La transizione verso un mondo sempre più digitale ha avuto un impatto significativo sugli studi sul Medio Oriente. Le nuove tecnologie, sebbene abbiano facilitato l’accesso alle informazioni, hanno anche contribuito alla diffusione di rappresentazioni stereotipate e polarizzate della regione. Benraad sottolinea come i social media abbiano amplificato la retorica binaria e manichea, relegando in secondo piano le analisi critiche prodotte dalle università. In questo contesto, la percezione pubblica del Medio Oriente viene spesso ridotta a un semplice confronto tra Oriente e Occidente, Islam e democrazia, civiltà e barbarie. Questi schemi rigidi ostacolano una comprensione più articolata, mentre il sapere accademico diventa sempre meno influente nel dibattito pubblico. La recensione di Giuseppe Gagliano alla mia ultima riflessione sull'anti-intellettualismo sempre più pesante e minaccioso nei confronti degli studi sul Medio Oriente.
Post di Myriam Benraad, PhD
Altri post rilevanti
-
Pedagogia diffusa nel mondo e applicata a partire dalle scuole dell'infanzia. fino alle Università.Entra nella formazione pubblica nel 2020 con il corso di formazione docenti la scuola della felicità competenze pedagogia e creazione di valore... È attiva una comunità di pratica composta da docenti di ogni ordine e grado, che attivamente sperimenta nelle varie discipline, la didattica del valore
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Bene , Bellezza e Valore ..e lo scopo dell'educazione e la felicità, lo stesso della vita
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Sarebbe bello applicare la sua teoria di mediazione "Win Win"
Sarebbe molto bello applicare il metodo "win win" per trovare la Pace fra gli Stati, come anche fra le persone, evitando invidie, conorrenza sleale e altre scorrettezze che poi generano guerre e rappresaglie! https://lnkd.in/esF3XbJ9
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Questo articolo avvia un dibattito rilevante e multidimensionale sull'inesistenza biologica del concetto di razza, offrendo spunti per un'analisi approfondita e originale. Esplorare questo tema comporta una riflessione accurata sulla tensione tra semplificazione e complessità nei modelli di categorizzazione umana. La persistente applicazione del concetto di razza in medicina, nonostante le evidenze scientifiche che ne smentiscono la fondatezza, appresenta un esempio emblematico di come le pratiche sociali e culturali possano influenzare le scelte scientifiche. In questo contesto, è decisivo adottare un approccio epistemologico critico, capace di discernere tra modelli euristici e bias strutturali, per evitare che categorie socialmente costruite vengano impiegate come strumenti di discriminazione travestiti da oggettività scientifica. La proposta di una medicina "race conscious", in contrasto con la medicina "race based", solleva interrogativi etici che meritano un'analisi accurata, anche attraverso il concetto di ingiustizia epistemica elaborato da Miranda Fricker e che si manifesta in due forme principali: testimoniale, quando il contributo di un individuo viene svalutato a causa di pregiudizi, ed ermeneutica, quando a un gruppo manca la capacità concettuale di comprendere o esprimere adeguatamente le proprie esperienze. In ambito medico, l'ingiustizia testimoniale si concretizza quando le esperienze dei pazienti appartenenti a minoranze etniche vengono ignorate, mentre l'ingiustizia ermeneutica emerge quando mancano gli strumenti concettuali necessari per interpretare correttamente tali esperienze. Tutto ciò evidenzia l'esigenza di integrare le scienze biomediche con le scienze sociali per sviluppare pratiche cliniche sensibili alla diversità culturale. Un ulteriore aspetto riguarda la necessità di rivedere il linguaggio scientifico; il passaggio dal concetto di "razza" a quello di "ascendenza genetica" implica una trasformazione epistemologica che richiede una comprensione più sfumata della ricchezza umana, sia dal punto di vista storico che biologico. È fondamentale evitare il determinismo genetico, concentrandosi sulla relazione dinamica tra geni, ambiente e cultura, riconoscendo la diversità come il risultato di interazioni complesse, anziché di divisioni rigide. Riflettere su come una nuova visione della diversità culturale possa contribuire a ripensare le basi della nostra società è essenziale.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Molto interessante
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Da Nexus, di Harari: "L’intelligenza artificiale non è uno strumento, è un agente. Il pericolo maggiore è che stiamo evocando innumerevoli nuovi agenti potenzialmente più intelligenti e fantasiosi di noi, e che non capiamo o non controlliamo completamente. Tradizionalmente, la sigla “ia” sta per intelligenza artificiale. Ma forse sarebbe meglio considerarla come un acronimo di intelligenza aliena. Man mano che evolve diventa sempre meno artificiale (nel senso di dipendente dai progetti umani) e più aliena. Molte persone cercano di misurarla e perfino di definirla usando come termine di paragone l’intelligenza umana e c’è un vivace dibattito su quando possiamo aspettarci che le ia raggiungano il nostro livello d’intelligenza. Questo metro di misura è profondamente fuorviante. È come definire e valutare gli aeroplani in base al volo degli uccelli. L’intelligenza artificiale non sta progredendo verso un’intelligenza di tipo umano. Sta sviluppando un tipo d’intelligenza aliena." mi permetto di suggerire un'ipotetica risposta ad Harari, da parte di Carlo Sini: "...tutti impegnati a mostrare la trasformazione delle macchine in soggetti autocoscienti, potenzialmente o di fatto pericolosi per l’umanità: una vera e propria ossessione piuttosto cretina, ma assai utile per vicende capaci di impressionare il grosso pubblico incompetente e superstizioso, desideroso di brividi fantascientifici. Un tempo erano i marziani, gli omini verdi che invadevano la Terra; oggi i robot patetici e terribili, come punizione delle nostre nefandezze." (Intelligenza Artificiale e altri scritti, p. 11)
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Il testo si presenta come uno scritto su come il soggetto essere pensante si comporta verso l'oggetto essere pensato e come i meccanismi di quest'ultimo, l'oggetto, portano il soggetto alla scoperta del collidio, materia trascendentale che si manifesta solo in alcuni casi. La manifestazione del collidio poi ci introduce al concetto di malattia e cura e come questa la malattia sia nient'altro che l'isolarsi della cura. Il soggetto si manifesta attraverso lo stadio trascendentale dello spettro mentre l'oggetto attraverso le sue universali particolarità. Il contatto tra i due rende possibile quello che è il concetto di evoluzione da me elaborato. Il concetto di evoluzione introduce l'avvio della scienza della Filosofisica e le sue formule fino alla comparsa della dimostrazione ontologica della inesistenza o esistenza di Dio. La matematica e la filosofia si fondono dando vita alla scienza Filosofisica, materia mai trattata da alcuno anche perché frutto della Ragione Osservativa dello scrittore.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
🚀 Essere intervistati ha sicuramente molteplici benefici. Un consiglio che posso dare è di prepararsi bene e di avere sempre una storia interessante o un messaggio chiaro da condividere. Questo può davvero fare la differenza nell'impatto che si ha sul pubblico! Per chi fosse interessato ad esplorare opportunità di interviste ma non sa da dove iniziare, non esitate a rispondere al presente post o mandare un messaggio privato! E' un vero piacere supportare percorsi di crescita e visibilità!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Una questione da affrontare subito: formare i formatori e i decisori! Didattica inclusiva significa prevenzione di situazioni di disagio e di pericolo per la comunità tutta!
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi