Le case di comunità devono essere abitate per lo più da professionisti che stabilmente vi lavorano per la maggior parte del loro tempo , che collaborano tra loro, si parlano, costruiscono progetti di salute ,fanno medicina di iniziativa, interloquiscono con il sociale. Come è pensabile che si possano fornire servizi efficienti basandosi solo su una presenza oraria saltuaria di medici di famiglia provenienti da realtà diverse ? In giro per l’Italia ci sono già esempi di Medicine di gruppo integrate efficienti che lavorano in equipe con mmg, personale infermieristico e di segreteria e che spostate in toto nelle Case di comunità finirebbero per riempirle fornendo un servizio adeguato e qualificato. Perché non lavorare perché queste forme vengano implementate e finiscano per lavorare nelle nuove Case della Comunità ?
Post di ornella mancin
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Come garantire continuità assistenziale e sicurezza per le persone in ambito socio-sanitario? 📑 Le #dimissioniprotette sono un processo pianificato per garantire che i pazienti e le pazienti, dopo la degenza ospedaliera, siano dimessi in sicurezza con un adeguato piano di assistenza a domicilio o in strutture di supporto. Questo sistema coinvolge la collaborazione tra #ospedali, #servizisociali e #famiglie per assicurare continuità di cure, prevenire ricoveri evitabili e migliorare la qualità della vita del paziente. 📢 L'obiettivo è facilitare il passaggio dall'ospedale a un ambiente meno intensivo in modo sicuro ed efficace. Di dimissioni protette si parla da almeno vent’anni, ma solo recentemente sono diventate un LEPS, ossia un Livello essenziale di prestazione sociale. Come tale andrebbero garantite su tutto il territorio italiano, da tutti i #Comuni, singoli e associati e in stretto raccordo con le Asl. 📝 Condividiamo un approfondimento di welforum.it - Osservatorio nazionale sulle politiche sociali 👉 https://lnkd.in/d_MpPs-S
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Articolo molto interessante sull’organizzazione delle Case della Comunità “Hub” in cui rientra anche come professionista l’Assistente Sociale
Sull’organizzazione delle Case della Comunità “Hub” l’AGENAS ha pubblicato le sue linee guida, che tuttavia non toccano molti snodi operativi che invece è necessario chiarire per poter far decollare queste nuove strutture. Oggi online un nuovo articolo di Maurizio Motta che ne discute i principali. https://lnkd.in/dgVFP5aq
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1 milione di italiani senza assistenza domiciliare Il sistema sanitario nazionale è in crisi con un grave impatto sulla vita di milioni di italiani non autosufficienti. Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, ha dichiarato che circa 2 milioni di persone su quasi 3 milioni di over 65 hanno ricevuto l'assistenza domiciliare di cui avevano bisogno nel 2023. E le previsioni per il futuro non sono più rosee: entro il 2030, 5 milioni di anziani avranno bisogno di cure a domicilio. Numeri che evidenziano una grave carenza di personale sanitario, che costringe le famiglie a rivolgersi a servizi privati, spesso con costi insostenibili e risultati non sempre all'altezza. La situazione è resa ancora più critica dalla media di sole 18 ore di assistenza domiciliare ricevute dagli anziani nel 2023, ben al di sotto degli standard europei. In Sencare, crediamo che una gestione più efficiente possa fare la differenza, aiutando a colmare il gap tra la domanda crescente e l'offerta limitata di servizi assistenziali. Il nostro software per l’organizzazione dell'assistenza domiciliare, infatti, si pone l'obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili e migliorare la qualità delle cure fornite.
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#LISTEDIATTESA Milanese occasione per offrire un servizio sanitario più a misura di paziente #Cooperative ancora di salvezza del welfare anche nelle aree interne e periferiche “Un importante pacchetto normativo per migliorare l'erogazione dei servizi sanitari che riconosce una corretta attenzione al sostegno della collaborazione con il privato accreditato, in particolare con le cooperative. Bene l’impegno a voler bloccare il fenomeno dei 'gettonisti'”. Confcooperative Sanità valuta positivamente l'articolo che introduce disposizioni per contrastare fenomeno del personale sanitario a chiamata, ma “I gettonisti – precisa il presidente Milanese- vengono forniti prescindendo da un modello societario specifico, attraverso gare di #appalto che vengono bandite per arruolare personale ospedaliero con conseguenze fortemente negative non solo per il sistema pubblico, ma anche per la sanità privata non profit”. "Sosteniamo da sempre -prosegue Milanese-il principio di #sussidiarietà sancito dalla Costituzione, quale fondamento del lavoro complementare delle nostre associate in rapporto al sistema della salute pubblica. Le nostre cooperative si impegnano a sviluppare modelli che integrano il Servizio Sanitario Nazionale nella risposta ai bisogni dei più #fragili, fornendo servizi di qualità e non somministrando manodopera, dove l'obiettivo non è l'utile, ma erogare servizi e remunerare i lavoratori”. Per ribadire il ruolo cardine della #cooperazione, Confcooperative Sanità fornisce una fotografia del settore: su 23.833 imprese attive nel settore della #sanità privata in Italia, il 32,2% (7.669) sono cooperative, con oltre 327.000 operatori che rappresentano il 59,8% della forza lavoro del settore. “Le cooperative sono l'ancora di salvezza delle #areeinterne e periferiche, spesso l'unica presenza imprenditoriale privata nel settore della sanità in 382 #comuni delle aree interne. Sono inoltre le più attive nei servizi domiciliari e semiresidenziali con 4.861 imprese, rappresentando l'87,5% del totale per tutte le fragilità”. “Bene, invece, - evidenzia Milanese- l'aumento progressivo della percentuale di spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, per migliorare l'efficienza e la tempestività delle cure, a patto che vengono tempestivamente aggiornate le tariffe. Accogliamo positivamente - conclude Milanese - anche il riconoscimento della centralità del Dipartimento di Salute Mentale, ma auspichiamo che venga valorizzato il ruolo delle cooperative sanitarie e sociosanitarie a sostegno dei servizi di salute mentale nei territori e nelle comunità”. Sui dati relativi al fenomeno dei cd “gettonisti” che si tratti di un fenomeno a sé, che prescinde da un modello societario, si veda il Rapporto Anac https://lnkd.in/dAnNfRQD.
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Pubblico un articolo di Magri Marco sul tema delle potenzialità che deriverebbero dall'aggregazione organizzata, aggiungo anche per percorsi di presa in carico, dei MMG, che condivido anche perchè, nel concreto, le ha realizzate in una logica di collaborazione intelligente con le ASST del territorio dove opera. Ha il pregio di voler riportare il focus sui temi organizzativi che è un punto che spesso ribadisco..... Alcuni condivisibili passaggi: ✔ Ma è anche vero che da questo “presidio” passano la più importanti problematiche del nostro SSN: le liste di attesa, gli affollamenti dei pronti soccorsi, l’appropriatezza, l’assistenza domiciliare, l'integrazione socio sanitaria. ✔ Solo con modelli gestionali nuovi ed innovativi è possibile conservare l’autonomia, chiarezza di obiettivi ma anche motivazione......
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#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
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ASSISTENZA SANITARIA E INFERMIERI Un #mismatch importante tra esigenza e offerta che ridonda negativamente sull'assistenza sanitaria. Me ho scritto oggi per L'HuffPost Grazie alla prof.ssa Rosaria Alvaro per le informazioni che ha condiviso con me #sanità #salute #wortharead #lavoro
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Il progetto Partner per il Futuro nasce con un obiettivo molto importante: rimettere al centro della discussione pubblica temi cruciali come le disuguaglianze sanitarie, la prevenzione e la ricerca, attraverso il contributo degli under 35. Come possiamo dare risposte concrete ai bisogni delle persone e restituire fiducia ai cittadini nel Servizio Sanitario Nazionale? Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, ha sottolineato l'importanza di affrontare queste sfide con proposte concrete, come il vincolo di aggiornamento annuale dei LEA. Una misura che rappresenterebbe un passo decisivo per garantire equità di accesso alle cure e valorizzare le opportunità che la ricerca scientifica offre ogni giorno. #ReimagineMedicineTogether
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#Lobesità rappresenta una sfida complessa e multifattoriale che richiede un approccio integrato e multisettoriale. Siamo convinti che oggi con il DAR 0012425P-4.37.2.10 del 22 u.s. e da noi pubblicato ieri, sarà possibile invertire la tendenza e migliorare la salute della popolazione italiana. Ad oggi Circa il 10% della popolazione adulta in Italia è obesa, mentre oltre il 30% è in sovrappeso. Ma la cosa più seria è che circa il 10% dei bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni è obeso, mentre il 20% è in sovrappeso. #Lobesità è associata a numerose #malattiecroniche, come #diabete di tipo 2, #malattiecardiovascolari, #ipertensione e alcuni tipi di #cancro. Se non avvieremo immediatamente progetti di prevenzione #crosscompetenze nelle #comunità avremo nei prossimi decenni un aumento esponenziale dei costi sanitari e un carico non facilmente gestibile per il sistema sanitario nazionale.
#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
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