🚨 Spoiler alert: fare il Social Media Manager è un lavoro vero!
Usciranno a breve le ultime puntate della 4° stagione di Emily in Paris, la seguitissima serie Netflix che racconta le (dis)avventure di una dolcissima quanto imbranata americana nella Ville Lumière, dove si è trasferita per lavorare come Marketing Manager di un'agenzia locale.
Ma quanto c'è di vero in quello che ci racconta Darren Star? Ecco 4 falsi miti che la serie ci regala sul mondo del social media management:
📉 i piani editoriali non necessitano di rework, tanto meno di KPIs
🗣️ pitch ai clienti? Niente di più semplice e improvvisabile
🧚🏻♀️ tutto fa brodo, non c’è bisogno di scegliere specifici influencer e nemmeno di brieffarli
🫨 ultimo, e forse il più amato dagli esperti del settore: se sei social media manager, al bisogno sei anche PR manager, event manager, confidente, socio e chi più ne ha più ne metta!
Qui sotto facciamo un po’ di chiarezza 👀
#netflix#socialmediamanager#emilyinparis
Alla stagione 1 ho scritto che i professionisti della comunicazione dovevano fare una class action contro questa serie, poi ho smesso di guardarla (anche perché non sono un SMM) ora vedo che finalmente qualche critica arriva e ne sono fiero. Ottimo spunto il vostro.
Sono nuovi mestieri, lo sappiamo. Anche se ormai considerarli nuovi è decisamente erroneo. Ma ritengo siano ruoli ancora troppo confusi e spesso anche derisi dalla banalità di una frase sgrammaticata come: "ah ma allora fai l'influenzer?!"
Nel tempo diverse persone influenti hanno regalato l'illusione che fosse un lavoro da tuttofare, facile, leggero, adatto per accrescere la propria fama. Niente di più sbagliato. Dopo tanti anni in cui la comunicazione ed il marketing si sono ormai fatti largo, dovrebbero essere amalgamati a tutti gli altri ruoli preesistenti e, come questi, meritano studio e rispetto. Il SMM non è un grafico, non è event manager, né un fotografo. Non è una persona che si può improvvisare e non è onnisciente e come tale deve formarsi. Fare il Social Media Manager comprende numerose competenze e rischi. Porta con sé la reputazione e la credibilità dell'azienda. Ovviamente questo discorso, a mio avviso, dovrebbe valere anche per le aziende che ne sono alla ricerca, senza sapere chi stanno realmente cercando e per quale ruolo da ricoprire. Avete qualche esperienza in merito?
🚨 Spoiler alert: fare il Social Media Manager è un lavoro vero!
Usciranno a breve le ultime puntate della 4° stagione di Emily in Paris, la seguitissima serie Netflix che racconta le (dis)avventure di una dolcissima quanto imbranata americana nella Ville Lumière, dove si è trasferita per lavorare come Marketing Manager di un'agenzia locale.
Ma quanto c'è di vero in quello che ci racconta Darren Star? Ecco 4 falsi miti che la serie ci regala sul mondo del social media management:
📉 i piani editoriali non necessitano di rework, tanto meno di KPIs
🗣️ pitch ai clienti? Niente di più semplice e improvvisabile
🧚🏻♀️ tutto fa brodo, non c’è bisogno di scegliere specifici influencer e nemmeno di brieffarli
🫨 ultimo, e forse il più amato dagli esperti del settore: se sei social media manager, al bisogno sei anche PR manager, event manager, confidente, socio e chi più ne ha più ne metta!
Qui sotto facciamo un po’ di chiarezza 👀
#netflix#socialmediamanager#emilyinparis
Pov: hai il feed pieno di video "sull'Hoa hoa hoa season"
I #film#DisneyChannel anni 2000 sono ritornati in voga su Tik Tok e Instagram e, diciamolo, non potremmo esserne più felici.
Se vuoi conoscere il motivo del loro ritorno, leggi l'articolo che ho scritto per il blog di TotalMarketing. Ti aspetto nei commenti!
👇
https://lnkd.in/dnNk-nDu
🚨 **Sentiment Analysis** 🚨
L’ultima campagna out of home di Netflix è accattivante, geniale.
Ma se da una maggioranza di pubblico viene percepita così, dall’altra parte esistono molte persone che si sono trovate a disagio, l’hanno trovata di cattivo gusto, si sono spaventate, soprattutto considerando l’attuale contesto politico-storico.
Nel mondo digitale di oggi, dove l'attenzione è diventato tutto, è fondamentale non solo attirarla, ma farlo nel modo giusto.
Sicuramente il sentiment analysis ci aiuta a capire queste sfumature e a essere più efficaci nella nostra comunicazione.
Ricordiamoci sempre di ascoltare i diversi feedback dei nostri follower e di adattarci di conseguenza. Solo così possiamo mantenere la nostra credibilità e continuare a fare la differenza in questo gioco dei social media.
fate attenzione ai contesti, non siete insetti.
#SentimentAnalysis#SocialMedia#Netflix
👀Nel suo ultimo editoriale, Ivan Zorico parte dalla celebre hit “Video Killed the Radio Star” del gruppo musicale britannico The Buggles del 1979, che diventò celebre due anni dopo, quando il neonato canale MTV il 1º agosto 1981 decise di trasmetterne il videoclip per inaugurare le proprie trasmissioni.
📺All’epoca i videoclip non erano ancora la norma e “Video Killed the Radio Star”, che parla di una star della radio che perde popolarità a causa dell’avvento della televisione, sembrò ai vertici della MTV il videoclip ideale oltre che una sorta di “relazione programmatica” di quella che sarebbe stata la strategia ed il posizionamento che il canale video musicale voleva mettere in campo.
Ma, direte voi, cosa c’entra tutto questo con il tema dell'ultimo numero di Smart Marketing dedicato alla forza ed al potere delle nicchie e delle tribù❓
🤔C’entra tantissimo, primo perchè la radio non è morta con l’avvento della TV e nemmeno con l'avvento del Web, secondo perchè, e questa è la tesi proposta da Ivan, in realtà ed almeno per quanto riguarda la comunicazione il più delle volte gli annunci della “morte di una tecnologia superata” sono in realtà prematuri e spesso inesatti, in quanto le tecnologie, diciamo superate, sono spesso inglobate, assorbite quasi, da quelle nuove.
🧐Anche la discussione su mega influencer e micro influencer, o di nicchia, risponde a queste dinamiche: l’influencer marketing registra, nonostante gli scandali, numeri da capogiro, ma forse rispolverare teorie di ormai 15 anni fa, come la “1000 veri fan” proposta da Kevin Kelly, può rappresentare una buona strategia.
👉Alla fine si tratta sempre e solamente di applicare e verificare che una teoria o una strategia funzionino; come diceva lo scienziato misantropo Boris Yellnikoff, protagonista di un celebre film di Woody Allen del 2009, alla fine non ci sono spiegazioni: Basta che funzioni!
E tu cosa pensi del “potere delle nicchie”❓
Scopri il nuovo numero di Smart Marketing “Niche Power” e l’editoria le di Ivan Zorico e facci sapere il tuo parere: https://lnkd.in/dsq_K8kq#1000TrueFans#InfluencerMarketing#NichePower#SmartMarketingMensile
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😱Ma quindi siamo insetti!?
Titolo della campagna guerrilla di Netflix per il lancio della nuova serie “Il problema dei 3 corpi.”
Messaggio che racchiude tutti gli elementi necessari di una campagna vincente: rompe gli schemi, si fa notare, fa parlare, diventa virale e si fa ricordare.
Cosa non ha funzionato invece?
Le tempistiche!
Non proprio ideali in un momento di innalzamento allerta terrorismo dopo i tragici eventi di Mosca.
A parte questo…
Una campagna perfettamente riuscita e a mio parere geniale.
Cosa mi ha colpito di questa campagna?
La seconda fase, che Netflix ha lanciato in una stories nel proprio Instagram ufficiale.
Ti sarà capitato di chiamare un call center per cercare di risolvere un problema con un prodotto, con un brand.
Netflix, ha creato un centro di assistenza per quelli che si sentono persi dopo la visione della serie.
Mandando un messaggio Whatsapp al numero indicato, è possibile entrare in contatto con personaggi noti, per parlare di:
👉🏻ansie paranormali
👉🏻dubbi scientifici
👉🏻per avere un pò di entusiasmo
Interagire con il brand è un’idea per creare interesse, emozione, esperienza e viralità.
Nel caso del centro di assistenza, colpisce come il valore di fondo sia l’idea di base.
Che altra importante lezione questa campagna ci insegna?
Il ruolo e le caratteristiche del customer service.
Chiamiamo l'assistenza, perché viviamo emozioni negative e vogliamo risolvere un problema.
In questo caso troviamo elementi utili al successo di qualunque customer service:
Empatia: gli operatori devono essere in grado di mettersi nei panni del cliente e comprenderlo a fondo
Competenza: gli operatori devono essere ben formati e competenti per poter risolvere problemi in modo rapido ed efficace
Chiarezza nella comunicazione: tra il cliente e gli operatori ci deve essere una comunicazione chiara, concisa e comprensibile, evitando confusioni e fraintendimenti
Risposta tempestiva: un buon customer service risolve i problemi dei clienti in tempi brevi, anzi brevissimi
Per questo la tecnologia dei chat bot dell’AI è essenziale per fornire una customer experience rapida e che generi soddisfazione.
Quindi, siamo tutti insetti?
Cosa ne pensi della campagna di marketing di Netflix?💬
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📌Sono Andrea Parlato, pubblico contenuti di marketing e copywriting per aiutare imprenditori, professionisti e agenzie a crescere.
👉🏻Sentiti libero di contattarmi se vuoi confrontarti su un copy, un funnel o un lancio promozionale.
#Copywriter#CustomerService#MarketingVincente#Netflix
❞𝗧𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗮𝗿 𝗶𝘀 𝘁𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝘆❞.
È questa una delle battute più celebri ed utilizzate in quella fabbrica di sogni che è Hollywood.
Ma quanto detto per un film o una serie TV vale anche per uno spot❓
✍️Lo storytelling è diventato, ancora di più negli ultimi 20 anni, ossia da quando ha cominciato ad affermarsi il Web 2.0, la pietra angolare di buona parte del marketing, sia esso online o offline.
Mentre sul web si moltiplicavano immagini e video, di pari passo cresceva la voglia, davvero una necessità, di raccontare storie. Come se la parola relegata ai margini dei nuovi media scalpitasse per trovare i suoi spazi.
Se facciamo mente locale, gli spot che ricordiamo meglio sono quasi sempre quelli che ci hanno raccontato una storia che ci ha appassionato e fatto sognare.
📺Uno degli esempi più fulgidi di questo tipo di pubblicità è uno spot delle gomme da masticare Extra di quasi 10 anni fa, il celebre ❞𝗧𝗵𝗲 𝗦𝘁𝗼𝗿𝘆 𝗼𝗳 𝗦𝗮𝗿𝗮𝗵 & 𝗝𝘂𝗮𝗻❞ del 2015, realizzato dall’agenzia Energy BBDO.
Ve lo ricordate❓
💞È una storia d’amore, senza dialoghi, sulle note della struggente “Can’t Help Falling In Love” cantata da Haley Reinhart, che “racconta” una storia d’amore che si dipana dal college fino alla richiesta di matrimonio, il tutto con il prodotto, le Extra Gum, sempre presenti nelle inquadrature ma in maniera discreta, anche se non occasionale, visto che le chewing-gum consumate dai due ragazzi scandiscono i momenti topici del loro rapporto.
🎥Girato come l’episodio pilota di una serie, con un montaggio sapiente e due attori perfettamente a fuoco nella loro parte, quando guardiamo questo spot, per parafrasare Roman Polanski, ci dimentichiamo che stiamo guardando una pubblicità, perché il bisogno di identificarci con i due protagonisti prende il sopravvento su tutte le altre emozioni.
🥹Questo spot che conta milioni di views su YouTube è la dimostrazione che una storia ben raccontata è capace di tutto, non solo promuovere e vendere un prodotto, ma commuoverci, farci sognare e, perchè no, credere nell’happy end.
Leggi altre storie su SMART MARKETING – Mensile di Comunicazione, Marketing e Social Media#ExtraGum#spot#storytelling
La televisione oramai pende dalle labbra dei Social Media.
Recentemente ho anche sentito dire che, la televisione non crea piu’ trend
e non rende piu’ le persone famose, a questo adesso ci pensano i social media.
Alla televisione e’ rimasto il ruolo di raccontare i trend nati sui social media e d’invitare i personaggi diventati già famosi sui social media.
E in effetti, fermandosi a ragionare è così.
Quasi tutti i salotti tv oramai hanno una sezione dedicata alla rubrica social e invitano con costanza creator o talent nati sui Social Media.
Basano intere puntate su fenomeni nati sui social.
Stiamo vivendo un cambiamento ancora molto incompreso.
Abbiamo in mano uno strumento potentissimo a cui tutti possono partecipare e dire la loro, o anche promuovere i loro prodotti e servizi con una copertura ampissima, piu’ di quella di uno spot televisivo .
I Social Media oramai comandano tutto : scelte idee e azioni.
Nonostante questo, leggo ancora annunci di lavoro in cui questo mestiere viene totalmente sottovalutato.
Staremo a vedere..
Mai come in questo momento parole come #influencer, #gognamediatica, #strategia e #reputazione riempiono programmi tv, articoli, discorsi 📺
Pur nell'inevitabile confusione, è significativo notare come un ruolo eternamente dietro alle quinte e spesso sottovalutato - quello del #comunicatore, appunto - sia ora al centro dell'attenzione generale: Daniele Chieffi lo ha spiegato perfettamente in questa interessantissima analisi del momento e del nostro settore. ⬇
Passato l'hype, mi auguro che sempre più brand e personaggi comprendano l'importanza di costruire strategie durature, volte a rafforzare e valorizzare il proprio #posizionamento in maniera strutturata e non emergenziale ☔
#comunicazione#crisis#brandpositioning#pr
HAI SEMPRE SOGNATO DI DIVENTARE CEO?
Beh, complimenti, diciamo che non è proprio una passeggiata al parco. Un CEO di un’agenzia di comunicazione, ad esempio? Ottima scelta! Hai la lungimiranza di un visionario, la pazienza di un monaco tibetano e la capacità di schivare le raffiche di dardi dei clienti indecisi come se fossi Neo in Matrix.
E come in uno squid game che si rispetti, sai destreggiarti tra social media in continua evoluzione, tendenze effimere come bolle di sapone e budget che sembrano restringersi dopo un lavaggio sbagliato in lavatrice...
Allora si che ti meriti un applauso! Se riesci a tenere salda la barra della tua agenzia di comunicazione, potresti permetterti un selfie mentre cavalchi un alpaca impazzito tra i cristalli in un negozio di Lalique, senza fare danni! (con il consenso dell'alpaca, ovvio).
@Unusual Communication | Agenzia di Comunicazione
#energyinstrategy#brandstrategy#advertising#brandidentity#packagingdesign#social#digital#linkedinpr#comunicazione#comunicazioneefficace#comunicazionePoP
https://lnkd.in/dqzwi-BF
Allerta spoiler: quando una puntata della vostra serie preferita finisce sul più bello, lo fanno apposta. In questo articolo si spiega come
Chief Brand Strategist | Content Strategist | Engagement Strategist @ EY YELLO - Cultural Anthropologist - Street Photographer - Essayist - Keynote Speaker - Psychogeographer -
1 meseAlla stagione 1 ho scritto che i professionisti della comunicazione dovevano fare una class action contro questa serie, poi ho smesso di guardarla (anche perché non sono un SMM) ora vedo che finalmente qualche critica arriva e ne sono fiero. Ottimo spunto il vostro.