Ecco qui alcune curiosità sulla guida le soste, una tra le guide più prestigiose ed ambite. Dateci un’occhiata! #ristorazione #ristoranti #hospitality
Post di Leonardo Di Noi
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Hospitality Consultant | Vegan Luxury | A professional approach to guests' unconventional lifestyles |
Devo dire che mi ha un po’ emozionato leggere la parola ‘vegan’ in prossimità del logo di A.D.A. ASSOCIAZIONE DIRETTORI ALBERGO. Molto interessante questo articolo che restituisce il giusto valore a quella che per gli albergatori é di fatto una necessità. Grazie a Bartolomeo D’Amico, Presidente dell'associazione, per aver dato rilevanza al tema. L’articolo lo trovate sul numero di Febbraio di Italia a Tavola. #cucinavegetale #ospitalitàveganfriendly #vegan
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🍽 Food Critic | 💼 Consultant & Business Connector. 📈 Consulenza, Pubblicità, Marketing. ✍️ Scrivo per Testate Food, Guide Ristoranti & Hotel. ✈️ Viaggio, assaggio e ti racconto.
Il mio articolo sulla ristorazione a Formentera è appena uscito su Identità Golose. Clicca sulla foto per leggerlo. #identitagolose #stefanokitchen #foodcritic #foodwriter #formentera #ristorazione
Formentera, un paradiso che cambia volto ma dove si può ancora mangiare bene
identitagolose.it
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Coccole di Gaia co-founder. Senior partner presso ARCO srl Strategia d’impresa, Formazione, Coaching e supporto alle Organizzazioni
1° Febbraio 2024, buon compleanno Coccole di Gaia Coccole di Gaia (www.coccoledigaia.com) compie un anno. Ci siamo presentati e abbiamo spiegato il nostro progetto, semplice, difficile, ma possibile: fai del mondo un posto migliore. Bastano azioni semplici, per esempio lavare i piatti o pulire casa con un detersivo solido. Dallo scorso giugno siamo presenti sugli scaffali di tre catene distributive del nord Italia. Abbiamo venduto 38.700 prodotti. In 241 Supermercati. · 38.700 bottiglie di plastica in meno nell’ambiente; · 27.090 litri d’acqua pulita risparmiata; · Il 94% in meno di CO2 per trasportarla. Grazie ai distributori coraggiosi che ci hanno permesso di farlo. Grazie ai consumatori che hanno scelto di non restare indifferenti di fronte ai cambiamenti che ci coinvolgono. #naturale #biologico #sostenibilità #riciclo #ecosostenibile #natura #ecologia #riscaldamento globale #cosmetica naturale #green
Fai del mondo un posto migliore
coccoledigaia.com
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L’aceto più buono della #California Spesso mi capita di andare a fare degustazioni in Napa valley alla ricerca di grandi vini, ma quello che ho trovato in questo angolo nascosto di #Rutherford ha dell’incredibile. In una laterale nascosta della silverado si trova #TheTerraces, un luogo dove l’innovazione incontra una storia di grapegrowing che dura da 140 anni. Qui ho trovato la più grande e antica acetaia in stile modenese degli stati uniti: grazie ad una sudata collaborazione con la famiglia Renzi riescono a farsi spedire le botti direttamente da #Modena, cosa che rende il loro aceto ancora più speciale. Ricordo che il disciplinare Modenese protegge questo aceto, rendendo legale chiamarlo #AcetoalsamicodiModena solo all’interno della zona disciplinata. Ma come si produce l’aceto di Modena? A differenza dell’aceto classico, che proviene da un liquido alcolico (il vino), l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP si ottiene direttamente dal #mosto d’uva. I mosti destinati alla produzione di Aceto balsamico tradizionale di Modena sono sottoposti a cottura a pressione atmosferica in vasi aperti: cottura che deve avvenire a fuoco diretto per almeno 30 minuti a temperatura non inferiore a 80 °C. In seguito, il mosto cotto viene sottoposto a fermentazione zuccherina ed acetica in locali tradizionali adibiti alla produzione di questo prodotto, le acetaie. L’invecchiamento nelle botticelle prevede un lungo affinamento che al minimo prende 12 anni ma spesso si protrae sino ad ottenere un #ExtraVecchio superando i 25 anni. In questi anni vengono messi in atto diversi travasi dalla botte più grande, che contiene l’aceto più giovane, fino a quella più piccola che contiene l’aceto più invecchiato. Per intenderci, si tratta di una sorta di #metodosolera, che però prevede di lasciare le botticelle aperte in modo da permettere l’evaporazione dell’acqua e la concentrazione dell’aceto durante gli anni di invecchiamento. La cantina che ho visitato protrae l’invecchiamento per #27anni prima di procedere all’imbottigliamento. La foto allegata mostra il Metodo e le Botticelle che Terraces usa per il loro aceto. #Fonti Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP: la guida completa - Varvello (acetovarvello.com) Craft - The Terraces (terraceswine.com)
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Primo Articolo Per Identata Golose E l’inizio della rubrica Hospitality jungle Tutte le domande da farsi se si vuole aprire un locale Cosa servo? Dove lo servo? Cosa succede attorno a me? Di quali professionisti ho bisogno? Vi aiuterò a districarvi nella giungla dell'ospitalità
Tutte le domande da farsi se si vuole aprire un locale
identitagolose.it
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Tappo a vite sì o no? A un anno di distanza dal loro esordio, “Gli Svitati” sono tornati a radunarsi per riflettere su opportunità ed evoluzioni della #tappatura a vite nel #vino. Leggi per saperne di più ⤵️
Che facciamo, svitiamo? | I Grandi Vini
igrandivini.com
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Perché è importante chiarire che la visita enoturistica è di gruppo (e non privata)? Oggi vi parlo di un piccolo grande fraintendimento che riguarda molti enoturisti: la sorpresa di scoprire che la tanto desiderata visita in cantina si trasforma in una chiassosa gita di gruppo. Siete pronti per una romantica fuga in coppia, avete prenotato con entusiasmo una degustazione in quella cantina che avete sognato per mesi. E poi…sorpresa! Ad accogliervi c’è un gruppo variopinto di sconosciuti con cui dovrete condividere non solo l’Hospitality Manager, ma anche i vostri commenti arguti e i vostri selfie di coppia. E qui nasce la nostra domanda cruciale: da operatori del settore enoturistico, come possiamo migliorare questa esperienza e prevenire situazioni imbarazzanti? 𝗦𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟭: 𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗽𝗮𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 Sul sito web e durante la prenotazione, specificate chiaramente se la visita è di gruppo o privata. 𝗦𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝟮: 𝗹’𝗼𝗽𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗶 𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶 (𝗲 𝗮𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶) Per chi che preferisce un’esperienza più intima, perché non offrire l’opzione di una visita privata? Certo, potrebbe costare un po’ di più, ma la pace e la tranquillità non hanno prezzo. E ora, qualche consiglio per gli enoturisti che si trovano inaspettatamente in un gruppo… ✔️ 𝗔𝗯𝗯𝗿𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗲 𝗹’𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼: Chi lo sa? Magari tra quegli sconosciuti c’è un nuovo amico con cui condividere una bottiglia in futuro. ✔️ 𝗙𝗮𝘁𝗲𝘃𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝘀𝗰𝗲𝗿𝗲: Un po’ di spirito di adattamento e qualche battuta simpatica possono trasformare un gruppo di sconosciuti in una compagnia allegra. ✔️ 𝗚𝗼𝗱𝗲𝘁𝗲𝘃𝗶 𝗶𝗹 𝘃𝗶𝗻𝗼: Alla fine, siete lì per il vino. Lasciate che la magia del nettare degli dei faccia il suo lavoro e rendete ogni sorso memorabile, indipendentemente dalla compagnia. Titolari e Hospitality Manager, invece, siate chiari! Nulla va dato per scontato!
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C’era una volta l’aperitivo all’italiana e c’è ancora, in un alternarsi di abitudini che sono state scalfite non nel risultato, ma che hanno cambiato modalità e ambientazioni. Perché tra le tante tradizioni e contraddizioni che uniscono il Bel Paese, senza dubbio, c’è quello di ritrovarsi tra amici o tra colleghi dopo il lavoro, per raccontarsi la giornata, o magari dimenticarla, davanti a un bicchiere. Anche i numeri fotografano un’Italia che senza aperitivo davvero non sa stare: lo scorso anno una ricerca di TradeLab ha contato oltre ottocentomila aperitivi serviti a quattordici milioni di italiani per una spesa complessiva di oltre quattro miliardi e mezzo di euro. E se oggi la scelta nella carta dei cocktail è talmente vasta da perderci la testa, un tempo l’aperitivo era racchiuso in una sola parola: Vermouth. Le origini dell’aperitivo italiano risalgono, infatti, al diciannovesimo secolo, quando iniziarono a diffondersi le prime bevande amare. Bevande, come appunto il Vermouth o il bitter, che venivano consumate prima dei pasti per stimolare l’appetito, in un momento che all’inizio, come tutte le nuove mode, era riservato alle classi più agiate, riunite nei caffè storici delle città, ma che con il passare del tempo si è diffuso trasversalmente nella comunità, diventando una tradizione democratica, popolare e radicata nella cultura italiana. Oggi l’aperitivo è considerato un momento quasi irrinunciabile di socializzazione e relax, simbolo dell’ospitalità e della convivialità italiane. Ma quasi mai pensiamo a quanto quel gesto, che compiamo quasi in automatico prima di tornare a casa o durante il fine settimana, faccia parte della nostra identità culturale, grazie a un viaggio che attraversa i secoli e le storie di uomini e donne vissuti molto prima di noi. Articolo di Giulia Salis #vermouth #promossodacompagniadeicaraibi #torino #vermouthcarloalberto #linkiesta #spiritika #gastronomika Compagnia dei Caraibi
Torino e Vermouth, una lunga storia d’amore - Linkiesta.it
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