Post di PhD, Roberta Rizzo

Che una persona sia triste, arrabbiata, felice o sorpresa, nel cervello c’è un vero e proprio circuito che permette agli altri di riconoscerlo: una capacità fondamentale presente in tutti gli animali perché permette di interagire con i propri simili e aumentare le probabilità di sopravvivenza. È ciò emerge da una nuova ricerca condotta su topi ed esseri umani e frutto del lavoro di un team dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, con la collaborazione del centro di Rovereto e dell’Università di Catania. Si tratta di una scoperta tutt’altro che indifferente in quanto – spiegano i ricercatori – potrebbe aiutare a capire perché, in condizioni come autismo e schizofrenia, tale capacità sia alterata, consentendo quindi lo sviluppo di nuove terapie mirate. il gruppo di ricercatori coordinati da Francesco Papaleo hanno cercato risposte a riguardo attraverso diversi esperimenti, condotti sia sui topi che sugli esseri umani, gli scienziati hanno scoperto che l’attività cerebrale che regola tale capacità è localizzata in un gruppo di neuroni che collega la corteccia prefrontale e la corteccia retrospleniale. “l’idea è quella di sviluppare terapie mirate, in modo da diminuire gli effetti collaterali aumentando l’efficacia del trattamento”, ha aggiunto Anna Monai, anch’essa ricercatrice per l’IIT e coautrice.RR Digital Academy fonte: Roberto Demaio @francesco papaleo Anna Monai Istituto Italiano di Tecnologia Giorgio Metta #tecnologia #innovazione #cervello #neurotrasmettitori #ricerca #emozioni #salute #trattamento #malattie #corteccia https://lnkd.in/eCQwtDjc

Giovanna Li Perni, MSc (Econ), MInstF(Dip)

🇺🇳 Humanitarian, Head of Private Partnerships and Philanthropy at UNHCR Italy

10 mesi

Guardavo ieri il video di presentazione di Chatgpt 4.o e mi sconvolgeva proprio questa ultima feature che hanno aggiunto, la capacità di interpretare lo stato d’animo da una foto…impressionante, perché è tra le cose più umane

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