Post di Nicola Ungherese

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Responsabile Relazioni Esterne/Lead Auditor c/o Dasa Raegister S.p.A.

"Lingua madre", "Lingua segretaria", "Lingua sposa". In ambito tecnico e scientifico con plurilinguismo si fa riferimento alle competenze individuali di un soggetto in relazione alla capacità di imparare più lingue. Con multilinguismo si sposta l’attenzione sulla presenza all’interno di una comunità di più lingue a disposizione dei parlanti (anche se non necessariamente conosciute e usate da tutti). Un cittadino europeo può essere plurilingue, l’Ue deve essere multilingue. Una comunità multilingue, per preservare questa condizione, deve cercare di sviluppare al massimo il plurilinguismo, mantenendo così vitali tutte le lingue. Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, propone da tempo la formula «lingua madre», «lingua segretaria», e «lingua sposa». La lingua madre è quella che ci disvela il mondo e ci fornisce gli strumenti per pensare, e che mai dovrebbe essere abbandonata in questa funzione primaria, perché condizione necessaria per un pensiero multiforme e non globalizzato. La lingua segretaria è quella che ci fornisce il supporto necessario per una comunicazione internazionale, e ha una funzione logistica, importante ma non primaria. La lingua sposa è legata a una scelta d’amore e non deve essere imposta; ma, contando sulla varietà degli affetti, dovrebbe essere garantita la vitalità di tutte le 24 lingue ufficiali della Ue. La vitalità plurale delle lingue è il migliore antidoto contro la globalizzazione del pensiero e la morte del senso critico. La convivenza di multilinguismo e plurilinguismo è talmente importante che, se nei documenti del Consiglio d’Europa la distinzione è sempre presente, per l’Ue le due parole sono assorbite nel termine multilinguismo, che viene riferito sia al fatto di parlare lingue diverse in un determinato ambito geografico sia alla capacità di una persona di parlare più lingue. Forse non tutti sanno che alla Corte di Giustizia dell’Ue, che ha sede in Lussemburgo, esiste una direzione generale del multilinguismo che sovrintende all’attività di interpretazione (durante i dibattimenti) e alla traduzione giuridica. Ogni sentenza della Corte è scritta in francese e viene tradotta nelle 24 lingue dell’Unione. Per ogni lingua ufficiale è prevista una squadra di giuristi linguisti, laureati in giurisprudenza che, oltre alla lingua del concorso, conoscono almeno altre due lingue della Ue. In un luogo multilingue come la Corte, vi è un amore enorme per la nostra lingua e molti giuristi (linguisti) esperti in altre lingue sono assetati di sentir parlare di italiano in italiano. In una delle tre torri in cui è ospitata la direzione, la principale è intitolata a Giustina Rocca, italiana, considerata la prima avvocata della storia e che, nel Cinquecento, pronuncia un lodo arbitrale in lingua volgare (italiana) — anziché in latino secondo gli usi dell’epoca — per renderlo comprensibile al pubblico.

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