🎉 Siamo orgogliosi di essere stati citati nell'articolo di 4e-Parent Project dal titolo "Guardiamo alla Legge di Bilancio per iniziare davvero a estendere i congedi per i padri". 📢 Le dichiarazioni non bastano più: è ora di agire! Il progetto europeo 4E-Parent ha presentato un pacchetto di proposte per migliorare i #congedidipaternità e promuovere una maggiore partecipazione dei padri nella cura dei figli sin dai primi giorni di vita. Un passo cruciale per il benessere familiare, l’occupazione femminile e la riduzione della violenza di genere. Tra le proposte chiave: 🔹 Estensione del congedo di paternità obbligatorio a 22 giorni lavorativi. 🔹 Congedo retribuito per freelance. 🔹 Incentivi alle imprese che favoriscono l'equità di genere. 💬 "La nostra società ha bisogno di politiche che favoriscano l’accudimento condiviso, migliorando la vita di genitori e figli", ha commentato il Dott. Rinaldo Pietro Platti, CEO di Prolink. 💡 Leggi di più su questo tema fondamentale e scopri come le proposte possono fare la differenza nella prossima Legge di Bilancio: https://lnkd.in/eVuKW29d . . #Prolink #CongedoPaternità #ParitàDiGenere #4EParent
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Compagnia delle Opere è prima associazione di categoria a sottoscrivere #Codice per le imprese in favore della #maternità. Il Codice, varato dalla Ministra #EugeniaRoccella, promuove la collaborazione tra datori di lavoro e dipendenti sul tema della maternità, integrando la Certificazione della #parità di genere del PNRR. Sostenere la maternità è essenziale per affrontare il calo demografico e valorizzare le competenze genitoriali. Politiche aziendali mirate possono fare la differenza: Le organizzazioni possono creare un contesto favorevole collaborando con associazioni e sindacati, promuovere soluzioni collettive come pacchetti maternità e supportare le #lavoratrici con formazione continua e supporto psicofisico. Le misure specifiche del codice includono informazione continua, analisi del #genderpaygap e sostegno alla natalità. Investire nel sostegno alla maternità è un investimento per la sostenibilità del welfare e la salute delle famiglie. #Cdo #Codicematernità #paritàdigenere
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120 milioni per fare più figli e crescerli meglio. Come ti suona? A pensarci è a2a che ha messo sul piatto un investimento da qui al 2035 per dare il suo contributo ad un paese che conta un maggior numero di over 85 che di bambini al di sotto dei 10 anni ed una fecondità al minimo storico. Il piano prevede: ✔️ Un contributo annuale fino ai 3250 euro per i primi 3 anni di vita del bambino ✔️ 1 mese aggiuntivo di maternità retribuito al 100% ✔️1 mese di congedo di paternità retribuito al 100% ✔️ Contributi per spese legate all’istruzione dei figli come libri, tasse scolastiche, asili nido e baby sitter. “Il crollo demografico è una delle sfide più urgenti e complesse che l’Italia deve affrontare. Anche su questo tema siamo consapevoli che le aziende hanno una responsabilità sociale a cui non possono sottrarsi”. Dice Renato Mazzoncini, l’AD di a2a. E sembrerebbe proprio un’intuizione corretta considerato che interventi aziendali ideati a favore della genitorialità in altri stati sono stati associati a un aumento medio del 12,7% nelle intenzioni di fecondità dei dipendenti. La Repubblica
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Maria Caputo, commercialista e madre, racconta la sfida di bilanciare clienti e figli senza congedo obbligatorio. La #maternità è spesso gestita senza pause, con il peso della continuità professionale che grava su donne già penalizzate dal #gender pay gap. Le #lavoratrici autonome affrontano compensi variabili, poche possibilità di delega e il rischio di #burnout. Le iniziative di supporto, come i voucher per i servizi di cura in Sardegna e Toscana, e l’impegno di enti previdenziali, offrono qualche soluzione. Tuttavia, il cammino verso una reale conciliazione vita-lavoro rimane complesso, aggravato da #disparità salariali che penalizzano economicamente le donne libere professioniste. Nonostante le difficoltà, cresce la consapevolezza sui #diritti e la determinazione delle lavoratrici a ottenere condizioni migliori, trasformando la #conciliazione da utopia a obiettivo concreto. 👉 Leggi l’articolo di Ilaria Roberta Sesana: https://lnkd.in/eeRr2s7b #ConciliazioneUnicorno #PartiteIva #Conciliazione #Maternità #GenderPayGap #ParitàGenere #DirittiLavorativi #Lavoro #Disuguaglianze
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I papà hanno bisogno di tempo per fare i genitori responsabili e presenti. 10 giorni di congedo di paternità sono ingiusti e inadeguati. Concordiamo nuove regole del gioco? Se non ci arriva il welfare pubblico, possono arrivarci scelte imprenditoriali coraggiose e responsabili a cambiare le regole del gioco insieme alle persone. E allora si può chiedere alle imprese: negoziate tempo di flessibilità e sostegno per i papà. Chi negozierà questo tempo con i papà e per i papà, costruirà una società più giusta, più equilibrata, meno discriminante. I padri hanno una funzione fondamentale per dar valore alle proprie responsabilità genitoriali di cura e possono offrire un nuovo e più giusto esempio d'equilibrio tra i generi verso i figli. Hanno anche la responsabilità di star più accanto e liberare più tempo a quelle donne e madri che hanno conquistato a fatica il diritto di essere e fare le lavoratrici madri e non è giusto debbano esser messe nelle condizioni di sacrificare l'uno o l'altro ruolo. Il tempo per fare i papà è qui e ora. Domani è già troppo tardi. ________ Se credi che le imprese abbiano la responsabilità sociale di negoziare migliori condizioni di flessibilità, agilità, conciliazione di tempo libero con i padri lavoratori, lascia una reazione, un commento o diffondi l’argomento. E grazie per l’attenzione. #lavoro #paternità #responsabilità #smartworking #worklifebalance
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#Diciottominuti iscriviti qui per conoscere le ultime novità 👇
📅 Giovedì 28 novembre alle ore 16:00 non perdere il nuovo appuntamento con "Diciottominuti – uno sguardo sull’attualità"! 🔍 In questa puntata approfondiremo: • Esoneri contributivi del DL n. 60/2024: Analisi delle agevolazioni per le assunzioni di giovani Under 35, Donne e nelle ZES Unica, con focus sulle tempistiche di attuazione e sulle incertezze legate all'approvazione della Commissione Europea. • Decreto Ministeriale n. 174/2024: Esame delle modalità di fruizione del Sistema Informativo per l'Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) per i percettori di NASpI e DIS-COLL, con chiarimenti su requisiti e procedure operative. 📺 Ti aspettiamo su consulentidellavoro.tv.
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La defiscalizzazione in questo ambito potrebbe aiutare le famiglie alleggerendo i costi per le assunzioni di assistenti familiari e al tempo stesso andrebbe ad incentivare la professionalità del settore. Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) FISH - ETS Forum Terzo Settore
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🔴 ‘La famiglia è cambiata e lo Stato non lo sa’ Dicono che uno dei grandi problemi dell’Italia di oggi sia la bassa natalità. Io penso che ancora più grande sia avere uno Stato che è rimasto indietro rispetto a tutto. Se nascono pochi bambini, diciamocelo in modo semplice, uno dei motivi è che le donne oggi investono su loro stesse, sullo studio, sul lavoro, e non sono giustamente più disposte a perdere ogni cosa perché viviamo in un Paese in cui si pensa ancora che un bambino sia affare esclusivo della mamma. Per fortuna però che ci sono realtà private che capiscono prima dello Stato quanto il mondo sia cambiato. Parlo di 26 grandi aziende italiane che hanno deciso di estendere il congedo parentale dei padri. Venti di queste lo hanno esteso a più di due mesi retribuiti al cento per cento, altre fino a sei. Immagino che non stupirà nessuno sapere che ha aderito più del 70 per cento dei padri. E che quasi tutti hanno detto che lo rifarebbero. Stupirà ancora meno sapere che hanno aderito quasi tutti i padri più giovani, sotto i quarant’anni, testimonianza di una società che è totalmente cambiata rispetto ad una volta. Ho letto questi numeri (sono il risultato di un rapporto del centro studi Tortuga) e ho pensato che un imprenditore non dovrebbe essere costretto a sostituirsi allo Stato ma al tempo stesso ho pensato “per fortuna che c’è chi lo fa” (anche perché, stupirà forse di più, alla fine ci si guadagna). Al tempo stesso dico che non può essere sufficiente. Le grandi aziende se lo possono permettere. Tutte le altre non ne hanno la forza. Nella mia azienda, dove ci sono molte più donne che uomini, abbiamo sempre scelto la flessibilità. Niente orari rigidi, possibilità di uscite improvvise per una chiamata dal nido, per un figlio malato, per un contrattempo. Perché non è vero che una donna con un figlio è meno produttiva. In genere, se gliene dai la possibilità, lo è addirittura di più. Il rapporto è stato presentato ieri alla Camera. Mi auguro che sia una sveglia per lo Stato. Che si smetta di dire sciocchezze sulla maternità, sui pochi figli, sull’egoismo. E si mettano le persone nelle condizioni di poter scegliere. E le donne di non pagare sempre il prezzo più alto. #BassaNatalità #GenitorialitàCondivisa #ParitàDiGenere #CongedoParentale #FamigliaModerna #DonneAlLavoro #FlessibilitàLavorativa #CambiamentoSociale #LavoroEGenitori #SostenereLeFamiglie #EquitàGenitoriale #ImpreseEGenitori #ItaliaCheCambia #PaternitàAttiva #LavoroEGenitorialità
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Sono mesi che denunciamo la propaganda vuota del governo sulla misura del “bonus mamme”, destinata per altro solo ad una platea ristretta di beneficiarie a causa dei tanti criteri per accedervi. Il bonus infatti, non pensato per la genitorialità, è destinato soltanto alle mamme che hanno un contratto a tempo indeterminato, due figli di cui uno deve avere meno di 10 anni. I numeri descritti da Valentina Conte ieri su Repubblica confermano il flop di questa misura del Governo: il 40% delle famiglie non ha richiesto lo sgravio fiscale. Un dato allarmante, considerando la crisi sociale in atto e le milioni di famiglie in grave difficoltà. L’intervento del Governo è riuscito a raggiungere, come abbiamo denunciato anche nel question time di oggi, solo una parte minoritaria delle famiglie che avrebbero diritto a questa misura di sostegno. È la conferma di come l’esecutivo non sia stato in grado di incidere su un tema rilevante per tante famiglie in difficoltà, né di sostenere quelle famiglie di cui tanto sbandierano l'importanza ma che poi abbandonano. Il fallimento di questa misura e, più in generale, la totale disattenzione della destra sulle questioni sociali, mettono in evidenza l’assoluta necessità di rivedere e migliorare – realmente, e non solo a parole – le politiche a sostegno delle famiglie e della genitorialità. Come Partito Democratico, crediamo che sia fondamentale creare misure più accessibili e aumentare le risorse a disposizione. Purtroppo, la destra ha respinto fino a oggi tutte le nostre proposte, che prevedevano maggiori incentivi economici per le famiglie, specialmente quelle a basso reddito, servizi di assistenza all'infanzia con l’estensione e il miglioramento dei servizi per permettere ai genitori di conciliare lavoro e famiglia, e misure per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare. Continueremo a insistere con le nostre proposte che hanno come obiettivo principale quello di mettere al centro le persone e il loro desiderio di futuro. #bonusmamme #governo #crisi #famiglie #lavoro #politichesociali #politichedigenere #genitorialità
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Oggi ho partecipato ad un interessante webinar dal titolo "Agire Insieme - coprogettazione e co-programmazione per cambiare il welfare" e con interesse ho capito come il tema della #paritàdiGenere, anche in termini di sfruttamento delle madri in #Agricoltura (come denunciato dal Report di Action Aid "Cambia Terra - https://lnkd.in/d-8UrjgN di cui riporto un estratto: «Uno dei problemi di cui non si parla è quello della maternità: la gestione dei figli è davvero difficile per le lavoratrici agricole» dice, alzando le spalle e scuotendo la testa. «Quando la campagna inizia presto, alle due o alle tre di notte, prendono i bambini addormentati e, se non hanno familiari di riferimento, li portano a casa di estranee che ne accudiscono cinque, sei, o dieci nelle loro case. Li tengono fino a quando le madri non tornano a prenderli, il pomeriggio. Mandarli all’asilo non è possibile, l’orario non lo permette». E qualcuna si porta i figli nelle serre, facendoli dormire in “cassette” di legno. «Tanto a chi interessa dove lasciamo i nostri bambini?» chiede Adriana, stringendo le labbra. «A nessuno. Non importa se li facciamo restare nei nostri paesi di origine, affidandoli ai nonni o agli zii. Non conta se ci mancano, se non li vediamo per mesi. Le braccianti sono invisibili, sono solo dei numeri. A volte devono anche rinunciare al loro nome se è difficile da pronunciare e così, per potere avere un impiego, ne trovano un altro, più facile per gli italiani"), sia un tema URGENTE che è FONDAMENTALE che gli interventi del PNRR coerenti con questi TEMI come il Piano Lavoro Sommerso 2023 - 2025 (https://lnkd.in/dRCHxTdh) o il nuovo Piano Asili NIDO del valore di 734,9 milioni di euro (Decreto del 30 aprile 2024, n. 79, e relativi allegati) tengano in considerazione Patrizia Caruso
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Manovra di bilancio 2025 ❌ "Il bonus mamme lavoratrici con almeno 2 figli è esteso anche alle autonome [...] che non hanno optato per il regime forfettario. Le lavoratrici devono essere madri di 2 o più figli." Anche alle dipendenti spetta con limitazioni, se hanno almeno 2 figli e un contratto a tempo indeterminato. "Asilo nido gratis per il secondo figlio!" Citano i giornali. ❌ A patto di avercelo, un nido a disposizione, in realtà accedono al bonus solo i genitori che hanno un bimbo nato dal 2024, che hanno almeno un altro figlio con meno di 10 anni. Per loro l'importo massimo percepibile è aumentato di 600€ annui (3600 invece di 3000). ...ma lo sanno quanto costano le rette? Esempio: di nido, a bambino, noi paghiamo 9350€ l'anno. Fatevi due conti. ❌ "Secondo quanto affermato dalla legge 40, possono accedere alla PMA le sole coppie sterili o infertili con componenti maggiorenni, di sesso diverso e coniugati o conviventi in età potenzialmente fertile." Tradotto: ti aiutiamo solo se di figli ne hai fatti almeno due, solo se ti sei sposato come da copione, solo se lavori con un contratto a tempo indeterminato come quelli che aveva la generazione di tuo nonno, solo se non sei single o parte della comunità lgbqtqia+, solo se sei stato un bravo bamb...(cittad)ino. 👉🏻 Solo se sei meritevole secondo i canoni di sta cippa. Ma chi lo definisce il merito? Questo è lo sfogo di una che, ovviamente, è in regime forfettario. Ma pure di una che due figli li ha fatti anche se non poteva permetterseli. Che dopo la seconda bimba si è dimessa, perché il mercato del lavoro non le offriva altra possibilità. Che però non voleva e non poteva smettere di lavorare, sia per motivi di realizzazione personale che di rate del mutuo da pagare. Che ha investito e studiato di notte e mentre allattava, per crearsi un lavoro a misura di famiglia. Che ha aperto p.iva, che paga tasse e contributi e non ha malattia né congedi parentali. Che tutt'ora lavora al pc di notte, spesso e non volentieri. Con due bimbi piccoli e spesso malati in Italia è così o pomì. Ma almeno non ho un capo che mi pianta il muso se gli dico che, per l'ennesima volta questo mese, mio figlio ha la febbre e non posso mandarlo all'asilo. E no, non ce l'ho un nonno a disposizione. Non sono né eroe né vittima, sono una come tante, tutte. Sono felice del mio percorso. Forse l'avrei fatto lo stesso, al di là dei figli. Ma forse, in un Paese diverso, in cui l'aiuto e il sostegno vanno a tutte le mamme e a tutte le famiglie, indistintamente, certe scelte non avrei dovuto farle. Su LinkedIn non si parla di cose personali, ma questi non sono problemi miei. Sono i problemi di un intero Paese che basa il merito non sull'amore che si può e si deve dare a un bambino, non sul valore dei genitori (o aspiranti tali), ma sui loro risultati nel lavoro e nella vita e sui canoni di sta cippa del 1847.
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