In un momento di grande difficoltà per il nostro SSN continuare a non fare scelte pensando di poter estendere o mantenere l’offerta ad assetti organizzativi invariati rappresenta il più grosso pericolo per la sostenibilità. E’ sbagliato l’approccio di fare tutto dappertutto così come è sbagliata la difesa ad oltranza di situazioni che non rispettano i parametri clinici sanitari di sicurezza per i pazienti. Va affrontato un serio percorso con scelte rigorose che porti a riconfigurare l’offerta tra la componente ospedaliera e quella territoriale. Ci vuole coraggio diversamente il declino e’ inarrestabile. Questo vale per l’offerta ambulatoriale quella ospedaliera ed anche per l’emergenza urgenza. Se no si continueranno ad usare PS come presidi territoriali come dimostrato dalla enormità degli accessi in codice bianco e verde.
Condivido assolutamente tutto ma le scelte non sono dei medici ma politiche, sono loro che devono avere coraggio!
Con quale personale? Ci sono ospedali con volumi inadeguati che comunque richiedono risorse. Purtroppo i PS fanno parte spesso di campagne di consenso elettorale per cui chiuderli viene visto come perdita di elettori. Peccato che così si perde qualita e sicurezza del SSr.
Ben detto Mario Alparone. Analisi precisa Ci vuole coraggio!
Esattamente quello che accade in questo momento. Il Pronto Soccorso, presidio di emergenza per definizione, visto ed utilizzato come surroga territoriale. Come non condividere la tua analisi…
Governance, Risk & Compliance Consultant KPMG | SDA Bocconi School of Management - Healthcare Management XXII Alumnus
5 mesiMario Alparone pienamente d’accordo con quanto scritto: un uno scenario macro-economico di contrazione della spesa destinata al comparto sanitario, prioritizzare significa innanzitutto mettere in salvo il SSN e gli utenti target. E sebbene scegliere voglia dire anche rinunciare a qualcosa, al momento non sembra percorribile altra strada se non quella di una più matura responsabilizzazione della classe dirigente.