un analogo parere da parte dell’INPS, che aveva rimandato nei mesi scorsi la questione allo Stato. La vicenda è culminata in un nulla di fatto, a causa dell’eccessivo costo che un cambio di normativa potrebbe comportare. Ad oggi, la situazione è ai limiti del paradosso oltre che della discriminazione nei confronti dei dipendenti pubblici. Il ritardo nell’erogazione, come ricordano le sigle sindacali, in alcuni casi arriva addirittura ad essere spalmato nell’arco di sette anni: I dipendenti pubblici sono discriminati rispetto ai dipendenti privati. Più volte la Corte Costituzionale ha sollecitato il legislatore a porre rimedio a questa ingiustizia sociale. Nella nota condivisa, tra l’altro, viene sottolineato che il differimento di TFR e TFS diventa intollerabile soprattutto per coloro che hanno raggiunto la pensione di vecchiaia o il limite ordinamentale per la permanenza al lavoro, anche tenendo conto dell’elevata inflazione. https://lnkd.in/dDHJ9ccR #flpnews #liquidazioni
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In genere è stata sempre la prima circolare con cui l’INPS apre l’annualità a gennaio ma quest’anno è arrivata in ritardo. Parliamo della solita circolare INPS con cui l’Istituto conferma i nuovi importi dei trattamenti erogati nell’anno in corso. Importi che come sempre da un anno all’altro vengono cambiati e rivalutati al tasso di inflazione previsionale. Si tratta dell’aumento del costo della vita certificato dall’ISTAT che ha come riferimento i primi 9 mesi del 2024. Solo nel corso del corrente anno verrà rivisto questo tasso con gli ultimi 3 mesi da monitorare del 2024. Nel frattempo l’INPS emana però la circolare sul “Rinnovo delle pensioni, delle prestazioni assistenziali e delle prestazioni di accompagnamento alla pensione per l’anno 2025”, esattamente con la circolare numero 23 del 28 gennaio 2025. Nuove pensioni 2025: importi minime, assegno sociale, invalidi, ecco le cifre INPS
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📌ISCRO 2024: scadenza domande 31 ottobre! Lavoratori autonomi, non dimenticate! Avete tempo fino al 31 ottobre 2024 per richiedere l'ISCRO, il contributo INPS dedicato a chi è iscritto alla Gestione Separata. ✅Fino a 800€ mensili per 6 mesi ✅Richiedi subito tramite il portale INPS Non perdere questa opportunità! Scopri di più e invia la tua domanda oggi stesso. Scopri di più aprendo il link👇 https://lnkd.in/eF4RdqTU
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TFR e TFS: la beffa del pagamento differito per i dipendenti pubblici. I sindacati lanciano una petizione Il trattamento di fine rapporto (TFR) e il trattamento di fine servizio (TFS) rappresentano un diritto per i lavoratori, ma per i dipendenti pubblici si trasformano spesso in una lunga attesa. Un interessante articolo su Orizzonte Scuola riporta l’iniziativa promossa unitariamente da CSE - Confederazione Indipendente Sindacati Europei e dalle principali Confederazioni del lavoro pubblico. “Nonostante la cessazione del rapporto di lavoro, infatti, l’erogazione di queste somme non è immediata, con tempi medi di attesa che si aggirano intorno ai due anni, arrivando in alcuni casi anche a sette, soprattutto per chi accede alla pensione anticipata. A questa criticità si aggiunge la beffa dell’erogazione rateale per importi superiori ai 50.000 euro. Una situazione di disparità rispetto ai dipendenti del settore privato, che ricevono la liquidazione in tempi rapidi, sulla quale si è espressa anche la Corte Costituzionale. Con la sentenza n. 130/2023, la Consulta ha stabilito che il trattamento di fine servizio debba essere corrisposto ai dipendenti statali immediatamente dopo la conclusione del rapporto lavorativo. Tuttavia, a oggi, la sentenza non ha trovato ancora applicazione, lasciando i lavoratori nel limbo dell’incertezza e del disagio. Per questo motivo, le sigle sindacali CGIL, UIL, CGS, #CSE, COSMED, CIDA, CODIRP hanno deciso di lanciare una petizione dal titolo eloquente: “NO AL SEQUESTRO DELLA LIQUIDAZIONE DEI DIPENDENTI PUBBLICI (#TFS-#TFR)!”. La petizione chiede a Governo e Parlamento di intervenire con urgenza per cancellare il differimento del TFS, ponendo fine a una discriminazione che si protrae da oltre dieci anni, nonostante i ripetuti richiami della Corte Costituzionale. Nel testo della petizione si legge: “Particolarmente intollerabile il sequestro della liquidazione per quanti hanno raggiunto la pensione di vecchiaia o il limite ordinamentale per la permanenza al lavoro, specialmente in un periodo di alta inflazione che erode in maniera importante la sua consistenza, aggiungendo danno al danno”. Le organizzazioni sindacali denunciano l’inefficacia dei numerosi disegni di legge presentati nel corso degli anni da diverse forze politiche e auspicano una mobilitazione decisa per restituire ai dipendenti pubblici quanto spetta loro di diritto, garantendo equità e rispetto per chi ha dedicato la propria vita al servizio dello Stato. https://lnkd.in/dn_hsBwU #flpnews #liquidazioni
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Inps senza più segreti. L’istituto, infatti, deve mettere a disposizione dei contribuenti e relativi intermediari tutti gli elementi e le informazioni in possesso, acquisiti direttamente o da terzi, e relativi a rapporti di lavoro, imponibili ed elementi rilevanti ai fini della determinazione degli obblighi contributivi. Il fine? La regolarizzazione degli inadempimenti contributivi, con nuova procedura che sarà definita dallo stesso Inps. La novità è prevista dal dl n. 19/2024 e in vigore dal 1° settembre. Dalla stessa data, inoltre, l’Inps può effettuate accertamenti d'ufficio sulla base degli stessi dati ed elementi, procedendo al contraddittorio con gli interessati e invitando terzi a fornire dati e informazioni. Articolo completo su #ItaliaOggi7 (2-9-2024) #violazioni #accertamenti #contributi #regolarizzazione #datoridilavoro #professionisti #intermediari #danielecirioli ItaliaOggi INPS_official INAIL, Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro
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