LEGAL LOVE: Spopolano in Italia “Sex roulette”, “Calippo tour” e “Chinotto tour”, pericolosissime sfide lanciate sui social network basate su rapporti sessuali a con sconosciuti. L’allarme viene lanciato da medici, associazioni ed esperti che il prossimo 26 settembre si riuniranno a Roma per confrontarsi sui problemi dell’adolescenza e sulle tendenze che rappresentano un rischio per i più giovani
Post di Road to green 2020
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In questo articolo del Corriere della Sera i dati della nostra Survey Teen 2024 si intrecciano con i dati dell’Istat e dell’OMS, per dare un quadro completo della situazione in cui siamo e di quanto sia importante un cambiamento culturale.
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Mentre la scorsa settimana i profili di MySecretCase vengono oscurati su Instagram – privando le persone di contenuti che promuovono un'educazione affettiva e sessuale sana - ci troviamo ad assistere a quello che ha tutta l’aria di essere l’ennesimo femminicidio, questa volta di una tredicenne, per la cui morte è indagato il ”fidanzatino" (parola a parer mio usata a sproposito) quindicenne. Un femminicidio ogni tre giorni in Italia, e l'età delle vittime e degli aggressori si abbassa sempre più. L'Italia è uno dei pochi paesi europei dove l'educazione all'affettività e alla sessualità non è obbligatoria nelle scuole. Mentre altre nazioni europee hanno programmi strutturati che partono dalle elementari, il nostro sistema scolastico lascia un vuoto enorme su temi fondamentali come la gestione delle emozioni, il rispetto dei confini personali, il riconoscimento di relazioni tossiche e la comprensione del consenso. Questo vuoto educativo viene colmato da social media ma anche dalla pornografia online e dal gruppo dei pari che perpetua stereotipi dannosi. Le persone giovani sono anche quelle che possono interrompere con più facilità schemi tossici ma, come società, stiamo lasciando loro un pericoloso vuoto informativo. A chi si rivolgeranno per cercare strumenti per costruire le proprie relazioni? Come potranno sviluppare una comprensione più sana dell’affettività? Norma Rossetti
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Le proposte del nostro progetto 4e-Parent Project, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità per i congedi di paternità ⬇️⬇️⬇️ ➡️ Estendere il congedo di paternità obbligatorio dagli attuali 10 giorni a 22 giorni lavorativi, di cui almeno 10 da fruire consecutivamente nel primo mese dalla nascita, eliminando l’obbligo di preavviso di cinque giorni al datore di lavoro e ammettendo invece la possibilità di trasmettere una certificazione entro 48 ore dall’avvio della fruizione del congedo. ➡️ Applicare ai congedi di paternità i medesimi criteri di obbligatorietà esistenti per il congedo di maternità. ➡️ Estendere la platea degli aventi diritto al congedo di paternità e al congedo genitoriale ai padri freelance, iscritti alla Gestione separata, calcolando il compenso sulle ultime due dichiarazioni dei redditi precedenti all’anno di inizio della gravidanza. ➡️ Portare dall’80 al 100% la retribuzione del congedo obbligatorio di maternità. ➡️ Prevedere quattro mesi di congedi genitoriali retribuiti all’80%, di cui due riservati alle madri e due ai padri. ➡️ Prevedere l’anticipo da parte dello Stato dei compensi per i congedi alle aziende, per venire incontro alle esigenze della piccola e media impresa. ➡️ Introdurre dei premi per le aziende con certificazione di genere che, a loro volta, premiano i fornitori che avviano il processo di certificazione di genere. ➡️ Rilevare le modalità di utilizzo dei giorni di congedo di paternità fruiti nei primi cinque mesi di vita di bambini e bambine. ➡️ Avviare una campagna di informazione pubblica che illustri i benefici dell’utilizzo dei congedi riservati ai padri e dell’accudimento paterno fin dai primi mesi di vita di figli e figlie. ➡️ Incentivare il lavoro agile per i genitori, se fruito da entrambi.
Basta attese. Il tempo dei #papà è arrivato. Bisogna adottare subito, già con questa #LeggeFinanziaria, misure concrete per consentire ai padri di partecipare attivamente all’accudimento di figli e figlie fin dai primi giorni di vita, per la salute e il benessere del bambino e della bambina e dell’intera famiglia, per favorire l’occupazione femminile e per contrastare la violenza di genere. Lo abbiamo chiesto il 26 settembre a Roma, nel corso di un incontro, molto partecipato, dal titolo “Il tempo dei papà”, in cui il progetto europeo 4e-Parent ha presentato a rappresentanti delle forze politiche di maggioranza e opposizione, del mondo aziendale e della società civile un pacchetto di iniziative, con la proposta di introdurne alcune già nella #LeggediBilancio per il 2025. Maria Cristina Valsecchi ha seguito il convegno e spiega le proposte: il link all'articolo è nel primo commento. Angela Giusti Eva Benelli
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Violenza Virtuale: Come influenza i Giovani oggi Seppur mi siano molto cari, in ambito educativo, tematiche quali la progressiva perdita di sentimenti fondamentali nelle nuove generazioni di adolescenti, come la paura (delle conseguenze e ripercussioni) e la vergogna (nei confronti del contesto sociale e di se stessi), oggi voglio soffermarmi su un altro tema di fondamentale importanza: il bombardamento mediatico di impulsi violenti. Alla luce dei recenti fatti di "guerriglie urbane" che occupano le prime pagine dei quotidiani della città in cui vivo, ma che credo accomunino diverse realtà, e al di là delle più o meno pertinenti battaglie politiche di parte e delle più o meno lecite considerazioni sulla questione, mi è sembrato importante non sottovalutare e riflettere sul fattore Social. Scorrendo infatti qualsiasi piattaforma sociale fruibile online, è possibile accedere a contenuti di vario genere, più o meno adeguati, più o meno artefatti, di breve durata, ma di grande efficacia. A ciascuno di noi sarà capitato di incappare in video di risse che coinvolgono ragazzi di qualsiasi età, provenienza e ceto sociale, violenze sugli animali, deturpazioni ambientali, azioni singole o di gruppo di reati minori. Ora, la domanda che mi sorge spontanea è: come è possibile che non esista una forma di controllo e di divieto di contenuti simili? Continua al link...
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Riflessioni che meritano di essere lette, digerite e fatte proprie.
Responsabile Campagne di Comunicazione ed Eventi di Terre des Hommes Italia. Creatrice e creativa di Hella Network.
Riguardo ai dati della Survey Teen 2024 di Fondazione Libellula, partirei invertendo il soggetto, se siete d'accordo. Non "i e le giovani d'oggi pensano che", ma noi persone adulte abbiamo tramandato alle nuove generazioni che: - avere una relazione sentimentale significa "essere tutt'uno" con quella persona. Cancellarsi, annullarsi. Tu e io una cosa sola, pena la tragedia. - Chiedere il consenso? Una cosa poco virile se sei un ragazzo, poco romantica se sei una ragazza. Non farlo, non ce n'è bisogno. - Gli stereotipi di genere della mia infanzia valgono ancora e anche per te. Non voglio infantilizzare o deresponsabilizzare le e gli adolescenti, ma anche noi c'entriamo con i dati allarmanti della Survey. C'entriamo quando preferiamo che non si faccia educazione sessuale a scuola, quando urliamo al "non si può più dire niente!" quando rifiutiamo di metterci in discussione. I dati e i numeri inquietanti della Survey Teen li trovate qui: https://lnkd.in/d6GhMq78 Io dico che a farvi paura non sarà l'ennesimo scherzetto di Halloween.
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LA PEDOFILIA FA VENDERE (molte marche lo sanno). Il fenomeno consistente nell'attrazione sessuale degli uomini (e donne) verso ragazzine sotto i 14 anni e verso bambine molto piccole, sta aumentando sempre più nelle zone maggiormente industrializzate del pianeta. Pur sempre senza generalizzare possiamo vedere come le leggi anti-pedofilia, anche internazionali, siano sempre più stringenti. Ma se nessuno fosse attratto da minorenni e da infanti di ogni età e genere non servirebbero leggi ad hoc!. Si dice che agli uomini piacciano le bambine e se non ci fosse una legge, i reati sarebbero almeno il doppio. Anche per questo non si dovrebbe "adultizzare" una bimba sia nei vestiti che nel modo di fare. Sia qui, sui social, che nel mondo là fuori. E' violenza anche questo (!). Ecco, per prevenire e poi combattere meglio questa piaga bisognerebbe investigare sul perché dell'attrazione. Entrare in quella zona di confine che sta tra l'indagine psicologica e sociologica. Un lavoro lungo e serio, al di fuori di logiche emergenziali televisive.
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Spopolano in Italia “Sex roulette”, “Calippo tour” e “Chinotto tour”, pericolosissime sfide lanciate sui social network basate su rapporti sessuali con sconosciuti. L’allarme viene lanciato da medici, associazioni ed esperti che il prossimo 26 settembre si riuniranno a Roma per confrontarsi sui problemi dell’adolescenza e sulle tendenze che rappresentano un rischio per i più giovani. La “Sex roulette” è l’ultima pericolosa challenge lanciata sui social che coinvolge giovani, spesso troppo giovani, che partecipano consensualmente a incontri sessuali a viso coperto e, cosa più grave, senza alcuna protezione. Quali sono le regole del gioco? Perde chi rimane incinta. Questo cosiddetto “gioco” si è talmente diffuso al punto che sono nate varianti sempre più sconvolgenti. Per aumentare la pericolosità, in alcune versioni, uno dei partecipanti è sieropositivo. Regola cardine: nessuno conosce l’identità degli altri partecipanti, quindi nessuno è a conoscenza di chi è il positivo. Nato tra annoiati ricchi miliardari di Belgrado questa challenge e si è diffusa piuttosto rapidamente in Spagna e nel Regno Unito e, purtroppo, da poco tempo anche in Italia. Ma su web e social stanno anche spopolando iniziative come il “Calippo tour” e il “Chinotto tour”, dove ragazze girano l’Italia per avere rapporti orali con sconosciuti, da riprendere e pubblicare sulle varie piattaforme. Proprio sul tema delle nuove tendenze che coinvolgono i giovani e sui problemi dell’adolescenza, giovedì 26 settembre istituzioni, associazioni e rappresentanti del mondo medico, scientifico e scolastico si riuniranno per affrontare i problemi delle nuove generazioni con una visione scientifica, sociale e istituzionale nell’ambito di una conferenza stampa organizzata dal progetto “Legal Love”, nato da una collaborazione fra il Presidente di Road to green 2020, Barbara Molinario e l’Avv. Marina Condoleo . “Legal Love” è una finestra di dialogo con le nuove generazioni che ha lo scopo di sensibilizzare alla legalità, rispetto, prevenzione e salute gli alunni delle scuole attraverso lo sviluppo di un percorso di incontri con specialisti di varie materie ed ambiti. Fra gli obiettivi del progetto, quello di contrastare, attraverso sensibilizzazione, atti autolesionistici in età adolescenziale; l’educazione alla legalità; l’inclusività nel rispetto dei generi e delle diversità; conoscenza delle nuove tecnologie e contrasto al Cyberbullismo; informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili; la nutrizione e l’affettività.
Presidente Consumerismo.it | Comunicatore pubblico| Consulente per le relazioni istituzionali e la comunicazione pubblica| Advocacy Expert
Nuove pericolosissime challenge lanciate sui social che incrementano il rischio di malattie e gravidanze indesiderate. Problemi dell’adolescenza e nuove tendenze a rischio al centro di “Legal Love” il 26 settembre al Campidoglio. All’incontro parteciperanno 150 studenti dell’Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Garibaldi di Roma, con l’intervento istituzionale della Consigliera di Roma Capitale, la dottoressa #FrancescaBarbato , e il saluto istituzionale del Sindaco di Roma, #RobertoGualtieri . L'evento è promosso da “Legal Love”, nato da una collaborazione fra il Presidente di Road to green 2020, Barbara Molinario e l’Avv. Marina Condoleo Partecipano: L’Avvocato Francesco Notari, Presidente di Vis Romana, introdurrà “I rischi penali dei comportamenti illegali”; il dottor #LucaD’Agostini , Specializzato in indagini per il controllo dei minori, stalking e cyberbullismo, parlerà ai ragazzi de “Le condotte antisociali in rete.”; la dottoressa Antonella Oliverio, Responsabile Comunicazioni BMTI presenterà la “La borsa della spesa giovanile”; il dottor #albertoD’Argenio, Dirigente Psichiatra Policlinico Tor Vergata, ed il dottor Mauro Iacoppini, todicologo forense, affronteranno le “Problematiche adolescenziali: dall’abuso di sostanze stupefacenti ai disturbi alimentari. A moderare l’incontro il Presidente di CONSUMERISMO NO PROFIT Luigi Gabriele.
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Ecco le proposte concrete del progetto 4e-Parent Project, a cui ho collaborato con Zadig srl Società Benefit, per i congedi di paternità, che in Italia al momento sono ampiamente insufficienti. Coinvolgere il papà nelle cure a figli e figlie fin dalla gravidanza è fondamentale per il benessere della famiglia ed è preventivo nei confronti della #violenzadigenere. Basta parole e buone intenzioni: è ora di modificare concretamente la legge!
Basta attese. Il tempo dei #papà è arrivato. Bisogna adottare subito, già con questa #LeggeFinanziaria, misure concrete per consentire ai padri di partecipare attivamente all’accudimento di figli e figlie fin dai primi giorni di vita, per la salute e il benessere del bambino e della bambina e dell’intera famiglia, per favorire l’occupazione femminile e per contrastare la violenza di genere. Lo abbiamo chiesto il 26 settembre a Roma, nel corso di un incontro, molto partecipato, dal titolo “Il tempo dei papà”, in cui il progetto europeo 4e-Parent ha presentato a rappresentanti delle forze politiche di maggioranza e opposizione, del mondo aziendale e della società civile un pacchetto di iniziative, con la proposta di introdurne alcune già nella #LeggediBilancio per il 2025. Maria Cristina Valsecchi ha seguito il convegno e spiega le proposte: il link all'articolo è nel primo commento. Angela Giusti Eva Benelli
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Nel 2019 partecipavo a questo interessante dibattito sul mettere fine alla violenza contro i bambini che dichiarava il Target 16.2 degli #SDGs “porre fine agli abusi, allo sfruttamento, alla tratta e a tutte le forme di violenza e tortura dei bambini” uno degli obiettivi più importanti non solo per il #CouncilofEurope e l'Assemblea stessa, ma per tutti i Governi. Nel 2024 gli abusi sui minori online sono un fenomeno in crescita, anche a causa dell’AI. È vero che ci sono delle riposte per cercare di contrastare il fenomeno, ma occorre essere tutti il più possibile informati. Al riguardo segnalo questo articolo sul tema e il Report contenuto dell’Internet watch foundation (Iwf) sulla distribuzione di immagini e video di abusi sessuali su minori online: https://lnkd.in/daz8SJhy
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Dal 1976 al 2016 sono morte 68 donne lesbiche e bisessuali in serie TV americane: si tratta del 35% dei casi su 193 personaggi (fonte: Autostraddle). “Ma perché, le persone etero non muoiono nelle serie TV? 🤔” Sì, certo. La verità però è che, sebbene anche i personaggi etero possano morire nelle serie TV e siano di fatto un numero più grande, le persone queer e in particolare le donne sono in proporzione molto più spesso soggette a finali tragici e violenti. Tra il 2015 e il 2016, ad esempio, le donne queer in serie TV sono state “uccise” cinque volte tanto rispetto a qualsiasi altro personaggio (fonte: Vox). Se stai pensando “Ma è solo fiction, è solo una storia”, forse non stai tenendo in considerazione il peso che una rappresentazione negativa può avere sulla salute mentale delle persone. Soprattutto quando i riferimenti sono così pochi, in particolare anni fa, il topos del “personaggio lesbico che muore” ha lasciato un segno amaro in un’intera generazione cresciuta senza Netflix. Questo fenomeno, infatti, non è passato inosservato alla comunità queer che gli ha addirittura dato un nome. In inglese si chiama “Dead lesbian syndrome”, in Italia se ne sente parlare come della “Sindrome della poiana”. Il nome viene dal film del 2001 “Lost and delirious” (o “L’altra metà dell’amore”, in cui - spoiler - una delle due protagoniste si toglie la vita, gettandosi dal tetto insieme a un rapace). Le cose stanno cambiando, e noi tiriamo un sospiro di sollievo. Una giornata come quella della visibilità lesbica, però, ci porta a riflettere su come non basti rappresentare e dare spazio. È anche il “come” a contare: venire espostə a narrazioni positive è essenziale a costruire la propria identità in modo più sereno, a sentirsi bene con se stessə ed allontanare lo stigma. Conoscevi la “Sindrome della poiana”?
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