Il nostro artista Vim ha trasformato il muro che si affaccia sulla Darsena di Milano in una straordinaria opera d'arte per Nike. Questo murale, dedicato alle nuove Nike Air, presenta una gradazione di colori dal blu al rosso, richiamando i dettagli del nuovo modello di scarpe. Ai piedi del muro il claim della campagna: "Win On Air".
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Proenza Schouler collabora con Vans Grazie ad una audace reinvenzione della iconica Slip-On del brand, Vans fa team con i designers Proenza Schouler per creare una nuova categoria di sneaker di lusso. Sarà una edizione limitata, disponibile in nero, bianco e giallo pastelllo, rivista anche nelle proporzioni, un po’ più esagerate. Il concetto è dare un tocco di New York urban identity al design acquistando una maggiore miscela tra lusso e casual. E pensare che quando comprai le mie prime Vans almeno trent’anni fa, il vero concetto di queste mitiche sneakers era l’anti lusso, forse uno degli esempi più precisi del senso originario dello streetwear. #Vans #streetwear #luxury
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"Pubblicazione sui social e nullità del design: il caso Puma" di Margherita Manca. Approfondimento indipendente per l'area #proprietàintellettuale dello studio legale Canella Camaiora. Gli argomenti: ➡ Il caso: le calzature indossate da Rihanna prima della registrazione del design. ➡ In UE, il design registrato è valido se viene divulgato prima della registrazione? ➡ Cos’è il “periodo di grazia” in materia di design UE? ➡ La nullità del modello #Puma per predivulgazione distruttiva. ➡ L’impatto legale degli scatti comparsi sui social prima della registrazione. Per restare aggiornat* segui Canella Camaiora Studio Legale. #dirittodeldesign #proprietàintellettuale #predivulgazionedistruttiva
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𝗣𝗨𝗠𝗔 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗶𝗹 "𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮"! No, non sto parlando di un particolare periodo di buoni affari per il celebre #brand di #sportswear, ma di quello specifico periodo che le regole per la registrazione di un #modello_di_design, stabiliscono può intercorrere da quando si decide di mostrare al pubblico uno specifico prodotto e/o il suo #design, a quando se ne richiede la tutela, periodo che non deve superare i 12 mesi. Così accade che un modello di #sneakers, ideato sotto la direzione creativa di 𝗥𝗶𝗵𝗮𝗻𝗻𝗮, viene mostrato al pubblico con foto pubblicate sul profilo Instagram per poi richiederne la "registrazione" in un tempo successivo. Una Azienda olandese - al cui nome non sono riuscito a risalire - contesta però la liceità di questa registrazione, proprio a causa del tempo intercorso tra la pubblicazione delle foto e la domanda di PUMA Group all' EUIPO - European Union Intellectual Property Office che, dopo aver ha esaminato il caso ha recentemente stabilito che il modello di scarpa Puma non rispettava i requisiti di novità e carattere individuale a causa proprio della divulgazione precoce delle immagini e della tardiva domanda di registrazione del modello. Di conseguenza, l’Azienda olandese ha ottenuto la dichiarazione di nullità per quelle specifiche sneakers (le 𝘊𝘳𝘦𝘦𝘱𝘦𝘳 𝘗𝘩𝘢𝘵𝘵𝘺). Giusto per cultura generale sul tema, ricordo gli elementi necessari affinché una domanda che tuteli l'esclusività di un oggetto, sia accettata: ▪ Originalità (novità): il modello deve presentare un aspetto diverso da qualsiasi altro modello di design già reso pubblico. ▪ Carattere individuale: l’impressione generale che il modello suscita nell’utilizzatore deve essere "unica". ▪ Liceità: il modello non deve essere contrario al buon costume e all’ordine pubblico. ▪ Visibilità: deve essere ben visibile durante l’utilizzo dell’oggetto. Detto questo, fate attenzione tutti, perché si sa, i "periodi di grazia" non durano in eterno 😉 (Nella foto una delle attuali immagini promozionali nella collaborazione 𝗣𝗨𝗠𝗔-𝗥𝗶𝗵𝗮𝗻𝗻𝗮.) #mariobarbieri #news #design #creatività #registrazione #normativa #tutela
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Lawyer | Head of IP, IT & Digital Department PwC TLS | Intellectual Property & Disruptive Technologies | ESG | Member of the Life Sciences and Healthcare Team
#IP e #Sportswear: il caso #adidas ⛹🏻♂️ 📌 Adidas, famosa in tutto il mondo per il suo #marchio a #trestrisce, ha recentemente avviato un giudizio, presso il tribunale dell'#Oregon, sostenendo che l’azienda di #sportswear Aviator Nation avrebbe violato gli #accordi sottoscritti tra le parti, vendendo capi di #abbigliamento che riproducevano quattro e cinque #strisce, e, per questa via, generavano #confusione presso il #pubblico. 📌 La battaglia legale ha visto il colosso tedesco dello sportswear accusare il #brand californiano sia di #violazione dei diritti sul marchio, sia di violazione delle previsioni #contrattuali. La disputa, incentrata sull'annosa questione dell’uso di #strisce nei capi di vestiario, ha sollevato temi rilevanti in materia di #proprietàintellettuale, con particolare riferimento alla disciplina dei marchi. 📌Non è la prima volta che #adidas si scontra con Aviator Nation. Ed infatti, le parti hanno già firmato tre accordi separati: nel 2012, nel 2013 e, infine, nel 2022. In particolare, la transazione del 2022 è il risultato di una causa intentata da adidas nel 2019. 📌 Aviator ha risposto all’accusa di adidas, dichiarando che il comportamento della società tedesca costituirebbe un tentativo di #monopolizzare l'uso delle strisce come elemento decorativo, una pratica ritenuta #ingiusta e #dannosa per la #concorrenza e i #consumatori. 📌 La controversia si inserisce in un contesto legale più ampio e complesso che vede le strisce protagoniste assolute. Vale la pena menzionare, tra le altre, la storica decisione della #CortediGiustizia del 10 aprile 2008, nella quale la #CGUE ha stabilito che, una volta registrato un marchio, il principio di #disponibilità generale del #segno non può più essere utilizzato per escludere la #contraffazione. Di conseguenza, anche l'uso di #due strisce potrebbe creare un nesso confusorio con il marchio di titolarità di adidas. 📌 In applicazione di tali principi, il 17 febbraio 2016 la CGUE ha confermato la decisione della #GeneralCourt, accogliendo l'opposizione di adidas contro la domanda di marchio comunitario della società #ShoeBranding per un marchio consistente nella rappresentazione di due strisce su una scarpa. D’altro canto, non sempre la tutela delle #trestrisce è agevole: ed infatti recentemente adidas si è vista sconfitta nei giudizi contro il brand di moda americano #ThomBrowne. 📌 La #saga di adidas mette in luce la necessità di stabilire un #quadro normativo #chiaro e applicabile, in grado di bilanciare i #diritti dei titolari dei marchi con la necessità di garantire #concorrenza leale sul mercato. Indubbiamente, la capacità di #proteggere il proprio marchio senza ostacolare indebitamente l’#innovazione è essenziale per un #mercato dinamico e #giusto. PwC Italy PwC TLS Andrea Lensi Orlandi, llm Federica Pezza, LL.M. Maria Cristina Michelini Francesca Caliri Valentina Anna Buccarelli Giulia Gialletti
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➡️44 anni di esperienza nella Moda ➡️Gestione strategica dei progetti ➡️Lanciato innumerevoli brand da 0 che hanno fatto poi storia ➡️Oggi sono Wholesale Manager per il Nord Italia
Articolo molto interessante con grande spunto di riflessione… ”a buon intenditore poche parole” il problema è trovare gli intenditori!!!
Professore di Marketing e Retailing; le mie pillole 💊 di marketing quotidiane sul canale Telegram romanocappellari
Se la relazione tra #tennis e fashion sta vivendo un momento d’oro, come ci hanno ribadito nelle ultime settimane Gucci, OVS e … Zendaya 🎾 , il leader di mercato #LouisVuitton scende in campo con due leggende di questo sport, Rafa Nadal e Roger Federer, fotografati da un’artista altrettanto leggendaria, Annie Leibovitz 📷 . La campagna è indubbiamente molto bella (merito anche della parete nord del Civetta 😍 ), e soprattutto potente nell’enfatizzare “Core Values” del brand come ottimismo, energia positiva, eccellenza e desiderio di migliorarsi continuamente (l’ha sottolineato Pietro Beccari in un’intervista su WWD di oggi) oltre che, ovviamente, il suo legame con il viaggio. Protagonisti della campagna non sono infatti gli zaini Eclipse, ma “i valori incarnati da questi due atleti” perché Louis Vuitton “non vende solo prodotti”. L’aspetto che ho trovato più interessante è però un dettaglio che si nota nella video intervista ai due atleti disponibile sul sito ufficiale Louis Vuitton: Roger Federer vi appare infatti con un piumino #Uniqlo, identificato chiaramente dal logo. Si tratta molto probabilmente di una scelta obbligata, conseguenza del faraonico contratto decennale che lega lo svizzero al #brand giapponese, ma il fatto che un brand come Uniqlo sia co-protagonista in un video Louis Vuitton è utile per ricordare che i prodotti del lusso e quelli del cosiddetto mass market si rivolgono oggi alle stesse persone e parlano anche spesso lo stesso linguaggio, in un mercato molto più fluido che in passato.
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In occasione della giornata mondiale del Tennis, vogliamo parlare di un uomo che ne cambiò per sempre l’abbigliamento e che rivoluzionò l’industria della moda: René Lacoste. Renè Lacoste è stato un tennista, stilista e imprenditore francese, nonché fondatore dell’omonima casa d’abbigliamento. Tutto nacque dalla sua passione per il #tennis, che all’epoca prevedeva l’uso di camicie, giacche eleganti e persino cravatte come abbigliamento standard. Nonostante questo sport fosse molto esclusivo ed elegante, abiti del genere non si adattavano di certo alla dinamicità richiesta ai giocatori. Il primo modello creato da René si chiamava “modello L. 1212”, e prendeva ispirazione dalle magliette utilizzate nello sport del Polo. Il codice ha un significato preciso: L sta per Lacoste, 1 indica il tessuto (il cotone petit piqué), 2 è il modello a maniche corte e 12 il numero del prototipo scelto. La fusione tra una t-shirt e una camicia risultò subito convincente, e René la commercializzò a partire dagli anni Venti: da quel momento, questo esatto modello divenne la sola e unica Polo. Nel 1933, assieme all’amico André Gillier, Lacoste fondò la casa di abbigliamento e venne ufficialmente registrato “il marchio del coccodrillo”. La scelta di questo animale deriva dal soprannome di Renè durante la sua carriera da tennista “Il Coccodrillo” e dal simbolo della città della Provenza Nîmes. Oltre ad aver portato innovazione nel mondo del tennis modificandone l’abbigliamento, Lacoste fece un’ulteriore mossa che rappresentava un’assoluta novità: per la prima volta nella storia un brand fissava un logo visibile su un indumento. Il famoso coccodrillo fu anche fonte di disputa legale. All’epoca, infatti, esisteva un altro brand che voleva lo stesso animale come logo, la marca di abbigliamento cinese “Crocodile Garments”. I due loghi erano pressoché identici, se non per il fatto che il coccodrillo di Lacoste è rivolto a sinistra, mentre l’altro a destra. Dopo anni di #battaglialegale, nel 2016 Lacoste riuscì finalmente a vincere la sua battaglia legale evitando la registrazione del marchio cinese, che fu costretto ad apportare svariate modifiche al suo coccodrillo. La praticità e la bellezza di questo indumento, chiamato da Lacoste jersey petit piqué, raggiunsero tutto il mondo del tennis in pochi anni, diventandone l’abbigliamento più apprezzato. Negli anni successivi, vennero coinvolti anche sport come il golf e il calcio. L’offerta venne poi ampliata anche grazie a fragranze, calzature e accessori, restando anche ai giorni nostri una delle marche più apprezzate dell’abbigliamento pratico, ma elegante. Se anche tu hai in progetto un nuovo #marchio assicurati di registrarlo correttamente. In questo passaggio ti accompagneremo noi. Contattaci e scopri di più sul nostro sito: https://lnkd.in/drJqwz2N
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La mia intervista a Rocco Iannone, per parlare del nuovo corso creativo nella moda di Ferrari.
"Sulle passerelle interpreto l'eredità delle corse". La moda secondo Rocco Iannone, direttore creativo di Ferrari
forbes.it
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Moda = Calcio Dobbiamo adattarci alla new wave nevrotica del Fashion System. Il Direttore Creativo oggi è come un Coach. Stesse modalità nella comunicazione, stessa modalità nella scelte. Dopo l’annuncio di oggi relativo al nuovo INGAGGIO Alessandro Michele x VALENTINO ci dobbiamo rassegnare ad un trend che non fa presagire orizzonti incoraggianti. La moda per essere chiamata tale deve rimanere libera dalla ossessiva necessità dei gruppi del lusso di mantenere o rimettere in carreggiata i brands secondo le previsioni trimestrali. LA MODA NON PUÒ ESSERE UNA CHAMPIONS LEAGUE
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𝗦𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗲 𝗗𝗲𝘀𝗶𝗴𝗻: in questa newsletter i nostri Anna Maria Stein e Umberto Maria Galante analizzano una recente decisione della Corte di Giustizia sulla nullità di un design comunitario avente ad oggetto delle sneakers di Puma, a seguito della pubblicazione di un post Instagram della nota cantante Rihanna, che indossava le sneakers di Puma ben due anni prima della registrazione del design. Si sottolinea così la rilevanza delle foto pubblicate nei social network anche da parte di terzi e l’opportunità di firmare sempre degli accordi di non divulgazione. Scoprite di più! ⬇️ #EvershedsSutherland #EvershedsSutherlandItaly
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Creativo since 2000 | Social Media Manager & Social Media Specialist | Content Creator & Content Manager | Digital Strategist | Art Director | Ho vinto un Pencil ✏️ ai New Blood Awards 🏆
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Giandomenico Nicastri DJ🎧& VOICE🎤 on Instagram: "👉🏻Tu lo sapevi? I celebri Timberland Boots devono il loro successo alla scena Hip Hop degli anni 90’ - 2000. 1️⃣ Sono stati lanciati nel 1973 con lo scopo di diventare la scarpa da lavoro più performante che si fosse mai vista. 2️⃣ Inizialmente sono stati i rivenditori newyorchesi a renderli popolari: la loro forma e quel colore giallo, emblemat
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