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𝐍𝐄𝐗𝐓𝐔𝐏 𝐓𝐔𝐁𝐄 #𝟑 Ripartiamo con la nostra rubrica mensile sul mondo dell’innovazione Parlando di donne Più nello specifico degli investimenti dei VC in startup a guida femminile. A livello europeo e italiano. Come riportato da StartupItalia , a livello continentale, vi sono 35 gli unicorni fondati da donne, mentre nel 2019 erano 14. Di questi, 3 hanno sede in Italia Negli ultimi 2 lustri, gli investimenti in startup a guida femminile hanno visto un incremento del 77%. Nel 2023, le startup rosa hanno raccolto, a livello europeo, 5,8 miliardi di euro da fondi di venture capital. La classifica per paesi vede seconda l’Italia, con una quota del 10,8%, dietro alla Spagna (13,3%) ma davanti a Francia e Regno Unito (10,4%) e Germania (8,8%) L’analisi per settori vede dominare la Sanità (19,2%), il Fintech (18,5%) e il Software aziendale (12,7%). E l’Italia? Nel 2023, secondo gli ultimi dati disponibili diffusi da Unioncamere e dall’Istat, le aziende al femminile registrate nella Penisola erano più di 1,3 milioni, rappresentando quasi un quarto (22%) sul totale del tessuto produttivo nazionale. Restiamo in Italia, per la notizia che ha quasi monopolizzato le cronache estive dell’innovazione. Parliamo del DDL Concorrenza. Tra le tante voce levatasi sull’argomento, riportiamo quella di InnovUp, che per voce del Presidente Cristina Angelillo ha dichiarato “Si è persa l’occasione per una revisione complessiva della normativa, come più volte da noi auspicato, non riservando al settore la giusta attenzione e confermando come la filiera italiana dell’innovazione, fondamentale per lo sviluppo strategico e la sostenibilità futura del Paese, sembri invece essere considerata marginale”. Concetto ribadito anche dal Direttore Giorgio Ciron L’associazione ha sottolineato comunque come vi siano alcune norme positive, come  la revisione della tassonomia degli incubatori e l’implementazione di alcuni benefici fiscali per gli stessi o quelle legate alla promozione degli investimenti in capitale di rischio da parte di investitori privati e istituzionali. Ma i benefici pare finiscano qui. Decisamente limitativa è la norma che introduce un nuovo limite al possesso di un capitale sociale di almeno 20.000 euro dal secondo anno per la permanenza nel registro delle startup innovative. InnovUp, quindi, auspica che possa proseguire il dialogo con il ministero delle Imprese e del made in Italy e che si possano rettificare alcune scelte nell’ambito dell’iter legislativo del Disegno di legge e che, comunque, quanto contenuto nel provvedimento sia un punto di partenza e non di arrivo per lo Startup Act 2.0 #startup #innovazione #investimenti #ddlconcorrenza #paritadigenere

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