Post di Piero Dominici

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Awarded title of “Full Professor” (MIUR)| Social Scientist & Systems Thinker | Scientific Director of CHAOS(2011)| UNESCO IPL | IETI Executive President of BoD | WAAS Fellow | WCSA VP | selected expert for JRC Group - EC

Ogni tanto ri-condivido vecchia riflessione… Giudicare/valutare senza conoscere. Quanto è scorretto giudicare, valutare, esprimere un parere/opinione …senza conoscere. Oltre che (evidentemente) molto scorretto – soprattutto quando giudizi e valutazioni hanno ricadute sui vissuti e i percorsi professionali delle Persone – l’atto di giudicare/valutare senza conoscere è indicativo di tante altre questioni fondamentali, che riguardano da vicino, non soltanto lo spessore e l’onestà delle Persone, ma anche le nostre Società e le democrazie co-create nel tempo. Non da oggi, certe dinamiche vanno, per tante ragioni e per logiche di sistema, vanno sempre più consolidandosi, radicalizzandosi e, soprattutto, vengono sempre più legittimate dalle comunità/gruppi (professionali e non) di riferimento. E così, la superficialità e, talvolta/spesso, la stessa scorrettezza sono, ormai, assurte a principi-guida dell’agire, pienamente legittimati, anche all’interno delle istituzioni educative e formative e, più in generale, nell’ecosistema dell’industria culturale e nella Società. In altri termini, superficialità e scorrettezza dominano, ormai, incontrastate dal momento che, a sentire anche chi si rende protagonista di certi comportamenti/certe condotte, non si commette “nulla di grave” in fondo …in fondo. Nulla di nuovo all’orizzonte…questione culturale, morale e, perfino, educativa. Lungo, lunghissimo periodo. 🟧 Dopo quasi trent’anni di attività di ricerca e didattica, di conferenze, seminari, presentazioni, di Persone incontrate e conosciute, ma anche, e soprattutto, di processi di valutazione “subiti” e/o effettuati, non dovrei più stupirmi. Eppure, non posso farne a meno… 🟧In particolare, tra le tante questioni fondamentali che si potrebbero analizzare (e sulle quali, peraltro, son tornato più volte, nel tempo), davvero non si riesce/non riesco a comprendere con quale coraggio (?) ma, prima di ogni altro aspetto, con quale presunzione, non soltanto intellettuale, con quale correttezza e senso di responsabilità, si possano valutare articoli, libri, pubblicazioni, scientifiche e divulgative – qualunque testo/contenuto e/o prodotto dell’attività intellettuale e culturale – senza averli mai – sottolineo “mai” – letti/studiati/analizzati/visionati e, men che meno (non sia mai!), approfonditi e, laddove necessario, comparati. 🟧 C’è tanta superficialità, ma – appunto – non è soltanto questione di superficialità. È questione di un tipo di disonestà, sempre coniugata ad una parzialità e ad una superficialità – a dir poco – insopportabili. Comportamenti / atteggiamenti / fenomeni / processi che alimentano e contribuiscono a definire i confini di quell’immensa, sterminata, “zona grigia” – che è la “vera” questione delle nostre società/democrazie – tra legalità e illegalità […] CONTINUA ➡️ https://lnkd.in/dENrERPr #CitaregliAutori

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