Post di Roberto Natale

Visualizza il profilo di Roberto Natale, immagine

Head of E-commerce & Resp. Marketing Gruppo Farmacie Italiane - Farmacialoreto.it | 7 years in Crypto and 13 years in E-commerce & Digital Marketing | Omnichannel retail manager

LA STORICA RISMA DI CARTA #FABRIANO CHIUDE I BATTENTI 😞 Un altro pezzo di #storia dell’industria #Italiana 🇮🇹 ci lascia , 195 dipendenti dell’unità #business della cartiera rimarranno a casa da Gennaio , infatti purtroppo ieri nelle storiche Cartiere Fabriano alle ore 8 l'ultima bobina prodotta dalla macchina continua F3 ,prima dello stop definitivo alla produzione, e’ stata immortalata con la firma dei dipendenti rammaricati, questa macchina era quella che produceva la mitica #risma di carta che ha accompagnato la nostra #infanzia. Nella foto le firme dei #dipendenti sull’ultimo lotto di produzione prima dello spegnimento definitivo, così si chiude un altro capitolo della storia industriale nostrana , si poteva fare di più? Bah… non tocca a me dirlo, ma vorrei evidenziare come in questo ultimo gesto si percepisca tutta la #passione e l’amarezza dei dipendenti che hanno voluto suggellare con queste firme un momento #triste e #storico di una azienda importantissima per il tessuto economico e sociale dell’area Marchigiana.

  • text, letter
Roberto Natale

Head of E-commerce & Resp. Marketing Gruppo Farmacie Italiane - Farmacialoreto.it | 7 years in Crypto and 13 years in E-commerce & Digital Marketing | Omnichannel retail manager

1 mese

Questa è l’ultima risma di carta A4 con data e firme del team.

  • Nessuna descrizione alternativa per questa immagine
Nicola Romita

CEO and Managing Director at Rif Raf srl / Pharmacy Market Consultant & Trainer

1 mese

Cinque anni fa ho avuto l’opportunità di effettuare un workshop per Intesa San Paolo a Jesi e ho conosciuto la realtà di Fabriano da molto vicino. C’erano già i segni evidenti di una crisi difficilmente reversibile. È un vero peccato e un grande dispiacere perdere un pezzo di storia così importante. Quelle firme sono un attestato di passione incancellabile. Grazie per questo prezioso contributo.

Francesco Izzo

Rspp professionista, docente formatore, tecnico commerciale presso UESE,Lead Auditor UNI EN ISO 9001:2015

1 mese

La chiusura delle Cartiere Fabriano rappresenta una grave perdita per il panorama industriale italiano e per il tessuto socio-economico marchigiano. Questo gesto simbolico dei dipendenti evidenzia il legame profondo tra le persone e un’attività che ha segnato la storia della produzione cartaria mondiale. Come sottolineato dall’associazione Confartigianato Marche, la fine di un’icona come Fabriano è un campanello d’allarme sullo stato del settore manifatturiero nazionale, spesso penalizzato da concorrenza globale e trasformazioni di mercato. È fondamentale interrogarsi sulle politiche di tutela e valorizzazione delle nostre eccellenze industriali.

Roberto Magarelli

Lean Thinking trainer | Ottimizzazione processi | Project manager | Consulente Lean | Advisor di Direzione

1 mese

Che cosa rimane nelle bellissime Marche di mia madre? Beko, Fabriano, quanto altro ancora dovrà sacrificarsi in quel bellissimo territorio votato al lavoro onesto, affidabile, spesso dalle origini artigianali. Mi rammarico per le Marche e per tutta l'Italia. Forse è davvero il caso di riprendere la zappa in mano, o anche il pennello, e tornare a fare quello che sappiamo fare meglio: arte, cultura, cibo d'eccellenza dai nostri orti, vino, ristorazione, turismo. Perché l'industria, così, sta andando a rotoli. Tutta quanta. Sotto la pressione delle tasse di questo Stato avido e sotto la competizione con la Cina, davanti alla quale è meglio rassegnarsi e piuttosto dirottare i nostri obbiettivi verso piani sui quali siamo sempre stati inarrivabili al mondo, nei secoli.

Andrea Peschiuta, mba

Senior Business Advisor | Executive MBA, SDA Bocconi School of Management

1 mese

La chiusura delle Cartiere Fabriano è il solito epilogo di un’Italia che piange i morti ma non cura i vivi. Il mercato della carta c’è, ma innovare richiede coraggio e visione, non nostalgie. Invece di puntare su packaging di lusso o collaborazioni di design, si è restati fermi, aspettando il colpo di grazia. E ora tutti a celebrare l’ultima bobina firmata dai dipendenti, quando la vera firma sul fallimento l’ha messa il management. Basta piangere il passato: iniziamo a chiederci perché non sappiamo trasformarlo in futuro.

Mario Barbieri

Design e Grafica | Unico Artefice di ILLUSTRAZIONECREATIVA.COM | Ai enthusiast

1 mese

Fabriano è stato ed è uno dei più conosciuti centri di produzione di carta di qualità del mondo. Ma perché questo comune marchigiano è così noto? Ebbene, è presto detto: Fabriano, nel Medioevo, è stato il punto focale dell’evoluzione della carta. Sono infatti tre le principali grandi innovazioni introdotte dai maestri cartai di questa piccola cittadina. Partiamo dalla meno importante, ovvero dalla filigrana: sono stati i cartai di Fabriano per primi a introdurre il concetto della filigrana, e quindi di quello “stampo” effettuato su tutti i fogli di carta a indicarne il produttore. In questo modo, di fatto, si dava un nuovo valore alla carta, a sottolineare la qualità che solo quello o quell’altro stabilimento potevano garantire. La seconda innovazione importante introdotta nelle Marche nel campo della lavorazione della carta è legata ai collanti utilizzati per fabbricare la carta. Fino a quel momento si erano infatti usate delle colle di origine vegetale, le quali però avevano un grosso problema: erano facilmente attaccate dalle muffe. Per conferire alla carta di Fabriano una maggiore resistenza, i cartai iniziarono a utilizzare delle colle di origine animale. La terza grande innovazione da ricordare è la pila a magli multipli...

Marco Ustulin

Business Director | Focused on Sustainable Growth, Market Development and Building Strong Teams

1 mese

Non ho conoscenza della questione Fabriano, al di là di aver usato i prodotti nella carriera scolastica. In generale credo che l'Italia abbia perso competitività per i costi generali relazionati al lavoro e alla produzione. Il sistema pensionistico e le inefficienze operative del paese stanno portando a una situazione non sostenibile, neanche nel lungo termine, già nel medio. l'Italia ha un enorme potenziale in know how, competenze, tenacia e nel tirarsi su le maniche. Se parliamo di coraggio la classe dirigente deve smettere di cercare voti dalla parte più vecchia della popolazione e fare in modo che ci sia futuro per le nuove. Ridurre i costi del lavoro, ridurre le tasse generalizzate un po' a "membro di canide" e ridurre i costi per mantenere i nostri padri. Oggi i nostri padri ci aiutano nelle spese e ci lasciano le proprietà, dovrebbe essere al contrario. Purtroppo la maggioranza dei votanti sono vecchi e non hanno nessuna intenzione di perdere i privilegi, i giovani se ne vanno o comunque non hanno ingressi (né quantitativi né qualitativi) per mantenere il sistema pensionistico. Coraggio ci vuole nel cambiare la direzione del paese. Con le condizioni giuste l'Italia ha tutti i numeri per essere una grande economia.

Roberto Felici

Head of Future Lab - Allianz Italia

1 mese

25 anni fa in ufficio stampavo numerosi documenti ogni giorno. Oggi stampo in 3 o 4 occasioni all'anno, o poco più...e se mi consegnano qualcosa di cartaceo lo trovo anche scomodo. Mi sembra lo stesso film delle pellicole fotografiche, delle musicassette, delle macchine da scrivere e della Moka... forse non era possibile salvare Fabriano, se non trasformandola in qualcosa di molto diverso (ammesso che fosse possibile e conveniente). In ultima analisi, un'azienda esiste finché si vendono i suoi prodotti.... ma panta rei...

paolo zambon

Titolare Farmacia ZAMBON di Mira ve

1 mese

In India e in Cina il costo del lavoro è quasi pari allo zero, la sicurezza sul lavoro, il problema dello smaltimento dei rifiuti, dei permessi e ferie, maternità o paternità praticamente anche questi sono vicino allo zero. L’energia costa poco. Conclusione: io pensavo che acquistare negli anni 80 i prodotti importati dall’Asia e dai Balcani fosse quasi un reato, come acquistare prodotti rubati ( ricettazione) e me ne astenevo. Pensavo che i Sindacati dovessero intervenire energicamente per bloccare l’importazione di merce prodotta senza alcuna tutela sindacale da schiavi e dallo sfruttamento del lavoro minorile ( bambini anche sotto i 10 anni), cosa che da noi è un grave reato. Ma io in questi anni non ho visto muoversi nessuno, e allora mi sono arreso alla realtà. Non si può remare contro! E la produzione della fabbrica di Fabriano continuerà in Asia..come tante altre..

Cristiano Romagnoli

Senior Relationship Manager @illimity | Tutor @UniMC | Lifelong scholar | Husband & Dad

1 mese

Fabriano è da sempre conosciuta, almeno da un punto di vista industriale, per il settore dell'elettrodomestico e per la storica carta (tanto da essere anche un centro accademico proprio per il settore cartario), ed è un peccato vedere perdere l'ennesima eccellenza perchè "la competence line non è abbastanza redditizia", aggiungendosi a Beko ed a tante altre. E quando leggo di eccellenze di questo genere, mi viene da pensare che probabilmente, l'intervento pubblico debba avvenire in casi come questi (e non con due spiccioli di CIG)!

Vedi altri commenti

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi