Ospite in studio di #CoffeeBreak, la trasmissione condotta da Andrea Pancani su #La7, Giuseppe Maria Milanese ha rilanciato la visione della cooperazione sociosanitaria e del Terzo Settore per ridefinire in termini di sistema il nostro SSN. “Il decreto sulle liste d’attesa è importante perché dà una soluzione ad un sintomo, ma sbagliamo se continuiamo a curare i sintomi della malattia e non la malattia stessa. Il nostro SSN va preservato, ma bisogna costruire un sistema territoriale sanitario che alleggerisca il peso sugli ospedali ed eviti ricoveri inappropriati”, ha detto il presidente di OSA e di Confcooperative Sanità. “Dal 1978 l’Oms ha indicato nella #cronicità la sfida da affrontare. Oggi abbiamo raggiunto il target fissato dall’Europa per quanto riguarda le persone da assistere, ma perché abbiamo aggiunto le visite sporadiche dei medici di medicina generale. L’assistenza domiciliare, che deve prendere in carico le persone e non farle andare in ospedale, ancora non si vede”. La costruzione di un sistema che sappia fornire risposte adeguate di salute sul territorio passa anzitutto dalla formazione delle risorse umane. “In questo Paese ci sono 6 infermieri ogni 1000 abitanti, in Germania 12. Nell’immediato, serve una figura sociosanitaria che colmi il gap dei bisogni sociosanitari dei nostri anziani fragili. In un anno si possono formare 100mila operatori per l’assistenza domiciliare, giovani che abbiano non solo conoscenze e competenze ma anche cuore. È chiaro che per fare questo sono necessarie regole omogenee dalla Calabria al Veneto”.
Post di OSA - Operatori Sanitari Associati
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#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
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📊 𝐎𝐥𝐭𝐫𝐞 24 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐯𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚. 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 2028, 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 25 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 Dietro questi numeri ci sono storie di lotta contro un sistema sanitario che non sempre riesce a rispondere alle esigenze di chi è più fragile. Ritardi diagnostici, liste d'attesa interminabili e disuguaglianze territoriali stanno trasformando il diritto alla salute in un privilegio per pochi. 👉 Secondo il rapporto “Diritti sospesi” di Cittadinanzattiva, i dati sono allarmanti: - Il 59,8% dei cittadini si rivolge al privato per visite mediche. - Il 52,8% acquista farmaci non rimborsati dal SSN. - Oltre il 30% dei pazienti ha dovuto rinunciare alle cure, nel 12% dei casi avviene spesso per motivi economici. E non è tutto, le spese indirette, come spostamenti, prevenzione terziaria o ausili non coperti dal SSN, aggravano ulteriormente la situazione. Le disuguaglianze territoriali amplificano il problema, mentre alcune regioni offrono percorsi diagnostici strutturati, in altre aree i pazienti devono affrontare ostacoli enormi per accedere alle cure essenziali.
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#Lobesità rappresenta una sfida complessa e multifattoriale che richiede un approccio integrato e multisettoriale. Siamo convinti che oggi con il DAR 0012425P-4.37.2.10 del 22 u.s. e da noi pubblicato ieri, sarà possibile invertire la tendenza e migliorare la salute della popolazione italiana. Ad oggi Circa il 10% della popolazione adulta in Italia è obesa, mentre oltre il 30% è in sovrappeso. Ma la cosa più seria è che circa il 10% dei bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni è obeso, mentre il 20% è in sovrappeso. #Lobesità è associata a numerose #malattiecroniche, come #diabete di tipo 2, #malattiecardiovascolari, #ipertensione e alcuni tipi di #cancro. Se non avvieremo immediatamente progetti di prevenzione #crosscompetenze nelle #comunità avremo nei prossimi decenni un aumento esponenziale dei costi sanitari e un carico non facilmente gestibile per il sistema sanitario nazionale.
#Lobesità entra di diritto tra le #malattiecroniche. Cure personalizzate, pazienti più coinvolti e presa in carico multidisciplinare. Ma non si prevedono nuove risorse di Giovanni Rodriquez Il documento redatto dal #MinisterodellaSalute sbarca in Stato-Regioni. L’aggiornamento, si spiega nel testo, si è ritenuto necessario per migliorare l'assistenza ai malati cronici; delineare azioni coordinate per prevenirne l'insorgenza; aggiornare le iniziative messe in campo; rendere più efficaci i servizi sanitari assicurando #equitàdellecure di #accessoallecure e riducendo le diseguaglianze sociali; e indirizzare la gestione della cronicità verso un sistema che realizzi una progressiva transizione in un modello di rete che valorizzi sia il ruolo specialistico, sia tutti gli attori della assistenza primaria.
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L'intervista a Tonino Aceti, presidente di SALUTEQUITÀ, nello speciale "La sfida delle cure domiciliari" su Sanità33. Aceti lancia l’allarme sul mancato varo dei decreti per l'applicazione della legge per ridurre le liste d'attesa, questione urgente che potrebbe essere gestita anche con un'implementazione efficace dell'assistenza territoriale integrata. “Vi sono liste d'attesa anche per l'adozione dei provvedimenti nazionali. Non si possono avere ritardi nell'accesso alle prestazioni e ritardi nell'approvazione e nell'attuazione dei provvedimenti che servono per ridurre questi ritardi. È un controsenso ed è insostenibile per la cittadinanza.” Superare il modello di cura ospedalo-centrico, potenziando l'assistenza territoriale e domiciliare è indispensabile per rispondere prontamente alle criticità attuali del servizio pubblico e al fabbisogno di salute delle persone, in continua evoluzione con il cambiamento demografico e l'aumento di pazienti anziani e cronici. Composto da quattro notizie di approfondimento, lo speciale intende aumentare la consapevolezza di stakeholder istituzionali, società scientifiche, ospedali, aziende di servizi e soprattutto delle persone riguardo l’importanza di un nuovo rapporto «Ospedale-Territorio». Guarda l'intervista: https://lnkd.in/dMpVTcvC #dispositivimedici #noicisiamo #innovazioneperlavita
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𝗘𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮: 𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗾𝘂𝗮𝘀𝗶 𝟮,𝟱 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗰𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶 Il 7° rapporto della Fondazione #GIMBE descrive un Sistema Sanitario Nazionale in affanno. La tenuta del SSN è a rischio e che si sta lentamente sgretolando 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲, 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗲 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗼-𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗲𝗯𝗼𝗹𝗶, 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗲 𝗶 𝗳𝗿𝗮𝗴𝗶𝗹𝗶, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate. Un quadro che rischia di compromettere il diritto costituzionale alla tutela della salute, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Per saperne di più leggi la nostra sintesi del rapporto https://lnkd.in/ea9DAe8t #sanità #medici #povertà #famiglie #salute #personalesanitario #medicine #personalesanitarioitaliano #curarsi #malattie #prevenzione #aspettativedivita
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#polizzasanitaria L’importanza di avere una tutela sanitaria privata, nasce dalla comprovata difficoltà di accesso al sistema sanitario nazionale. I dati istat rilevano come le cause principali che portano la popolazione alle mancate cure siano legate a problemi economici, liste d’attesa molto lunghe e difficoltà di accesso; cause diventate sempre più preponderanti durante la pandemia di cui ancora il nostro sistema sanitario nazionale subisce le conseguenze. Una tutela sanitaria consente di ovviare alle problematiche di cui sopra, in quanto dà l’opportunità di accedere alle migliori cure e nel minor tempo possibile, senza dover ricorrere a esborsi economici importanti. #consulenza #polizzasanitaria #pianificazionefinanziaria
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Nella sostanza, dall’insieme dell’elaborato scientifico e della proposta ministeriale si comprende la necessità di: - cambiare i modelli erogativi sociosanitari e di implementare quelli di ricognizione delle esigenze improrogabili di salute dell’intera collettività destinataria di una tutela non propriamente efficace, distinta per comunità regionali e aziendali; - mutare le reti assistenziali, dal momento che quelle attuali non sono affatto sufficienti a risolvere il grande problema della mobilità passiva, eccessiva nel Mezzogiorno, tanto da sfiancarlo nella sostenibilità dei bilanci.
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𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐒𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞? “I princìpi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), universalità, uguaglianza, equità sono stati traditi.” Ha dichiarato Nino Cartabellotta – Presidente Fondazione GIMBE “La crisi di sostenibilità del SSN oggi condiziona la vita quotidiana delle persone, in particolare quelle meno abbienti e spesso rende inesigibile il diritto fondamentale alla tutela della salute: interminabili tempi di attesa per una prestazione sanitaria o una visita specialistica, necessità di pagare di tasca propria le spese per la salute sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure, pronto soccorso affollatissimi, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, enormi diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria” “Da oltre 15 anni il Paese sta scivolando da un SSN fondato sulla tutela di un diritto costituzionale a 21 sistemi sanitari regionali regolati dalle leggi del libero mercato. Con una frattura strutturale Nord-Sud che sta per essere normativamente legittimata dall’autonomia differenziata. A 45 anni dalla legge 833 del 1978 istitutiva del SSN urge un patto politico e sociale che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di Governi, rilanci quel modello di sanità pubblica, equa e universalistica, pilastro della nostra democrazia, conquista sociale irrinunciabile e grande leva per lo sviluppo economico.” 5 Giugno - 18.15 – 19.00 Sala Plenaria – Ex Gam Bologna Congress Center LETTURA INAUGURALE SNO - Scienze Neurologiche Ospedaliere Quale futuro per il Servizio Sanitario Nazionale? - Nino Cartabellotta (Bologna) #sno2024bologna #neuroscience #sanità #salute #ssn #Bologna
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Quali soluzioni si possono adottare per potenziare i presidi sanitari sul territorio? Quali gli strumenti a disposizione del #SSN per la presa in carico della #salute dei #cittadini? Questi i temi al centro del dibattito organizzato dalla nostra Associazione il prossimo 29 ottobre, che vedrà protagonisti esponenti di spicco delle #istituzioni, delle Categorie professionali e dei Rappresentanti dei cittadini. Inoltre, saranno presentati alcuni spunti emersi sui temi in oggetto da una #ricerca quantitativa sviluppata in collaborazione con l’Istituto di Ricerca SWG S.p.A.. Vi aspettiamo! #News #eventi #congressi #sanità
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Si è conclusa ieri la due-giorni Long-Term Care Nine, il consueto appuntamento per il settore della #LTC organizzato da Italia Longeva insieme al Ministero della Salute. Un’occasione importante di confronto tra i principali decisori e attori: istituzioni, ma anche esperti, aziende e associazioni, a partire dalla consueta fotografia del settore. L’ultima edizione dell’indagine curata da Italia Longeva si focalizza sullo stato dell’assistenza territoriale offerta ai cittadini fragili in risposta ai diversi livelli di intensità dei loro bisogni. Cosa emerge lo sintetizza bene il presidente di Italia Longeva Bernabei: “Per affrontare efficacemente la fragilità degli anziani sono necessari setting assistenziali, conoscenze e competenze specifiche, e la capacità del sistema di assicurare la continuità della presa in carico tra i diversi livelli e luoghi di cura”. Come sottolinea Bernabei ciò che serve è un’accelerazione dell’offerta dei servizi di #ADI e #RSA per affrontare le sfide assistenziali di cronicità e demenze e ridurre i ricoveri inappropriati. Il principio guida non può che essere quello di mettere al centro le necessità reali dei più fragili: “trovare la migliore soluzione assistenziale per il paziente sul territorio, a seconda della complessità dei suoi bisogni: servizi di ADI, accesso in RSA, strutture di lungodegenza o hospice, in cui ciascun attore, professionista, caregiver, gioca la sua parte per dare risposte coerenti alle esigenze degli anziani”. #sociosanitario #socioassistenziale #nonautosufficienza #longtermcare #RSA #RSD
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