Post di ornella mancin

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medico di medicina generale, specialista in allergologia, coordinatrice della MGI di Cavarzere presso ASL 3 Serenissima

Le case di comunità devono essere abitate per lo più da professionisti che stabilmente vi lavorano per la maggior parte del loro tempo , che collaborano tra loro, si parlano, costruiscono progetti di salute ,fanno medicina di iniziativa, interloquiscono con il sociale. Come è pensabile che si  possano fornire servizi efficienti basandosi solo  su una presenza oraria saltuaria di medici di famiglia provenienti da realtà diverse ? In giro per l’Italia ci sono già esempi di Medicine di gruppo integrate efficienti che lavorano in equipe con mmg, personale infermieristico e di segreteria e che spostate in toto nelle Case di comunità finirebbero per riempirle fornendo un servizio adeguato e qualificato. Perché non lavorare perché queste forme vengano implementate e finiscano per lavorare nelle nuove Case della Comunità ? 

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