☑️ I beneficiari dell'Assegno di Inclusione (AdI) ritenuti idonei al lavoro stanno ricevendo una comunicazione che li invita a sottoscrivere un Piano di Attivazione Digitale (PAD) e presentarsi al centro per l'impiego entro 60 giorni. La mancata adesione comporta la sospensione dell'AdI per 90 giorni, con possibile decadenza definitiva in caso di ulteriore inerzia. ☑️ La valutazione della situazione lavorativa del beneficiario viene effettuata dai servizi sociali, che individuano diverse tipologie di percorso con obblighi e sanzioni differenziate. ☑️ Per i beneficiari con obbligo di attivazione (categoria 1), la mancata presentazione al centro per l'impiego comporta la sospensione dell'AdI, che può essere revocata solo con la sottoscrizione di un nuovo patto di servizio o l'integrazione di quello esistente. Se l'assenza persiste anche dopo una seconda convocazione, scatta la decadenza dal sussidio per l'intero nucleo familiare. ☑️ Per i beneficiari con facoltà di attivazione (categorie 2 e 4), l'adesione ai percorsi di accompagnamento al lavoro è volontaria. ☑️ Le categorie a cui si fa riferimento riguardano i beneficiari dell'Assegno di Inclusione (AdI) e sono determinate dalla valutazione multidimensionale effettuata dai servizi sociali. Questa valutazione tiene conto di diversi fattori, come la composizione del nucleo familiare, la presenza di minori, anziani o persone con disabilità, la situazione economica e lavorativa dei componenti. #AssegnoDiInclusione #AdI #Lavoro #CentroPerLImpiego #PAD #PianoDiAttivazioneDigitale #Sussidi #ObbligoDiAttivazione #FacoltàDiAttivazione #ServiziSociali #FIMCISL
Post di Mauro Zuglian
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Assegno d'inclusione (Adi) in quattro step, se in famiglia ci sono componenti attivabili al lavoro: sottoscrizione del Pais (patto per l'inclusione sociale) con i servizi sociali; sottoscrizione del Pad (patto di attivazione digitale individuale) sul Siisl (sistema informativo per...
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Obbligo di monitoraggio dell’Adi senza stress. Infatti, gli incontri con i servizi sociali o i servizi per l’impiego effettuati, rispettivamente, nell’ambito del patto per l’inclusione sociale (Pais) o nell’ambito del patto di servizio personalizzato (Psp), valgono ai fini della verifica trimestrale, cioè ogni 90 giorni (c.d. monitoraggio), necessaria per la conservazione del diritto all’assegno d’inclusione. Dunque, nessuna duplicazione. A precisarlo, tra l’altro, è il ministero del lavoro nell’ultimo aggiornamento delle Faq online. Gli incontri. Per poter accedere all’Adi, dopo aver presentato la domanda sul sito Inps, il richiedente deve iscriversi sulla piattaforma Siisl dove (e solo dove) potrà sottoscrivere il patto di attivazione digitale (Pad) del nucleo familiare, condizione per il riconoscimento del beneficio economico. Nelle Faq online è precisato che non c’è un termine per la sottoscrizione; tuttavia, finché non avviene non può aver inizio l’iter per l’erogazione del sussidio. Una volta sottoscritto il Pad, i dati del nucleo familiare sono inviati al servizio sociale del comune di residenza per l’analisi e l’indirizzamento dei singoli componenti verso i percorsi di attivazione individuali ovvero per rilevamento di situazioni di esclusione. I beneficiari devono avere il primo in contro ai servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Pad. L’analisi preliminare può avere come esito la sottoscrizione, obbligatoria oppure volontaria, del patto per l’inclusione sociale (Pais) curato dai servizi sociali. I componenti d’età tra 18 e 59 anni, senza cause di esclusione (quali occupazione, frequenza di un corso di studi, carichi di cura, disabilità, malattia oncologica, titolarità di pensione diretta, inserimento nei percorsi di protezione per violenza di genere) sono tenuti all’attivazione lavorativa definita nel patto di servizio personalizzato con i centri per l’impiego. Articolo completo su #ItaliaOggi (11-9-2024) #adi #assegnodinclusione #rdc #redditodicittadinanza #monitoraggio #controlli #verifiche #danielecirioli
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Obbligo di conferma senza deroghe per i nuclei familiari con minori. In tal caso, infatti, anche i soggetti esonerati per età (almeno 60 anni) o disabilità devono recarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali o un patronato per confermare il diritto all’assegno d’inclusione (c.d. obbligo di conferma). A precisarlo è il ministero del lavoro in una Faq del 20 maggio 2024, spiegando che l’obbligo trimestrale di conferma, in tal caso, è finalizzato a verificare la frequenza scolastica dei minori. Adi e accompagnamento. Le nuove Faq riguardano tutte l’obbligo di conferma, che deve essere osservato una volta che la famiglia ha ricevuto l’ok alla fruizione dell’Adi. Si ricorda che, per avere l’Adi, il richiedente deve iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) e sottoscrivere un patto di attivazione digitale (Pad). Nei successivi 120 giorni, tutti i componenti del nucleo devono presentarsi ai servizi sociali per il primo appuntamento, dal quale scaturirà il tipo di percorso da seguire: attivazione lavorativa (sottoscrivendo un patto di servizio personalizzato con i servizi per il lavoro) ovvero d’inclusione sociale (sottoscrivendo un patto per l’inclusione sociale, Pais). Da questo momento in poi, va osservato l’obbligo di conferma trimestrale (ogni 90 giorni dall’ultimo appuntamento). (…) Articolo completo su #ItaliaOggi (22-5-2024) #minori #rdc #adi #famiglia #lavoro #servizisociali #siisl #danielecirioli
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Il tema dell'inclusione lavorativa è un emergenza del paese improcrastinabile. I numeri che indicano un tasso di disoccupazione elevato tra le persone con #disabilità sono reali. A tale problema si aggiunga il fatto che i sussidi per i #disabili inoccupati sono insufficienti a far fronte alle esigenze quotidiane di vita. Ad ogni modo, la storia di Pierluigi dimostra qullo che ho sempre sostenuto e che nessun caf e nessun sindacato riconosce, che a coloro che hanno un invalidità parziale se vogliono avere speranza di poter lavorare, non conviene essere riconosciuti come invalidi iscritti al collocamento mirato. https://lnkd.in/dpv8BZCi
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Assegno di Inclusione: cosa ne pensano gli e le assistenti sociali? Un recente articolo pubblicato su welforum.it - Osservatorio nazionale sulle politiche sociali ha esplorato le caratteristiche dell’ADI attraverso un’analisi delle opinioni di alcuni assistenti sociali, raccolte tramite uno specifico questionario. Dall’indagine è emerso che l’introduzione dell’Assegno di Inclusione ha generato confusione e difficoltà sia tra i servizi sociali sia tra i cittadini. La complessità della nuova misura e la carenza di formazione adeguata agli operatori hanno causato problemi nell’assistenza ai cittadini e hanno evidenziato la necessità di riorganizzare i servizi. #adi #inclusione #assistentisociali
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Il Siisl (Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa) sarà presto aperto a «tutti coloro che cercano un diverso e più efficace percorso formativo e occupazionale». Non solo agli ex percettori del reddito di cittadinanza e ai disoccupati, quindi, ma a...
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Falsa partenza per l’Adi, bloccato nei comuni. Infatti, a luglio solo 3 famiglie su 10 hanno concluso l’analisi preliminare ai fini dell’attivazione del percorso d’inclusione sociale e professionale, la seconda delle due componenti che costituiscono l’assegno d’inclusione (l’altra è il sussidio economico). Lo rileva il ministero del lavoro, dipartimento per le politiche sociali, nella nota n. 15390/2024 relativa alla valutazione dello stato di attuazione dell’Adi. Anche se ad agosto è andata meglio (5 famiglie su 10 hanno fatto il primo incontro con i servizi sociali dei comuni), ciò non evita al ministero la denuncia “di un processo di presa in carico dei beneficiari di Adi fortemente in ritardo”. È come dire che, per circa 250mila famiglie delle 750mila attualmente beneficiarie, l’Adi non aggiunge altro all’essere un mero sussidio assistenziale. Una misura, due prestazioni. L’Adi è una prestazione con due finalità e un obiettivo. Le finalità sono: sostegno economico (il sussidio) e l’inclusione sociale e professionale. L’obiettivo è costruire interventi su misura alle famiglie, per rimuovere le cause della povertà e accompagnarle verso l’autonomia economica e sociale. Per questo l’Adi si rivolge solo ai componenti di nuclei familiari con disabilità, oppure minorenni o con almeno 60 anni d'età oppure in condizione di svantaggio. Negli altri casi (per i componenti, cioè, d’età tra i 18 e i 59 anni) opera una seconda prestazione: il supporto per la formazione e lavoro, Sfl, “misura di attivazione al lavoro” tramite partecipazione a progetti di formazione; etc., con erogazione comunque di un sussidio. L’analisi preliminare. Chi fa richiesta di Adi deve obbligatoriamente iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl), cioè una piattaforma online dove deve poi sottoscrivere anche il Pad (progetto di attivazione digitale) del nucleo familiare, e autorizzare l’Inps a trasmettere i dati del nucleo al servizio sociale del comune di residenza ai fini di una c.d. “analisi preliminare” e conseguente definizione dei percorsi personalizzati d'inclusione sociale e professionale. È così che prende avvio il c.d. percorso di attivazione, misura parallela al sussidio, con i beneficiari tenuti a presentarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Pad. Articolo completo su #ItaliaOggi (14-9-2024) #adi #rdc #assegnodinclusione #isee #famiglie #comuni #servizisociali #danielecirioli Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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🟥 Assegno di Inclusione: al via l'avviamento al lavoro. 🔴 L'Assegno di Inclusione (Adi) è il nuovo strumento di contrasto alla povertà che ha sostituito il reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024. ⭕️ I beneficiari dell'Adi devono sottoscrivere un piano di attivazione digitale (Pad) e presentarsi al centro per l'impiego entro 60 giorni, pena la sospensione del sussidio. • Il Ministero del Lavoro ha trasmesso ai centri per l'impiego i nominativi degli attivabili al lavoro, che saranno informati dell'obbligo di sottoscrivere il Pad e di presentarsi al centro per l'impiego entro 60 giorni. • In caso di mancata presentazione al centro per l'impiego, l'Adi viene sospeso e lo stop può essere revocato solo se il beneficiario sottoscrive un nuovo patto di servizio o integra quello esistente. • La decadenza dal sussidio scatta per tutto il nucleo familiare in caso di rifiuto della sottoscrizione o dell'integrazione del patto di servizio personalizzato, ovvero in caso di mancata partecipazione alle iniziative formative o di riqualificazione. @follower #assegnodiinclusione
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L’assegno di inclusione 2024(ADI) è stato battezzato come misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale per combattere la povertà, la fragilità e la marginalizzazione delle fasce più deboli. Sostituto del noto e tanto discusso Reddito di Cittadinanza (RdC), anche questa misura gode di determinati requisiti e ha un funzionamento tutto suo. Andiamo a scoprire più nel dettaglio che cos’è, come fare domanda, la tabella con la scala di equivalenza e il calendario dei pagamenti. https://lnkd.in/dN_HyBnY
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👩⚕️👨🦼𝗔𝗦𝗦𝗜𝗦𝗧𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗙𝗔𝗠𝗜𝗟𝗜𝗔𝗥𝗘 𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗘𝗥𝗦𝗢𝗡𝗔👩⚕️👨🦼 Gol, (garanzia occupabilità lavoratori), ridisegna i servizi per il lavoro per migliorare l'inserimento lavorativo delle persone e offre percorsi personalizzati di ingresso o reingresso al lavoro con indennità oraria pari a € 3,50. 𝗗𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔𝗥𝗜? Lavoratori con ammortizzatori sociali o altri sostegni al reddito, lavoratori fragili (giovani, donne con particolari situazioni di svantaggio, persone con disabilità, over 55), working poor (lavoratori a rischio povertà e di esclusione sociale), persone disoccupate senza sostegni al reddito. Per altre informazioni o dubbi relativi al bando, potete contattarci ai seguenti indirizzi: ➡ segreteria@mdgtraining.it📧 ➡ 099-9468320☎️ 𝐌𝐃𝐆: 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨! 𝐌𝐀𝐑𝐊𝐄𝐓𝐈𝐍𝐆, 𝐒𝐄𝐑𝐕𝐈𝐙𝐈 𝐃𝐈𝐆𝐈𝐓𝐀𝐋𝐈 𝐄 𝐕𝐄𝐍𝐃𝐈𝐓𝐀 Massafra - Via Giuseppe Mazzini, 63 #mdg #consulting #training #regionepuglia #pianiformativi #consulenzaziende #tirocini #supportoaziende
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