Vogliamo veramente dei film originali e non i soliti sequel? Come comunicano gli attori italiani? E gli streamer stanno cambiando il loro modello? Tre domande, tre risposte in un unico articolo, che potete leggere qui (e iscrivervi alla newsletter per ricevere i prossimi):
Post di Robert Bernocchi
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Lezioni da “Halo”, l’ennesima cancellazione di una serie TV La recente notizia della cancellazione della serie live-action "Halo" da parte di Paramount+ dopo solo due stagioni ha lasciato molti fan sbalorditi e delusi. Quando una serie promettente viene interrotta, l'intera esperienza si trasforma in un ricordo passeggero. Il risultato? Una base di fan che si sente tradita e meno incline a investire tempo e denaro in nuove produzioni. Per i Showrunners, è essenziale trovare il giusto equilibrio tra qualità e longevità di una serie. Questo significa lavorare a stretto contatto con sceneggiatori e team creativi per sviluppare trame che possano evolvere e mantenere l'interesse del pubblico nel lungo termine. È anche vitale non esagerare con i costi della post-produzione a scapito della narrazione. Effetti speciali straordinari non possono compensare una trama debole. Grosse spese su storie poco solide possono portare rapidamente alla disaffezione del pubblico e a potenziali cancellazioni. La vicenda della serie "Halo" ci insegna l'importanza di investire in una narrazione robusta e in un piano a lungo termine per evitare spiacevoli sorprese e mantenere il pubblico coinvolto e soddisfatto. Per creare serie che incantano e catturano l'attenzione del pubblico, è cruciale adottare il giusto approccio. #Cinematografia #Produzione #SerieTV #ProduzioneEsecutiva #FilmMaking #HaloSeries #LiquixStudio
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Una storia senza tempo che continua ad affascinare generazioni di spettatori. Scopri Robin Hood su Prime Video!
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Scopri la recensione e guarda il trailer di “Ragione e sentimento” un film romantico su Netflix che intreccia destini familiari e scelte personali in un'epoca di rigide convenzioni sociali.
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Corpo Libero e Circeo non sono più disponibili su Paramount+. Dopo essere andati in onda sulla televisione pubblica, sono stati rimossi dal catalogo. E nonostante il successo di titoli come Vita da Carlo, acquisita da Prime Video, Paramount+ ha deciso di mettere in stand-by tutte le sue produzioni originali italiane. Di Miss Fallaci, la serie su Oriana Fallaci con Miriam Leone, si è persa qualunque traccia. Circa un anno fa The Hollywood Reporter Roma pubblicava una lunga intervista a Leone con anticipazioni sul cast tecnico e sui vari episodi. Oggi Paramount+ spiega che ad avere la priorità sono i titoli internazionali (Yellowstone, Halo, l'universo narrativo creato e curato da Taylor Sheridan). Minerva Pictures, il produttore della serie, dice che non ha ricevuto nessuna nuova comunicazione in merito e che non sa dire dove - e se - Miss Fallaci sarà resa disponibile. Insomma, dopo l'espansione durante il periodo della pandemia, il mercato italiano si sta nuovamente contraendo. E lo sta facendo anche nello streaming, dove i riferimenti continuano a essere - più o meno - gli stessi. Non Disney, non Prime Video, ma Netflix (pure qui potremmo aprire una parentesi: a giudicare dagli ultimi annunci fatti al Salone del Libro di Torino, la produzione della piattaforma si sta avvicinando sempre di più, per intenzioni e aspirazioni, a quella di un canale generalista). Le risorse si sono obiettivamente ridotte, e anziché provare a mantenere la propria linea editoriale le grosse realtà preferiscono fare un passo indietro e aspettare. Cosa, esattamente, non è chiaro. I tempi degli esperimenti e delle novità sembrano essere finiti. Tutti stanno tornando a un conservatorismo artistico preciso, con l'obiettivo di coinvolgere il pubblico più ampio possibile. Il problema, però, è che un pubblico del genere non esiste più. E non esiste più anche per l'arrivo delle piattaforme come Netflix e Paramount in Italia. Gli interessi si sono moltiplicati, mentre il tempo a disposizione dei singoli spettatori è diminuito. Bisogna scegliere a chi dare i propri soldi e quale abbonamento sottoscrivere. (In foto: Miriam Leone nei panni di Oriana Fallaci).
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6 anni. Abbiamo atteso 6 lunghi anni per vedere Kaos, l'attesissima serie Netflix, su schermo. E la domanda chiave è: ne è valsa la pena? Ne parliamo accuratamente nella nostra recensione
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Può un singolo gesto di gentilezza trasformare il destino di una famiglia e ispirare milioni di persone? Scopri una toccante storia vera che emoziona e ti strapperà qualche lacrima.
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"Netflix paga troppo poco": Artisti 7607, la società cooperativa che tutela e gestisce i diritti connessi di migliaia di attori e doppiatori in Italia e nel mondo, porta in giudizio il colosso dello streaming per "ottenere il compenso adeguato e proporzionato spettante per legge ai propri artisti mandanti". "Artisti 7607 fa una scelta doverosa per difendere la dignità professionale non solo dei nostri artisti ma di tutta la categoria - afferma Neri Marcorè - Non vogliamo subire atteggiamenti ostruzionistici e accettare compensi irrisori da parte delle piattaforme streaming, per le stesse ragioni che hanno motivato il recente sciopero degli attori e sceneggiatori americani". Sulla questione interviene anche Elio Germano sottolineando che "proprio le piattaforme che trattano e sfruttano dati si rifiutano, grazie al loro strapotere economico e contrattuale, di fornirci i dati previsti dalla normativa e di corrispondere conseguentemente i compensi agli artisti. E parliamo di multinazionali i cui ricavi vengono esclusivamente dallo sfruttamento di opere audiovisive’’. "Ci assumiamo questa responsabilità - sottolinea Valerio Mastandrea - perché le scelte che vengono fatte oggi riguardano tutti e avranno ripercussioni sul presente e sul futuro di tanti artisti e di tante generazioni. Anche quelle che verranno dopo di noi, quindi a brevissimo". #notizie #cinema #lavoro
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