A partecipare dovrebbero essere i maggiori soci, da Exor a Unicredit. Risorse messe a disposizione nel primo trimestre con l’obiettivo di raggiungere un ebitda positivo a metà 2025 e crescere ancora
Post di Milano Finanza
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O la #Borsa o la vita? O la Borsa come #Bancomat? Non c'è due, senza tre.... L'articolo postato non è relativo alla notizia odierna di OPA a 43 Euro, ma quello del 03 ottobre 2022, il primo tentativo del Dott. Della Valle di ritirare #TOD'S dalla Borsa per preparare il passaggio generazionale e far sì che l'azienda prosegua nella sua vita oltre a quella dei fondatori, attraverso l'inserimento nel maggior gruppo mondiale del lusso #lvmh . Il primo tentativo della fine del 2022 vedeva un prezzo di acquisto di 40 Euro, pari al prezzo di collocamento, udite udite, del 2000. L'operazione non andò in porto e vedremo ora come finirà. Altra notizia odierna è la conferma della cessione da parte della famiglia Moratti del controllo di #SARAS all'olandese #Vitol per un valore di 1,7/MLD di Euro ed un prezzo per azione di 1,75 Euro. Anche in questo caso ci si ferma alla cronaca degli ultimi giorni, con gli operatori che si aspettavano un prezzo di cessione più alto. Ma ci si dimentica che SARAS fu collocata in Borsa nel 2006 con una #IPO al prezzo di 6 Euro (!) per azione che valorizzava la società quasi 6/MLD di Euro. Di recente c'è stato il tentativo di delisting di Servizi Italia (colosso internazionale dei servizi di pulizia negli ospedali), controllata dalla cooperativa COOPSERVICE, ad un prezzo di 1,65 Euro, che non avuto successo neanche dopo aver alzato il prezzo a 1,97 Euro per azione. Servizi Italia era stata collocata in Borsa, se non erro nel 2007, con un'altra IPO a 8 Euro. Le operazioni si concludono sempre in senso favorevole per i soci di maggioranza, che avevano già incassato tanto all'IPO, e con una debacle per i piccoli risparmiatori. Continui esempi di distruzione di valore a favore di pochi. E' inutile cercare di educare il risparmiatore italiano ad investire in Borsa (ancora più su aziende italiane) e perseguire obiettivi di lungo periodo, se poi le operazioni di collocamento in Borsa arrivano a questa conclusione, dove qualcuno ci rimette "la vita" e qualcun altro, invece, incassa IL valore, come con un prelievo Bancomat. P.s. sono solo io a pensare che questa è l'ennesima prova che il Nostro è un Paese in vendita? #borsa #borsaitaliana #mercati #mercatifinanziari #edufin
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Nel 2024 quasi 28 miliardi di euro di capitalizzazione hanno lasciato Borsa Italiana, con il 75% di questo valore derivante da CNH e Gruppo Unipol. Le altre di grandi dimensioni sono state TOD'S Group, Saras e SAES. Al contrario, le nuove IPO hanno raccolto solamente 200 milioni di euro con una market cap aggregata di poco superiore al miliardo di euro. Risultato: -27 miliardi circa nel 2024 da queste operazioni A parte questi numeri forse la cosa che fa più pensare è la size dei delisting rispetto a quella delle IPO, ma soprattutto che nel segmento EGM, spesso le aziende vengono delistate sotto al prezzo di IPO o allo stesso prezzo della quotazione nonostante le società siano anche cresciute nel frattempo. Ciò vuol dire che i multipli valutativi si sono probabilmente sensibilmente contratti e gli imprenditori ne approfittano per riprendersi la società oppure trovare fuori dalla borsa il partner giusto per continuare a crescere. Questo aspetto dovrebbe far riflettere sul fatto che non ci siano abbastanza investitori che alimentano il mercato sia istituzionali che retail. Questo è il problema maggiore del mercato borsistico italiano (ed in minor misura Europeo). I capitali ci sono, ma vengono investiti all'estero, in immobiliare, in titoli di stato ed obbligazioni o in private equity, ma pochissimo sul nostro mercato azionario. Oltre a Tamburi Investment Partners, pioniere dell'investimento in eccellenze italiane, meno male esistono anche operatori come First Capital S.p.A., RedFish Capital, Smart Capital S.p.A. ed ABC Company S.p.A. che portano capitali privati sulle PMI italiane. https://lnkd.in/dn-HjBu7
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FUSIONE DOVALUE GARDANT: IL CHIARO MESSAGGIO LANCIATO ALL' INDUSTRIA DEL RECUPERO CREDITI A soli tre anni dalla fine del boom delle maxi cartolarizzazioni, le curve di recupero di molti portafogli sono in forte calo e con esse la redditività per chi li detiene, ma soprattutto li gestisce, essendo costoro retribuiti a fees, sul recuperato, al netto delle spese. Si avverte sempre più la necessità di diversificare le fonti di ricavo, rispetto all'attività di servicing puro di npl, i cui flussi dal sistema bancario, in Italia, si stanno prosciugando. Insomma, molti dei protagonisti di questo comparto industriale, stanno per cambiare pelle, ampliando i propri orizzonti e le proprie specializzazioni, alla ricerca di nuove vene auree. Infatti, i portafogli di cui hanno fatto incetta dal 2017/2018 in poi, tendono a essere sempre meno remunerativi e sempre più cari, in un contesto di tassi di interesse, assai poco favorevole. Così molti Maxi Servicer, senza nuovi volumi in affido e non essendo strutturati per una gestione verticale ed e2e di quelli già in gestione, che ne consenta cioè la massimizzazione delle attività di recupero, sono ora in profonda crisi. Ciò si traduce in uno stallo assai pericoloso, con scarsi investimenti e sempre più pochi nuovi mandati di gestione. Da qui il via al Domino di aggregazioni, fusioni, fuoriuscite di investitori a capo delle attuali governance ma, soprattutto, la costruzione di nuove linee di business a più alto valore, come quelle riguardanti l'Asset Management, prodromiche alla nascita (o rafforzamento) di nuovi servizi. Veri e propri embrioni di futuri rami aziendali, nel pieno rispetto della formula "make", a scapito di quella "buy", che, col passare del tempo, diverrà qui sempre meno opportuna. Di seguito il link di approfondimento #https://lnkd.in/d2sztKZf
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A Piazza Affari finisce sotto la lente un titolo dopo che il Cda della società ha proposto un dividendo straordinario che vale davvero tanto #Educazionefinanziaria #Investimenti #FinintPrivateBank #consulenzafinanziaria #investiamo
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Se il titolo Gabetti oggi in Borsa ha toccato il minimo da tre anni, il titolo G Rent (Gabetti Short Rent) ha addirittura toccato il minimo storico: il 4 giugno del 2021 servivano 3,640 auro per comprare un’azione oggi ne bastano 0,50. Per una capitalizzazione di soli 3 milioni di euro, livello molto basso anche per il segmento ex AIM, ora denominato Euronext Growth Milan.
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25/06/2024 11:01 - RSF Contrattazioni mercato modeste, fenomeno delisting compensato da Ipo su Egm - Presidente Consob Savona MILANO, 25 giugno (Reuters) - Le contrattazioni sui mercati regolamentati restano modeste, con l'eccezione dei titoli di Stato, inoltre la crescita delle ammissioni sull'Euronext Growth Milan, l'ex Aim, sta compensando il fenomeno dei delisting delle società che stanno abbandonando Piazza Affari. E' quanto ha detto il presidente della Consob Paolo Savona nel discorso annuale alla comunità finanziaria, che oggi celebra i 50 anni di attività. "Resta ancora modesta la dimensione delle contrattazioni sui mercati regolamentati, con l'unica eccezione di quelle sui titoli di Stato, che pesano per quasi tre quarti del totale", ha spiegato Savona. "Poiché il nostro risparmio complessivo resta abbondante e, come testimonia il saldo positivo della nostra bilancia estera economica, una parte resta inutilizzata all'interno, diviene impellente sollecitare l'impiego in titoli di capitale rappresentativi di investimenti reali, che la storia insegna essere un modo piu' efficace di protezione del risparmio nel piu' lungo termine rispetto agli impieghi puramente finanziari", aggiunge il presidente dell'Ente di vigilanza sui mercati finanziari. Savona, inoltre, pone l'accento sugli addii delle aziende dalla quotazione a Piazza Affari, "un fenomeno peraltro presente nelle borse estere". "Le cancellazioni potranno essere in prospettiva compensate dalla crescita delle ammissioni all'Egm di società che intendono sperimentare l'opportunità di raccogliere capitali su quel mercato per il proprio sviluppo", aggiunge il presidente della Consob che evidenzia come "fungono da attrazione alla scelta di quotazione i bassi costi di ingresso e di permanenza nel listino, i tempi rapidi di svolgimento delle procedure di ammissione, un'impostazione tributaria vantaggiosa e l'ampiezza della liquidità che affluisce alle contrattazioni". (Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)
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Operazione #mps #mediobanca Riflessioni su alcune questioni: 1) Normalmente, quando la società X vuole comperare la società Y e dichiara che ci sono #SINERGIE, queste sinergie, almeno in parte, le deve pagare. Come? Pagando agli azionisti di Y un prezzo superiore al valore di mercato della Y prima dell’acquisizione (il premio). Il premio che #mps vuole pagare agli azionisti di #mediobanca è molto basso. Se ci fossero tutte queste sbandierate sinergie, offrirebbero di più. 2) Gli azionisti principali di Mediobanca e MPS sono gli stessi: Caltagirone e Del Vecchio. Con una mano comperano e con l’altra vendono. Se mps paga poco, loro perdono sulla partecipazione detenuta in Mediobanca ma guadagnano su quella di MPS. Viceversa nel caso opposto. Quelli che realmente sono interessati a questa operazione sono lo Stato italiano (azionista della sola mps) e gli azionisti di minoranza di Mediobanca e MPS. 3) MPS non tira fuori un euro di contante. Tutto si basa sul valore delle due banche. “Casualmente”, MPS lancia l’offerta di “carta” ora che il prezzo delle sue azioni è reduce da un rialzo significativo. Io se fossi azionista Mediobanca, diverso da Caltagirone e Del Vecchio, ci penserei 10 volte prima di cedere le mie azioni.
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Via libera all’unanimità al bilancio della cassaforte lussemburghese Delfin che ha visto crescere il valore delle partecipazioni a oltre 40 miliardi di euro. Dividendi dal portafoglio a quota 890 milioni, in crescita del 23%. Nel 2024 in arrivo oltre un miliardo di cedole
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HOLDING 📈 Due clienti che hanno iniziato da poco con la loro holding. E stanno incrementando la liquidità investita. Avevano tre alternative: lasciare i soldi fermi sul conto, investire sull’immobiliare, investire sui mercati finanziari. Non avevano mai effettuato operazioni finanziarie prima d’ora. A certe condizioni e per determinati portafogli si può strutturare un portafoglio che sfrutti il regime della PEX (da stabilire in anticipo con i clienti). “Abbiamo già fatto quello che un immobile ci avrebbe reso netto in più 1 anno” Giusto. Ma quello che il mercato da velocemente, se lo può anche riprendere velocemente! Ci vuol il giusto orizzonte temporale per giudicare gli investimenti finanziari 😁
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A rate o per intero, anticipato oppure no, tra ottobre e dicembre distribuiranno l’utile 16 società di Piazza Affari. Stimate a 40 miliardi di euro le cedole del 2024. E anche nel 2025 Milano sarà la borsa più generosa. Le azioni che offrono i rendimenti più allettanti
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Senior Wealth Advisor
2 mesiUn settore quello della intermediazione immobiliare in cui é difficile creare qualcosa di nuovo e non essendoci barriere all’entrata é davvero arduo creare vantaggi competitivi resilienti !!