#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
Post di Enrico Mallone
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#Lobesità rappresenta una sfida complessa e multifattoriale che richiede un approccio integrato e multisettoriale. Siamo convinti che oggi con il DAR 0012425P-4.37.2.10 del 22 u.s. e da noi pubblicato ieri, sarà possibile invertire la tendenza e migliorare la salute della popolazione italiana. Ad oggi Circa il 10% della popolazione adulta in Italia è obesa, mentre oltre il 30% è in sovrappeso. Ma la cosa più seria è che circa il 10% dei bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni è obeso, mentre il 20% è in sovrappeso. #Lobesità è associata a numerose #malattiecroniche, come #diabete di tipo 2, #malattiecardiovascolari, #ipertensione e alcuni tipi di #cancro. Se non avvieremo immediatamente progetti di prevenzione #crosscompetenze nelle #comunità avremo nei prossimi decenni un aumento esponenziale dei costi sanitari e un carico non facilmente gestibile per il sistema sanitario nazionale.
#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
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𝗘𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮: 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝟮,𝟱 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶 Il 7° rapporto della Fondazione #GIMBE descrive un Sistema Sanitario Nazionale in affanno. La tenuta del SSN è a rischio e che si sta lentamente sgretolando 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗼-𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝗶, 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗶 𝗳𝗿𝗮𝗴𝗶𝗹𝗶, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate. Un quadro che rischia di compromettere il diritto costituzionale alla tutela della salute, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Per saperne di più leggi la nostra sintesi del rapporto https://lnkd.in/ea9DAe8t #sanità #medici #povertà #famiglie #salute #personalesanitario #medicine #personalesanitarioitaliano #curarsi #malattie #prevenzione #aspettativedivita
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Ospite in studio di #CoffeeBreak, la trasmissione condotta da Andrea Pancani su #La7, Giuseppe Maria Milanese ha rilanciato la visione della cooperazione sociosanitaria e del Terzo Settore per ridefinire in termini di sistema il nostro SSN. “Il decreto sulle liste d’attesa è importante perché dà una soluzione ad un sintomo, ma sbagliamo se continuiamo a curare i sintomi della malattia e non la malattia stessa. Il nostro SSN va preservato, ma bisogna costruire un sistema territoriale sanitario che alleggerisca il peso sugli ospedali ed eviti ricoveri inappropriati”, ha detto il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità. “Dal 1978 l’Oms ha indicato nella #cronicità la sfida da affrontare. Oggi abbiamo raggiunto il target fissato dall’Europa per quanto riguarda le persone da assistere, ma perché abbiamo aggiunto le visite sporadiche dei medici di medicina generale. L’assistenza domiciliare, che deve prendere in carico le persone e non farle andare in ospedale, ancora non si vede”. La costruzione di un sistema che sappia fornire risposte adeguate di salute sul territorio passa anzitutto dalla formazione delle risorse umane. “In questo Paese ci sono 6 infermieri ogni 1000 abitanti, in Germania 12. Nell’immediato, serve una figura sociosanitaria che colmi il gap dei bisogni sociosanitari dei nostri anziani fragili. In un anno si possono formare 100mila operatori per l’assistenza domiciliare, giovani che abbiano non solo conoscenze e competenze ma anche cuore. È chiaro che per fare questo sono necessarie regole omogenee dalla Calabria al Veneto”.
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Quali soluzioni si possono adottare per potenziare i presidi sanitari sul territorio? Quali gli strumenti a disposizione del #SSN per la presa in carico della #salute dei #cittadini? Questi i temi al centro del dibattito organizzato dalla nostra Associazione il prossimo 29 ottobre, che vedrà protagonisti esponenti di spicco delle #istituzioni, delle Categorie professionali e dei Rappresentanti dei cittadini. Inoltre, saranno presentati alcuni spunti emersi sui temi in oggetto da una #ricerca quantitativa sviluppata in collaborazione con l’Istituto di Ricerca SWG S.p.A.. Vi aspettiamo! #News #eventi #congressi #sanità
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Necessità di personale nelle Cure Palliative: aspetto fondamentale per garantire un livello essenziale di assistenza. Per garantire il diritto di accesso alle Cure Palliative in Italia, servirebbero 10.400 infermieri e 3.500 medici palliativisti. Una recente ricerca della Società Italiana di Cure Palliative (SICP) ha evidenziato queste gravi carenze che rappresentano un ostacolo significativo per la piena attuazione della Legge 38/2010. Attualmente, la disponibilità di personale specializzato è ben al di sotto delle necessità, con un numero insufficiente di professionisti capaci di offrire assistenza palliativa adeguata. Questo gap non solo limita l'accesso alle cure, ma mette a rischio la qualità del servizio fornito ai pazienti che ne hanno bisogno. In occasione della XXIII Giornata Nazionale del Sollievo, ricordiamo come investire nella formazione e nell'assunzione di personale specializzato sia cruciale per colmare queste lacune e garantire che ogni paziente possa ricevere le cure palliative di cui ha diritto. Questo richiede un impegno concertato da parte delle istituzioni sanitarie, delle università e dei decisori politici. #CurePalliative #Sanità #PersonaleSanitario #Legge382010 #SICP #GiornataDelSollievo
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📊 𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞 24 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚. 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 2028, 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 25 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 Dietro questi numeri ci sono storie di lotta contro un sistema sanitario che non sempre riesce a rispondere alle esigenze di chi è più fragile. Ritardi diagnostici, liste d'attesa interminabili e disuguaglianze territoriali stanno trasformando il diritto alla salute in un privilegio per pochi. 👉 Secondo il rapporto “Diritti sospesi” di Cittadinanzattiva, i dati sono allarmanti: - Il 59,8% dei cittadini si rivolge al privato per visite mediche. - Il 52,8% acquista farmaci non rimborsati dal SSN. - Oltre il 30% dei pazienti ha dovuto rinunciare alle cure, nel 12% dei casi avviene spesso per motivi economici. E non è tutto, le spese indirette, come spostamenti, prevenzione terziaria o ausili non coperti dal SSN, aggravano ulteriormente la situazione. Le disuguaglianze territoriali amplificano il problema, mentre alcune regioni offrono percorsi diagnostici strutturati, in altre aree i pazienti devono affrontare ostacoli enormi per accedere alle cure essenziali.
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Una grande giornata ieri in #Humanitas. Dopo mesi di lavoro e una survey tra i professionisti sanitari del gruppo, abbiamo affrontato un tema sempre più importante e presente anche in letteratura: la second victim, ossia il personale medico e infermieristico che si trova coinvolto in eventi inattesi. Prendersi cura della propria comunità clinica e prestare attenzione alle necessità di chi vive questi eventi, è un passaggio fondamentale per migliorare la #qualità e #sicurezza delle cure dei nostri pazienti. #QualityDay #PatientSafety #RiskManagement
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Pesaro, Sabato 18 maggio 2024. Durante la tavola rotonda i medici di assistenza primaria, di fasce di età diverse e da Regioni diverse, si confrontano sulla evoluzione della presa in carico di pazienti portatori di queste patologie croniche e sull’oncologia domiciliare. Lo scopo del confronto è quello di favorire un’integrazione tra i punti di vista dei professionisti. Chronic - On #cronicità #assistenzaprimaria #pazienti #cronicità #oncologiadomiciliare
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L'intervista a Tonino Aceti, presidente di SALUTEQUITÀ, nello speciale "La sfida delle cure domiciliari" su Sanità33. Aceti lancia l’allarme sul mancato varo dei decreti per l'applicazione della legge per ridurre le liste d'attesa, questione urgente che potrebbe essere gestita anche con un'implementazione efficace dell'assistenza territoriale integrata. “Vi sono liste d'attesa anche per l'adozione dei provvedimenti nazionali. Non si possono avere ritardi nell'accesso alle prestazioni e ritardi nell'approvazione e nell'attuazione dei provvedimenti che servono per ridurre questi ritardi. È un controsenso ed è insostenibile per la cittadinanza.” Superare il modello di cura ospedalo-centrico, potenziando l'assistenza territoriale e domiciliare è indispensabile per rispondere prontamente alle criticità attuali del servizio pubblico e al fabbisogno di salute delle persone, in continua evoluzione con il cambiamento demografico e l'aumento di pazienti anziani e cronici. Composto da quattro notizie di approfondimento, lo speciale intende aumentare la consapevolezza di stakeholder istituzionali, società scientifiche, ospedali, aziende di servizi e soprattutto delle persone riguardo l’importanza di un nuovo rapporto «Ospedale-Territorio». Guarda l'intervista: https://lnkd.in/dMpVTcvC #dispositivimedici #noicisiamo #innovazioneperlavita
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𝗠𝗶𝘁𝗶 da sfatare sulle cure domiciliari. Le cure domiciliari e digitali sono uno strumento essenziale per il sistema sanitario, ma spesso vengono fraintese. Ecco tre miti comuni che vogliamo sfatare con dati e informazioni: 🔍 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝟭: "Solo gli anziani ne hanno bisogno." 📊 𝗥𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮': secondo i dati AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), il 27% dei pazienti assistiti a domicilio ha meno di 65 anni. Si tratta spesso di persone con patologie croniche, disabilità o in riabilitazione post-chirurgica. 🔍 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝟮: "Le famiglie devono fare tutto da sole." 📊 𝗥𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮': l'assistenza domiciliare prevede il coinvolgimento di un team multidisciplinare di professionisti, che include medici, infermieri, fisioterapisti e operatori socio-sanitari. Secondo uno studio pubblicato dal Ministero della Salute, i percorsi di assistenza domiciliare riducono del 15% il carico gestionale diretto sulle famiglie, grazie a protocolli organizzati e supporto continuo. Le famiglie non vengono lasciate sole, ma accompagnate passo dopo passo nella gestione del paziente. 🔍 𝗙𝗮𝗹𝘀𝗼 𝗺𝗶𝘁𝗼 𝟯: "Non garantiscono la stessa sicurezza dell'ospedale." 📊 𝗥𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮': con protocolli standardizzati e dispositivi avanzati, le cure domiciliari sono altrettanto sicure ed efficaci. Un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sottolinea che l'assistenza domiciliare riduce il rischio di infezioni nosocomiali (infezioni contratte in ospedale) del 30%, migliorando al contempo la qualità della vita dei pazienti. Inoltre, il monitoraggio continuo e il supporto da remoto garantiscono interventi tempestivi in caso di necessità. 💡 Le cure domiciliari non sono solo una soluzione pratica, ma rappresentano un modello di cura che mette il paziente e il suo benessere al centro, migliorando anche l’efficienza del sistema sanitario. 💬 E tu? Conosci altri miti da sfatare sul tema? Scrivici nei commenti, siamo qui per discuterne insieme! #CureDomiciliari #SanitàModerna #SicurezzaACasa #Medicilio #InnovazioneSanitaria
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