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📉 Negli ultimi cinque anni il calcio italiano ha perso quasi 5 miliardi di euro. 4,9 miliardi di costi nel 2022-2023, in continua crescita. I costi del personale rappresentano il 70% dei ricavi delle squadre, escluse plusvalenze ⚽ È quanto emerge dal report calcio 2024, la consueta indagine della Figc sui numeri del calcio italiano, realizzata con Pwc e Arel 🥅 Quasi 300mila calciatori tesserati in più rispetto al periodo Covid, un impatto sul Pil di 11,3 miliardi e quasi 130mila Unità lavorative annue attivate 📊 Nella stagione sportiva 2022-2023 il valore della produzione aggregata del calcio professionistico è aumentato del 24% rispetto alla stagione precedente, raggiungendo 4,3 miliardi di euro rispetto ai 3,4 della stagione precedente 💸 Visti i considerevoli costi, il settore ha registrato un disavanzo economico aggregato pari a 0,9 miliardi di euro (con una perdita aggregata di quasi 5 miliardi di euro nelle ultime 5 stagioni)

Pubblicato sul nostro sito il 𝑩𝒊𝒍𝒂𝒏𝒄𝒊𝒐 𝑰𝒏𝒕𝒆𝒈𝒓𝒂𝒕𝒐, il documento che illustra i principali programmi strategici della #FIGC 🔎 🗣️ #Gravina: “Educazione, impegno sociale e sviluppo dei territori, il calcio italiano è un propulsore di civiltà” Per consultarlo ⤵️ #trasparenza #business

💣⚽️Il calcio italiano e la FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio sono ad una svolta forse decisiva. L’obiettivo è quello di provare a risollevare il calcio italiano attraverso la presentazione di un piano industriale condiviso. Un progetto teso a incrementare i ricavi e ridurre i costi, che sono diventati insostenibili. Un cambio di passò necessario, inevitabile che, forse per la prima volta, vede tutti gli attori principali del sistema Italia pronti a remare dalla stessa parte. I vertici istituzionali ed i club della Lega Serie A hanno preso coscienza della precaria situazione del calcio italiano e sono pronti a mettersi in gioco a condizione che il governo fornisca un sostegno concreto. La conclusione condivisa è che non c’è più tempo da perdere se si vuole evitare un crollo definitivo. 📈⌛️Il piano industriale propone diverse iniziative per aumentare i ricavi. Queste includono una distribuzione più equa dei proventi derivanti dalle scommesse (nel 2022, un giro d’affari di 13,2 miliardi). Altri punti riguardano un tax credit legato agli investimenti nelle infrastrutture e nei settori giovanili, oltre a semplificazioni nei processi per la realizzazione di nuovi stadi, considerando che la burocrazia attuale rende quasi impossibili i progetti delle imprese. Oltre all’aumento dei ricavi, si sottolinea la necessità di controllare i costi, compresa una riforma dei campionati che ridefinisca il numero di partecipanti, le promozioni e le retrocessioni, considerando che l’Italia ha il maggior numero di squadre professionistiche al mondo. 🏟️🇮🇹Nei prossimi due mesi, sono pianificati incontri tecnici, compresa la riunione di tutte le componenti federali il 17 gennaio, seguiti da regolari incontri con i rappresentanti delle varie componenti. È chiara e impellente la necessità di cambiare la governance, poiché molte riforme sono state bloccate da veti incrociati, derivanti dalla ponderazione anacronistica dei voti nelle assemblee (i Dilettanti pesano il triplo della Lega di A). Nel contesto di una riforma generale, la Lega di A, essendo il motore economico del sistema, potrebbe ottenere una “Golden Share” per determinare il numero di squadre, mantenendo le 20 società desiderate dalla maggioranza dei club. Se non si troverà un accordo condiviso nei prossimi due mesi, si ricorrerà ai voti☀️ #Calcio #Figc #SerieA #Italia #Insidevents

Negli ultimi cinque anni il calcio italiano ha perso quasi 5 miliardi di euro. Questo nonostante nella stagione 2022-2023 il valore della produzione aggregata sia aumentato del 24% rispetto alla stagione precedente, arrivando a toccare quota 4,3 miliardi di euro. Tuttavia, i costi continuano...

Per capire quanto l'Italia sia innamorata del calcio, basta dare uno sguardo ai numeri: circa 5 milioni di italiani giocano a calcio, sia a livello amatoriale che agonistico. Questi calciatori appartengono a oltre 14 mila squadre di club sparse in tutta la penisola. Ma non finisce qui: ci sono milioni e milioni di tifosi che, anche se non giocano direttamente, vivono e respirano calcio tutti i giorni. Per i più giovani, il calcio è un'attrazione irresistibile. Circa il 20% della popolazione maschile italiana tra i 5 e i 16 anni è tesserata con la Federcalcio. Questo significa che uno su cinque ragazzi italiani in questa fascia d'età pratica attivamente il calcio. Inoltre, il 24% degli atleti italiani tesserati per una qualsiasi federazione sportiva affiliata al CONI, fa parte della FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio. Questo dato ci mostra quanto il calcio sia radicato nella cultura sportiva italiana

Riflessioni sul Declino del Calcio Italiano: Un Richiamo ai Valori Perduti Alla luce della recente deludente prestazione dell'Italia agli Europei, sorgono inevitabilmente domande su cosa sia andato storto. Tuttavia, ciò che vediamo sul campo è solo la punta di un iceberg molto più profondo e inquietante. Il calcio italiano sembra intrappolato in un sistema che non funziona più, un sistema che ha perso la bussola dei valori fondamentali. La dirigenza, spesso inefficace e priva di visione a lungo termine, sembra incapace di traghettare il nostro sport nazionale verso un futuro luminoso e sostenibile. Gli allenatori, troppo spesso esaltati e profumatamente remunerati, sono chiamati a rispondere dei risultati mediocri. L'etichetta di "professionisti" perde di significato quando è priva di successi tangibili e basata su meri appari. E cosa dire dei nostri giovani calciatorii? In loro vediamo riflessa una società che, in troppe occasioni, fatica a instillare valori di rispetto, disciplina e fair play. Il comportamento violento e indisciplinato non è un'eredità naturale, ma un sintomo di un sistema educativo sportivo che necessita di una riforma urgente. Infine, c’è la questione delle risorse pubbliche. Come cittadini contribuiamo alle casse dello Stato con le nostre tasse, aspettandoci che questi fondi siano utilizzati in modo responsabile. È inaccettabile che gli stipendi di dirigenti e giocatori continuino ad essere elevati in assenza di risultati e trasparenza. È necessario un radicale ripensamento delle politiche di spesa e delle priorità nel mondo dello sport. Il declino del calcio italiano può e deve essere fermato, ma richiede una presa di coscienza collettiva e un impegno serio a ricostruire dalle fondamenta. Il nostro calcio ha bisogno di recuperare i propri valori e rialzarsi con un nuovo vigore: è ora di abbandonare il "Paese dei Balocchi" e ritornare alla realtà con determinazione e integrità.

Come ben sapete i "Criteri infrastrutturali" dettati dalla FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio per gli #stadi in cui vanno giocate le partite dei diversi campionati sono piuttosto stringenti. Per lo stadio Sinigaglia sono molti gli aspetti da rivedere, ma uno in particolare risulta davvero un problema. Ne parliamo sul nostro portale. Vedi nel primo commento.

La FIGC, presieduta da Gabriele Gravina, sta mettendo a punto il piano di sostenibilità economica da presentare al governo che contiene tutte le modifiche al sistema calcio italiano grazie alle tanto volute riforme da parte delle Federcalcio. Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, all’interno del prospetto da presentare al governo, la FIGC sta valutando un piano che preveda meno squadre iscritte ai vari campionati professionistici, più controlli da parte degli organi competenti in materia regolamentare ed economica e, infine, un numero di retrocessioni ridotte per impattare il meno possibile sui conti delle piccole società. Senza dimenticare Coppa Italia e vivai.

🆘IL CALCIO ITALIANO STA ANNEGANDO. 🆘 Una metafora. Forte, decisa, ma alquanto reale. E l’ultimo risultato della Nazionale Italiana è solamente la punta dell’iceberg di un settore fragile. Di un settore, sistema che andrebbe riformato. Il calcio italiano sta annegando. Nei numeri. Nelle idee. Nei progetti. Nelle competenze. Dalla Nazionale, alle leghe professionistiche per arrivare al mondo fragile e debole dei dilettanti. Non è solamente una questione tecnica. L’Italia , si sa, è un paese che conta 60/milioni di allenatori e dirigenti. Tutti che parlano, con estremo rigore ed estrema pressa pochezza, di situazioni e di cose che non conoscono. Per cui non hanno studiato, approfondito e analizzato da vicino. Ed è da superficiali pensare che sia solamente una questione di campo. I numeri parlano chiaro. In Italia il numero di società e di atleti sta vivendo un lento e costante calo. Le cause? La concorrenza di altri nuovi sport? Può essere. Ma anche l’idea, la fotografia dell’ultimo ventennio di un sistema paese che ha abbandonato lo sport e il calcio. Abbandono che ha portato all’ingresso, nel settore, di persone che sfruttano lo sport per esclusivi fini personali (su tutti il grave fenomeno della “money laundering”) . Sempre meno fondi. Società sportive, dalle dilettanti alle professionistiche, ancora in molti casi senza una struttura aziendale. Senza idee e piani volti a creare valore. Si parla sempre e solo di calciomercato, di vincolo sportivo, di lato tecnico. Ma mai si sente parlare di sinergie con il territorio, di marketing omnichannel, di eventi dinamici, di digitalizzazione, di gestione e accantonamento delle risorse finanziarie, di creazione e diversificazione di flussi di cassa. Un interesse quello dei “dirigenti nostrani” che pensa esclusivamente al campo. Per la propria notorietà, per i propri interessi personali. Per le loro “pseudo carriere”. Ma al centro, per fare impresa e per ricostruire un settore forte, serve creare le risorse finanziarie. Risorse vere, non farlocche. Risorse che creano basi solide e non “false aspettative”. Flussi di cassa costanti nel tempo e diversificati che supportino i costi e la crescita nel medio/lungo periodo. Dobbiamo evolvere e la politica non deve frenare gli investimenti privati interni e internazionali. Investimenti sulle strutture (societarie) e sulle infrastrutture. Perché tutto questo ha portato ad un lento e costante declino. Che vedrà l’Italia, senza un vero piano “marshall” perdere la leadership tecnica, di notorietà e reputazione che l’ha caratterizzata in passato. Nessuno di noi ha la bacchetta magica e per rialzare il settore ci vuole un grande lavoro di squadra, ci vuole un team con idee e formazione eterogenee. Ci vuole apertura mentale, ci vogliono giovani con principi e idee ben chiare in testa. Ci vuole studio. Allontaniamo, al più presto, dal nostro settore ogni forma di ignoranza che, ad oggi, caratterizza ogni livello del nostro amato mondo. #sport

Questa mattina ho avuto il piacere di intervenire alla Commissione VII del Senato ("Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport"), in una serie di audizioni sul tema "Prospettive di riforma del calcio italiano". In particolare, ho analizzato alcune implicazioni derivanti dalla Riforma dello Sport, che ha lasciato un segno particolarmente evidente sul calcio. Le mie riflessioni si sono concentrate sui giovani calciatori italiani, su quanto sia importante coltivare e far emergere i talenti e su quanto sia difficile farlo in un contesto in cui sotto al livello apicale, il campionato Primavera 1, dove peraltro molti dei giocatori sono stranieri, la competitività si riduce, si disperde e non consente di avere una solida e ampia base da cui attingere per lo sviluppo del movimento, sia in ottica di prime squadre di club che di Nazionale Italiana. La soluzione delle seconde squadre non è economicamente alla portata di tutte le società, per questo andrebbero ulteriormente valorizzate le formazioni Primavera, attraverso una gestione organica e centralizzata, una "Lega Italiana Primavera". Un sistema unico migliorerebbe l'integrazione di tutte le componenti e garantirebbe ai nostri ragazzi un ampio confronto e maggiori possibilità di crescita. Il calcio sta cambiando, se vogliamo restare al passo dobbiamo avere il coraggio di operare i cambiamenti necessari per i calciatori del futuro. Il mio commento integrale nell'articolo di ANSA 👇 https://lnkd.in/d-uePAMD