La Camera Nazionale della Moda Italiana ha condiviso la prima bozza del calendario sfilate della MFW donna 2025-26, in scena dal 25 febbraio al 3 marzo. Il programma comprende 54 sfilate fisiche e cinque digitali. Sarà Gucci, in formato co-ed ad aprire i défilé mentre sarà Giorgio Armani a chiudere le sfilate
Post di Pambianconews
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Più qualità e meno quantità? Secondo quanto appreso dal sito di informazione specializzato fashionmagazine.it, Gucci pensa di ridurre il calendario delle sfilate, accorpando la presentazione delle collezioni uomo e donna. Sempre secondo la testata, l’obiettivo principale di Sabato De Sarno è di elevare ulteriormente il valore creativo e qualitativo della collezione. Pur non essendo un’assoluta novità - Alessandro Michele aveva già sperimentato questo format – potrebbe essere una delle tante mosse propedeutiche al rilancio, dopo qualche trimestrale faticosa. Una riduzione delle sfilate potrebbe tradursi in creazioni meno spinte dal calendario, e più guidate dal desiderio di durabilità. Un segnale che non si rivolge solo a chi compra, ma a tutto il sistema. Per dare spazio a una cultura del "meglio", anziché del "più". Già più volte su questa pagina, avevo parlato di sistema che negli ultimi anni aveva privilegiato la quantità sulla qualità, proponendo tanti prodotti, ma più indistinguibili che caratterizzanti. Per questo mi auguro che questa scelta di Gucci, che non sarà sicuramente la panacea dei mali, possa però avviare un percorso che possa rendere l’intero settore più riflessivo e maturo. #moda #fashion #fashionweek #gucci
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Valentino by Alessandro Michele 171 looks presentati per la Resort 2025 interamente ispirati agli archivi della Maison Valentino, con il suo magic touch massimalista che già promette grandi numeri. La mossa strategica è stata quella di uscire con la collezione lo stesso giorno della sfilata uomo Gucci Spring Summer 25, addirittura appena qualche ora prima, rubando la scena a tutta la Milano Fashion Week. Riuscirà Alessandro Michele a riportare in auge il trend del massimalismo? Fatemelo sapere nei commenti
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LA MODA È SEMPRE PIÙ SOCIAL: SU YOUTUBE LE SFILATE DEI GRANDI MARCHI SUPERANO LE 15 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI Gucci, Saint Laurent e Bottega Veneta tra i brand più seguiti. Saint Laurent conquista il titolo di sfilata più vista, superando brand con un seguito più ampio come Dior e Louis Vuitton. L’engagement digitale è guidato dalla creatività sperimentale: come dimostra il Fashion LED Cube di Urban Vision s.p.a., che combina esperienza fisica e digitale. #WebListening #SocialData #SocialCom #SentimentAnalysis #WebAnalysis #SocialListening
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Le sfilate di moda, in pochi minuti, diventano sintesi ed esaltazione sublime di un lavoro complesso e dispendioso, non solo in termini di energie creative ma soprattutto in termini di investimento. Infatti per chi sia mai stato toccato dalla curiosità di sapere quanto costa organizzare una sfilata in una delle #FashionWeek (Milano, Parigi, New Yotk), potrebbe sorprendere la scoperta degli onerosi budget investiti dalle aziende in questi show. Essi, in qualità di rappresentazione viva dell’anima di un brand che si inserisce nel presente, richiedono un’orchestra di diverse professionalità e una gestione meticolosa, al fine di dare vita ad una sinfonia perfetta. Dunque per coordinare tutte le maestranze coinvolte e confezione uno show di altissimo livello qualitativo, i budget investiti dai brand a cadenza stagione risultano notevoli. Nello specifico, le stime relative alle somme stanziate dalle aziende più consolidate per le sfilate indicano una variabilità di costo complessivo che oscilla, secondo un report di McKinsley del 2022, tra i 100.000 e 200.000, con picchi anche di un milione di dollari… ➡️ SCOPRI DI PIÙ 👉👉https://lnkd.in/d69wrXCh
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🇮🇹 Continuiamo il nostro viaggio fra i settori del Made in Italy. Oggi vogliamo raccontarvi la storia di quello che è uno dei settori più amati e celebri dell’italianità, la moda. Immaginate di fare un viaggio nel tempo e di trovarvi nel cuore pulsante delle corti rinascimentali italiane. È qui che la moda italiana inizia il suo percorso, un cammino che avrebbe portato l'Italia a diventare sinonimo di eleganza e qualità. Le corti di Milano e Firenze erano centri di innovazione sartoriale, dove il lusso e la creatività si fondevano per dare vita a capi di abbigliamento senza pari. Nel corso dei secoli, questo patrimonio ha preso forma nei grandi nomi che oggi rappresentano l'apice della moda mondiale. Armani, Gucci, Prada, Valentino e Fendi sono solo alcuni dei marchi che hanno segnato e continuano a segnare la storia della moda. Pensate alla borsa "Bamboo" di Gucci, al tailleur di Armani o al trench di Prada; ogni pezzo racconta una storia di innovazione e di stile che trascende il tempo. Ma non è solo la fama dei marchi a rendere unica la moda italiana. È l’uso di materiali pregiati e di tecniche artigianali che ha reso l'Italia un faro di eccellenza nel settore. I tessuti come la seta di Como brillano per la loro lucentezza e morbidezza, mentre il cashmere di Biella è sinonimo di calore e finezza. E non possiamo dimenticare le scarpe e gli accessori in pelle toscana, frutto della maestria degli artigiani italiani, che trattano e lavorano la pelle con una precisione incomparabile. Mentre la moda italiana continua a evolversi, si apre anche a nuove sfide e opportunità. La sostenibilità è diventata un valore centrale, con marchi come Stella McCartney, che collaborano con produttori italiani per creare capi ecosostenibili. Questa transizione dimostra che la moda può e deve essere rispettosa dell'ambiente, mantenendo al contempo la sua eleganza e il suo fascino intramontabile. Il viaggio della moda italiana è quindi un racconto di tradizione e innovazione, di maestria e sostenibilità. L'Italia non è solo il palcoscenico della moda; è il cuore pulsante di una storia che continua a ispirare e affascinare generazioni di appassionati e professionisti in tutto il mondo. #ModaItaliana #ItalianFashion #FashionHistory #ItalianBrands #Sostenibilità #ItalianDesign #LuxuryFashion #TessutiPregiati #ItalianCraftsmanship #ClubDegliAmiciDelMadeInItaly
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Refresh di un brand Ritengo che la possibilità di apporre l'emblema di un'altra marca su un capo senza destare alcuna percezione sia sintomatica di un errore sostanziale nella concezione della collezione. Nella sfilata S.S. 2025 gli unici elementi che veramente rispecchiano l'identità distintiva di Gucci sono stati i capi finemente ornati con dettagli in pelle, che evocano l'abilità artigianale della maison nel settore della pelletteria e gli accessori. Tuttavia, amalgamare vari stili sotto il comune denominatore della sobrietà rischia di offuscare l'essenza di uno stile ben definito. Un po' di sexiness di Tom Ford, un po' di streetwear, un po' di frange, un po' di eleganza alla Piccioli e un po' tutto, è stata la ricetta della collezione di De Sarno. Chi è oggi Gucci? Un'azienda che vende borse, calzature ed accessori di prestigio, ma nell'abbigliamento quale identità ha? Attraverso un gesto che potremmo paragonare a un simbolico "refresh" di una pagina web, Filippo Grazioli ha infuso nuova linfa vitale all'immagine di Missoni, operando una metamorfosi sofisticata e calibrata che non intacca l'essenza iconica del brand. Pur rinnovando, ha preservato il celebre motivo Zig Zag, vero e proprio emblema della maison, reinterpretandolo in chiave tridimensionale. Grazioli plasma il tessuto come se fosse vivo, con strati sovrapposti che si muovono fluidamente, evocando un'armonia dinamica e visiva. Lo Zig Zag non si limita a essere stampato, ma si incarna nelle cuciture, creando creste e fluttuando su frange giocose, in un'atmosfera vibrante e immersiva che trasmette un'esperienza sensoriale coinvolgente. Il refresh è a mio avviso la pozione magica che può fare rialzare un brand quando sta attraversando una fase calante, liberandolo da quella stanchezza che frena la spinta di inerzia che lo aveva generato. #fashiondesigner #fashionconsultant #trendforecasting #luxurybrand https://lnkd.in/d_XpAcCZ
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I tacchi Ghillie di Vivienne Westwood non sono solo scarpe: sono una dichiarazione di stile e potere. Questo modello iconico – nato dalla fusione tra tradizione scozzese e provocazione estetica – ha trasformato il modo in cui vediamo le calzature di lusso. Con la loro altezza vertiginosa e un design intramontabile, i Ghillie elevano (letteralmente!) la figura femminile, mettendola al centro della scena. 👠✨Qual è il vero segreto del loro successo? Non si tratta solo di moda, ma di valori: Westwood ci ricorda che la moda può e deve comunicare identità, forza e coraggio. Questo tipo di stile audace è applicabile anche al modo in cui ci presentiamo al lavoro: stiamo facendo scelte che riflettono chi siamo veramente? 👉 La domanda è questa: cosa indossiamo – nella moda e nella vita – per sentirci forti e sicuri? Esistono altri simboli di empowerment che ti ispirano? #VivienneWestwood #TacchiGhillie #ModaIconica #StoriaDellaModa #fashionicon
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Christian Dior Couture ma quale Trésor? Il vero lusso è la trasparenza, non la finzione! La disparità tra il costo di produzione di una borsetta e il prezzo finale a cui viene venduta è un tema che solleva questioni importanti sul lato oscuro dell'industria della moda di lusso. Questa dinamica è al centro di molte inchieste, come quella condotta da #FarWest by #SalvoSottile ed evidenzia diversi aspetti del sistema economico e culturale che alimentano i grandi brand di lusso. Perché una borsetta da 57 euro viene venduta a 2700 euro? #FashionIndustry #LuxuryBrands #DarkSideOfFashion #EthicalFashion #SustainableFashion #FashionTruth #BehindTheLabel
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Il "fashion month" per presentare le collezioni uomo SS25 e l'haute couture FW24-25 si è da poco concluso. Ma qual è il vero costo di una sfilata che dura in media poco più di dieci minuti? Il New York Times ha indagato sulle spese necessarie per organizzare uno show durante le principali settimane della moda, rivelando una realtà particolarmente onerosa. Secondo un report di McKinsey del 2022, un piccolo brand può spendere tra i 127.000 e i 300.000 dollari per una sfilata, con alcuni show che possono arrivare a costare fino a un milione di dollari. Queste cifre comprendono la prenotazione della location, la produzione audio, video e luci, il casting delle modelle e il costo di produzione dei vestiti, oltre alle spese per l'accoglienza degli ospiti. Per i designer emergenti partecipare a una settimana della moda può risultare quindi proibitivo. Molti di loro devono affrontare difficoltà economiche significative, con i ricavi delle vendite iniziali spesso utilizzati per coprire i debiti accumulati negli anni per la formazione nelle scuole di design e per il lancio del brand. Tuttavia, esistono premi e progetti che offrono supporto finanziario, come il CFDA/Vogue Fashion Fund negli Stati Uniti e il Fashion Trust del British Fashion Council nel Regno Unito. Anche in Italia vengono assegnati finanziamenti a giovani designer promettenti attraverso il CNMI Fashion Trust Grant, creato dalla Camera della Moda. Nonostante i costi elevati, le sfilate continuano ad offrire un significativo ritorno d'immagine. Launchmetrics ha introdotto il parametro MIV (Media Impact Value) per misurare l'impatto mediatico di eventi di moda e lusso, con la Milano Fashion Week del settembre 2022 che ha generato un MIV di 226 milioni di dollari. Le sfilate, quindi, possono rappresentare un trampolino di lancio fondamentale, anche se molti giovani designer stanno esplorando alternative come le presentazioni e le campagne di promozione sui social media. #Consilia #ConsiliaBM #fashionweek #sfilate
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🔴 Quando la moda racconta più di un brand: Valentino o Alessandro Michele? 🔴 💭 Ieri, al Palais Brongniart di Parigi, Alessandro Michele ha presentato Vertigineux, la sua prima collezione Haute Couture per Valentino. Un debutto che ha incantato per l’eccezionale maestria sartoriale ✂️ e l’audace gioco cromatico 🎨, con abiti ispirati al XVIII secolo e dettagli teatrali. 👀 Tuttavia, osservando la sfilata, emerge una forte impronta personale di Michele, che sembra talvolta sovrastare l’essenza tradizionale di Valentino. Un equilibrio delicato tra innovazione ✨ e rispetto per l’identità del brand 🏛️. 📣 Questo evento sottolinea l’importanza cruciale di una comunicazione strategica nella moda. Un’attenta pianificazione di marketing 📊 e storytelling 🖋️ è fondamentale per trasmettere messaggi coerenti e autentici, mantenendo l’equilibrio tra l’innovazione creativa e l’identità del marchio. 👉 La moda comunica, sempre. Come percepite voi questo racconto visivo firmato da Michele per Valentino? 👗 Innovazione o rischio per l’identità del brand? #AlessandroMichele #Valentino #FashionCouture #HauteCouture #ParisFashionWeek #LuxuryFashion #FashionCommunication #BrandIdentity #Storytelling #Creativity #Marketing #FashionInnovation
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