Post di Luigi Torreggiani

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Giornalista presso Sherwood - Foreste ed Alberi Oggi e L'AltraMontagna

- Distruggere un simbolo per crearne un altro, mentre attorno poco cambia - Ogni anno la polemica si ripete, uguale a sé stessa. La protesta contro l’albero di Natale del Papa è un po’ come il panettone nei supermercati: il suo arrivo annuncia inesorabile l’avvicinarsi delle festività di fine anno. Non siamo ancora a novembre, ma già impazza una petizione, pubblicata su Change.org, dal titolo “Salviamo gli alberi secolari dal taglio natalizio per la santa sede!”. In dieci giorni sono state raggiunte 30.000 firme. Il Natale potrebbe essere celebrato anche senza alberi abbattuti per l'occasione, non c’è ombra di dubbio. L’abete da addobbare è un simbolo e, come tutti i simboli, potrebbe essere superato da una società che ha mutato la propria sensibilità e la propria scala di valori. Ma proprio ragionando di simboli e valori, occorre allora sottolineare un altro aspetto, decisamente rilevante: chi promuove petizioni del genere, chi le firma e chi commenta così indignato, a Natale cosa compra? Cosa mangia? Dove viaggia? Cosa regala? Quanto inquina? Quante emissioni di gas serra inutili produce? Perché nessuno si scandalizza per la plastica, montagne di plastica, con la quale avvolgiamo i regali di Natale? Anche di questa si potrebbe fare a meno. Perché non ci sono proteste o petizioni contro l'inutile ciarpame luccicante che ci avvolgerà e che avrà girato mezzo mondo prima di arrivare ad abbellire le nostre case e città? Perché le proteste sono sempre e solo contro... l'albero? Evidentemente perché la nostra società, che si sta allontanando progressivamente dalla natura, sta sempre più inconsciamente trasformando la natura stessa, e l'albero in particolare, in “idoli” su cui riversare i propri sensi di colpa attraverso azioni simboliche. Insomma, distruggere un simbolo (l’albero di Natale) per creare un nuovo simbolo (l’albero idolo da adorare e proteggere) mentre tutt’attorno, però, poco cambia. Su L'Altramontagna c'è una mia riflessione a seguito della prima, classicissima protesta della stagione contro l'albero di Natale de Papa 🌲🖋️ 👉🏻 https://lnkd.in/efRqpFH5

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Amanda Ronzoni

Viaggio e racconto il mondo con parole e immagini┃Il viaggio è conoscenza e vita. Giornalismo✷Fotografia✷Viaggi e Sostenibilità✷Comunicazione

5 mesi

I simboli sono frutto di negoziazione e ci danno informazioni su chi partecipa a tale processo di costruzione di significati condivisi. E anche se in apparenza intorno ad un simbolo tutto sembra immobile, credo che osservare come questo cambi valenza ci possa aiutare a capire tendenze profonde in atto tra chi partecipa a questa dinamica.

Giampiero Leonardo

Tourism Expert & Trainer alla ricerca di nuove opportunità creative.

5 mesi

Firmata. Puoi firmare anche la mia per favore? https://chng.it/QBywsfbY

Fabio Gerosa

Presidente di Fratello Sole

5 mesi

Proprio una bella riflessione. Un approccio serio al tema ambientale che analizza e ne ricava un senso lontano dalle ideologie… e ci chiama in causa… anche a Natale… Grazie.

Carlo Poddi

Dottore Forestale, QTRA users (N. 5270), N. 80 Elenco Valutatori abilitati protocollo ARETÈ, Tecnico in Acustica Ambientale (ENTECA N. 3948), Landscape Designer

5 mesi

Luigi comincio a pensare che siamo destinati all'estinzione e sento il sussurro che mi dice: "ricordati che devi morire.." Ed io sorrido..🫣😉🤣

Quanta verità in ciò che scrive!

Massimo Di Duca

Tecnico Forestale magistrale Conservazione e Restauro dell'ambiente Forestale, e Conservazione del Suolo

5 mesi

Spero che dopo sia utilizzato x la falegnameria

possiamo però aspettare 1 solo anno? stavolta tocca a Grado. Grazie !!!

Non faccio né ricevo regali di Natale. L'albero del Papa e tanti altri grandi in piazze cittadine non sono prodotti della vivaistica ornamentale. L'anno scorso la città di Nantes rinunciò agli addobbi natalizi pubblici, facendo una gran bella figura

Rispoli Edoardo

Cofounder Hörmann Italia Srl adesso in pensione presso INPS_official

5 mesi

In effetti é facile firmare una petizione. Più difficile essere poi coerenti con il proprio comportamento

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