Domani, 21 giugno, si celebrerà la 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝗹𝗲𝘂𝗰𝗲𝗺𝗶𝗲, 𝗹𝗶𝗻𝗳𝗼𝗺𝗶 𝗲 𝗺𝗶𝗲𝗹𝗼𝗺𝗮, un'occasione per sensibilizzare i cittadini, con numerosi #eventi organizzati su tutto il territorio nazionale, ma anche per fare il punto sui progressi della #ricerca. Il TEAM #LETSCOM si unisce a questa celebrazione segnalando qui di seguito 𝟯 𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗯𝗲𝗻 𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼, ricordando l'impegno di chi lavora per contrastare queste forme di #tumore. 🔬 #LEUCEMIA: TESTATA UNA TECNICA DI MIXAGGIO TRA SANGUE MALATO E SANO. Una nuova tecnica basata su un coniugato farmaco-anticorpo, descritta su 𝘕𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦, permetterebbe di 𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗲 𝘁𝘂𝗺𝗼𝗿𝗮𝗹𝗶 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗿𝗲 𝘀𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲 𝗶𝗹 𝘁𝗿𝗮𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗮𝗻𝗴𝘂𝗲 𝘀𝗮𝗻𝗲, senza eliminare queste ultime. I primi risultati 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘵𝘳𝘰 e 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘷𝘰 hanno mostrato 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶 e si prevede l'inizio delle sperimentazioni umane nel giro di pochi anni. 👉 Per approfondimenti: 𝘕𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦 (go.nature.com/4eFYSML) 🔬 #MIELOMA MULTIPLO: UNA NUOVA STRATEGIA PER LA DIAGNOSI. Uno studio multidisciplinare ha dimostrato che 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗯𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝘂𝗲 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗮𝗴𝗻𝗼𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗿𝗮𝗱𝗶𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮, PET-TC e Risonanza Magnetica Whole Body, può offrire 𝗮𝗹𝘁𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 𝗹𝗶𝘃𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗰𝗰𝘂𝗿𝗮𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 nel rilevare le lesioni ossee causate dal mieloma multiplo. La nuova strategia permetterebbe una 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗼 dei pazienti 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮 👉Per approfondimenti: 𝘑𝘰𝘶𝘳𝘯𝘢𝘭 𝘰𝘧 𝘊𝘭𝘪𝘯𝘪𝘤𝘢𝘭 𝘖𝘯𝘤𝘰𝘭𝘰𝘨𝘺 (bit.ly/3RzODzA); 𝘐𝘙𝘚𝘛 “𝘋𝘪𝘯𝘰 𝘈𝘮𝘢𝘥𝘰𝘳𝘪" (bit.ly/4cpety9); 🔬 #LINFOMI A CELLULE T: DA UN TEST SEMPLICE UN AIUTO A CURE PIÙ PRECISE E MIRATE. Uno studio italiano pubblicato sul 𝘉𝘳𝘪𝘵𝘪𝘴𝘩 𝘑𝘰𝘶𝘳𝘯𝘢𝘭 𝘰𝘧 𝘏𝘢𝘦𝘮𝘢𝘵𝘰𝘭𝘰𝘨𝘺 ha presentato una 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗮 potenzialmente 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗲 𝗮 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗶𝗻𝗳𝗼𝗺𝗶 𝗮 𝗰𝗲𝗹𝗹𝘂𝗹𝗲 𝗧, che tendono ad avere una prognosi più infausta. Misurando i livelli di DNA libero circolante, attraverso un esame del sangue, potrebbe essere possibile 𝗶𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝘂𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗻𝗰𝗶𝘀𝗶𝘃𝗶. Se confermata, tale tecnica potrebbe diventare uno strumento semplice ed economico per la personalizzazione delle #terapie. 👉 Per approfondimenti: 𝘉𝘳𝘪𝘵𝘪𝘴𝘩 𝘑𝘰𝘶𝘳𝘯𝘢𝘭 𝘰𝘧 𝘏𝘢𝘦𝘮𝘢𝘵𝘰𝘭𝘰𝘨𝘺 (bit.ly/3z7WTjM); 𝘈𝘐𝘙𝘊 (bit.ly/3Vm8cfK),
Post di LETSCOM Srl
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Tumori al seno metastatico (e non solo): un magnifico articolo di Vera Martinella sul Corriere della Sera relativo ai risultati concreti e tangibili della ricerca presentati al congresso ESMO24 ESMO - European Society for Medical Oncology, che ben riassumo lo sforzo continuo di miglioramento delle prospettive di vita e di cura per il maggior numero di pazienti possibile. Una prospettiva di cura adeguata per tutte le pazienti con neoplasia mammaria? Purtroppo non ancora Un miglioramento delle prospettive per molte più pazienti? Certamente si Questo deve farci ben sperare per ciò che ancora deve venire, e verrà. La ricerca è impegno e sacrificio di molti, lotta per altri, e speranza di vita per tutti. L'Italia come sempre ha un ruolo importante in questo processo di sviluppo, perché in termini di impegno, dedizione e sacrificio non siamo secondi a nessuno. Grazie a tutti quelli che vi si dedicano. Libera Università Vita-Salute San Raffaele, Ospedale San Raffaele, Giuseppe Curigliano Valentina Guarneri Michelino De Laurentiis Saverio Cinieri AIOM | Associazione Italiana di Oncologia Medica
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𝗧𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗺𝗺𝗲𝗹𝗹𝗮: 𝗶𝗻 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘃𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗲̀ 𝗽𝗮𝗿𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝟴𝟴% Su Toscana Medica trovate l'intervista a Carlotta Bacci, Referente Breast Unit, Soc Oncologia Medica Firenze, e Luis Josè Sanchez, direttore Soc Chirurgia Senologica Azienda Usl Toscana Centro che parlano di tumori alla mammella e di qual è la situazione nella nostra regione. Leggi qui ⤵ #OrdineMediciFirenze #ToscanaMedica #Medici #Salute #Sanità #TumoriMammella Ministero della Salute Sanità33
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Cancro alla mammella, in 8 anni +20% donne vive dopo la diagnosi https://ift.tt/fGRZQig (Adnkronos) – In Italia, le donne che vivono dopo la diagnosi di carcinoma della mammella sono aumentate del 20% in otto anni (da 692.955 nel 2015 a 834.200 nel 2023). Diagnosi precoce e progressi nelle terapie hanno contribuito a questo importante risultato. Si stima che siano circa 13mila, ogni anno, le potenziali candidate ai test genomici, in grado di identificare le pazienti con malattia in stadio iniziale in cui, dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia è effettivamente utile e i casi in cui è sufficiente la terapia ormonale. Ma nel 2024 in Italia, in base alle stime, saranno soltanto 9.000 i test eseguiti. Da più di tre anni, questi esami di profilazione genica sono effettivamente disponibili e gratuiti in tutti e 21 i sistemi sanitari regionali italiani, però restano ancora difficoltà nell’accesso in determinate zone della Penisola. Per sensibilizzare le Istituzioni, i clinici e i pazienti sull’importanza di queste analisi molecolari e sulla necessità di ampliare il numero di donne eleggibili, parte il primo Osservatorio sui test genomici. Si tratta di un vero e proprio Tavolo di lavoro, coordinato da Fondazione Aiom e presentato in conferenza stampa al 26esimo Congresso nazionale dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), in corso a Roma. “La prima iniziativa dell’Osservatorio è un position paper, cioè un documento di indirizzo per le Istituzioni Regionali e le Direzioni generali degli ospedali, che sarà pronto entro metà 2025 – afferma Saverio Cinieri, presidente Fondazione Aiom -. L’Italia si è adeguata solo nel 2021 all’utilizzo di queste analisi molecolari, consolidate nel resto d’Europa da oltre un decennio, e stiamo ancora scontando un forte ritardo rispetto alle pratiche adottate in altri Paesi. La diminuzione dell’utilizzo improprio della chemioterapia si traduce in un beneficio clinico per le pazienti, che non vengono più esposte a un eccesso di trattamento e al relativo rischio di tossicità, con un miglioramento della qualità di vita. Non somministrare chemioterapie inutili, oltre a ridurre l’ansia e il carico di sofferenza e disagio per migliaia di donne, determina un impatto favorevole anche sulla spesa sanitaria, che rappresenta un elemento fondamentale, con cui anche i clinici devono confrontarsi. Il costo medio dei cicli di chemioterapia ammonta, infatti, a più di 7.000 euro per ogni paziente. Dall’altro lato, i test genomici possono consentire di individuare le pazienti in cui la chemioterapia è necessaria e in cui non verrebbe eseguita senza queste analisi. L’Osservatorio vuole contribuire a un utilizzo più ampio e consapevole dei test genomici e a una loro migliore conoscenza. Sarà realizzata anche una campagna social con video interviste e talk show”. Nel 2023, in Italia, sono stati stimati 55.900 nuovi casi di carcinoma della mammella, il più frequente in tutta la popolazione. Sono stati compiuti...
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La tavola rotonda “Tumore al seno: un percorso condiviso per l’ottimizzazione del PDTA”, svoltasi a Roma, ha riunito esperti e istituzioni per promuovere un confronto interregionale. Sono state approfondite le recenti linee guida internazionali e il Documento di Consenso elaborato da GISMa/SIAPEC sulle procedure diagnostiche preparatorie delle lesioni mammarie, evidenziando l’importanza di un approccio multidisciplinare nella presa in carico delle pazienti e il ruolo cruciale delle Breast Unit come espressione di tale multidisciplinarietà. #TumoreAlSeno #BreastUnit #Oncologia #Multidisciplinarietà #PDTA #Prevenzione Approfondisci il tema al seguente link: https://lnkd.in/dXDWvQeD Inrete - Relazioni Istituzionali e Comunicazione Inrete Digital Inpagina
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Nuove speranze e nuove armi per combattere il cancro al seno di tipo metastatico. Sono circa 37mila le donne italiane che vivono con un #tumore al seno metastatico, la forma più avanzata e insidiosa della neoplasia, ma grazie ai progressi della ricerca aumentano le prospettive di trattamento per queste pazienti. L'ultimo passo avanti arriva dal congresso della American society of clinical oncology (Asco) in corso a Chicago: una nuova terapia con un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato ha dimostrato di ridurre il rischio di progressione di malattia o di morte del 38% nelle pazienti con bassa e bassissima espressione della proteina Her2 (Her2-low e Her2-ultralow), che nel nostro Paese sono varie migliaia ogni anno.Nello studio, le pazienti con tumore della mammella metastatico Her2-low e Her2-ultralow, trattate con trastuzumab deruxtecan, in prima linea, hanno vissuto più a lungo, senza progressione o peggioramento della malattia rispetto alla chemioterapia standard. Questi risultati, secondo gli esperti, rappresentano un potenziale cambiamento nel modo di classificare e trattare il tumore del seno metastatico e lo studio #Destiny consente di espandere gli orizzonti della cura a pazienti precedentemente escluse dai benefici delle terapie Her2 mirate». Ci sono degli effetti collaterali segnalati ma, rilevano «possono essere gestiti. In particolare, nel 5-7% delle pazienti può verificarsi una polmonite interstiziale, per questo è consigliabile l'esecuzione di un esame di controllo tac periodico».( fonte: il Messaggero) American Cancer Society | Chicago Select Golf Invitational #tumoremetastaticoalseno #novità #ricerca #speranze
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Quando una persona nota dice di avere una patologia i riflettori dei media si accendono. E’ successo con #BruceWillis (demenza frontotemporale), con #Fedez (NET), ed è successo anche con #NadiaToffa che rivelò di essere affetta da #Glioblastoma. La stessa rivelazione fatta pochi giorni fa dalla scrittrice Kinsella. Vorrei poter dire “spero con un esito differente”, e certo, sì, lo spero, ma bisogna anche essere realisti: ad oggi il glioblastoma è il tumore cerebrale che lascia meno speranze. Certamente però possiamo sperare in un domani migliore: la ricerca sta lavorando molto e studiando nuovi approcci terapeutici che vanno dalla terapia genica ai protocolli per trasportare in maniera mirata molecole immunostimolanti dentro il tumore, fino all’utilizzo di CAR-T capaci di prendere a bersaglio antigeni specificamente espressi dal tumore. Per questo bisogna sostenere la ricerca, per questo si deve anche dire grazie a chi come ora Kinsella permette che si accenda una luce su questa patologia. Per chi volesse approfondire i nuovi approcci terapeutici in corso basati sulle CAR T c’è questo articolo molto puntuale di Osservatorio Terapie Avanzate https://lnkd.in/dT9-Ez-m
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Raggiungere obiettivi professionali importanti è difficile. Lo è molto di più quando si hanno dei bambini. Abbiamo intervistato la Professoressa Chiara Cremolini in occasione di “ESMO Gastrointestinal Cancers 2024”. Abbiamo discusso delle ultime novità in ambito di oncologia gastrointestinale, ma anche della mancanza di servizi a sostegno delle famiglie che in Italia rendono difficile conciliare la vita professionale con quella familiare. #esanum #medicina #oncologia #esmo
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Individuata la proteina del sangue che predice il rischio di cancro e infarto negli anziani Uno studio italiano condotto su 18.000 persone ha dimostrato che la presenza di bassi livelli di albumina è associata alla mortalità per cancro e malattie cardiovascolari negli individui di età pari o superiore ai 65 anni. I risultati dello studio, condotto dalla Sapienza in collaborazione con I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, Mediterranea Cardiocentro di Napoli e Università LUM di Casamassima, sono stati pubblicati sulla rivista eClinical Medicine-Lancet Una ricerca congiunta condotta da Sapienza Università di Roma in collaborazione con I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, Mediterranea Cardiocentro di Napoli e Università LUM di Casamassima, ha messo in luce un'associazione significativa tra ipoalbuminemia (bassi livelli di albumina nel sangue) e un aumento del rischio di mortalità per malattie vascolari e cancro in individui anziani. La ricerca, condotta sulla base dei dati raccolti dallo studio epidemiologico Moli-sani e pubblicata sulla rivista scientifica eClinical Medicine-Lancet, ha analizzato un vasto gruppo di persone (circa 18.000 soggetti, dei quali 3.299 di età pari o superiore ai 65 anni), dimostrando che livelli di albumina inferiori a 35 g/L sono collegati a un rischio maggiore di morte negli anziani. Questa relazione è stata osservata anche dopo aver escluso fattori come malattie renali o epatiche e stati infiammatori acuti, che possono influenzare i livelli di albumina. “La possibilità di ottenere indicazioni predittive su malattie con alta incidenza e elevato rischio di morte – come quelle cardiovascolari o i tumori – attraverso un esame semplice e ampiamente disponibile, anche a basso costo, rappresenta una importante conquista per la medicina moderna” – commenta la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni. “Questo studio, che conferma e consolida l’eccellenza delle attività scientifica delle università e degli enti di ricerca italiani in campo medico, ha anche un importante valore sociale attribuibile alle possibili ricadute nell’ambito della prevenzione”. “La nostra analisi – dice Francesco Violi, Professore Emerito della Sapienza Università di Roma e ideatore dello studio – origina dal fatto che nel sangue l’albumina è una proteina che svolge attività antiossidante, antinfiammatoria e anticoagulante. La sua diminuzione, pertanto, accentua lo stato infiammatorio sistemico, facilitando l’iperattività delle cellule predisposte alla cancerogenesi o alla trombosi. È importante, in questo contesto, sottolineare che cancro e infarto cardiaco condividono una base comune proprio nella presenza di uno stato infiammatorio cronico, e che pazienti a rischio di malattie cardiovascolari, come i diabetici e gli obesi, sono anche a rischio di cancro”. CONTINUA A LEGGERE https://lnkd.in/dKb33n3m
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🟣𝐖𝐄𝐄𝐊𝐄𝐍𝐃 Scopri la scelta di questa settimana e clicca sui link di seguito per scoprire la notizia completa ⬇️ 1. Tumore alla prostata metastatico: come rendere più mirata la radioterapia. La “radioterapia guidata dalla biologia”, eseguita con l’aiuto di Pet e Tc, potrebbe essere impiegata anche nei casi avanzati. (Frontiers in Oncology https://t.ly/A4jVJ) 2. Operata in gravidanza di tumore intracranico, primo caso al mondo. Alle Molinette rimosso un raro condrosarcoma, poi il parto. (ANSA https://t.ly/xcL9F) 3. Ricostruito esofago con frazioni di colon. Straordinario intervento a Novara. (In Salute News https://t.ly/isolS) 4. La difficile diagnosi di disturbo dell'attenzione nell'adulto, il 25% teme di averla. L'Adhd non è solo un problema dei bimbi ma "attenzione all'autodiagnosi". (ANSA https://t.ly/y2zwT) 5. Glioblastoma, scoperto un meccanismo che favorisce la proliferazione delle cellule tumorali. Un nuovo studio ha evidenziato il ruolo che i cosiddetti “canali del cloro dipendenti dal calcio” svolgono nella divisione delle cellule di questo tumore. (Molecular Cancer Research https://t.ly/3zGf0) 6. Amianto, in dieci anni 17mila morti per mesotelioma in Italia. Iss: "Tra 2010 e 2020 1.545 decessi l'anno, calano tra under50'. (ANSA https://rb.gy/b9gsg1) 7. Malattie rare e intelligenza artificiale. Dal riconoscimento precoce di alterazioni genomiche alla personalizzazione dei trattamenti. (Quotidiano Sanità https://lnkd.in/dEaAWxWd) 8. Alcol al volante per un italiano su 20: il report Iss. Solo un intervistato su tre indossa la cintura posteriore, mentre due su 10 non usano il seggiolino per i bambini. (la Repubblica https://lnkd.in/dgPf3amX) #menthalia #peerreview #weekend Frontiers ANSA insalutenews.it American Association for Cancer Research La Repubblica Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo Pavia Università degli Studi del Piemonte Orientale The Ohio State University Wexner Medical Center The Ohio State University SISSA Istituto Superiore di Sanità Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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Il tumore al seno triplo negativo è storicamente quello più difficile da curare a causa dell'assenza di bersagli specifici. Una situazione di stallo sbloccata dall'immunoterapia. Se per le forme metastatiche c'è ancora molto da fare, per quelle in fase precoce siamo di fronte ad una svolta. Al congresso ESMO - European Society for Medical Oncology sono stati presentati i risultati sull'utilizzo dell'immunoterapia prima e dopo l'operazione di rimozione chirurgica: a 5 anni di distanza dalla diagnosi, è in vita l'86,6% delle donne trattate con immunoterapia rispetto all’81,7% di quelle trattate con la terapia standard. La terapia con pembrolizumab in neoadiuvante e adiuvante è già disponibile nel nostro Paese ma c'è un però. Per riceverla è necessaria la caratterizzazione molecolare della malattia. Ma come ha sottolineato Giuseppe Curigliano, neo presidente ESMO, "Oggi nel nostro Paese accade ancora che in seguito all’ago aspirato venga eseguita solo la caratterizzazione citologica. In caso di positività la paziente viene inviata al chirurgo per l’operazione. Questo non deve accadere. E’ fondamentale che venga eseguita una biopsia per andare a caratterizzare la malattia ed individuare o meno la presenza dei recettori. In caso di triplo negativo la paziente sarà candidabile ad effettuare il trattamento chemio-immunoterapico neoadiuvante. Non seguire questo iter è una malpractice a tutti gli effetti". I risultati dello studio li racconto qui per Fondazione Umberto Veronesi ETS #tumorealseno #triplonegativo #breastunit
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